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Autore: fra_eater    17/12/2014    10 recensioni
I Mugiwara sono studenti universitari, con la precisione coinquilini. Come faranno a destreggiarsi tra lezioni, esami, faccende di casa e amore?
Coppia principale : RufyXNami. Secondarie: FrankyXRobin, ZoroXTashigi. Accenni SanjiX Violet, SaboX Koala e UsoppXKaya
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Un po' tutti | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L’aria fresca di fine Novembre era particolarmente calda quel giorno e un uomo che dall’aspetto aveva superato di gran lunga la cinquantina, come abitudine di molti della sua stessa età, uscì ben presto nel proprio vialetto per dirigersi verso la cassetta della posta ma, come si avvicinò ad essa, sentì una voce chiamarlo “Rayleigh!”
Rayleigh si voltò mentre un uomo tarchiato, dalla pelle di una tonalità tendente al blu e con la faccia da pesce, si avvicinava sul marciapiede.
“Jinbe!” urlò il primo dopo averlo riconosciuto.
I due si salutarono come vecchi amici, chiedendosi reciprocamente come stessero di salute, ma, improvvisamente, i loro convenevoli furono interrotti da delle urla nella casa accanto.
“Ma cosa…?” chiese Jinbe, sgomento.
Rayleigh gli fece cenno con la mano di tranquillizzarsi 
“Sta tranquillo. È normale!” disse.
“Ma come è normale?” chiese l’uomo spostando lo sguardo esterrefatto dall’amico all’abitazione, dove le urla erano temporaneamente cessate.
“Sta a guardare” si limitò a dirgli.
Fu questione di un attimo che la porta si spalancò e un uomo alto e molto magro, vestito da nobile rinascimentale, si fiondò fuori, sguainando una risata strana che faceva “Yohoho-ho!”
“Quello è Brook” cominciò a spiegare Rayleigh, mentre il nominato attendeva sul bordo del marciapiede “Fa parte di una compagnia teatrale e studia al conservatorio”
Subito dopo dalla casa uscirono di corsa tre ragazzi: uno che sembrava un gigante con un ciuffo di capelli blu, una camicia hawaiiana e dei bermuda neri che, considerando la stagione, erano fuori luogo, uno con i capelli ricci e il naso lungo che portava degli occhialini su un cappellino verde militare e un’enorme borsa che sembrava sul punto di scoppiare, e uno un po’ bassino con un cilindro rosa con una X bianca in testa.
Rayleigh li indicò uno a uno prima che prendessero la strada con Brook 
“Ecco Franky, studia ingegneria edile anche se è fissato con i robot e di solito va in giro in mutande, credo che Nami sia riuscita a farlo coprire. Usopp, chimica, tiene un piccolo vivaio su un balcone della casa, è inquietante quanta roba crei con quelle piante. Infine Chopper, medicina, si dimentica sempre che sta per diventare medico.”
“Ma perché scappano?” chiese Jinbe.
“Aspetta” rispose l’uomo con un sorriso. Dalla casa uscì un ragazzo con i capelli corti e verdi, molto muscoloso con una maglia bianca e dei pantaloni verde bottiglia che urlava “Ci vado a lezione! Ci vado!” seguito da uno biondo che portò subito una sigaretta alle labbra.
“Zoro” disse Rayleigh indicando il ragazzo con i capelli verdi “studia scienze motorie e lavora part-time per una ditta di trasporti, in realtà lo studio non gli piace, ma si è iscritto solo per il corso di scherma avanzato. Il biondo è Sanji, fa dei corsi di pasticceria e lavora come cuoco al Baratie, un ristorante in centro, è un grandissimo dongiovanni e litiga sempre con Zoro.”
Sanji, un ragazzo biondo vestito molto elegante con un completo nero, scese piano le scale, e mormorò qualcosa a Zoro che subito fece una faccia stizzita.
Sulla porta comparve una ragazza con dei lunghi capelli arancioni che indossava un vestito blu sotto un trench grigio. Si girò battagliera verso l’interno della casa “Vuoi muoverti? Anche tu devi andare a lezione!” urlò prima di rientrare.
“Lei è Nami, scienze ambientali, è lei che urla in quella casa e quello” disse indicando il ragazzo con i capelli neri e una felpa grigia che Nami stava spingendo fuori dalla porta “è Rufy, scienze dell’alimentazione, ma preferisce mangiare che studiare!”
“Vuoi forse dirmi che tutto quel casino lo faceva lei?” chiese Jinbe indicando la ragazza con i capelli rossi che aveva preso ad urlare contro Zoro e Rufy, mentre un’altra donna con dei lunghi capelli neri che stringeva le forme sinuose in un tailleur grigio fumo chiudeva la porta della casa con tranquillità.
“Oh, ecco Robin! Studia archeologia e intanto fa da assistente al professore!”
Jinbe spostò lo sguardo dall’amico al gruppetto di ragazzi che si separavano sulla strada; Rufy, Nami e Zoro si dirigevano verso di loro mentre Sanji e Robin andavano nella direzione opposta.
Passandogli accanto tutti e tre i ragazzi li salutarono in modo più o meno educato.
“Buongiorno, Rayleigh!” esordì Nami, “Ciao, zietto!” salutò con un enorme sorriso Rufy mentre Zoro si limitò a salutare con il capo.
“Buona giornata, ragazzi!” ricambiò il saluto l’uomo.
Quando furono lontani Jinbe lo guardò “Fanno sempre così?”
Rayleigh annuì con il capo “Sono un po’ confusionari, ma sono dei bravi ragazzi!”


Nami sorseggiò piano la sua tazza di thè.
Era talmente stanca per l’intenso studio del pomeriggio che non vedeva l’ora di farsi una lunga dormita.
Lo studio era stato favorito dall’assenza di tutti gli altri, ma era solo questione di tempo prima che quella porta si aprisse e ricominciasse il solito caos. 
Guardò l’orologio appeso alla parete. Le 20:30. 
Si sedette sul divano, con le gambe incrociate e cominciò a contare “3… 2… 1…”
Un chiave girò nella serratura dell’ingresso e la porta si aprì.
Nel tinello entrarono Chopper, Usopp e Zoro, uno con la faccia più stravolta dell’altro.
“Ben tornati!” li salutò Nami, alzandosi dal divano per permettere a Chopper e Zoro di sprofondarvici.
“Stanchi?!” chiese la ragazza vedendo che Zoro si era addormentato all’istante.
“Diciotto, dico diciotto emergenze!” urlò Chopper contro il cuscino “Lasciano sempre a me il pronto soccorso!”
“Io sono stato in laboratorio fino ad ora. Gli altri non sono ancora arrivati?” chiese Usopp.
Nami fece segno di no con il capo, quando sentirono di nuovo una chiave girare nella toppa.
Robin entrò nella stanza con Franky che portava alcune buste. “Buonasera!” salutò la bella donna con il sorriso e indicò a Franky di poggiare il lavoro sul tavolo.
“Dottore avrei bisogno di lei!” disse.
Chopper si limitò a sollevare il volto, incuriosito “Cosa c’è?” chiese.
Franky sorrise e versò con poca grazia il contenuto della busta sul tavolo: erano ossa.
“Attento!” lo rimproverò Robin “Sono dei reperti molto importanti da classificare”.
“Non voglio quella roba sul mio tavolo!”
Sanji era appena entrato con tre enormi buste della spesa, dietro di lui Brook ne portava altrettante.
“Oh, si mangia!” urlò Usopp, felice nel vedere tanto cibo.
“Non preoccuparti, Nami cara!” disse subito Sanji togliendosi la giacca e cominciando a togliere la spesa dalle buste “Non ho speso molto. La maggior parte delle buste proviene dalle provviste del Baratie che sono vicine alla scadenza”.
Nami sorrise. Da quando i ragazzi vivevano insieme era lei che si occupava della gestione del denaro. Dividevano la spesa così come le bollette e, sebbene potessero fare con calma essendo la casa della zia di Franky, pagavano sempre in anticipo l’affitto.
“Oh” esclamò Brook, avvicinandosi alle ossa sul tavolo ed esaminandole “Questo dovrebbe essere un mio parente. È tutto pelle ed ossa come me. Anzi, lui è solo ossa! Yohohoho!” 
Tutti ignorarono la pessima battuta e il ragazzo andò in un angolo a demoralizzarsi.
“Franky, mi aiuteresti a portarle in camera?” chiese Robin “Finchè la cena non è pronta voglio analizzarle”
“Sarà inquietante dormire con quelle ossa” commentò Nami a bassa voce.
La casa, seppur grande, contava tre camere da letto che i ragazzi dividevano in questo modo : Rufy, Sanji e Zoro in una, Usopp, Franky, Chopper e Brook nella seconda e le ragazze dividevano l’ultima. Avevano anche due bagni, uno per le ragazze e uno per i ragazzi.
Sanji si avvicinò a Zoro e gli tirò un calcio talmente forte da svegliarlo.
“Che modi sono?!?” urlò il ragazzo dai capelli verdi “Vuoi che ti uccida?!?”
“Dov’è l’idiota?” chiese Sanji con tutta tranquillità “Non era con te?!”
“E che ne so io?!” sbraitò il ragazzo, sbadigliando “Diceva che voleva andare in biblioteca”
“Quello non sa che fare in biblioteca” commentò Franky.
Un cellulare cominciò a squillare facendo vibrare nell’aria le note di Money dei Pink Floyd. Era il cellulare di Nami.
La ragazza si affretto a rispondere, era la sua amica Bibi “Ciao, Bibi. Che succede?”
“Nami, ascoltami.” Rispose la ragazza dall’altro lato “Sono in biblioteca e qui c’è Rufy che dorme e nessuno riesce a svegliarlo e qui dovrebbero chiudere ”
“Va bene” sospirò la rossa “Vengo subito”
 
Rufy ronfava beatamente con la faccia spalmata su un tomo aperto. Accanto a lui due ragazzi cercavano invano di scuoterlo.
“Bibi!” Nami chiamò la ragazza dai lunghi capelli celesti che si voltò verso l’amica con un sorriso “Nami! Usopp! Che bello vedervi!”
Il ragazzo accanto a lei portava i capelli castani e degli occhiali da vista quadrati con le lenti scure, era vestito come un rivoluzionario . Si trattava di Koza, il fidanzato di Bibi.
“Ci pensate voi a questo?” chiese indicando il ragazzo addormentato “La bibliotecaria non sembra molto paziente.”
Usopp spostò di lato Nami “Ci penso io!” declamò con un gran sorriso e si avvicinò all’orecchio dell’amico, sussurrando “Rufy, Sanji ha preparato una montagna di carne solo per te!”
Ma l’unico risultato che ottenne fu far sbavare Rufy sul libro mentre mormorava “Carneee…”
“Ecco” fece Nami avvicinandosi ai due “Ora dovremmo anche ripagare il libro. Fatti in là Usopp”
Respirò a fondo e cominciò a prendere a pugni Rufy urlando “TI VUOI SVEGLIARE?!?!”
Rufy si alzò dalla sua posizione scomoda e guardò Nami come se stesse sognando “Oh, ciao Nami” si limitò a dire, massaggiandosi la testa non capendo bene come si fosse procurato quei bernoccoli “Che ci fai qui?!”
Ora tutti si stavano impegnando per impedire alla ragazza di ucciderlo.

I tre ragazzi camminavano per le vie buie verso la loro abitazione. Era tardi e i mezzi avevano terminato la loro corsa.
Pochi passanti oltre a loro, calpestavano quell’asfalto umido dell’aria della sera.
“Io ho fameee!” si lamentò Rufy.
“Se tu non ti fossi addormentato in biblioteca non saremmo in questa situazione!” lo rimproverò Usopp “Ma che eri andato a fare in biblioteca?”
“Cercavo di studiare” rivelò il ragazzo “Cosa credi che faccia?”
“Tu che studi” mormorò il ragazzo “questa sì che è una novità”
E mentre i due ragazzi battibeccavano e Nami rideva, una ragazza bionda si avvicinò all’insolito gruppetto.
Aveva la pelle chiarissima e gli occhi grandi color nocciola. “Scusate” disse, un po’ timorosa “Ma tu sei Usopp?”
Il ragazzo dal naso lungo rimase un attimo perplesso a guardarla, poi il suo sguardo si illuminò “Kaya!” urlò di gioia “Sei proprio tu?”
La ragazza annuì “Quanto tempo è passato, vero?”
Usopp guardava la ragazza come in estasi. Lei era la ragazza di cui era innamorato da bambino, ma dovettero separarsi quando lei fu costretta a trasferirsi poiché di salute cagionevole.
“Come stai? Che ci fai qui?” cominciò a riempirla di domande a raffica. Kaya sorrideva “Sto bene ora” rispose “Studio medicina e ora sto tornando a casa dopo il turno e…”
“Torni a casa da sola?”
“Si, ma…”
“Non se ne parla di lasciare una ragazza sola a quest’ora!” si affrettò a dire Usopp “Ti accompagno io!”
Kaya spostò lo sguardo dal ragazzo a Rufy e Nami che erano stati in silenzio a guardare la scena “Ma… loro …”
“Non preoccuparti per loro!” si affrettò a dire Usopp “Sono fidanzati e stare soli non può che fargli bene!”
Nami tirò una gomitata a Rufy prima che rivelasse che si trattava di una balla.
“Allora ciao ragazzi, ci vediamo a casa!” li salutò Usopp.
“Buona serata” disse Kaya con un sorriso e si fece accompagnare dal ragazzo lungo la via, ridendo e scherzando finché non scomparvero dalla vista degli altri due.
“Che tipo Usopp!” commentò Rufy sorridendo e portando le braccia fin sopra la testa.
“Inventarsi che siamo fidanzati per andarsene indisturbato con lei” disse Nami “Solo lui può inventarsi certe cose”
“Già” commentò Rufy “Chi mai vorrebbe fidanzarsi con un maschiaccio come te?”
“Chi sarebbe il maschiaccio?” ruggì Nami stringendo i pugni e Rufy prese a correre via.
Nami lo inseguì, facendosi contagiare dall’allegria del ragazzo, anche se, in realtà, le sue parole le avevano fatto stranamente male.


 
  
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