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Autore: danzard    21/12/2014    3 recensioni
Una SwanQueen ambientata dopo il ritorno di Lady Marian. Trilli, quasi per gioco, ripropone a Regina l’incantesimo che in passato le aveva permesso di scoprire chi fosse il suo vero amore. Il nuovo incantesimo rivelerà qualcosa di sorprendete…
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la mia prima Fanfiction, siate buoni.



Era passata ormai una settimana dal ritorno di Lady Marian, settimana in cui Emma non aveva mancato di provare a riappacificarsi con Regina ogni volta che ne aveva occasione, fallendo miseramente tutte le volte.
 
Regina decise di andare da “Granny’s” insieme alla sua fidata amica Trilli, nella speranza di distrarsi un po’… speranza negata dal momento che, proprio da “Granny’s”, Robin Hood aveva deciso di trascorrere una piacevole mattinata in compagnia di moglie e figlio. Seduto al bancone e intento a far ridere il bambino, facendo bolle con la cannuccia nella tazza piena di cioccolata, non la notò.
Incredibile, solo poco tempo fa era pronto a cominciare una nuova vita con lei, Regina, dicendole di amarla, dicendole di essere felice ed onorato di essere il suo Vero Amore e ora, appena rivista la moglie, Regina era completamente sparita dal cuore dell’ex ladro. Non che Regina gliene volesse per questo, sapeva che era giusto così, sapeva che Robin aveva fatto una promessa sposando Marian, sapeva che anche dopo anni dalla morte della moglie, Robin non aveva mai smesso di provare sentimenti per lei e sapeva che era giusto che un bambino crescesse felice insieme a i suoi genitori. Non era tanto la fine del rapporto con lui ad averla irritata ma l’atteggiamento che l’uomo aveva avuto nei suoi confronti, sparire così, smettere di vederla, smettere di parlarle comportandosi come se Regina altro non fosse che una perfetta estranea, senza nemmeno dirle addio. Era quello ad irritarla, oltre che al fatto che per l’ennesima volta la speranza di una vita felice aveva preso il volo. Per non parlare di CHI aveva fatto in modo che questo accadesse. La “Salvatrice”, salvatrice che da quando era arrivata a Storybrooke tutto aveva fatto tranne che salvarla. Anzi, si può dire che tutto era crollato dal suo arrivo in città. Si, era delusa dal comportamento di Robin… ma a ferirla era stata Emma.
Regina non era mai stata una persona facile, non era mai stata una persona che si fidava del prossimo. Con una madre come Cora c’era poco da fare.
In vita sua si era fidata veramente di sole tre persone: il suo amato Daniel, morto per mano di Cora. Biancaneve a cui aveva rivelato della sua relazione segreta con Daniel, la stessa Biancaneve, ingenuamente, aveva a sua volta rivelato a Cora della relazione segreta tra la figlia e lo stalliere, tradendo la fiducia di Regina e condannando Daniel. Ed infine c’era Emma, con lei le cose non sono state facili sin dall’inizio.
La bionda era la madre biologica di Henry mentre lei, Regina, era quella adottiva. Dall’arrivo della “Salvatrice” suo figlio era cambiato, non aveva fatto altro che passare la maggior parte del suo tempo con la bionda, confidandosi con lei, scappando da Storybrooke al solo scopo di trovarla e portarla in città. Regina aveva avuto paura, paura che Emma riuscisse a portarle via quel poco di felicità che si era costruita, aveva paura che potesse portarle via la cosa più preziosa che aveva: Henry. Ma con il passare del tempo non solo Regina aveva imparato ad accettare la bionda per il bene del figlio. Aveva anche imparato a conoscerla, aveva incominciato ad apprezzarla, apprezzava la sua testardaggine, il suo coraggio, il suo tenerle testa, aveva imparato ad apprezzare anche gli occhi di Emma, occhi che le ricordavano quelli di Daniel. Aveva imparato anche a fidarsi di lei, senza però farglielo capire. E poi, oggettivamente, la bionda era una bella donna. Regina si era spesso stupita dei pensieri che le frullavano per la testa quando vedeva Emma, che la bionda si limitasse a sorriderle o a parlarle o a litigare con lei, nella mente di Regina comparivano strane immagini di lei che accarezzava il viso di Emma, i suoi capelli biondi, si immaginava avvicinarsi lentamente a lei per sentirne il profumo sulla pelle, si immaginava avvicinarsi alle sue labbra e baciarla. Era strano, era nuovo, prima di quel momento non aveva mai provato un simile interesse per una donna. C’erano sempre stati solo uomini nella sua vita e tutti, ad eccezione del suo amato Daniel, erano stati storielle di solo sesso. Sentiva che l’interesse per Emma non era solo sessuale, c’era altro… qualcosa di molto simile ai sentimenti che aveva provato per Daniel. Più volte era stata prigioniera dell’indecisione, passando le notti sveglia a chiedersi se fosse il caso di parlarne con la bionda.
Ma Emma, da quando erano tornati dall’ Isola che non c’è, aveva sempre avuto quel Killian tra i piedi e la “Salvatrice” non sembrava particolarmente dispiaciuta. Così Regina si costrinse, si impose di non pensare più a lei… non in quel modo almeno.
Poi aveva incontrato Robin quello che, in teoria, doveva essere il suo Vero Amore. Regina aveva incominciato a sperare che finalmente anche per lei fosse arrivato il lieto fine. Robin, come lei, aveva perso il suo grande amore, aveva un figlio di cui occuparsi e non sempre era stato una persona buona.
Il lato positivo di un Robin vedovo era che nessuna avrebbe potuto fare qualcosa per portarglielo via… che stupida a pensarlo. Emma era riuscita a fare qualcosa che tutti prima di lei non erano riusciti a fare: viaggiare nel tempo e finire nel passato. Non solo la bionda aveva rischiato di rovinare l’incontro dei suoi genitori, ma ritornando nel presente si era portata dietro una “sorpresina” ovvero Lady Marian. Salvandola dall’essere condannata a morte proprio dalla stessa Regina.
Regina aveva preso sul personale questa cosa, si era fidata di Emma e lei invece aveva riportato Lady Marian separando così Regina da Robin, dal suo lieto fine.
 
Si sedette insieme a Trilli ad un tavolo e ordinò due caffè.
Marian rise e baciò il marito sulle labbra.
Se il buongiorno si vede dal mattino… pensò Regina.
Ruby portò le due tazze di caffè e se ne andò.
Regina continuò a fissare l’allegra famigliola quando Trilli attirò la sua attenzione.
<< Hai intenzione di berlo prima o poi o preferisci continuare a fare il tornado col caffè?>>
<< Cosa? >> Rispose Regina guardandola.
<< Il caffè>> le indicò Trilli << Sono ben cinque minuti che stai li a giralo e usi talmente tanta energia che metà è uscita fuori dalla tazza e la metà che si è salvata ormai si sarà raffreddata. Che poi, cosa lo giri a fare mi chiedo… il caffè lo bevi sempre senza zucchero>>.
<< Vero >> rispose Regina, prese la tazza tra le mani, la avvicinò alla bocca e ne bevve un sorso. Era appena tiepido.
<< A cosa stai pensando? >> chiese l’amica.
<< Al Vero Amore e al fatto che sembra proprio che una qualche forza superiore voglia negarmi la felicità >> fece un lungo sospiro.
<< Già… Robin… >> Trilli si girò a guardarlo.
 
In quel momento entrò da “Granny’s” Mary Margaret,  appena le vide sorrise e si sedette con loro. Non che Regina le abbia in qualche modo fatto capire che poteva farlo. In effetti, l’ultima cosa che avrebbe voluto in quel momento era parlare con “Colei che Rovina i Lieto Fine Altrui”.
<< Ciao ragazze, mi sono presa una pausa >> disse, sempre sorridente.
<< Dal mangiare cioccolata tutto il giorno? >> Rispose Regina in tono sarcastico.
<< No >> rispose Mary Margaret offesa  << da Neal. David dice che sto passando troppo tempo con lui e che non mi fa bene. Dice che se anche mi allontano per un pochino non succiderà nulla… allora ho chiesto a Belle di guardarmelo per un’oretta >> lo disse come se si trattasse di anni invece. Guardò il cellulare, indecisa se mandare o meno un messaggio a Belle chiedendole di Neal… sarebbe stato il quinto in dieci minuti.
<< Voi che fate? >> continuò.
<< Niente >> rispose Trilli << ci deprimiamo pensando al Vero Amore che ci sfugge >>.
<< Oh, si >> disse Mary Margaret dispiaciuta << Emma mi ha raccontato tutto. Regina, mi dispiace davvero molto. Ma voglio che tu sappia che Emma era in buona fede. E …. e basta >> No, non era “e basta”, c’erano altre cose che Emma disse alla madre.
Mary Margaret riportò alla mente la conversazione avvenuta con la bionda la notte dell’arrivo di Lady Marian a Storybrooke.
 
Flashback
 
Il viaggio di ritorno fu silenzioso, David e Mary Margaret chiesero più volte ad Emma se stesse bene, ma la bionda si era chiusa nel mutismo più totale, rivivendo più e più volte nella sua mente il litigio con Regina, gli occhi dell’ex sindaco che la guardavano con disprezzo, la voce fredda come il ghiaccio. Si era sentita morire.
Arrivati a casa la bionda si sedette sul divano, i gomiti appoggiati alle ginocchia, il viso nascosto tra le mani. David guardò Mary Margaret, non c’era bisogno di parole, si capirono al volo. Qualunque cosa Emma avesse, sarebbe stato più facile parlarne con la madre piuttosto che con lui.
David baciò la moglie sulle labbra, le prese il piccolo Neal, che nel frattempo si era addormentato tra le braccia di Mary Margaret, e se ne andò in camera da letto.
Mary Margaret si sedette sul divano, vicino alla figlia. Rimase in silenzio e aspettò che la bionda si sentisse pronta a sfogarsi con lei.
Dopo minuti Emma abbasso le mani dal viso e sospirò.
<< Ho fatto un casino >> disse in fine.
<< Emma >> disse dolcemente Mary Margaret << So di non sapere esattamente quello che è successo, ma sono sicura che andrà tutto bene >> le appoggiò una mano sulla spalla.
<< No, no, no >> la bionda scosse la testa angosciata, come per rafforzare le sue parole << ho portato dal passato Marian, le ho salvato la vita dalla Regina Cattiva che voleva condannarla a morte. Marian, che è la moglie di Robin… il fidanzato di Regina… e ora Regina mi odia… no, non andrà tutto bene. >>
<< Ammetto che non è una situazione semplice, ma hai dovuto farlo. Hai dovuto portarla con te, per salvarla. Hai salvato un innocente e questa non è mai una colpa, mai. Sono sicura che Regina non ti odia, le serve solo del tempo per calmarsi. A lei e a Robin serve del tempo per capire cosa fare ora. Ma non sentirti in colpa per quello che hai fatto, tu hai solo seguito il tuo cuore >> concluse Mary Margaret con un leggero sorriso per incoraggiare la figlia.
<< Sono un mostro… >> la bionda tornò a nascondere il viso tra le mani.
<< No, non lo sei >> rispose dolcemente la madre.
<< Mary Margaret… >> Emma si voltò verso di lei, nel panico più totale << io… io non sapevo che quella donna fosse proprio Lady Marian. Non lo sapevo, l’ho salvata perché non volevo che morisse, perché non era giusto. Ma… quando… quando… quando Robin l’ha riconosciuta… e ho capito che lei era sua moglie… per un attimo mi sono sentita… felice… felice perché speravo che lui si rimettesse con lei… che lasciasse per sempre Regina… che la lasciasse… a me… >> era stato faticoso per Emma dire quelle parole, si vergognava profondamente.
Mary Margaret sgranò gli occhi << tu… tu ti sei innamorata di lei? >>
Emma si limitò a dire << sono un mostro, faccio schifo >> si ricoprì il viso con le mani e incominciò a piangere.
<< No, no… >> Mary Margaret si inginocchiò davanti alla figlia, con dolcezza le tolse le mani dal viso e la guardò con profondo affetto << ascoltami bene, tu non sei un mostro, non fai schifo. L’amore è qualcosa di meraviglioso, qualcosa di magico. Non importa se si tratta di un uomo o di un’altra donna. E’ qualcosa di caldo e puro >>.
<< Ti supplico, Mary Margaret… mamma… non dirlo a nessuno. Regina già mi detesta, non voglio che sia anche disgustata da me, da quello che provo >> abbracciò la madre e si lasciò andare completamente alle lacrime.
<< Come desideri >> rispose semplicemente la madre accarezzandola.
Fine Flashback
   
 
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