Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: A_Dark_Fenner    10/11/2008    2 recensioni
26 one-shot, una per ogni lettera dell’alfabeto. Protagonisti i mitici personaggi del mio manga preferito! Tempi e luoghi differenti, anche inventati dalla mia mente lesa e criminale. Just enjoy it!!! #01 A for Alchemy
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Efp1 #02

Personaggi:Edward Elric, Roy Mustang (piccola comparsa di Winry Rockbell e Alphonse Elric)
Ambientazione:Resembool/Central City, autunno 1918
Intro: “Mi manderai in rovina con questa storia dei prestiti, Acciaio.”


                                 B for Borrow

Edward Elric, 19 anni passati, camminava spedito verso la stazione nella fresca aria autunnale, in un turbinio di foglie multicolore che nemmeno notava, essendo totalmente perso nei suoi pensieri. Il ragazzo era seguito a stento da Winry e dal fratello Alphonse, che faticavano a tenere il passo. Arrivati a destinazione aspettarono l’arrivo del diretto per Central City, sul quale Ed salì di volata, come se quello potesse andarsene senza di lui. Winry guardò Al come a chiedergli se ne sapesse qualcosa di tutta quella ingiustificata fretta. Il più piccolo degli Elric accennò un sorriso e scosse appena le spalle facendole capire che non era nulla di preoccupante e pericoloso, per una volta.
Edward indugiò un momento sull’ingresso del vagone.
“Nii-san, sei sicuro che non sia necessario che venga? Dopotutto…Quella volta c’ero anche io…”
Ed scosse leggermente la testa.
“Non ti preoccupare, me la sbrigherò in fretta…”
Al annuì sorridendo.
“Va bene, come preferisci.”
Winry salì il primo gradino che portava nella carrozza, si avvicinò al viso di Ed e gli schioccò un rumoroso bacio sulla guancia, che bastò per far diventare il ragazzo di un delizioso color pomodoro.
“Buon viaggio”
“Gra-grazie…”
Al ridacchiava sotto i baffi. Ed lo fulminò per poi entrare definitivamente nel treno. Questo iniziò a muoversi poco dopo, preceduto dagli avvisi del capostazione ai ritardatari di salire velocemente nei vagoni.
La locomotiva sbuffò ed i ragazzi fecero un ultimo cenno di saluto verso il finestrino di Ed, prima di voltarsi per riportarsi sulla via di casa.
Edward osservava distrattamente la campagna correre fuori dal finestrino, in un arcobaleno di tutti i caldi colori dell’autunno. Poco a poco, i campi lasciarono il posto al lastricato, le strade sterrate a quelle asfaltate, le piccole fattorie ai palazzi ingombranti:era arrivato a Central City.
Scese alla stazione e subito prese la strada più veloce per il Quartier Generale. Arrivò all’enorme edificio, si fermò un secondo, prese un respiro profondo ed entrò a passo deciso.
Varcata la soglia , fu investito da un’ ondata di familiari suoni e colori. I soldati si muovevano svelti e precisi nelle loro divise blu mare, indaffarati nella routine del Quartier Generale. Ed adocchiò la segreteria e si avvicinò allo sportello.
“Ehm…Buongiorno…”
La segretaria, una donna sulla quarantina con gli occhiali ed i capelli raccolti in uno chignon, alzò gli occhi su Edward e sorrise cordiale.
“Sì, cosa posso fare per te?”
Edward si schiarì la voce.
“Ho bisogno di avere un colloquio con il Comandante Supremo” proclamò il più professionalmente possibile.
La donna rimase interdetta a fissarlo. Un ragazzino come quello che chiedeva udienza al comandante supremo?
“Sei sicuro di…” iniziò la donna.
“La prego, ho una certa fretta…Può riferire al Comandante che il suo vecchio amico Edward Elric è venuto a fargli visita?” la interruppe il biondo, leggermente irritato.
La segretaria sbatté le palpebre, scosse la testa ed agguantò ancora poco convinta la cornetta del telefono della rete interna.
Premette un pulsante e dopo alcuni secondi disse alcune parole che Ed non riuscì ad afferrare, dopodiché riattaccò e tornò a puntare lo sguardo scettico sul biondo.
“Accomodati lì, in sala d’aspetto. Il comandante supremo ti riceverà il prima possibile…”
Ed le lanciò un occhiataccia e si andò a sedere sulle scomode panche rasenti al muro.
Trascorsero circa 10 minuti, quando dagli altoparlanti attaccati al soffitto, uscì un *click*, seguito da uno schiarimento di voce. Una voce che Ed conosceva fin troppo bene.
“Il signor fagiolin…Ehm volevo dire il signor Acciaio, è pregato di presentarsi all’ufficio del comandante supremo, in quanto la sua richiesta di colloquio è stata accettata. Prego i colleghi militari di fare attenzione, perché quello che sta camminando tra voi, non è un acaro biondo, ma è il suddetto Acciaio. Grazie per l’attenzione!”

O.o’


“IO LO AMMAZZOOOOOOOOOO!!!!!!!!”
Edward stringeva convulsamente i pugni e camminava sbattendo i piedi verso l’ufficio del comandante. Arrivato alla porta, la spalancò di colpo e fece irruzione nella stanza con un’ espressione omicida.
Dietro una grande scrivania ingombra di carte, c’era una poltrona girevole, voltata verso le finestre che davano sul cortile.
La suddetta si voltò lentamente verso il furente Ed e rivelò la figura di…
“MUSTANG!!!!!” ringhiò Ed.
“Salve acciaio, è da un sacco di tempo che non ci vediamo, ma noto con piacere che i tuoi modi delicati non sono cambiati” disse il moro, con il suo classico sorrisetto made-in-Mustang stampato in faccia.
Edward grugnì qualcosa di incomprensibile in risposta.
“Come dici?! Oh, sì, anche io sono felice di rivederti, ma prego, accomodati” fece Mustang, beffardo.
“Nemmeno lei è cambiato, taisa, è rimasto il solito bastardo di sempre…” affermò Edward, sedendosi in una poltroncina di fronte alla scrivania di Mustang e guardandolo male.
“Non dovresti più chiamarmi così, sai acciaio? “ disse Roy appoggiando il mento sul palmo della mano.
“Già, le do ragione. “Bastardo” l’ho usato fin troppo…Dovrò cercare un nuovo aggettivo…” concordò sarcastico Ed.
Roy roteò gli occhi irritato.
“Hai capito che intendo…”
“Mpf… Non si aspetterà che mi metta a farle la riverenza, spero…” borbottò il biondo acido.
Roy sbuffò ed incrociò le braccia.
“Certo che no, acciaio, solo mi farebbe piacere che riconoscessi i miei passi avanti una volta tanto!”
Edward in tutta risposta si limitò a frugare sotto il suo mantello rosso e trarne fuori un oggetto che porse a Roy.
L’ex colonnello lo prese in mano, e constatò che si trattava di un piccolo portamonete. L’aprì e ne riversò il contenuto sul palmo della mano. Erano 520 cens.
Mustang sorrise appena.
“Te ne sei ricordato.”
“Certo, per chi mi ha preso?” rispose Ed borioso.
Anche se quello che affermava non era del tutto vero. Alla fine era tutto merito di Den…

*Flashback*

Edward era sull’orlo di una crisi di nervi.
Da circa mezz’ora stava cercando inutilmente un libro di alchimia avanzata, mettendo a soqquadro la piccola biblioteca che aveva allestito in casa Rockbell, sua sede momentanea.
Camminava sbattendo i piedi e grugniva frasi incomprensibili mentre spostava tomi su tomi, senza riuscire a trovare quello di cui aveva disperato bisogno. Stava completando delle ricerche su una particolare categoria di cerchi alchemici che aveva ricavato studiando a fondo l’Arte di Rentan, ma senza quel volume si sarebbe arenato.
All’improvviso lo colse il dubbio che il suddetto tomo non fosse stato imbucato in qualche cassetto, così cominciò ad aprirne freneticamente, buttando all’aria vecchie scartoffie, manuali per la manutenzione degli auto-mail, chiavi inglesi… Niente, nessuna traccia del libro che cercava. Rimise sconsolato nei cassetti tutte le cianfrusaglie, senza prestare troppa attenzione ad esse, finché non gli capitò tra le mani un tintinnante portamonete sgualcito. Il biondo dilatò gli occhi dorati, folgorato da un ricordo di quattro anni prima.
Se n’era quasi dimenticato, accidenti… Doveva andare a Central City, e in fretta!
Corse su per le scale ed entrò di volata nella sua stanza. Trasse da sotto il letto la valigia che usava sempre per i viaggi lunghi e la riempì con il necessario per qualche giorno via da casa.
“Che stai facendo, Ed?”
Edward si voltò, colto di sorpresa da quella voce improvvisa.
“Ah, Winry! Devo partire per Central City, ma non ti preoccupare…Non starò via molto!”
Winry lo fissò indagatrice.
“Cosa vai a fare in città?”
“Ho una faccenda molto importante in sospeso…”
Winry sbuffò spazientita.
“Ovviamente non hai intenzione di spiegarmi nulla,non è così?”
Ed la guardò, con l’espressione più colpevole del mondo.
“Winry… E’ una storia lunga e…”
“Ah, stop! Non dire altro! Và, e cerca di tornare tutto intero!”
Lo interruppe la ragazza scuotendo il palmo davanti a sé, come per bloccare l’imminente giustificazione del biondo, che sorrise appena.
Winry fece per uscire dalla stanza, ma all’ultimo si bloccò, voltandosi ancora verso il ragazzo.
“Ah, Ed… Dimenticavo…” disse traendo da una delle molteplici tasche della tuta da lavoro un piccolo libro rilegato di rosso, con evidenti segni di morsi sulla copertina.
“Questo deve essere tuo, Den lo stava sbranando poco fa…”
Ed osservò il SUO libro sull’Arte di Rentan, pieno di buchi e grondante di bava con sguardo afflitto, poi abbassò la testa sospirando. Per quel giorno, aveva finito di studiare.

*Fine flashback*
 
“E poi gliel’avevo detto no? Avrebbe riavuto i suoi soldi quando sarebbe arrivato in cima.” Disse Ed “L’aveva promesso a tante persone, che l’hanno seguita fino ad ora.”
Roy si rigirò le monete tra le mani, pensieroso.
“Ma tu non hai intenzione di andartene così, sbaglio?” chiese Mustang guardando l’altro negli occhi.
Edward ghignò soddisfatto.
“Speravo me lo chiedesse! Avrei proprio bisogno di fare una telefonata e, pensi che caso, ho finito le monetine. Non è che avrebbe qualche spicciolo da prestarmi?” fece Ed con l’aria più indifferente del mondo.
Roy lo guardò storto.
“Mi manderai in rovina con questa storia dei prestiti, acciaio.”
“Sopravviverà…” commentò sarcastico il biondo.
Roy sospirò sconfitto, e non trovando altra via d’uscita che la resa, allungò ad Ed alcune monete.
“Allora, mame-chan, quand’è che potrò rivedere quelle simpatiche monetine?”
Edward ignorò con uno sforzo sovrumano il nomignolo usato dal più grande e stette pensieroso per un po’. Poi il suo viso si aprì in un sorriso soddisfatto.
“Riavrà le sue monete quando avrà trovato un nuovo sogno per cui lottare.” Affermò convinto guardando spavaldo il colonnello.
Il colonnello rimase muto a fissare il biondo con gli occhi spalancati.
“Non pensavo ti importasse così tanto di quello in cui credo.” Commentò Roy sinceramente sorpreso.
“Sa com’è, se lei non ha nulla di interessante da fare per troppo tempo diventa nervoso. Ed io non ci voglio essere, non ci tengo a finire arrosto.” Spiegò Edward con aria di sufficienza.
Roy sorrise ed annuì.
“Quindi non mi lasci nemmeno un po’ di tempo per riposarmi, eh acciaio? Devo già rimettermi al lavoro…” sospirò Roy afflitto.
Edward scosse la testa severo.
“E’ rimasto anche il solito lavativo… Dovrò parlare con il tenente Hawkeye…”
“Generale…” lo corresse Roy.
“Generale” disse Ed sorridendo “Ora, se lei permette, mi prendo la libertà di congedarmi, oh supremo comandante di merda!” recitò Ed facendo un profondo inchino.
“Brutto tappetto…Un po’ di rispetto per il tuo superiore!” esclamò Roy guardandolo con un sorrisetto.
Edward iniziò a tremare ed esplose in un urlo disumano.
“CHI SAREBBE COSì PICCOLO DA POTER GIOCARE A CALCIO CON UN NEUTRONE??EH?!?EH?!?CHI?!?!”
Roy rise di gusto.
“E’ sempre un piacere chiacchierare con te, Ed.”
Edward lo fissò torvo ed aprì la porta.
“Chissà perché ogni volta che esco dal suo ufficio mi viene sempre una gran voglia di distruggere qualcosa. ” commentò sull’uscio.
“Fai bene,devi sfogare il tuo essere. Vedi? Io ti impartisco lezioni di vita importanti per la tua crescita”  affermò Roy sottolineando con molta, troppa enfasi l’ultima parola.
Sbam.
Roy si trovò solo nel suo ufficio, ridacchiante.
Si sedette dietro la scrivania e si mise al lavoro.
Acciaio gli aveva proposto una bella sfida…
Quella storia dei prestiti l’avrebbe rovinato, certo.
Ma, doveva ammetterlo, era anche maledettamente intrigante.

END

NOTA DI ADF: Ciao a tutti! Ecco la seconda One-Shot della mia raccolta. Per chi non avesse letto i capitoli 62 e 63 del manga, Ed aveva chiesto dei soldi in prestito a Roy e quando lui glieli ha chiesti in dietro Ed gli ha risposto che li avrebbe riavuti quando sarebbe diventato comandante supremo e poi ne avrebbe chiesti altri insieme ad una nuova promessa. Mi era piaciuta molto questa scena, ed ho deciso di immaginare come sarebbe potuta andare avanti. ^_^
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE!!!


P.S.:Grazie a Rinalamisteriosa che ha commentato la prima One-Shot!! ^_^ Grazie, grazie, grazie!!!!^__^
Kissu

ADF
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: A_Dark_Fenner