Proiettili di Ghiaccio
- 2 -
Lo sguardo dell’uomo
sul tetto scivolò lungo le strade buie della città. Quando si rese conto della
pace che regnava per le vie, distese i muscoli,
allentò la presa della mano sull’arco e chiuse gli occhi.
Rimase in ascolto del
battere del suo cuore. Non batteva più come un tempo, il dolore che aveva
provato per la sua perdita era stato troppo duro per rimettere in funzione i
meccanismi. Era un battito diverso, regolare ma privo di ogni emozione. Faceva
il suo compito ma si fermava a quello: tenerlo in vita.
Oliver appoggiò la
mano sul petto, proprio come l’immagine di lei aveva
fatto l’ultima volta. Era un gesto spontaneo che compiva meccanicamente ogni
volta che si trovava immerso nella pace della solitudine della notte.
Inspirò piano
rivolgendo lo sguardo al cielo. C’erano poche stelle ma la sua stella brillava luminosa e fiera verso di lui.
Era passato un anno
dalla visita di Andrew e dalla fine della speranza.
Era stato difficile
rimettersi in gioco.
L’hai promesso a Felicity, Oliver! Erano state le dure parole di un Diggle
disperato e stanco. Non puoi tradire in
questo modo la sua memoria, aveva proseguito duro e inflessibile con
l’intento di farlo risvegliare dall'apatia in cui era piombato. La città ha bisogno di te, noi abbiamo bisogno di te. Roy ed io non possiamo farcela senza il tuo
aiuto, è tutto troppo anche per noi. Smettila di piangerti addosso e dimostra
al mondo di essere l’eroe che Felicity ha visto in te!
Oliver ripensò a
quella notte. Aveva fissato i suoi occhi in quelli di Dig. L’aveva osservato a
lungo nelle sue iridi nere, senza dire neanche una parola. Si era alzato in
piedi e aveva fronteggiato l’amico.
- Perdonami, - E
Diggle l’aveva abbracciato condividendo insieme per la prima volta lo stesso
dolore per la perdita di Felicity.
Il vociare concitato di qualcuno catturò la sua attenzione. Volse lo sguardo sulla
strada e vide un gruppetto di delinquenti che inseguiva un ragazzo.
Agile, constatò
seguendo le mosse veloci e sciolte che compiva il
tizio per seminare i suoi avventori.
- Roy, entra in
azione. Un gruppetto di sbruffoni sta facendo la voce grossa con un piccoletto.
Vengono dalla tua parte.
- Ricevuto. - Roy
inforcò l'arco e scivolò giù dal palazzo per correre in aiuto della vittima.
Osservò l'agire del gruppetto per decidere com’era meglio intervenire.
Il ragazzetto saltò
sulle casse di legno e con un'agile spinta sul muro si
aggrappò alla rete divisoria del vicolo. Ce l'aveva
quasi fatta, stava per saltare e mettersi al sicuro quando uno dei malviventi
estrasse la pistola e sparò.
Roy prontamente
scagliò le sue frecce ma non poté impedire che il ragazzo fosse colpito.
- Cazzo! - Urlò il
tipo cadendo malamente a terra.
Roy si avventò sui
quattro che lo attaccarono allo stesso momento ma con agili mosse di calci e
pugni, riuscì in breve tempo ad avere la meglio.
- Stai bene? - Chiese
al ragazzo mentre terminava di immobilizzare al palo i malviventi. Attivò la
ricetrasmittente mettendosi in comunicazione con Dig, rimasto al centro
operativo. - Quattro idioti da ritirare. Ok, grazie.
Lui si alzò in piedi,
barcollando a causa del dolore. Si aggrappò alla rete e finalmente si voltò.
I due si guardarono
per un lungo istante.
- Bel vestito,
Cappuccetto Rosso. - Gli fece l'occhiolino irriverente come solo lei sapeva
essere.
- Sin! - Roy eliminò
la distanza tra di loro in poche falcate.
Cindy avanzò verso di
lui decisa, lo osservò brevemente, - Ci si vede. - e
poi proseguì.
Roy l'afferrò per il
braccio e la portò davanti a sé. - Tutto qui? Ci si vede? Sei letteralmente
scomparsa. Mi avevi detto che andavi da Luke e poi non sei più tornata.
- Ho avuto da fare.
Vedo che non hai sentito la mia mancanza. Abbiamo ottenuto tutti quello che
volevamo: un nuovo inizio.
Roy a quell'accusa
lasciò la presa.
- Se fossi in te, mi
medicherei quel taglio sulla guancia, non sei invincibile, eroe! - Detto questo
lo sorpassò e proseguì verso la strada.
Roy automaticamente si
portò il dorso della mano sullo zigomo. Non si era neanche reso conto che era
stato ferito. Osservò la figura di Sin allontanarsi. Rimase immobile non
sapendo se correrle dietro o lasciarla andare.
Ad un tratto la vide
barcollare. - Sin! - Si avventò su di lei e riuscì ad afferrarla prima che
cadesse a terra. - Sin! Che cos'hai? - Una sensazione di bagnato avvolse la sua
mano. La sollevò in aria e la ritrovò completamente sporca di sangue, del suo sangue.
- Abbiamo un problema.
- Avvisò i due. La sollevò tra le braccia e la portò via con sé.
L'uomo nascosto nel
suo angolo buio era rimasto immobile
ad assistere la scena. Aspettò un attimo che si avviassero e poi lo seguì.
- Io non credevo... -
Roy sconvolto osservava il corpo privo
di sensi
di Cindy disteso sul lettino mentre Diggle cercava in tutti i modi di
strapparla alla morte.
Oliver gli appoggiò
una mano sulla spalla. - Non possiamo prevedere tutto, Roy. Ci proviamo ma non
sempre ci riusciamo.
- Ok, è stabile. -
Decretò infine Diggle passandosi il braccio sulla fronte imperlata di sudore. -
Sono riuscito a estrarre il proiettile. Per fortuna non ha leso organi
importanti. Se non ci saranno complicazioni in queste ore, sarà fuori pericolo.
I tre sospirarono
profondamente.
- State lontani da
lei! - La voce minacciosa dell'uomo li fece voltare verso le scale.
- Luke!
- Roy!
Gridarono all'unisono
riconoscendosi all'istante. - Tu che ci fai qui? Come hai fatto a trovarci?
- Con questa! - Oliver
afferrò con rabbia la piccola cimice attaccata al giubbotto di Roy e la spezzò
tra le dita.
- Dovreste aggiornare
il sistema di difesa. È stato uno scherzo da ragazzi
metterlo fuori gioco, perfino un bambino potrebbe aggirarlo, obsoleto com'è. - Li canzonò, senza mai abbassare la pistola che teneva puntata
su di loro. Scese lentamente le scale e si avvicinò al lettino sul quale
giaceva Cindy.
- È stabile. -
Confermò Diggle accostandosi a lui con circospezione. - Questa la puoi anche
mettere via, sei tra amici.
Luke li osservò uno a uno e poi desistette. - Dobbiamo solo
aspettare.
Diggle confermò con il
capo.
- Così... - Si aggirò
per la stanza. - Questo è il covo di Arrow. - Osservò attentamente Oliver negli
occhi. - Quindi... tu sei Arrow. - Si fermò davanti a
lui. - Oliver Queen. - Disse ironico. - Complimenti, hai fregato tutti con la
tua recita di riccone scavezzacollo. Sono davvero impressionato. - Fece un
irriverente inchino.
Oliver stava per
ribattere ma Diggle lo bloccò appoggiandogli la mano
sulla spalla.
- Questa
attrezzatura è all'avanguardia. - Luke si sedette alla postazione che un tempo
era stata di Felicity. - Straordinario.
- Alzati subito! -
Oliver lo acciuffò per il colletto della giacca di
pelle.
- Ehi, calma. - Si
liberò dalla sua presa per nulla spaventato. - Adoro questi gioiellini ed è un
vero spreco che non li sfruttiate al meglio. Dammi la possibilità di
ringraziarti per aver salvato Sin. In fondo, un tempo abbiamo
combattuto dalla stessa parte senza volerlo. - Luke fece l'occhiolino a Roy.
- Sono stati lui e Sin
a scoprire l'ultimo deposito del Mirakuro e distruggerlo, mentre noi eravamo
occupati a combattere contro l'esercito di Slade.
- Mi è costata un
braccio e una gamba. - Scherzò Luke per smorzare quel ricordo, mostrando gli
arti artificiali. - Ora sono un cyborg! Nuova tecnologia,
direttamente dalle industrie Wayne... o meglio... presa in prestito. -
Ghignò divertito.
Il programma della
radio della polizia si attivò sullo schermo del computer, avvisandoli che c'era una rapina in corso con feriti al caveau della banca di Central City.
- Andiamo! - Disse
Oliver a Roy che acconsentì con un cenno di assenso.
- Io vi seguirò da qui!- Intervenne Luke, accomodandosi alla
postazione senza esitazione.
Oliver si bloccò. A
stento sopportava la vista di Diggle seduto su quella sedia. Chiuse gli occhi
per reprimere il dolore e si arrese alle circostanze. Avevamo bisogno di un
esperto informatico, ora più che mai. Fissò la sua nuca. Sospirò. Felicity,
richiamò tristemente il suo viso. - Guidaci. - Decretò infine.
Luke con sicurezza
guidò gli spostamenti di Oliver e Roy fino a condurli alla cattura dei
malviventi, nel frattempo si mise ad aggiornare i sistemi in attesa del loro
rientro.
- Da chi hai imparato? - Chiese Diggle avvicinandosi, notando quanto fosse a suo agio Luke.
- Autodidatta e passione.
Mi viene naturale. - Sollevò le spalle. - Capire i computer è facile, è capire le persone che è
difficile. - Lanciò un'occhiata a Cindy ancora priva di sensi. Prese la sedia e
andò ad accomodarsi accanto a lei.
Diggle sorrise. - Da
quanto tempo vi conoscete?
- Da tutta una vita. -
Sorrise ricordando il primo incontro con quello scricciolo impaurito ma dagli
occhi fieri.
Allungò la mano e le scostò il ciuffo dalla fronte. Luke non fece in
tempo a compiere la carezza che Cindy si svegliò all'improvviso bloccandogli il
braccio, impaurita.
- Ehi, ragazzina. -
Sorrise più tranquillo.
- Ti ho detto mille
volte di non chiamarmi ragazzina! - Tossì per il troppo ossigeno.
- Calma, calma. - Si
avvicinò Diggle rimettendola distesa. - Non ti devi agitare,
altrimenti rischi che i punti si riaprano.
- Gira a sinistra. Il
cattivo di turno è entrato nel vicolo. - La donna rimase in ascolto, attenta a
seguire la scena sul video ripreso dalle telecamere della città. - Ottimo
lavoro, Batman.
- Felicity, - Andrew
entrò nella sala comandi. - Non dovresti stancarti, dovrò fare un bel
discorsetto al Signor Wayne, ti fa lavorare troppo!
- Andrew, te l'ho detto mille volte e te lo ripeto ancora:
Brainiac mi ha solo cancellato la memoria, non mi ha reso invalida! - Si alzò e
con un gesto della mano spense i monitor, schioccò le dita e le luci della stanza si accesero. - Sto bene, mi sento bene, sono in ottima forma. -
Mostrò il muscolo del braccio. - Allenarmi con Bruce mi aiuta. Adoro fare corpo a corpo con lui. - Andrew la osservò
taciturno. - Nel senso che gli esercizi di rilassamento e potenziamento
muscolare mi fanno stare bene, non volevo mica
intendere che è solo una scusa per ammirarlo a petto nudo. - Andrew le scoccò
un'occhiataccia, infastidito.
Felicity chiuse le palpebre
per qualche secondo, questa sua mania di dire le cose senza freni era davvero
fastidiosa. Chissà se sono stata sempre così? Si chiese tra sé.
- Ok, ho perso il mio
passato ma è anche vero che ho acquisito delle capacità informatiche fuori dal
comune. Ora posso comandare qualsiasi computer tramite la mente. - Sorrise e
con un leggero movimento della mano una musica rilassante si diffuse nell'aria.
Si avvicinò ad Andrew e gli accarezzò la guancia. - Non m’importa di non avere ricordi di noi, del nostro passato, l'importante
è che siamo qui e che possiamo vivere
insieme il presente. - Lo abbracciò.
Andrew affossò il capo
nella conca del suo collo. Inspirò a fondo. È stata la scelta migliore, si
ripeté per l'ennesima volta nella mente scacciando i sensi di colpa.
- Bionda! Non mi posso
allontanare un attimo che subito ti butti nelle braccia di un altro. -
I due si staccarono
imbarazzati. - Voglio dire, - Si avvicinò a Felicity appoggiandole il braccio
sulle spalle. - Mi assento per qualche giorno e subito mi tradisci con il Dott.
Wolfar! - Scoppiò a ridere baciandola sulla guancia. - Ciao, splendore!
- Hal! - Lo riprese
Felicity.
- Jordan! - Andrew lo fulminò con lo sguardo.
- Bruce, diglielo pure
tu a questi due che si devono rilassare, scherzare non ha mai ucciso nessuno. -
Hal avanzò verso l'uomo.
- Smettila di
stuzzicarli. - Decretò severamente
Bruce. -
Ben tornato. - Si avvicinò a Hal e gli strinse la mano.
- Tutti seriosi in
questo gruppo. Ci vorrebbe un altro eroe, - Hal mimò
le virgolette con le dita alzate in aria. - Divertente e spensierato come me. -
Si avviò verso l'uscita. - Dolcezza, appena vedrai le cose ingegnose che ti ho portato cadrai ai miei piedi.
Hal stava per uscire
ma le porte si bloccarono improvvisamente e lui andò a sbattere contro il muro
di metallo.
- Felicity! - Urlò
Hal, dolorante, massaggiandosi il viso. - Non sei divertente.
- Ah, no? Non è stato
divertente?
Bruce lanciò
un'occhiata di rimprovero a Felicity ma alla linguaccia di
lei, scoppiò anche lui a ridere.
- Bionda, per farti
perdonare, stasera vieni a cena con me e paghi tu!
Felicity roteò gli
occhi al cielo. - Mi toccherà chiedere un aumento al signor Wayne. - Sorrise
ironica verso Bruce che contraccambiò con un'occhiata seria. - Non dico che non
mi paga abbastanza ma con tutte le notti che passo con lui e i servizi extra
che gli faccio, magari ogni tanto potrebbe darmelo...
- Felicity si passò la mano sulla fronte per sistemare una ciocca di capelli, mentre
Hal Jordan scoppiava a ridere. - Voglio
dire, dirigo un reparto di tecnologie informatiche, mica
sono un famoso collaudatore di aerei come te, Hal! - Bruce la
osservò attentamente. - Beh, io amo il mio capo... intendevo il mio
lavoro!
- Forza, andiamo,
tesoro, se ti lascio continuare ti scaverai ben presto la fossa da sola! -
Hal afferrò Felicity per le spalle
e la sospinse verso l'uscita. - Dottore, vieni con noi? - Chiese ad Andrew.
- Bruce? - Tentò
Felicity già sapendo quale sarebbe stata la risposta.
- Andate voi, ho delle
analisi da ultimare. Felicity, ricordati che domani dobbiamo terminare gli altri test.
Felicity sbuffò.
- Muoviti, prima che
ci ripensino. - Hal la spinse fuori dal centro operativo lasciandoli soli.
- C'è qualcosa che ti
preoccupa, Dottor Wolfar?
Andrew si voltò di
scatto a quella domanda inquisitoria di Bruce.
- Le condizioni di
Felicity. Preferirei che non si stancasse. Non dovrebbe pretendere così tanto
da lei, signor Wayne.
- È solo questo?
- Cer-to, che altro ci
dovrebbe essere? - Vacillò, sprofondando in
poltrona.
- Sensazioni. - Bruce lo guardò a lungo dritto negli occhi. - Tu conosci Arrow?
Continua...
Angoletto di Light
Prima di tutto, volevo
dirvi: GRAZIE
È sempre una gioia
ritrovarvi a ogni mia nuova storia. Ritrovare il vostro affetto è una cosa che
mi emoziona molto e mi fa tanto bene <3
Continuate così :D
Torniamo a noi! La
storia da questo capitolo ha preso realmente il via.
Coccoliamo ancora un
altro po’ Oliver prima di lasciarlo a …. Ops, STOP, spoiler!
Felicity è viva ma
Brainiac per salvarla (in seguito scoprirete altro) le ha cancellato il passato
e tutto quello che riguarda Oliver, ma sarà così?
Bisognerà attendere i
prossimi capitoli per saperlo.
Sono stati introdotti
molti personaggi nuovi. Tra tutti: Cindy (Sin) e Luke.
Il loro filone di
storia si collega alla OS che ho scritto su di loro: Cappuccetto
Rosso passate di là per capire meglio com’è andata tra Roy – Cindy
– Luke.
Abbiamo anche
incontrato la squadra di Batman – alias Bruce Wayne, non vi dico niente,
per non correre il rischio di spoilerare ma attenti ai dettagli, ok?
Vi auguro un felice natale, che la dolcezza di questi giorni riempia il cuore
oltre la panza.
Ci rotereleremo, ehm…
volevo dire: ci rileggiamo lunedì ;)
Quest’anno niente
pause, piccolo regalo di natale.
Se non l’avete ancora
vista, passate dalla mia raccolta Before,
un insieme di OS autoconclusive che raccontano cose è successo tra Oliver e
Felicity dopo la fine della seconda e l’inizio della terza stagione, ho appena
pubblicato la seconda: No Porky, No
Study
Momento pubblicità!
Entrate
nel nuovo gruppo di FB [OLICITY] Oscure Lotte Illecite Creano Incontri Troppo Yeah per
parlare di tutto e di più!