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Autore: Lights    22/12/2014    10 recensioni
Proiettili di ghiaccio si può considerare il seguito di Metodo Scientifico, ma può essere seguita anche senza aver letto la precedente storia. Un nuovo gruppo, una nuova dinamica, un cattivo invisibile che miete il panico in diverse città, e ora è approdato anche a Starling City.
Oliver si dovrà confrontare con il nuovo cattivo ma non sarà solo, al suo fianco ha una nuova squadra, e poi c'è lei: Felicity Smoak, ma sarà come prima? Scopriamolo insieme. Buona lettura, Lights.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Felicity Smoak, Oliver Queen, Roy Harper
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Proiettili di Ghiaccio

 

- 2 -

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo sguardo dell’uomo sul tetto scivolò lungo le strade buie della città. Quando si rese conto della pace che regnava per le vie, distese i muscoli, allentò la presa della mano sull’arco e chiuse gli occhi.

Rimase in ascolto del battere del suo cuore. Non batteva più come un tempo, il dolore che aveva provato per la sua perdita era stato troppo duro per rimettere in funzione i meccanismi. Era un battito diverso, regolare ma privo di ogni emozione. Faceva il suo compito ma si fermava a quello: tenerlo in vita.

Oliver appoggiò la mano sul petto, proprio come l’immagine di lei aveva fatto l’ultima volta. Era un gesto spontaneo che compiva meccanicamente ogni volta che si trovava immerso nella pace della solitudine della notte.

Inspirò piano rivolgendo lo sguardo al cielo. C’erano poche stelle ma la sua stella brillava luminosa e fiera verso di lui.

Era passato un anno dalla visita di Andrew e dalla fine della speranza.

Era stato difficile rimettersi in gioco.

L’hai promesso a Felicity, Oliver! Erano state le dure parole di un Diggle disperato e stanco. Non puoi tradire in questo modo la sua memoria, aveva proseguito duro e inflessibile con l’intento di farlo risvegliare dall'apatia in cui era piombato. La città ha bisogno di te, noi abbiamo bisogno di te. Roy ed io non possiamo farcela senza il tuo aiuto, è tutto troppo anche per noi. Smettila di piangerti addosso e dimostra al mondo di essere l’eroe che Felicity ha visto in te!

Oliver ripensò a quella notte. Aveva fissato i suoi occhi in quelli di Dig. L’aveva osservato a lungo nelle sue iridi nere, senza dire neanche una parola. Si era alzato in piedi e aveva fronteggiato l’amico.

- Perdonami, - E Diggle l’aveva abbracciato condividendo insieme per la prima volta lo stesso dolore per la perdita di Felicity.

Il vociare concitato di qualcuno catturò la sua attenzione. Volse lo sguardo sulla strada e vide un gruppetto di delinquenti che inseguiva un ragazzo.

Agile, constatò seguendo le mosse veloci e sciolte che compiva il tizio per seminare i suoi avventori.

- Roy, entra in azione. Un gruppetto di sbruffoni sta facendo la voce grossa con un piccoletto. Vengono dalla tua parte.

 

 

- Ricevuto. - Roy inforcò l'arco e scivolò giù dal palazzo per correre in aiuto della vittima. Osservò l'agire del gruppetto per decidere com’era meglio intervenire.

Il ragazzetto saltò sulle casse di legno e con un'agile spinta sul muro si aggrappò alla rete divisoria del vicolo. Ce l'aveva quasi fatta, stava per saltare e mettersi al sicuro quando uno dei malviventi estrasse la pistola e sparò.

Roy prontamente scagliò le sue frecce ma non poté impedire che il ragazzo fosse colpito.

- Cazzo! - Urlò il tipo cadendo malamente a terra.

Roy si avventò sui quattro che lo attaccarono allo stesso momento ma con agili mosse di calci e pugni, riuscì in breve tempo ad avere la meglio.

- Stai bene? - Chiese al ragazzo mentre terminava di immobilizzare al palo i malviventi. Attivò la ricetrasmittente mettendosi in comunicazione con Dig, rimasto al centro operativo. - Quattro idioti da ritirare. Ok, grazie.

Lui si alzò in piedi, barcollando a causa del dolore. Si aggrappò alla rete e finalmente si voltò.

I due si guardarono per un lungo istante.

- Bel vestito, Cappuccetto Rosso. - Gli fece l'occhiolino irriverente come solo lei sapeva essere.

- Sin! - Roy eliminò la distanza tra di loro in poche falcate.

Cindy avanzò verso di lui decisa, lo osservò brevemente, - Ci si vede. - e poi proseguì.

Roy l'afferrò per il braccio e la portò davanti a sé. - Tutto qui? Ci si vede? Sei letteralmente scomparsa. Mi avevi detto che andavi da Luke e poi non sei più tornata.

- Ho avuto da fare. Vedo che non hai sentito la mia mancanza. Abbiamo ottenuto tutti quello che volevamo: un nuovo inizio.

Roy a quell'accusa lasciò la presa.

- Se fossi in te, mi medicherei quel taglio sulla guancia, non sei invincibile, eroe! - Detto questo lo sorpassò e proseguì verso la strada.

Roy automaticamente si portò il dorso della mano sullo zigomo. Non si era neanche reso conto che era stato ferito. Osservò la figura di Sin allontanarsi. Rimase immobile non sapendo se correrle dietro o lasciarla andare.

Ad un tratto la vide barcollare. - Sin! - Si avventò su di lei e riuscì ad afferrarla prima che cadesse a terra. - Sin! Che cos'hai? - Una sensazione di bagnato avvolse la sua mano. La sollevò in aria e la ritrovò completamente sporca di sangue, del suo sangue.

- Abbiamo un problema. - Avvisò i due. La sollevò tra le braccia e la portò via con sé.

L'uomo nascosto nel suo angolo buio era rimasto immobile ad assistere la scena. Aspettò un attimo che si avviassero e poi lo seguì.

 

 

- Io non credevo... - Roy sconvolto osservava il corpo privo di sensi di Cindy disteso sul lettino mentre Diggle cercava in tutti i modi di strapparla alla morte.

Oliver gli appoggiò una mano sulla spalla. - Non possiamo prevedere tutto, Roy. Ci proviamo ma non sempre ci riusciamo.

- Ok, è stabile. - Decretò infine Diggle passandosi il braccio sulla fronte imperlata di sudore. - Sono riuscito a estrarre il proiettile. Per fortuna non ha leso organi importanti. Se non ci saranno complicazioni in queste ore, sarà fuori pericolo.

I tre sospirarono profondamente.

- State lontani da lei! - La voce minacciosa dell'uomo li fece voltare verso le scale.

- Luke!

- Roy!

Gridarono all'unisono riconoscendosi all'istante. - Tu che ci fai qui? Come hai fatto a trovarci?

- Con questa! - Oliver afferrò con rabbia la piccola cimice attaccata al giubbotto di Roy e la spezzò tra le dita.

- Dovreste aggiornare il sistema di difesa. È stato uno scherzo da ragazzi metterlo fuori gioco, perfino un bambino potrebbe aggirarlo, obsoleto com'è. - Li canzonò, senza mai abbassare la pistola che teneva puntata su di loro. Scese lentamente le scale e si avvicinò al lettino sul quale giaceva Cindy.

- È stabile. - Confermò Diggle accostandosi a lui con circospezione. - Questa la puoi anche mettere via, sei tra amici.

Luke li osservò uno a uno e poi desistette. - Dobbiamo solo aspettare.

Diggle confermò con il capo.

- Così... - Si aggirò per la stanza. - Questo è il covo di Arrow. - Osservò attentamente Oliver negli occhi. - Quindi... tu sei Arrow. - Si fermò davanti a lui. - Oliver Queen. - Disse ironico. - Complimenti, hai fregato tutti con la tua recita di riccone scavezzacollo. Sono davvero impressionato. - Fece un irriverente inchino.

Oliver stava per ribattere ma Diggle lo bloccò appoggiandogli la mano sulla spalla.

- Questa attrezzatura è all'avanguardia. - Luke si sedette alla postazione che un tempo era stata di Felicity. - Straordinario.

- Alzati subito! - Oliver lo acciuffò per il colletto della giacca di pelle.

- Ehi, calma. - Si liberò dalla sua presa per nulla spaventato. - Adoro questi gioiellini ed è un vero spreco che non li sfruttiate al meglio. Dammi la possibilità di ringraziarti per aver salvato Sin. In fondo, un tempo abbiamo combattuto dalla stessa parte senza volerlo. - Luke fece l'occhiolino a Roy.

- Sono stati lui e Sin a scoprire l'ultimo deposito del Mirakuro e distruggerlo, mentre noi eravamo occupati a combattere contro l'esercito di Slade.

- Mi è costata un braccio e una gamba. - Scherzò Luke per smorzare quel ricordo, mostrando gli arti artificiali. - Ora sono un cyborg! Nuova tecnologia, direttamente dalle industrie Wayne... o meglio... presa in prestito. - Ghignò divertito.

Il programma della radio della polizia si attivò sullo schermo del computer, avvisandoli che c'era una rapina in corso con feriti al caveau della banca di Central City.

- Andiamo! - Disse Oliver a Roy che acconsentì con un cenno di assenso.

- Io vi seguirò da qui!- Intervenne Luke, accomodandosi alla postazione senza esitazione.

Oliver si bloccò. A stento sopportava la vista di Diggle seduto su quella sedia. Chiuse gli occhi per reprimere il dolore e si arrese alle circostanze. Avevamo bisogno di un esperto informatico, ora più che mai. Fissò la sua nuca. Sospirò. Felicity, richiamò tristemente il suo viso. - Guidaci. - Decretò infine.

Luke con sicurezza guidò gli spostamenti di Oliver e Roy fino a condurli alla cattura dei malviventi, nel frattempo si mise ad aggiornare i sistemi in attesa del loro rientro.

- Da chi hai imparato? - Chiese Diggle avvicinandosi, notando quanto fosse a suo agio Luke.

- Autodidatta e passione. Mi viene naturale. - Sollevò le spalle. - Capire i computer è facile, è capire le persone che è difficile. - Lanciò un'occhiata a Cindy ancora priva di sensi. Prese la sedia e andò ad accomodarsi accanto a lei.

Diggle sorrise. - Da quanto tempo vi conoscete?

- Da tutta una vita. - Sorrise ricordando il primo incontro con quello scricciolo impaurito ma dagli occhi fieri.

Allungò la mano e le scostò il ciuffo dalla fronte. Luke non fece in tempo a compiere la carezza che Cindy si svegliò all'improvviso bloccandogli il braccio, impaurita.

- Ehi, ragazzina. - Sorrise più tranquillo.

- Ti ho detto mille volte di non chiamarmi ragazzina! - Tossì per il troppo ossigeno.

- Calma, calma. - Si avvicinò Diggle rimettendola distesa. - Non ti devi agitare, altrimenti rischi che i punti si riaprano.

 

 

 

- Gira a sinistra. Il cattivo di turno è entrato nel vicolo. - La donna rimase in ascolto, attenta a seguire la scena sul video ripreso dalle telecamere della città. - Ottimo lavoro, Batman.

- Felicity, - Andrew entrò nella sala comandi. - Non dovresti stancarti, dovrò fare un bel discorsetto al Signor Wayne, ti fa lavorare troppo!

- Andrew, te l'ho detto mille volte e te lo ripeto ancora: Brainiac mi ha solo cancellato la memoria, non mi ha reso invalida! - Si alzò e con un gesto della mano spense i monitor, schioccò le dita e le luci della stanza si accesero. - Sto bene, mi sento bene, sono in ottima forma. - Mostrò il muscolo del braccio. - Allenarmi con Bruce mi aiuta. Adoro fare corpo a corpo con lui. - Andrew la osservò taciturno. - Nel senso che gli esercizi di rilassamento e potenziamento muscolare mi fanno stare bene, non volevo mica intendere che è solo una scusa per ammirarlo a petto nudo. - Andrew le scoccò un'occhiataccia, infastidito.

Felicity chiuse le palpebre per qualche secondo, questa sua mania di dire le cose senza freni era davvero fastidiosa. Chissà se sono stata sempre così? Si chiese tra sé.

- Ok, ho perso il mio passato ma è anche vero che ho acquisito delle capacità informatiche fuori dal comune. Ora posso comandare qualsiasi computer tramite la mente. - Sorrise e con un leggero movimento della mano una musica rilassante si diffuse nell'aria. Si avvicinò ad Andrew e gli accarezzò la guancia. - Non m’importa di non avere ricordi di noi, del nostro passato, l'importante è che siamo qui e che possiamo vivere insieme il presente. - Lo abbracciò.

Andrew affossò il capo nella conca del suo collo. Inspirò a fondo. È stata la scelta migliore, si ripeté per l'ennesima volta nella mente scacciando i sensi di colpa.

- Bionda! Non mi posso allontanare un attimo che subito ti butti nelle braccia di un altro. -

I due si staccarono imbarazzati. - Voglio dire, - Si avvicinò a Felicity appoggiandole il braccio sulle spalle. - Mi assento per qualche giorno e subito mi tradisci con il Dott. Wolfar! - Scoppiò a ridere baciandola sulla guancia. - Ciao, splendore!

- Hal! - Lo riprese Felicity.

- Jordan! - Andrew lo fulminò con lo sguardo.

- Bruce, diglielo pure tu a questi due che si devono rilassare, scherzare non ha mai ucciso nessuno. - Hal avanzò verso l'uomo.

- Smettila di stuzzicarli. - Decretò severamente Bruce. - Ben tornato. - Si avvicinò a Hal e gli strinse la mano.

- Tutti seriosi in questo gruppo. Ci vorrebbe un altro eroe, - Hal mimò le virgolette con le dita alzate in aria. - Divertente e spensierato come me. - Si avviò verso l'uscita. - Dolcezza, appena vedrai le cose ingegnose che ti ho portato cadrai ai miei piedi.

Hal stava per uscire ma le porte si bloccarono improvvisamente e lui andò a sbattere contro il muro di metallo.

- Felicity! - Urlò Hal, dolorante, massaggiandosi il viso. - Non sei divertente.

- Ah, no? Non è stato divertente?

Bruce lanciò un'occhiata di rimprovero a Felicity ma alla linguaccia di lei, scoppiò anche lui a ridere.

- Bionda, per farti perdonare, stasera vieni a cena con me e paghi tu!

Felicity roteò gli occhi al cielo. - Mi toccherà chiedere un aumento al signor Wayne. - Sorrise ironica verso Bruce che contraccambiò con un'occhiata seria. - Non dico che non mi paga abbastanza ma con tutte le notti che passo con lui e i servizi extra che gli faccio, magari ogni tanto potrebbe darmelo... - Felicity si passò la mano sulla fronte per sistemare una ciocca di capelli, mentre Hal Jordan scoppiava a ridere. - Voglio dire, dirigo un reparto di tecnologie informatiche, mica sono un famoso collaudatore di aerei come te, Hal! - Bruce la osservò attentamente. - Beh, io amo il mio capo... intendevo il mio lavoro!

- Forza, andiamo, tesoro, se ti lascio continuare ti scaverai ben presto la fossa da sola! - Hal  afferrò Felicity per le spalle e la sospinse verso l'uscita. - Dottore, vieni con noi? - Chiese ad Andrew.

- Bruce? - Tentò Felicity già sapendo quale sarebbe stata la risposta.

- Andate voi, ho delle analisi da ultimare. Felicity, ricordati che domani dobbiamo terminare gli altri test.

Felicity sbuffò.

- Muoviti, prima che ci ripensino. - Hal la spinse fuori dal centro operativo lasciandoli soli.

- C'è qualcosa che ti preoccupa, Dottor Wolfar?

Andrew si voltò di scatto a quella domanda inquisitoria di Bruce.

- Le condizioni di Felicity. Preferirei che non si stancasse. Non dovrebbe pretendere così tanto da lei, signor Wayne.

- È solo questo?

- Cer-to, che altro ci dovrebbe essere? - Vacillò, sprofondando in poltrona.

- Sensazioni. - Bruce lo guardò a lungo dritto negli occhi. - Tu conosci Arrow?

 

 

Continua...

 

 

 

 

Angoletto di Light

 

Prima di tutto, volevo dirvi: GRAZIE

È sempre una gioia ritrovarvi a ogni mia nuova storia. Ritrovare il vostro affetto è una cosa che mi emoziona molto e mi fa tanto bene <3

Continuate così :D

 

Torniamo a noi! La storia da questo capitolo ha preso realmente il via.

Coccoliamo ancora un altro po’ Oliver prima di lasciarlo a …. Ops, STOP, spoiler!

Felicity è viva ma Brainiac per salvarla (in seguito scoprirete altro) le ha cancellato il passato e tutto quello che riguarda Oliver, ma sarà così?

Bisognerà attendere i prossimi capitoli per saperlo.

 

Sono stati introdotti molti personaggi nuovi. Tra tutti: Cindy (Sin) e Luke.

Il loro filone di storia si collega alla OS che ho scritto su di loro: Cappuccetto Rosso passate di là per capire meglio com’è andata tra Roy – Cindy – Luke.

 

Abbiamo anche incontrato la squadra di Batman – alias Bruce Wayne, non vi dico niente, per non correre il rischio di spoilerare ma attenti ai dettagli, ok?

 

 

Vi auguro un felice natale, che la dolcezza di questi giorni riempia il cuore oltre la panza.

Ci rotereleremo, ehm… volevo dire: ci rileggiamo lunedì ;)

Quest’anno niente pause, piccolo regalo di natale.

 

Se non l’avete ancora vista, passate dalla mia raccolta Before, un insieme di OS autoconclusive che raccontano cose è successo tra Oliver e Felicity dopo la fine della seconda e l’inizio della terza stagione, ho appena pubblicato la seconda: No Porky, No Study

 

 

 

Momento pubblicità!

Entrate nel nuovo gruppo di FB [OLICITY] Oscure Lotte Illecite Creano Incontri Troppo Yeah per parlare di tutto e di più!

 

   
 
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