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Autore: Oducchan    13/11/2008    3 recensioni
Due fratelli. Due bambini, due ragazzi, due uomini, accumonati dallo stesso sangue, dalla stessa famiglia, addirittura dallo stesso giorno di nascita. Dagli stessi occhi bianchi come la neve. Ma che il destino ha voluto dividere, dando pochi secondi di distanza l'uno dall'altro, tali da condannarli a una vita separata, senza potersi dimostrare il reciproco affetto, dovendo rinunciare al forte legame che li unisce. Quegli occhi bianchi che segnano la loro appartenenza a uno dei clan più antichi di konoha. Quegli occhi bianchi, in cui è celata la chiave del cambiamento. Hiashi e Hizashi Hyuuga. alcuni frammenti delle loro vite, alcuni momenti privati in cui poter mostrare ciò che celano nel cuore. lontano dalle regole, dalle divisioni, dali sigilli e dalle leggi [no yaoi]
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Altri, Neji Hyuuga
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Notte fonda, nella villa gigantesca

Chiamiamola una Fanfic esperimento. L’ispirazione mi è venuta da un’immagine, che allegherò sotto  (e ringrazio l’artista che l’ha disegnata, purtroppo non so chi sia); così mi sono detta. Proviamo, hanno diritto anche loro al loro spazio. E per quanto non siano andati d’accordo, sono pur sempre due fratelli. Gemelli. Li ho delineati parecchio OOC, lo ammetto. Ma chi lo sa, forse sotto sotto….

Quindi, ecco a voi i gemelli Hyuuga. Hiashi e Hizashi. Come li vedo io. Dall’infanzia, alla morte.

Enjoy it^^

 

 

 

WHITE EYES

The Hyuuga twins

 

1] night

 

Notte fonda, nella villa gigantesca. La neve aveva smesso di cadere sui tetti, avvolgendo di una coltre bianca e ovattata l’intero villaggio compresa l’antica costruzione Tutti i suoi occupanti erano scivolati nel tanto atteso sonno dei giusti, che li alleviava dalle fatiche della giornata e donava riposo ai corpi doloranti per gli allenamenti.

Tutti, tranne uno

Un bambino di circa sette anni, scalzo, avvolto in una tunica bianca, aveva attraversato quatto quatto il piccolo giardino che divideva i due quartieri, ignorando il manto candido che lo ricopriva e il freddo invernale, badando solo a fare meno rumore possibile. Risalito sul camminamento di legno, accostò con cautela la porta scorrevole per entrare nel locale riscaldato, salvo poi richiuderla subito dopo con un debole fruscio. in punta di piedi si avvicinò alla figura raggomitolata nel futon, inginocchiandoglisi di fianco.

-‘Zashi?- lo chiamò debolmente, scuotendolo con urgenza per una spalla. Quello emise un grugnito, infastidito per essere stato disturbato in mezzo a un sogno, e si rigirò supino nella coperta

-Hiashi, torna a letto- sbiascicò con la voce impastata di sonno, sperando di venire lasciato in pace, ma il primo bambino non demorse

-Zashi, non riesco a dormire, posso stare con te?- chiese implorante il primo bambino, afferrandolo per la manica della tunica scura che sbucava dalla pesante coperta, e la tironò leggermente. Il più piccolo tentò d’infilare la testa sotto il cuscino per ignorarlo, ma divenne subito lucido quando realizzò bene quelle poche parole; scattò a sedere per potere vedere nella semioscurità il fratello in viso, per quanto glielo permettevano le fasciature del petto.

-Hiashi, sei impazzito? Se ci becca qualcuno…- sibilò, girando lo sguardo attorno in un eccesso di prudenza, casomai ci fosse qualcuno in ascolto; l’altro non gli diede alcuna retta, continuando a strattonarlo con un fare implorante tale da minacciare di scoppiare in lacrime da un istante all’altro

-non m’importa…per favore, ti prego!-

Hizashi concentrò la sua attenzione su di lui, rimanendo in silenzio a guardare la sua espressione supplicante e quasi spaventata, e riflettendo in cuor suo sui pro e i contro, prima di chinare il capo con un sospiro, sconfitto. Scivolò verso il bordo esterno del materasso, facendogli spazio accanto a lui

-va bene, però prima di giorno te ne vai-

Con uno squittio di ringraziamento, Hiashi s’infilò rapido sotto le coperte, stringendosi contro il fratello in un abbraccio disperato; premette la guancia pallida sulla sua spalla, stringendo forte gli occhi bianchi che erano la loro condanna.

-Hizashi, mi dispiace, io non volevo….io non volevo, io non voglio farti del male. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace!- singhiozzò disperato, lottando contro le lacrime che in pubblico non aveva il permesso di versare; ma ugualmente, due piccole perle salate scivolarono lungo le sue guance, affogando nella stoffa scura. Il gemello minore, sorridendo tristemente, gli accarezzò i lunghi e serici capelli scuri, tentando di consolarlo

-tranquillo, fratellone, non importa, davvero…non piangere…-

A poco a poco, calmatosi il fratello più grande, entrambi scivolarono in un sonno profondo, stretti l’uno all’altro; quando l’alba li sorprese, le domestiche non ebbero cuore di svegliare quei due esserini che si stringevano tanto fiduciosamente per mano…

Allora le difficoltà erano appena iniziate, e potevano essere bambini [fratelli] ancora per un altro po’

 

 

 

 

 

 

 

Cosa posso aggiungere? Beh, mi sono presa l’impegno di farveli apparire carini e adorabili. Non deludetemi^^

A presto. Besos

Vostra wolvie

 

 

   
 
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