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Autore: h a l s e y    30/12/2014    1 recensioni
[AU!Sterek telecinesi]
Una volta Stiles gli aveva spiegato come queste connessioni si creassero e come dovevano essere spezzate, gli aveva spiegato come, per spostare un oggetto, dovessi aver in mente il luogo esatto dove esso si trovava e pensare intensamente di spostarlo e scagliarlo verso una diversa direzione.
[...]
Quando tutti cominciarono ad urlare, Stiles sembrò come svegliarsi, guardandosi intorno, sorridendo in modo talmente tanto maligno che Derek non lo riconosse.
[...]
La Argent aveva visto più volte come a Stiles si illuminassero gli occhi quando si parlava di Derek. Inizialmente pensava fosse perché erano buoni amici da sempre. Poi aveva cominciato a capire ed il fatto che Stiles ancora non avesse collegato tutti i pezzi del puzzle la disorientava.
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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FOURTH CHAPTER
(
You can pretend that it was me, but no.)

 

Stiles e Derek erano sul tetto della loro casa, sette anni dopo, con la testa del primo appoggiata sulla spalla del secondo. Stavano parlando, anzi no, stavano bisticciando come al solito su cose che non sanno neanche loro.
Ad un certo punto Stiles si sente oppresso, oppresso da un braccio sul suo collo, come se qualcuno, rigirandosi nel letto, per sbaglio avesse spostato il braccio su di lui.
"Derek ma che fai?" Stiles chiese al compagno, convinto che gli avesse messo il braccio per giocare.
Ma, in risposta, ricevette uno sguardo stranito. Stiles allora lo guardò e vide che era perfettamente immobile e nella posizione in cui era prima, ovvero col braccio destro sotto di lui ed il sinistro sul suo stesso fianco.
"Stiles... perché muovi il braccio?"
"Ma cosa vai blaterando? Non sto facendo nulla" Derek solleva le sopracciglia, come ad indicargli il suo arto.
Stiles cominciò a sentire chiaramente cosa prima sembrava fosse solo un soffio di vento: era una sveglia quella? Ma erano sul tetto. E si accorse che stava effettivamente agitando il braccio come se stesse... spengendo una sveglia.
Stiles si sveglia di soprassalto, spengendo la maledettissima sveglia che gli ricorda che deve andare a lavorare. Purtroppo su di lui c'è un braccio imponente che lo tiene a letto. Si gira e vede Derek. Sorridendo felice gli si avvicina e gli cinge il busto con le braccia.
Poco prima si abbracciarlo, si blocca, con l'arto destro per aria.
Lui e Derek erano sul tetto tipo cinque secondi fa. E casa loro era diversa.
Stiles spalanca gli occhi e si mise seduto di stacco.
"Omiodio no... era tutto... un sogno?!" Urla l'ultima parola, incredulo. "Era un sogno? Io non ho il gene della telecinesi, Derek è un licantropo, per giunta Alpha, e... omiodio... Io non ho mai conosciuto Talia e la cripta Hale non esiste!" A Stiles tremano le mani. Dire che era rimasto deluso dal suo sogno è un eufemismo.
Da tutto questo blaterale, Derek si sveglia, tirandosi sù e guarda strano il suo fidanzato. Appena sente le ultime due cose, si stropiccia gli occhi per prestare attenzione.
"Hey, che succede?" gli accarezza la schiena con la classica intimità che caratterizzava la loro relazione di cinque anni stabili. Ma Stiles lo guarda scioccato, come se neanche lo riconoscesse.
Non sapendo come, si ritrova sdraiato sul letto con le braccia di Stiles attorno al suo collo e tutto il suo peso sul petto. Lo sente respirare pesantemente.
"Oddio Der, non puoi capire che sogno che ho fatto... omiodio!" glielo racconta per filo e per segno, non tralasciando neanche un dettaglio.
"... poi mi sono svegliato realizzando di essere ancora un umano circondati da licantropi ed esseri soprannaturali!" A quel punto Stiles si era sdraiato accanto a Derek intrecciando le loro dita. "Tutti rideranno di me quando lo racconterò" sospira affranto.


John Stilinski non pensa di aver riso tanto come quel giorno. Suo figlio gli ha appena raccontato il suo sogno, dicendogli anche quanto fosse convinto che era vero e non un sogno e quanto si è ritrovato deluso che in realtà era umano. Proprio grazie a questa frase, lo Sceriffo è scoppiato perché, se prima cercava di trattenersi per amor di suo figlio, dopo quello non può farcela. Butta la testa all'indietro e ride come non mai, ride talmente tanto che la saliva gli andò di traverso ma continua a ridere. Vedendo la faccia imbronciata di suo figlio, cerca di contenersi, anche se ridendo ancora sotto i baffi.
"Beh, figliolo, hai imparato la lezione. La prossima volta, quando sognerai, ti ricorderai questo: nei sogni, le persone non possono leggere ed hanno più dita del dovuto." E poi fa un brindisi in suo onore, con la birra in mano.


"Amico, questo sogno- questo sogno è fantastico!"
"No, è il sogno più assurdo che abbia mai sentito."
Scott ed Allison stanno giudicando le fantasie di Stiles. Il primo guarda l'amico entusiasta; la seconda lo guarda incredula, ridendo del faccio che Stiles fosse deluso. Pur di ignorare le risate di Allison, il giovane umano racconta dettagli del sogno al Beta che lui aveva immaginato in quel giorno, pensando come loro due si fossero conosciuti, dicendogli come lui l'aveva aiutato a capire cosa significasse per lui Derek.


Raccontare le cose a sua madre era diventata un'abitudine. Cioè, alla tomba. Lo rilassava ma lo intristiva anche, perché sapeva che se sua madre fosse stata ancora viva, di certo non avrebbe riso come gli altri.
Perché continuasse a raccontarlo in giro, non lo sapeva. Ovvero, lo sapeva ma non voleva ammetterlo con nessuno: c'era rimasto un male che, svegliandosi, si era ritrovato normale, come prima del sogno. Voleva esser d'aiuto per il branco, e non solo essendo il cervello, voleva essere anche una piccola parte del braccio, potersi buttare nella mischia per poter aiutare la gente a cui voleva bene, specialmente Scott e Derek.
Raccontò tutto questo ad una lastra con inciso Claudia Stilinski, perché sapeva che lei non l'avrebbe giudicato.



Quando svariati anni dopo, Stiles si era ritrovato Emissario del branco grazie agli insegnamenti di Deaton, ogni tanto guardava in altro, ringraziando la madre che quel giorno l'aveva ascoltato e, a modo suo, consigliato.


Omiodio Cristina:
Si, vabbeh... l'ultimo aggiornamento risale a Settembre... scusate
( ̄へ ̄)
In realtà, se non fosse stato per ieri sera (emh, notte, erano LE TRE DI NOTTE QUANDO HO SCRITTO QUESTO FINALE) non so quando avrei aggiornato. Prima, aveva qualche brutto erroraccio di tempi verbali e qualche frase fuori luogo (per cui ringrazio il mio amore grammar nazi, xtinasWoohoo_). Spero che per questo finale non ci siate rimasti spiazzati (in realtà è quello che spero lol era un'idea che avevo pensato mesi e mesi fa e ieri sera ho chiesto al sopracitato amore cosa ne pensava e siccome gli piaceva l'ho scritto e waaaamh)
Quindi, sì, è finita. Mi mancherà pensare a questo au (sembra che mio figlio stia andando in guerra, omiodio). Ringrazio tutti quelli che l'hanno letto anche senza recensire ma ringrazio con un grosso grazie a quelli che hanno recensito (~ ̄▽ ̄)~
A presto con altre oneshot (e forse long?), Cristina ♪
  
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