CAPITOLO 10 – PIANO DI GRUPPO
Aprì gli occhi quando sentì
l’impatto col terreno: non era stata investita, qualcuno l’aveva spinta a
terra. Sopra di lei Katsuo la stringeva forte:
«Cos’è successo?» chiese
lei, cercando di rimettersi a sedere. Katsuo si mosse appena e subito un gemito
proruppe dalle sue labbra.
«Credo di essermi rotto un
braccio… ma chi cazzo era quell’imbecille?»
«Sei riuscito a prendere il
numero di targa?» chiese lei, aiutandolo a rimettersi in piedi.
«Sì, ce l’ho in testa…
telefoniamo a Mikiru e facciamoglielo controllare!»
«Va bene, ma intanto dobbiamo
portarti in ospedale a far vedere quel braccio…»
Chiamò un taxi e fece accomodare
l’amico.
«A proposito…- aggiunse poi,
guardandolo con un dolce sorriso –Grazie per avermi salvata…»
«Mi spieghi cosa ti è successo?»
«Non lo so, ero come…
impietrita. Non riuscivo a muovermi…»
Notando lo sguardo triste che era
apparso sul suo volto, Katsuo decise di non proseguire nel farle domande di quel
genere, così le propose di chiamare Mikiru per controllare la targa.
§§§
«Come sta??» Mikiru raggiunse
Aya correndo lungo il corridoio del reparto di ortopedia, incurante degli
sguardi omicidi delle infermiere.
«Lo stanno ingessando in questo
momento, tranquilla…»
«Meno male.» sospirò
rincuorata.
«Hai controllato la targa?»
«Sì, e quello che ho scoperto
non è rassicurante…- estrasse un foglio dalla borsetta e lo porse all’amica
–Si tratta di una macchina presa a noleggio all’aeroporto.»
«Presa a noleggio? E da chi?»
«Qui viene il bello, Aya: è
stata presa a noleggio dai dirigenti della Nazionale Giapponese!»
Le due si guardarono smarrite:
«Mikiru, stai scherzando vero?
Hai idea di cosa significhi questo?»
«Significa che avete arrestato
la persona sbagliata…» si intromise Katsuo, uscito in quel momento dalla sala
gessi.
«Ma non possiamo dimostrarlo…
bisogna scoprire chi c’era alla guida…»
«A proposito Katsuo, come mai
eri rimasto indietro?»
«Quando è scattato il verde
sono stato fermato da una ragazza che voleva sapere come si arrivava ad un
indirizzo…»
«Sapresti riconoscerla?- domandò
Aya, il cui cervello stava già elaborando una teoria –Se la rivedessi saresti
in grado di dirci chi è?»
«Non credo: era buio e indossava
un cappellino… però aveva un accento straniero… francese se non sbaglio…
quando ho sentito il rumore della macchina e ho visto in che situazione ti
trovavi mi son voltato verso di lei per restituirle il foglietto con
l’indirizzo ma era sparita…»
«Strano… molto strano…-
mormorò Mikiru, pensierosa –Hai ancora il foglietto?»
«No, l’ho perso
nell’impatto…»
«Torniamo in centrale- decretò
Aya -dobbiamo compilare la denuncia.»
§§§
«Oh mio Dio, che cos’è
successo qui?» Kitano, ancora in ufficio per sbrigare alcune pratiche, si alzò
immediatamente dalla scrivania quando vide i tre ragazzi fare il loro ingresso.
«Una macchina ha tentato di
investirmi, e Katsuo mi ha salvato la vita…»
Il capo sbiancò letteralmente,
tant’è che dovette appoggiarsi alla scrivania per non cadere.
«Kitano che succede? Stai bene?»
«Va… tutto bene, Yamamizu…
ho solo temuto per la tua incolumità.»
«Il problema è un altro, Kitano:
la macchina che ha cercato di investirmi è una di quelle noleggiate dalla
Nazionale Giapponese!
«Non capisco… che motivo
avrebbe avuto qualcuno che appartiene alla Nazionale…»
«Kitano, non capisci? Questa è
la prova che la Nakazawa è innocente!»
«Non saltare alle conclusioni,
Yamamizu!»
«Andiamo capo!- intervenne
Mikiru, alzando lo sguardo dai documenti che stava compilando con Katsuo –È
evidente che qualcuno voleva Aya fuori dai piedi… devono aver saputo che sei
stata reintegrata!»
«E come hanno fatto?»
«Se è realmente così- continuò
Katsuo –sei in pericolo…»
«So difendermi.»
«No, ha ragione lui- osservò
Kitano –dobbiamo salvaguardare la tua incolumità.»
«Non c’è problema, puoi
trasferirti da me. Così lavoreremo anche meglio sul caso.» constatò Mikiru.
«D’accordo, allora adesso
accompagniamo Katsuo poi andiamo da me a prendere qualche vestito.»
L’altra annuì, firmando il
modulo per la denuncia e consegnandone una copia all’infortunato medico
legale, che si sarebbe dovuto prendere un periodo di malattia di almeno un mese.
§§§
La ragazza dall’accento
francese bussò secondo lo stile che avevano concordato, e le fu aperto: entrò
nella stanza buia, illuminata da una flebile lampadina appesa al soffitto.
L’arredamento era semplice: un tavolo, 4 sedie, un frigorifero, un divano
molto spartano, una porta che conduceva alla zona notte. Si sedette al tavolo e
sbuffò sonoramente:
«Merde! Hai fallito,
maledizione!»
«Tu dovevi trattenere il suo
amichetto…»
«Se tu all’ultimo momento non
avessi avuto quell’incertezza, a quest’ora sarei potuta tranquillamente
ripartire per la Francia!»
«Non rimani per il funerale?»
«Non ne sento il bisogno… e
comunque a questo punto devo allontanarmi il prima possibile, rischio grosso
dato che il ragazzo mi ha visto in faccia.»
«Non si ricorderà di te, stanne
certa, Rosemary…»
«Sarà, io intanto mi defilo:
quando sarò in Francia anche se scoprissero che sono una tua complice,
difficilmente potranno farmi qualcosa.» rispose con un ghigno la giovane
francesina dai corti capelli castani e gli occhi azzurri.
«Pierre e compagnia bella
sospettano qualcosa?»
«E come potrebbero? Non ho dato
loro modo di sospettare di me! La mia faccia sconvolta alla notizia era più che
convincente…»
«Bene, molto bene… sta andando
tutto come previsto… sta andando tutto come previsto…»
Di chi è complice Rosemary?
Ok, prima che possiate dire qualsiasi cosa... lo so! Rosemary è un
personaggio marginale, addirittura (come mi è stato confermato dall'ignara
Betta) nel manga non esiste... eppure era il complice perfetto! Mentre
immaginavo l'omicidio di Tsubasa, mi è venuto quasi naturale (una volta
stabilita l'identità del killer) usare lei per attuare il piano...
E ora i ringraziamenti di rito:
Saretta: diciamo che "ni", Hyuga incarna in parte il mio
pensiero, anche se io non sono una di quelle che considera Tsubasa un caprone,
solo un pochino ossessionato dal calcio! XD
Berlinene: sono contenta che tu abbia apprezzato la scena, ho cercato di
far emergere la tensione che però in teoria doveva svanire ripensando alla
situazione di Sanae... Lo so che si direbbe tè. ma non mi piace come parola XD
Preferisco di gran lunga all'inglese, per questo lo scrivo così... spero
riuscirai a personare il mio piccolo momento di pazzia!
Silen: probabilmente nel mio modo di far emergere la situazione ho
esagerato con la marginalizzazione dei personaggi originali e me ne scuso... e
figurati se me la prendo, anzi! Mi offenderei se non mi venissero fatti appunti!
Melanto: NO! Taro NO! Non è gay, e nelle mie storie non lo sarà
mai, a meno che stasera torno a casa ubriaca tronca e mi metto a scrivere una
yaoi... ma comunque soffrirei troppo nel rileggerla quindi NO! NO! NO! Adesso
staremo a vedere se Katsuo c'entra qualcosa... hihihi...
OnlyHope: considerando che Taro non è gay!!!! e che Aya è una bella
ragazza... chissà... ad ogni modo mi spiace di non essere riuscita a farti
arrivare ciò che intendevo, mi farò perdonare prossimamente... :D
Mi avviso che mancano pochissimo capitoli: Sakura crime è agli sgoccioli!!!!