Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Blueyes0907    05/01/2015    3 recensioni
Tratto dalla Storia
---
“Ehi, tutto ok?”
“Sì… sto bene. Tornatene da Julie.”
“Non potrei mai stare insieme a un’altra persona sapendo che qui ci sei tu e che stai soffrendo…”
“Mh… Strano, Harry Styles normalmente mi avrebbe chiesto con tono strafottente se per caso non sono gelosa…”
“Forse Harry Styles ha deciso di cambiare, perché non sopporta l’idea di essere odiato da te…”
---
“Che... che succederà dopo?”
“In che senso?”
“Dopo. Io tra una settimana tornerò a Manchester... che succederà quando torneremo ognuno a casa sua?”
“Ci potremo sentire via Skype. E potrò venirti a trovare appena potrò. Tra qualche mese faccio diciotto anni e prenderò la patente. Potrò venire a Manchester... una volta al mese.”
“Se... se ti capitasse di trovare un’altra a Londra...”
“Non potrà mai esserci un’altra Dia. Sei entrata nella mia vita in modo doloroso... E non ne puoi più uscire. Sei diventata parte di me, e so che sembra dannatamente da romanzo d’amore, ma questo non potrebbe essere più vero."
---
STORIA CONCLUSA :D
Genere: Erotico, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
We’ll move on
 
Quell’ultima settimana passò così velocemente che quasi caddi dalle nuvole quando, una mattina, sentii il mio cellulare squillare, tirandomi fuori dal mondo dei sogni. Liberai un braccio dalla presa protettiva di un Harry ancora profondamente addormentato e risposi senza controllare chi fosse.
 
“Pronto?” sbadigliai nel ricevitore poco elegantemente. Guardai il mio ragazzo riccio, sperando di non svegliarlo.
 
“Diamond, sono io!” una voce allegra dall’altro capo del telefono. Mia madre. “Sono appena scesa dall’aereo. Tra un paio d’ore starò lì, fatti trovare con le valige già pronte. Ho belle notizie...” disse con voce misteriosa. Immaginai il suo raggiante sorriso e non potei non pensare che in quelle due settimane mi era mancata. Un po’.
 
“Che tipo di notizie?” sorrisi alzandomi delicatamente. Appena il mio corpo si fu allontanato da quello di Harry, lui strinse un cuscino, provocando un mio sorriso. Mi sarebbe mancato. Tanto.
 
“Segreto! Non voglio rivelare tutto per telefono, preferisco dirtelo di persona!” la sua voce era carica di entusiasmo, me la vedevo a trattenere i gridolini eccitati per non fare scena in aeroporto. Ridacchiai.
 
“Va bene, mamma. Ora vado a prepararmi, così faccio colazione e metto le ultime cose in valigia.” mentii con una certa disinvoltura, guardando i miei vestiti sparsi per tutta la stanza e la valigia vuota, in un angolo. Questa volta fu il suo turno di ridere.
 
“Certo... conoscendoti la tua valigia è ancora vuota...” scherzò. Arrossii, per essere stata scoperta.
 
“Mamma, le tue insinuazioni mi feriscono!” esclamai con il tono più offeso che conoscevo. La sua risata cristallina continuò a risuonare nel mio orecchio.
 
“Sembrerà strano, ma mi sei davvero mancata, Dia. Facciamo che questa volta ti credo. Ci vediamo tra due ore, piccola. Un bacio!” mi salutò allegra.
 
“A dopo, mamma.” chiusi la chiamata per poi buttarmi di nuovo nel letto. Dal verso che fece Harry, capii che l’avevo svegliato. Mi rifugiai tra le sue braccia, sentendomi improvvisamente triste. Ma certo, senza l’aura di positività emanata da mia madre, tutti i lati più negativi del suo imminente arrivo mi stavano cadendo addosso, schiacciandomi. “Non voglio tornare a Manchester. Non voglio andare via da qui. Voglio restare con te.” mormorai con le labbra premute contro il suo petto. Le sue braccia mi strinsero in un abbraccio protettivo e la sua guancia si poggiò sulla mia testa.
 
“Verrò a trovarti ogni volta che posso...” dalla sua voce capii che anche lui soffriva di quella situazione. Mi strinsi maggiormente a lui.
 
“Se ti dico una cosa mi prometti che non ti arrabbi?” sussurrai alzando il viso per incontrare il suo sguardo. Lui sorrise, accarezzando il mio labbro inferiore col pollice.
 
“Non potrei mai arrabbiarmi con te.” sussurrò in risposta, mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Presi un respiro profondo. Non sapevo davvero come l’avrebbe presa.
 
“Io... pensavo di non dire a mia madre... di noi...” dissi con voce sottile. Le sue braccia si strinsero intorno al mio corpo. Evitai di guardare la sua reazione. “Lei... non capirebbe.”
 
“Capisco...” la sua voce era tenera e comprensiva. Non era arrabbiato. Alzai nuovamente lo sguardo, per affogare in quelle iridi verdi, che mi fissavano con dolcezza. Lasciai un piccolo bacio sulle sue labbra e lui lo tramutò subito in qualcosa di più audace. C’era passione, sì, ma non c’era l’addio. Quello lo volevamo conservare per l’ultimo minuto, l’ultimo secondo insieme. Quello che stavamo vivendo era un bacio disperato, l’urlo silenzioso di due ragazzi che non volevano essere separati, ma che il destino crudele non voleva accontentare. Subito la presenza di Harry, da essere al mio fianco si ritrovò sopra di me; i suoi avambracci si posarono sul materasso ai lati del mio corpo, così da non pesarmi, mentre le sue labbra si muovevano con dolcezza sulle mie. “Non andartene...” sussurrò sulle mie labbra.
 
“Sai che non vorrei mai andare e lasciarti... fosse per me fermerei il tempo e resterei qui con te per sempre...” risposi con le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all’altro. Lo spostai delicatamente, così da poter scendere dal letto. Mi aggiustai addosso la sua maglietta bianca, che per due settimane avevo usato come pigiama, e guardai il bordo che arrivava a mezza coscia. “Devo... preparare le valige.” dissi a bassa voce, aprendo l’armadio. Harry rimase in silenzio, osservando con attenzione ogni mio gesto. Posai la valigia vuota sul letto e iniziai a riempirla con i miei vestiti, i pantaloni sotto, poi le felpe e i maglioni, infine le canotte e le maglie leggere. Chiusi la zip, per poi iniziare a riempire il borsone, infilando dentro tutte le mie scarpe, in una tasca laterale biancheria e costumi da bagno, nell’altra lo shampoo, il balsamo e il bagnoschiuma. Lasciai fuori solo i vestiti che avrei indossato e il borsello con lo spazzolino e il dentifricio, che avrei riposto solo dopo aver fatto colazione ed essermi lavata i denti. Mi sfilai la maglietta di Harry, restando in intimo davanti a lui, cosa che, anche se era già avvenuta in precedenza, continuava a farmi un certo effetto. Le mie guance si imporporarono, mentre i suoi occhi ancora squadravano ogni centimetro quadrato della mia pelle. Mi vestii rapidamente con una canotta larga bianca e dei jeans neri stretti. Ai piedi le Dr. Martins. Guardai Harry, che nel frattempo si era rimesso i vestiti del giorno prima. Mi sorrise, per poi stringere la mia mano nella sua.
 
“Andiamo a fare colazione?” chiese con il suo bellissimo sorriso circondato dalle fossette.
 
*due ore dopo*
 
Il cellulare squillò nella mia mano, il numero di mia madre lampeggiava sullo schermo. Era arrivato il momento dell’addio. Tutti i miei amici guardarono il mio cellulare, come se fosse una bomba pronta a esplodere.
 
“È lei.” sussurrai prima di rispondere. “Pronto mamma?”
 
“Ehi piccola, sono al cancello del campus, ti aspetto.” trillò allegra. Mi morsi il labbro.
 
“Ok, solo... dammi qualche minuto per salutare i miei amici, va bene?” chiesi guardando i ragazzi.
 
“Amici? Ci sono anche dei ragazzi? Sono carini?” domandò. Immaginai il suo sorrisetto curioso, mischiato a una leggera malizia, tipico di quando si parlava di ragazzi.
 
“Mamma...” protestai debolmente, senza riuscire a trattenere il rossore nato sulle mie guance. La sentii ridere dall’altro capo del telefono.
 
“Scherzavo Dia; non preoccuparti, prenditi il tempo che ti serve per salutarli. Io ti aspetto qua.” mi rassicurò, per poi chiudere la chiamata. Non feci in tempo ad allontanare il telefono dal mio viso che Ally e Julie mi stavano stritolando in un abbraccio a tre. Ricambiai la stretta mordendomi il labbro.
 
“Mi mancherai tantissimo, Dia...” sussurrò la mora con la voce tremante.
 
“Se ti capita di passare da Londra... v-vieni a salutarci ok?” disse la castana per poi singhiozzare. Strinsi maggiormente il suo esile corpo, chiudendo gli occhi.
 
“Ally non piangere, altrimenti piango anche io ed è un casino.” la pregai ignorando il nodo che mi si stava formando in gola. Le mie amiche mi liberarono dalla loro stretta e mi avvicinai al mio migliore amico biondo. “Sunny...?” chiesi solamente. Lui mi guardò con gli occhi azzurro oceano lucidi.
 
“Lei... detesta gli addii. Ha detto di dirti che le mancherai tantissimo. C-come a tutti del resto.” mormorò per poi stringermi. Lo strinsi a mia volta, sentendo delle lacrime cadere dal suo viso sulla mia spalla. Permisi ai miei occhi di inumidirsi e nascosi prontamente il viso nel petto di Niall per non mostrare quella mia piccola debolezza. “Mi mancherai tantissimo, nanetta...” mi bisbigliò.
 
“Anche tu, irlandese...” dissi, per poi baciargli la guancia. Uno per uno salutai tutti i miei amici. Qualche lacrima bagnò il viso di ognuno di noi. Alla fine mi avvicinai a Harry. Anche in quel momento non potei non pensare che era bellissimo, così bello da togliere il fiato, poggiato con le spalle contro la mia ex casetta, le braccia conserte e la testa bassa, coi ricci che gli coprivano il viso. I nostri amici si erano allontanati, per lasciarci un po’ di privacy. Eravamo io e lui. Diamond ed Harry. Spostai con mano tremante i riccioli dal suo viso angelico e ci guardammo per qualche secondo. Le sue labbra furono rapidamente sulle mie, in un disperato bacio d’addio. Ricambiai il bacio, permettendo finalmente alle lacrime di scendere lungo le mie guance. Così come era iniziato, quel bacio si concluse.
 
“L’altro giorno volevo darti qualcosa di mio... per fare in modo che tu non ti dimenticassi di me.” sussurrò facendo sfiorare le nostre labbra. Sorrisi appena, poiché avevamo avuto la stessa idea. “All’inizio non sapevo cosa darti di abbastanza importante, ma alla fine ho optato per questa. Scusa se non è un gran che...” disse per poi togliersi una collana dal collo. “Girati” disse e io obbedii. Sentii la catenina fredda posarsi sul mio petto e le mani di Harry chiudere il gancetto. Presi il ciondolo tra le dita e presi del tempo per studiarlo: era un pendente d’argento a forma di aeroplanino di carta. Era così semplice, ma anche così dannatamente bello. Guardai Harry con gli occhi lucidi.
 
“Harry è... è bellissima.” balbettai sorridendo. Lui ricambiò il sorriso.
 
“Così ogni volta che la guarderai penserai a me...” sussurrò, per poi baciarmi la punta del naso.
 
“Anche io avevo deciso di darti qualcosa di mio...” rivelai, tirando fuori una catenina dalla tasca, alla quale era appesa una fedina d’argento con scritto all’interno “Diamond”. “Beh... ho pensato che l’anello di sicuro sarebbe stato troppo piccolo per te quindi... l’ho riadattato a collana.” spiegai. Harry girò la fedina tra le dita un paio di volte, studiandola attentamente.
 
“È bellissima, piccola.” disse, mettendosi la catenina al collo. Sorrisi guardando la fedina posarsi perfettamente sul suo petto, proprio in direzione del cuore. Guardai Harry.
 
“Ora devo proprio andare...” mormorai triste. Harry mi diede un ultimo, casto, bacio a stampo sulle labbra. “Appena arrivo a casa ti videochiamo, ok?” soffiai sulle sue labbra.
 
“Skype?” chiese con un sorrisetto sulle labbra. Gli diedi un bacio sul naso, salendo sulla punta dei piedi.
 
“Skype.” risposi prendendo le mie valige in mano. Lui rise.
 
“Magari ‘Skype’ sarà il nostro per sempre...” scherzò, facendomi ridere.
 
“Che fai, adesso citi Colpa delle Stelle?” domandai ridacchiando. Harry sorrise.
 
“Tutto pur di vedere il tuo sorriso.” disse baciandomi a stampo. Il mio cellulare cominciò a fare il diavolo a quattro nella mia tasca, segno che mia madre si era stancata di aspettarmi nel parcheggio.
 
“Fammi andare, altrimenti la pazza mi uccide.” sussurrai, l’allegria di poco prima era sparita. “Beh... allora ciao Harry.”
 
“Ciao Dia.” rispose facendo un cenno col capo. Mi girai e mi incamminai lentamente verso il viale principale. Sentii un singhiozzo soffocato alle mie spalle e capii che Harry piangeva. Ma non potevo girarmi, avrebbe reso tutto più difficile. Continuai a camminare a testa bassa, avvicinandomi sempre più alla mia quotidianità e allontanandomi dalla mia nuova vita che avevo imparato ad amare: la vita con Harry Styles. Dai rumori che sentii alle mie spalle capii che lui si stava incamminando nella direzione opposta alla mia. E la consapevolezza di noi due che ci allontanavamo sempre di più faceva più male dell’addio in sé. Arrivai alla macchina e riuscii a salutare mia madre con un sorriso. Miracolosamente, le lacrime non si fecero vedere, minacciando però di uscire, non appena mi sarei trovata sola nella mia vecchia camera di Manchester. Sistemai le mie valige nel bagagliaio e andai a sedermi sul sedile del passeggero, accanto a mia madre.
 
“Ci hai messo un po’.” disse senza guardarmi. Mi conosceva abbastanza bene da sapere che ero turbata dalla fine della mia permanenza nel campus. Lanciai un’ultima malinconica occhiata all’insegna di legno scolorita, talmente vecchia da non poter più nemmeno leggere il nome di quel posto vecchio, pidocchioso, scadente, sì... ma romantico.
 
“Stavo... salutando tutti i miei amici...” risposi giocando con la collana che mi aveva regalato Harry. L’occhio di mia madre cadde su quell’oggetto e ne rimase incuriosita.
 
“E quella? Cos’è?” chiese osservando il grazioso ciondolo a forma di aeroplano di carta. Sorrisi.
 
“È un regalo. Di un amico...” risposi guardando l’oggetto che luccicava appena, grazie alla luce del sole. La donna sorrise.
 
“Amico..?” chiese alzando un sopracciglio. Ridacchiai.
 
“Sì. Amico.” confermai, pensando che tutti i momenti che io ed Harry avevamo passato insieme non erano esattamente da amici. “Piuttosto tu che devi dirmi? Al telefono sembravi eccitata.” cambiai tatticamente discorso. Il suo sorriso si allargò e i suoi occhi brillarono. Mia madre fermò la macchina a causa di un semaforo e mise la sua mano sinistra davanti al mio viso, mostrandomi un costoso anello al suo anulare.
 
“Mi ha chiesto di sposarlo!” esclamò eccitata, sorridendo come una bambina. Quella notizia mi scaldò il cuore e cominciai a saltellare insieme a lei sul sedile della macchina.
 
“Mamma è bellissimo! Sono così felice per te!” trillai coprendomi la bocca con le mani. “Quando sarà il grande giorno? Io farò la damigella, vero? E in che chiesa sarà? Oddio che bello!” sparai a raffica, davvero felice per lei. I suoi occhi, azzurri come i miei, mi scrutarono.
 
“Beh... non sarà in una chiesa a Manchester...” disse guardando la strada. Inclinai il capo.
 
“Perché no?” chiesi confusa. “A Manchester ci sono molte chiese molto belle...”
 
“Dia... beh vedi... non prenderla male, ma per il mio lavoro noi... ci trasferiamo tutti a Londra...” sussurrò intimorita, come se avesse paura della mia reazione. Ma io non potevo essere più felice. A Londra... con Harry e gli altri. Il mio sorriso si ingigantì e una mano strinse l’aeroplanino di carta. E mentre improvvisavo un balletto della felicità, con mia madre che rideva sollevata, non potei non pensare che quella sera avrei potuto dare una splendida notizia ad Harry, durante la nostra videochiamata.
 
FINE.


COMMENTO DELL'AUTRICE
Mi chiedo perchè alla fine ho scritto 'FINE' se la storia non è finita... boooh, anyway, sto già lavorando alla seconda serie, e penso che da questo momento potete iniziare tutte le vostre speculazioni e ipotesi su quello che succederà nei capitoli successivi. Sapete che mi interessa sapere la vostra opinione, anche se poi ci rimango di merda quando indovinate quello che avevo in mente T.T
Quindi, beh, Enjoy the Campus è finita e io voglio davvero ringraziarvi tutte, per averla resa questo fantastico viaggio; ringrazio le 194 recensioni, che sono davvero tantissime e mi riempiono il cuore di gioia. Ringrazio le recensioni positive, le recensioni neutre e anche quelle negative, perchè mi hanno aiutata a migliorare e mi hanno motivata.
Ringrazio le 40 persone che hanno messo la storia tra le preferite, le 9 che l'hanno messa tra le ricordate e le 55 che l'hanno messa tra le seguite. Siete tantissime, per me grazie davvero.
Ringrazio chi c'era sin dall'inizio, chi è arrivata a metà strada, chi è arrivato alla fine, chi è rimasto e chi no, vorrei conoscervi tutte e stringervi la mano una a una, sono seria!
Ps: so che mi sto dilungando troppo, ma non posso non apprezzare il fatto che c'è gente che tuttora aggiunte alle ricordate/preferite/seguite le mie storie, compresa la mia prima long terminata secoli fa. Questo è fantastico per me davvero :'3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Blueyes0907