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Autore: Xandalphon    11/01/2015    2 recensioni
ATTENZIONE! Questa è una storia scritta a quattro mani, da Lullaby1992 e Xandalphon.
Al villaggio del vortice avviene un furto, dalla grande biblioteca vengono sottratti importanti rotoli contenenti una potente tecnica di sigillo. Meno di un mese dopo una chunin di Konoha, Rin Nohara viene catturata e un cercoterio sigillato al suo interno, con le inevitabili conclusioni.
Ora il villaggio del vortice accusa, sebbene non direttamente, Konoha del furto, e Hiruzen manda una squadra ad investigare, irritando ulteriormente la Tsunamikage che interpreta il gesto come se gli avessero dato dell'incapace. Tra tensioni crescenti e un irritante squadra di ragazze.. riuscirà la squadra a portare a termine le indagini senza causare un pericoloso incidente diplomatico?
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Genma Shiranui, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Raido Namiashi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
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43)Il consiglio

 

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***Yuki***

Sbuffai, per l'ennesima volta della giornata.
Lanciai distrattamente una carta sul tavolo in risposta a quella buttata da Genma.
Ero piuttosto impaziente di vedere che diamine sarebbe successo, fremevo dalla voglia di fare qualcosa... qualsiasi cosa. Stare fermi mi faceva impazzire.
 

Ma a quanto mi avevano spiegato Ina e Nacchan questa era... come l'avevano definita loro? 'La quiete prima della tempesta' ecco. Dovevamo aspettare a vedere i risultati che ci portavano i due Uchiha, e incrociare le dita sperando che ci andasse bene.
Se ci fosse andata male il nostro piano 'b' consisteva in un paio di ostaggi che tenevamo chiusi in una cantina di un capanno sicuro, sempre dei due Uchiha.
Se non fossero riusciti a pizzicare Danzo, avrebbero comunque potuto quanto meno tenere fede al loro accordo con Inazuma, e salvare almeno la sua situazione, ed evitare che le grinfie dello Shimura si chiudessero intorno al collo del villaggio del Vortice.
 

Quindi il nostro compito ora era di starcene buoni buoni nell'ombra e aspettare di vedere se nella nostra rete c'erano entrati dei pesci o meno.
Vidi Kakashi uscire dal salotto, e passando fece un cenno di saluto e si dileguò dalla finestra aperta.
Nadeshiko era uscita con Raido, e probabilmente sarebbe ritornata tardi.
Io ero di guardia e Genma mi faceva compagnia.
Conoscendola ora, Inazuma se ne sarebbe andata a schiacciare un pisolino per evitare di cadere in preda alla noia.
 

“Non è tanto di compagnia ultimamente eh?” dissi accennando con il mento alla finestra da cui era uscito Kakashi.
“No, in effetti. D'altra parte è comprensibile. Se va tutto come sperato, tra qualche giorno prenderete baracca e burattini e ve ne tornate a casa vostra...” commentò Genma.
Argomento scottante. Decisi però di aggirare la cosa. “Motivo in più per farsi compagnia no?”
Genma si limitò a scollare le spalle. “Non pretendo di capirlo. Più ci provo più mi viene mal di testa. Kakashi è sempre stato contorto. Anche se... una cosa mi piacerebbe capirla. Di norma tendo a farmi i cazzi miei, ma come mai Inazuma non...” non terminò la frase, cercando le parole giuste per completarla, ma avevo afferrato il concetto.
 

“Ina è già promessa, come immagino tu sappia già...” dissi solo.
“Si, quello si... ma non esiste nessuna... scappatoia?”
“Potrebbe fare come Kushina e decidere di rinunciare alla sua carica. Ma a parte il fatto che ormai è troppo tardi... non se la sente di lasciare questa responsabilità ad altri. Soprattutto dato che la prossima erede sarebbe quella … Akaho.
Cioè no davvero. Sarebbe una disgrazia se al vortice diventasse lei la capoccia”
“E' così terribile?” mi chiese lui lasciando infine le carte, segno che ormai avevamo abbandonato il gioco.
“Ti dico solo questo: al suo confronto Aoba sembra un genio...”
“Deve essere messa piuttosto male...” commentò lui con espressione di chi si sta immedesimando in qualcosa di davvero brutto.
 

“Ah-ah” confermai “Mi sa che nel suo caso i talentuosi geni degli Uzumaki hanno perso un colpo. Hanno... saltato una generazione, ecco.”
Lui sospirò come rassegnandosi.
“Non è neppure una ninja... e la sua massima preoccupazione è quella di chiedersi se quel giorno lo smalto delle unghie va bene rosa o se deve cambiarlo...” brontolai, ricordandomi i pochi incontri spiacevoli con quell'essere che non sembrava neppure umano, dato il cervello piccolo che aveva.
Superficiale, idiota, inetta... non sapevo neppure con che termini definirla.
Il che era grave, dato che di solito avevo termini coloriti per descrivere chiunque.
 

“Temo proprio che ora come ora non possiamo fare altro che attendere e sperare...” commentò infine Genma, riprendendo in mano le carte per mescolarle.


***Inazuma***

Era davvero enormemente, abissalmente, galatticamente una tremenda noia dover attendere senza far nulla! Soprattutto dato l'esito incerto di quanto stavamo attendendo.
Mi faceva prudere le mani e formicolare le gambe. Odiavo non sapere cosa attendermi.
Insomma, per lo meno se uno sapeva di starsi infilando in un pasticcio gigante, si aspettava guai, mentre ora come ora c'era tanto la possibilità che se Itachi e Shisui venivano presi e per volontà loro o perché gli venivano estratti i ricordi a forza che sapessero che eravamo implicati anche noi, potevo aspettarmi anche un incursione notturna del nemico.
Mentre se andava tutto liscio dovevo solo attendere il ritorno dei due.
Kakashi era piuttosto schivo... d'altra parte in questo momento di... 'noia' stare vicino faceva più male che bene. Emergevano troppe cose.
E la frustrazione che provavo mi faceva saltare i nervi pure solo a sentire Yuki che parlottava con Genma.
Quindi decisi di fare il ghiro (cosa che mi era sempre riuscita discretamente bene) e ritirarmi in camera mia. Se riuscivo anche ad andare in letargo, e dormire senza sentire nulla, tanto meglio.
Buttai giù due righe su una pergamena che avrei poi consegnato alla voliera perché fosse recapitata a mia madre, giusto per dirle che ero ancora viva e tutta d'un pezzo, poi mi spaparanzai sul letto.
Chiusi gli occhi nella vana speranza di riuscire a dormire, o quanto meno sonnecchiare e staccare il cervello per un po'.
Ero quasi sul punto d'addormentarmi quando sentii la vaga sensazione di formicolio alla nuca che rivelava le presenze altrui.
“Ehi Shisui! Fai tanto il galante.. ma non te l'ha detto nessuno che non si entra così nella camera di una ragazza? Per di più di una principessa estera!” lo sgridai ironicamente aprendo un occhio.
Lui ridacchiò sommesso dalla finestra su cui era seduto.
“Ho pensato che ti sarebbero interessate di più le novità che porto che l'etichetta...”
“In effetti...” dissi alzandomi.
“Allora?” chiesi impaziente dopo avergli offerto la sedia della scrivania, mentre io mi sedetti a gambe incrociate sul letto.
“Abbiamo dovuto perlustrare quasi palmo a palmo il territorio. Il posto è un dannato labirinto, e nonostante tutto il tempo che abbiamo sprecato e le nostre già buone conoscenze della conformazione del covo... siamo riusciti ad esplorare ed accedere solo a una piccola parte del complesso.
Tanto più che quella è solo la base principale... ma da quanto siamo riusciti a capire hanno una miriade di buchi più o meno grandi sparsi un po' ovunque. Sono come le gallerie di una enorme e furbissima talpa. Vedi un buco, ma non sai quanto possa essere profonda, o quante uscite alternative abbia.
Morale della favola... non siamo riusciti a reperire molto. Solo un rapporto scritto da una spia... e un poveraccio in fin di vita.”
 

“Racconta!” gli intimai, capendo che doveva esserci un nesso.
“Siamo riusciti a trafugare una lettera cestinata, di un rapporto di una spia che, sapeva già da tempo dell'imminente rivolta del villaggio del vortice, e aveva visto movimenti della nebbia. Addirittura era riuscita ad origliare una conversazione di alcuni shinobi della nebbia e aveva scoperto che stavano cercando di usare un certo 'Rito Genkaku' per riuscire ad entrare con il pretesto di 'aiutarlo' per poi attentare alla vita della Tsunamikage.
La lettera era rivolta a Sandaime Hokage”
Lui fece una pausa che aveva un che di teatrale e sorrise al mio sguardo impaziente.
“Poco più tardi, mentre stavamo uscendo dalla base.. abbiamo trovato il corpo che sembrava esanime di un uomo e ci siamo avvicinati per esaminarlo.
Sorvolo tutta la parte in cui abbiamo capito che non era morto e lo abbiamo salvato e portato al sicuro in un ospedale.
 

Il punto è che la spia che aveva scritto quel rapporto è stata catturata da Danzo, dopo aver tentato più e più volte di sfuggirgli per mandare il messaggio all'Hokage; il nostro simpatico amico Shimura ha voluto tutte le informazioni che possedeva su di te e sulla tua famiglia prima di eliminarlo.
Questo prova che Danzo sapeva da tantissimo di ciò che stava per accadere al vortice, ma non ha mosso un dito per aiutare un alleato, ha nascosto informazioni di una certa rilevanza all'Hokage e sopratutto... la spia è riuscita a sentire parte dei piani mentre era imprigionata... e ha sentito espressamente Danzo ordinare ai suoi subordinati di spiarti, seguirti e se possibile, intervenire per... 'darti una giusta lezione'.
La parte migliore è che quest'uomo non ha alcun sigillo a differenza degli uomini della radice... per cui può tranquillamente cantare come un usignolo.
Non è il massimo... ma è tutto ciò che abbiamo trovato”
 

“Che gran figlio di...” mi tappai la bocca, facendo ridere Shisui.
“Non hai tutti i torti... anche se credo che quella povera donna che l'ha messo al mondo abbia ben poche responsabilità su come sia cresciuto il pargolo”
Annuii. “Ora arriviamo al 'ma' vero?”
Lui sorrise di nuovo, questa volta mestamente.
 

“La fregatura è la stessa di sempre. Ho parlato a lungo con Itachi e siamo stati d'accordo. Per quanto queste 'prove' siano buone... c'è ancora troppa possibilità che Danzo riesca a sottrarsi... e io e lui non dobbiamo compromettere le nostre coperture. Oltre a noi, temo che ci rimetterebbero anche le nostre famiglie... che sono già sin troppo compromesse dagli intrecci della politica interna.
Abbiamo dovuto consegnare la spia nelle capaci mani delle ANBU di Minato... e domani si terrà il processo in merito alla tua aggressione e porteremo anche i due nella cantina”
Annuii.
“Per che ora devo essere là?”
“Le 15:00”
“Non mancherò. Avvertimenti?”
“Aspettati di tutto, ma non fare mai capire a Danzo che tu sai troppo. Piuttosto spacciati per ingenua”
Sbuffai.
“D'accordo. Anche se è frustrante non poterlo attaccare. Che cazzo, ma non possiamo fargli una visita notturna e spaccargli il culo senza dover fare tutte queste menate politiche?”
Lui rise “Già sarebbe un idea... ma è un nemico troppo abile per poterlo assalire nel sonno... e troppo potente per poterlo riuscire ad abbattere senza demolire anche mezza città”
 

Sbuffai nuovamente.
“Ormai abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno. Io organizzo le mie amiche. A domani”
“Prega che vada tutto bene”
“Quasi mi spaventerebbe se andasse tutto liscio” brontolai anche se ormai non poteva più sentirmi.
Già. Stava filando tutto troppo bene.

Dunque l'indomani mi presentai vestita per bene, come si conviene ad una cerimonia pubblica.
D'altra parte ufficialmente, dovevo presenziare a quella che avrebbe dovuto essere la firma del trattato.
Avevo indossato un bell'abito verde e lungo con i classici ricami rossi dello stemma del mio clan, accompagnata da Yuki che indossava un abito celeste, mentre quello di Nadeshiko s'intonava con il mio, essendo solo di qualche tinta più scura.
Io e Nadeshiko non potevamo portare armi appresso, nel ben mezzo di una riunione plenaria del consiglio degli anziani e dei Jonin, ma nessuno poteva mettere in discussione il fatto che Yuki portasse un nastro infiocchettato intorno alla vita... era 'solo' una decorazione...
Tentando di far trasparire serenità e scioltezza ci avviammo dentro la grande stanza a semicerchio, dove erano presenti nei primi banchi l'Hokage con i due anziani più Danzo e dietro tutti i Jonin, seduti sparpagliati, anche se i più si erano raggruppati per conoscenze, amicizie o legami di parentela.
 

In particolare si notavano gli Uchiha e gli Hyuga, che sembravano quasi asserragliati tra di loro, ognuno strettamente vicino a quelli del loro clan, e tenevano quasi a distanza gli altri.
Mentre notai, alcuni clan come gli Yamanaka, Nara e Akimichi sembravano ben amalgamati tra di loro, come se quasi si considerassero parte di un clan unico.
 

Riconobbi anche altri clan, come i Sarutobi, gli Inuzuka e gli Aburame. In fin dei conti, avevo fatto un paio di ricerche, e mi ero informata, dato il mio ruolo di 'diplomatica' in questa missione.
I Sarutobi erano quelli più palesemente favorevoli alla mia causa, data l'amicizia di lunga data con il clan Uzumaki. D'altra parte Mito Uzumaki aveva sposato il primo Hokage, Hashirama Senju. Ed essendo molto legati ai Senju, di riflesso anche i Sarutobi ci... vedevano di buon occhio, per così dire.
 

Inoltre Hiruzen era la pietra su cui si posava tutto il clan, e lui era una persona assai pacata e propendente alla pace. Non avrebbe mai preso misure estreme, se non in casi di impellente necessità. Preferiva guardarci come amici e alleati, che non con diffidenza come facevano molti altri.
La prima cosa che mi mise in allarma fu l'occhiata tesa di Minato.
Ci salutammo con cortesia, poi rivolsi il mio saluto all'intera sala, ma non mi sfuggì la sua occhiata. Sembrava... preoccupato. I suoi occhi non erano azzurro terso, ma si erano fatti più scuri. Come una nube di pioggia che ha rannuvolato il sole.
Minato iniziò facendo un discorso sulla longevità della nostra alleanza e dei benefici che ha sempre portato questa coalizione contro i molteplici nemici che avevano affrontato nel tempo.
Parò di anche altre cose, ma sempre rimarcando l'importanza di questa alleanza.
Dopo il suo discorso chiese l'opinione dei presenti, sul rinnovamento di tale alleanza, cosa che sembrò un po' sconcertare i Jonin.
Credevano che i patti fossero già chiari! Non in trattativa!
Ma compresi l'astuzia di Minato. Se Danzo si fosse pubblicamente opposto avrebbe messo in luce la sua discorda nei miei confronti. E pregai che abboccasse.
E la cosa sembrò funzionare.
Danzo, sebbene con parole forbite e subdole insinuò nei presenti dubbi e fece notare con falsa pacatezza, presunte manchevolezze, difetti o possibili tradimenti in opera al vortice.
Questo portò la sala dalla sua parte.
Alcuni clan come gli Hyuuga, che per quanto per lo più non ci considerassero di più che un'appendice del villaggio della foglia, ammettevano comunque la proficuità di tale accordo, ma al sentir insinuare la possibilità di tradimento... si alzarono come teste di vipere a cui viene pestata la coda. Pronti a mordere.
 

“Credo di sapere la minaccia a cui ti riferisci, Onorevole Shimura. Se possono le mie parole aiutare a dissipare i tuoi dubbi, ti posso garantire che la minaccia è stata sventata” dissi io amabilmente, sorridendo con fare quasi dolce al ninja.
Mi ero imposta di essere quanto mai cordiale nei suoi confronti, anche se avevo più voglia di sputargli in faccia o prenderlo a cazzotti.
Fingere non era il mio massimo, ma lo stavo facendo per il bene del mio villaggio, e quel pensiero mi sostenne.
“Posso sapere di grazia, per quale motivo ne sei tanto certa?” chiese l'altro con un velo d'ironia piuttosto udibile.
“Sono stata io stessa a schiacciare la rivolta” dissi candidamente, con un sorriso.
Ci fu un attimo di silenzio.
 

“Che tipo di rivolta?” chiese uno Hyuuga.
“Un uomo del mio villaggio ha ricevuto false informazioni riguardo al fatto che Konoha volesse assoggettare il clan Uzumaki al suo volere” continuai sempre con un sorriso che trasudava ingenuità, anche se vidi molti agitarsi sulle sedie dopo queste parole “e questo ha aperto le porte al villaggio della nebbia, che ha approfittato della sua preoccupazione per... metterci lo zampino.
Grazie alla collaborazione di Kakashi Hatake e del suo team, siamo riusciti a stanare il gruppo di dissidenti, a schiacciarlo e ad uccidere Kushimaru Kuriarare e Jinapchi Munashi. E le loro due spade, Hometsu e Nuibari, al momento stanno fungendo da decorazioni per la sala del trono di mia zia” dissi sempre tenendo un tono leggero, ma non mi feci sfuggire il sussurro di sconcerto misto ammirazione che percorse la sala.
“Il traditore interno, è stato individuato, ma non è stato punito, dato che alla fine, riavendosi dalle sue deprecabili scelte, ha deciso di espiare le sue colpe proteggendo a scapito della sua vita la Tsunamikage.
Mi spiace solo che anche una vostra compaesana abbia dovuto pagare il prezzo di tutto ciò. Porgo le mie più sentite condoglianze per la perdita di Rin Nohara.”
Mi ritenni soddisfatta del mio discorso.
Per chi non sapeva, sarebbe solo sembrato un segnale della potenza e della lealtà del mio villaggio, per chi invece avrebbe saputo leggere tra le righe avrebbe capito che se ciò era successo era solo stata per l'avidità dimostrata da Konoha, ma noi gli eravamo comunque rimasti fedeli, per cui... potevano firmare il benedetto trattato senza metterci un cappio al collo.
“Ciò che ci avete descritto, tuttavia, non fa incrementare il mio dubbio, nonostante i vostri lodevoli intenti principessa. Se una singola persona può causare tanti danni, solo per una falsa voce...” insinuò Danzo.
Giuro, avrei voluto partire con un gancio destro secco.
“Se mi permettete vorrei portare alcune prove a riguardo...” intervenne un ANBU mascherato.
Mi domandai chi fosse, dato che Kakashi e compagnia erano tutti seduti tra le prime file delle sedie dei jonin.
Porse la lettera con un inchino a Minato, che finse di leggerla solo in quel momento.
“Dove l'hai trovata?”
“Nella base della Radice, Yondaime”
“Hai giustificazioni per questa?” chiese a Danzo, dopo aver letto a tutti il contenuto della lettera, nella quale venivano specificati parecchie cose di cui loro erano a conoscenza.
 

“Per quale ragione il rapporto non ha mai raggiunto Sandaime Hokage, mentre era nella base della Radice?” chiese qualcuno.
“Soldato, hai altre prove?”
Lui, chiunque fosse espose i due che mi avevano attaccato la notte e solo infine l'uomo che doveva incastrare Danzo.
Subito iniziò a raccontare, per colpevolizzare Danzo ma ad un certo punto... successe un qualcosa, non so come... ci fu come un momento in cui si perse, sbattè le palpebre ed io avvertii un leggero formicolio sulla fronte.
All'improvviso l'uomo cambiò registro e disse che il colpevole di tutto era certamente il secondo di Danzo, che agiva alle spalle di quest'ultimo.
Ringhiai internamente e dovetti dare un finto colpetto di tosse per ammonire Yuki di starsene buona.
Brutto figlio di buona donna che non sei altro. Non avevo idea che anche Danzo possedesse lo sharingan. Ma ormai lo compresi, troppo tardi, ma lo capii, sia dalla sensazione di formicolio che avevo provato, che dall'occhiata di sfida che mi lanciò l'uomo.
Quando spostai con aria vaga lo sguardo verso gli Uchiha, vidi che Shisui aveva assottigliato lo sguardo.
 

Bastardo. Alla fine della fiera era riuscito comunque ad uscirne indenne!
Dovetti stringere le mani, tenendomele dietro la schiena, e conficcando le unghie nei palmi per soffocare l'ondata di odio e rabbia che mi colpì in pieno.
D'altra parte... sarebbe stato troppo bello riuscire a prenderlo così facilmente.
Però mi godetti a pieno le scuse formali che dovette farmi a nome della sua organizzazione, e promise che avrebbe controllato maggiormente i suoi sottoposti e punito i responsabili di un 'simile scempio'.
Eliminata l'opposizione di Danzo e visto il 'torto' da me subito gli altri furono quasi del tutto favorevoli alla mia causa e votarono a mio favore, accettando le vecchie condizioni di amicizia, senza vincoli, e anzi, promettendo un più fitto scambio commerciale.
Fatto ciò Minato invitò me le mie amiche e pochi altri ad un'allegra festicciola organizzata per l'evento.


***Danzo***

Quella piccola mocciosa... era stata più furba di quanto avrei potuto prevedere...
Ormai era troppo tardi per cercare di riparare all'errore da me compiuto, e più tardi ero quasi certo che Minato ne avrebbe approfittato per darmi la 'dovuta strigliata'.
Impiegai tempo per cercare i subordinati che avevano fallito, e li punii.
Tuttavia, dall'interrogatorio scoprii una cosa assai interessante. Oh, sì, piccola bastardella, te l'avrei fatta pagare assai cara la figuraccia che mi hai fatto fare davanti all'intero consiglio...

  
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