Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |       
Autore: Eresseie93    02/02/2015    3 recensioni
Per ora la mia mente viaggia inesorabile!! :D Salve a tutti.. doveva essere una Oneshot e invece si è prolungato, fa niente ;P
Cito dal testo e non voglio anticipare troppo:
Guardava il muro accanto a sé nell’attesa che il sonno arrivasse. Era una persona razionale, alle volte troppo, come diceva suo padre “ i sentimenti sono per i deboli e per le femmine ” però era anche una persona obiettiva. Non si scandalizzava a dire che un uomo era bello o piacente, se qualcosa era in un modo era inutile dire che non lo fosse.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Galvano, Lancillotto, Merlino, Morgana, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Eccomi di nuovo qui!!! Spero che questa storia possa essere di vostro gradimento ci vediamo giù un bacio e buona lettura ;*

 

Era sempre cresciuto con la madre, era tutto ciò che possedeva.

Non sapeva dove fosse suo padre, era un avventuriero e ancora prima che lui nascesse aveva lasciato sola sua madre e così suo figlio.

Nonostante tutto era cresciuto con tanto amore da parte di sua madre ed era abituato ad avere un padre assente, non gli interessava conoscerlo.

Al suo essere orfano di padre si aggiunse alla lista anche l’essere gay. Si era accorto che provava attrazione per il suo stesso sesso nell’adolescenza, quando un ragazzo di bella presenza e con molto charme gli fece provare il brivido di buttarsi a capofitto in una storia, che durò per bene quattro anni. Poi era finita rovinosamente.

Come ogni ragazzo di vent’anni, passava le serate con i suoi due amici, Lance e Gwein. Avevano fatto le migliori cazzate insieme e non si erano mai lasciati una volta o litigati. Erano come fratelli. Lance era l’unico etero del gruppo, poiché anche Gwein aveva un’attrazione per gli uomini ma non disgustava neanche le donne.

Ormai l’Estate aveva preso possesso delle giornate. C’era caldo, il sole era sempre presente nel cielo, e la notte era serena e le strade e i bar erano pieni di vita a Eldor. Era un paesino in cui erano nati e cresciuti tutti e tre, vicino al mare e in estate si riempiva anche di molti turisti.

Di giorno andavano a prendersi il sole a mare e la notte s’intrattenevano con i turisti, nel lungo mare e nei bar. Tornavano a casa sempre un po’ su di giri, bevendo sempre un po’ troppo ma non fino al punto di rigettare pure l’anima, di solito finiva che si addormentavano tutti e tre in un unico letto.

- Giorno ragazzi! – entrò Hunit con dei caffè e posando il vassoio sul comodino – forza sono già le undici. – stava per uscire quando aggiunse – Lance, ha chiamato tuo padre, dice che i tuoi cugini e tuo zio sono in arrivo e di farti trovare a casa. – poi uscì e chiuse la porta.

Lance si gettò dal letto bevve velocemente il suo caffè – Scusate ragazzi, ci vediamo dopo. – e cercava di darsi una sistemata. Gwein si stiracchiò – Biscottino dammi un bacio almeno. – sogghignò, Merlin mugolò qualcosa che somigliava a un “ giorno ” e “ va bene ” .

Lance uscì di fretta salutando gli amici e Hunit, Gwein si stropicciò gli occhi – Dai Mer svegliati. – lo scosse leggermente e quello mugolò qualcosa d’incomprensibile. L’amico andò a sciacquarsi in bagno e tornò a svegliare il moro dormiente.

- Ahi Gwein, dannazione – disse con la voce impastata dal sonno, dopo aver ricevuto una cuscinata dall’amico, che rise beffardamente – Avanti amico, alzati o ti tiro giù a modo mio – lo punzecchiò nelle costole, l’altro scoppiò in una risata e si arrese.

Dopo che ebbero fatto una colazione/pranzo sostanziosa andarono al loro solito bar, salutarono educatamente la barista ormai loro amica e si andarono a sedere, ordinando qualcosa di fresco da bere.

Quella sera ci sarebbe stata la festa dei lidi, ovviamente loro non sarebbero mancati di certo a quell’evento.

Il telefono squillava – ehi ragazzi dove siete? Non riesco a trovarvi in tutta questa baraonda. – e una voce metallica rispondeva – Davanti l’Eldor bar – e la chiamata terminò. Una volta insieme gli amici si salutarono, e l’amico appena arrivato presentò i suoi cugini– Ragazzi, questi sono i miei cugini Arthur e Morgana. – e sorrise.  Così diedero avvio alla serata. Mentre stavano ballando, Lance invitò a fumare e tutti declinarono tranne Merlino, una volta soli e un po’ lontani dalla musica – Come mai non hai mai parlato dei tuoi cugini? – disse tranquillamente Merlino all’amico, l’altro fece spallucce – Io e Arthur non ci stiamo troppo simpatici.. – lasciò cadere un po’ la frase, di rimando il moro lo guardò – successo qualcosa tra di voi? – sibilò serio. Lance inspirò a fondo la nicotina dalla sigaretta ed espirò – Ci rubammo diverse volte la stessa ragazza, fino a quando lei stessa si stancò e ci mandò al diavolo. – sogghignò.

- Eeehi amiiici – la voce di Gwein brillo arrivò da loro, stava barcollando e rideva come non mai, li abbracciò per le spalle – Ragazzi credo di amarvi. E quella tua cugina Lance, è uno schianto. – sedendosi pesantemente su una panchina.

- Ehi ragazzi siete stanchi? Volete tornare? – Chiese educatamente Lance ai cugini che li stavano raggiungendo, Morgana sorrise sinceramente – Oh io si, ti spiace se torno a casa? Vi lascio tra maschietti – fece l’occhiolino diede un bacio sulla guancia a Gwein e andò via.

Gwein vaneggiava parole incomprensibili – pagiata Lan, portami spiagga – rise chiassosamente, l’amico lo assecondò e lo portò in riva al mare. Una volta soli Merlino prese il pacco di Winston e lo porse al biondo di fronte a lui, che lo guardava. Come svegliatosi da un sogno disse di no e prese il suo pacco di Marlboro ed entrambi si accesero le rispettive sigarette – Allora, non sapevo che Lance avesse dei cugini. Tu di che ti occupi? – ispirando il filtro della sigaretta. Il biondo espirò il fumo, e per un attimo fu come osservare un’opera in mezzo ad una nebulosa – Si bè diciamo che ci sono stati dei trascorsi. Comunque sono un pompiere – fece spallucce e continuò a fumare. Il moro osservava il modo in cui le labbra dell’altro succhiavano via la nicotina dalla sigaretta, e avrebbe voluto.. smorzò quel pensiero – Ah un pompiere.. – un pompiere, per gli dei. Artù ticchettò sulla sigaretta per far cadere la cenere – Tu invece? Di che ti occupi? – avvicinandosi alla balaustra dov’era appoggiato anche lui. Il moro sorrise imbarazzato – Io, sono un architetto. Alle volte però faccio il fotografo. – ispirò l’ultima volta e poi spense la sigaretta e lo guardò di sottecchi, Artù lo imitò.

Era a letto, per Merlino non era strano pensare ai ragazzi, eppure aveva avuto una storia soltanto, a parte tutte le piccole avventure, con un ragazzo Elyan. Carnagione scura, occhi scuri, mani rudi. Anche quelle di Artù erano così? No forse erano forti, morbide, calde. La sua carnagione era chiara, una tonalità calda, i suoi capelli rischiaravano più del Sole, i suoi occhi erano azzurri ma non quell’azzurro solito del cielo o del ghiaccio. Il suo colore era più simile ai fondali lucenti del mare, e le sue labbra. Se pensava alle sue labbra gli seccava la gola, erano carnose, sembravano lisce, e rosse. Avrebbe voluto che Artù gli succhiasse le proprie come lo faceva con le sue sigarette. Aveva anche un così buon profumo, sotto l’odore di sigaretta, aveva sentito una nota di muschio bianco. Si addormentò con questi pensieri per la testa e l’immagine di quel ragazzo biondo che, lo sentiva, gli avrebbe cambiato l’estate, per non dire la vita. Senza che se ne accorgesse il suo stomaco si chiuse nella morsa.

Artù in quel letto non riusciva a dormire, la sorella accanto a lui ormai aveva preso il sonno da tempo. Guardava il muro accanto a sé nell’attesa che il sonno arrivasse. Era una persona razionale, alle volte troppo, come diceva suo padre “ i sentimenti sono per i deboli e per le femmine ” però era anche una persona obiettiva. Non si scandalizzava a dire che un uomo era bello o piacente, se qualcosa era in un modo era inutile dire che non lo fosse. Infatti, doveva ammettere che Merlino era davvero piacente, perfino gentile e simpatico per quanto aveva potuto costatare. Aveva dei lineamenti molto fini per un ragazzo, i capelli neri, più neri della pegola, quasi come il nero del mare di notte quando non c’è luce. Anche i suoi occhi erano profondi come gli abissi del mare, e di quel colore blu. Il blu delle porzioni più scure e irraggiungibili dell’oceano. E quelle mani così delicate, lunghe e affusolate come solo i pianisti possono averle, avrebbe dovuto chiedergli se suonava il piano. Avrebbe voluto domandare in quel momento ma non aveva il numero di cellulare, ma poi magari già dormiva. Oh insomma quante stupidaggini, lo chiederai domani, è una cosa stupida che può aspettare anche qualche ora, si disse. S’imbronciò con se stesso, si voltò dando le spalle al muro, come se fosse la causa di tutti quei pensieri e si addormentò.

 

Angolo autrice:

D: Speravo che fosse una Oneshot e invece mi sta diventando una mini long o long ancora non so!!! Le storie decidono da sé!

Piccoli accorgimenti: Ho scelto di proposito le Wiston per Merlino poiché sono bianche con il perfilo Blu e Marlboro per Artù poiché sono bianche e rosse. Giusto per richiamare i loro colori diciamo così :D
Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Bè se siete arrivati sino a qui vi ringrazio tantissimo! ;D Un bacio a tutti sia a quelli che recensiranno sia aquelli che leggeranno e ( spero ) seguiranno la storia anche in silenzio. Siete tutti importanti un abbraccio!!

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Eresseie93