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Autore: RoxyDowney    08/02/2015    2 recensioni
"Essere a Parigi per la premiere di questo film è un sogno. Un sogno che “sogno” oramai da troppo tempo. Mancano poche ore e lui arriverà, questo cielo coperto di nuvole non potrà influenzare il mio stato d’animo perché lui illuminerà con la sua energia questo posto e dentro di me sarà come se splendesse il sole." ... "E’ il mio compleanno tra qualche mese, vista la precarietà in cui vivo, visto che nessun regalo potrebbe essere più grande di questa giornata (in cui lo vedrò), ho deciso di regalarmi la possibilità di sorridergli, scattare qualche foto e farmi autografare la raccolta delle mie fan fiction da colui che mi ha ispirata."
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questo periodo è stato davvero difficile da vivere con il sorriso, Rose ha sopportato con tenacia la terapia sorridendo anche quando davvero non aveva più nulla di cui sorridere.
Ci siamo regalati un tatuaggio  

per l’ultimo giorno di terapia ed ora, piano piano inizia la ripresa anche se lei è davvero provata da questa cura ed ora non ci resta che aspettare per conoscere gli esiti degli esami a cui si è sottoposta.
Il mio telefono inizia a vibrare controllo velocemente lo schermo e sorrido
-Marcel! Sì dovrebbe essere sveglia, aspetta che te la passo.
Entro in camera, lei mi rivolge uno sguardo e già in quello posso percepire a sua stanchezza. Le bacio la fronte e collego l’auricolare al mio telefono
-È per te… Marcel. Se hai bisogno di me sono di là.
La lascio alla sua telefonata giornaliera con Marcel ed esco dalla stanza con l’infermiera mentre la sento ridere dicendo “Sì, sto mangiando… hai parlato con Robert vero?”
Lo abbiamo contattato all’inizio della terapia e da allora chiama ogni giorno per sapere di lei. Percepisco dalla sua voce che ha sofferto molto per lei, probabilmente l’ha amata, perché è impossibile non amare Rose, ed ora si sta dimostrando d’essere un amico sincero e sono davvero felice che lei possa contare anche sul suo appoggio.
La cosa che mi preoccupa ora è che dovrei assentarmi qualche giorno per le riprese in esterno ma non voglio lasciarla sola. Lei insiste dicendo che ora deve recuperare le forze, starà sempre meno male e che quindi posso andare tranquillamente. Vuole che non trascuri il lavoro per restare qui a casa a ciondolare senza far nulla.
In realtà siamo stati una grande squadra e durante questi mesi siamo riusciti a girare tutte le scene senza che io dovessi allontanarmi da lei.
Ci siamo trasferiti in una proprietà a Malibu e lì, abbiamo creato un vero e proprio set e spesso soprattutto nelle prime settimane Rose riusciva a partecipare restando sul set a guardarci lavorare. In ogni caso, anche quando non riusciva a stare sul set ci poteva vedere dallo schermo della camera da letto in tempo reale ed ogni volta che veniva girata qualche scena in cui la mia presenza non era richiesta salivo da lei e passavamo del tempo insieme.
Visto che non poteva uscire sono riuscito a portare da lei quasi tutto ed oggi è uno di quei giorni. Non appena si alzerà ed andrà in bagno con l’infermiera che la segue i ragazzi del set faranno un altro piccolo miracolo. È già tutto qui fuori pronto. Attendono solo un cenno per entrare e preparare. Li vedo dalle finestre di questa stanza e mi fanno cenno che sono pronti. Li invito a salire, oramai non mancherà molto.
Mi siedo cercando di riposare un attimo. Anche per me è stato un periodo piuttosto intenso ma non ho intenzione di lamentarmi visto che, quello che sopporto io è niente al confronto di ciò che sta vivendo lei.
Ora dovrei partire ed andare a nord per qualche giorno, abbiamo bisogno di freddo e pioggia e la California non è lo stato adatto per questo genere di riprese. Vorrei solo poter ritardare le riprese e poter partire portando Rose con noi ma non è possibile. Anche Marcel me lo ha sconsigliato, le sue difese sono molto basse e rischierebbe di ammalarsi. So che è giusto che resti qui e riposi, ma sapere che ne io ne Susan saremo con lei non mi fa stare tranquillo.
-Robert?
Entro nella stanza, la chiamata è terminata e l’infermiera mi segue entrando poi in bagno per preparare tutto il necessario. Siamo già d’accordo perché attenda un mio cenno per farla uscire dal bagno.
-Ehy, che dice Marcel?
La vedo sorridere
-Solite cose… qualcuno deve avergli detto che non mangio molto…
-Chi potrà mai essere stato! Tutto questo è… inaccettabile… vergognoso! Devo licenziare il personale di servizio! Queste cose non dovrebbero trapelare!
Ride con me e l’infermiera la avverte che quando vuole è tutto pronto per il bagno.
-Devi andare… Vai a farti bella per me. Io resto qui ad aspettarti.
-Con queste premesse potrei metterci un sacco di tempo.
-Ma smettila, sei sempre bellissima. Stanca, ma bellissima.
Abbassa gli occhi e si lascia aiutare. Abbiamo insistito perché utilizzi una sedia a rotelle anche se il percorso è davvero breve. I primi tempi era una lotta continua anche perché si sentiva bene, era ancora in forze ma ora che le energie a sua disposizione sono così poche, la accetta senza ritrosie.
Esce dalla stanza e non appena la porta si chiude esco dalla stanza e faccio cenno ai ragazzi che ora possono entrare. Ognuno ha il suo ruolo e io mi sento quasi di troppo. Vedo con quanta meticolosità preparano tutto perché ogni cosa sia al suo posto, così aiuto come posso cercando di non intralciarli troppo.
Quando oramai è quasi tutto pronto vado nella stanza accanto e mi cambio. Indosso una camicia e dei jeans. Niente scarpe. Tutto è pronto.
Entrando nella stanza di Rose ora sembra di entrare o meglio sembra di uscire. Susan è lì, si guarda attorno e i suoi occhi mi dicono esattamente cosa ne pensa.
-È tutto così… perfetto…
-Dici sul serio? Sembra…
-Perfetto Robert. È assolutamente perfetto. Ora vado prima che mi trovi qui… Buona serata.
Mi abbraccia e se ne va seguita da tutto lo staff che stava finendo di sistemare ogni particolare.
Direi che è giunta l’ora che il mio amore mi raggiunga per trascorrere questa serata insieme.
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Bussano alla porta
-Sì?
-Sei pronta? Posso entrare?
Faccio un cenno all’infermiera che apre la porta e Robert fa capolino entrando solo con la testa. Stranamente non appena lui entra l’infermiera esce senza riaccompagnarmi al letto. Immagino che lo farà Robert.
-Ti sei cambiato… Girate qualche scena anche stasera?
Sorride
-Stasera sei tu l’unica stella che brillerà nei miei occhi
Non posso che scoppiare a ridere, quando fa così il romantico mi fa troppo ridere e come ogni volta, anche stavolta lui inizia a ridere con me.
-Pare che stasera sia io il tuo infermiere di turno, quindi ti porterò io di là, ok?
Mi alzo dalla sedia per rimettermi seduta sulla sedia a rotelle ma Robert mi trattiene e tenendomi stretta a se bacia leggero le mie labbra
-Stasera sei bellissima
-E tu sei uno splendido bugiardo.
-Che ne dici se la sedia a rotelle solo per stavolta la lasciamo qui?
Lo guardo sinceramente stupita, non posso credere che mi lascerà davvero camminare fino al letto…
Annuisco sorridendo, accenno un primo passo ma Robert mi prende in braccio
-Eh mi sembrava troppo bello che mi lasciassi camminare…
Ride ancora mentre raggiunge la porta e li inaspettatamente mi lascia scivolare piano tra le sue braccia finché i miei piedi toccano terra.
-Non rovinare tutto… chiudi gli occhi, vieni con me e dimmi cosa “senti”…
Ora inizio a preoccuparmi davvero, non so cosa abbia in mente ma ho imparato a seguirlo e stare ai suoi giochi. Chiudo gli occhi tenendo le sue mani, lo sento tirarmi piano mentre lui cammina all’indietro e mi intima di non spiare.
-Cosa senti?
Mi fermo per un secondo
-L’oceano! Hai aperto la finestra? Questo sì che è un avvenimento!
Riprende a camminare e mi tira ancora di qualche passo. Sento il freddo svanire sotto i miei piedi, quello che sento il mio cervello lo classifica subito e facilmente, ma la logica, gli impone che non è possibile e cerca altre possibili spiegazioni. Più avanziamo e più i miei piedi affondano
-Ma che diavolo…
Apro gli occhi ed è tutto buio. Solo qualche candela illumina la stanza e Robert mi guarda sorridendo, visibilmente emozionato. Resto senza parole. Questa volta è riuscito davvero a stupirmi.
Una scenografia buia copre totalmente le pareti con solo la luna illuminata, di fronte a me Robert copre la stanza ma posso vedere nonostante la pochissima luce la sabbia al posto del pavimento. Lo guardo e lascia una delle mie mani per mettersi al mio fianco lasciandomi vedere il resto della stanza.

Una tavola apparecchiata e due poltrone bianche.
Robert sussurra al mio orecchio
-Il nostro ristorante preferito stasera è venuto da te, visto che, tu non potevi muoverti…
Camminiamo verso il tavolo e riconosco esattamente ciò di cui sta parlando ma ancora fatico a crederci.
Mi fa accomodare al mio posto e chiudo un secondo gli occhi per sentire la sabbia tra le dita dei piedi fresca e vellutata. Robert prende posto e sorridendo fa un cenno dietro di me. Istintivamente mi volto e guardo dove prima c’era la porta ora c’è un separé e da lì arriva il nostro cameriere che mi sorride mentre versa il vino nel mio bicchiere.
-È sempre un piacere vederla Miss. Spero che tutto sia di suo gradimento.
Resto a bocca aperta mentre lui versa il vino a Robert e poi si allontana sparendo così come era arrivato.
-Ceni con me questa sera vero?
Annuisco sorridendo e solo ora vedo che sul telo che ricopre una parete è proiettato un video con l’oceano calmo e le piccole luci della costa come se fossimo davvero sulla spiaggia. Mi incanto a guardare quell’immagine non la vedo dalla notte prima che iniziassimo la terapia. Robert come promesso mi aveva riportato sulla spiaggia e senza dire nulla aveva iniziato a spogliarsi restando in boxer e iniziando poi ad aiutare me a spogliarmi per fare il bagno nell’oceano ed infine finimmo sulla spiaggia a fare l’amore.
-Un penny per i tuoi pensieri…
Sorrido e mi chiedo se anche lui abbia pensato più a quella serata.
-Come ti è venuta l’idea di fare tutto questo?
-Non ti piace?
-No, no… è tutto bellissimo la mia è solo curiosità.
Beve un sorso di vino e mi guarda, poi distoglie lo sguardo e fissa l’immagine dell’oceano proiettata.
-Pensavo alla notte in cui ti ho portata per la prima volta in quel ristorante, a quel bacio… Tu mi hai cambiato la vita. Mi hai fatto sentire vivo. Innamorato di te e della vita. Poi ho pensato a quando ci siamo tornati per fare il bagno e abbiamo fatto l’amore… Quell’angolo di costa per me è magico e lo è anche per te, così avrei voluto portarti li stasera. Per festeggiare. Ma poi, Susan e Marcel mi hanno fatto riflettere sul fatto che ti saresti stancata e quindi avrei dovuto rinunciare a questo progetto. Parlandone con i ragazzi dello staff mi hanno convinto che si poteva fare qui “è il nostro lavoro” hanno detto “fidati di noi che vuoi che sia ricostruire un pezzo di spiaggia” ed ora devo dire di essere felice di avergli dato fiducia.
Il cameriere rientra nella stanza e posa i nostri piatti, il profumo è davvero invitante
-Ma… è lo stesso cibo… come…
-Giù c’è lo Chef. Oggi il ristorante è chiuso… è qui solo per te.
Mi viene quasi da piangere pensando a cosa si è inventato quest’uomo per sorprendermi, per farmi felice, ancora non sa che ogni secondo in cui ho la possibilità di respirare con lui rende il mio cuore così dannatamente felice da arrivare a far male.
-Robert?
-Dimmi.
-Ti amo. Grazie di tutto.
Si alza e si avvicina per posare le sue labbra sulle mie.
-Anche io ti amo… ma non ti alzerai da quella sedia finché non avrai mangiato tutto.
Rido, questa frase glie l’ho sentita pronunciare così tante volte che è diventata una sorta di presa in giro tra noi.
-Non mi aspettavo una frase così romantica. Downey sei sempre imprevedibile e stranamente stai seguendo il tuo copione.
-Aspetta di assaggiare il dolce…
Morde piano il mio labbro mettendo fine alla mia contestazione e si rimette a sedere guardandomi con quel fuoco negli occhi che so riconoscere.




Ringrazio tutti voi che state leggendo questa FF e in particolare VeroDowney perché le sue recensioni sono sempre splendide e mi ispira sempre con i suoi capolavori. Buona lettura a tutti e al prossimo aggiornamento. Se vi va recensite e fatemi sapere che ne pensate.  
 

   
 
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