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Autore: Gens    13/02/2015    0 recensioni
"Si sentiva in apnea. Un’apnea di bugie."
Niente è semplice: la vita non è semplice, la morte non è semplice, l'amore non è semplice.
Dal primo capitolo:
"Harry continuò a fissarlo e la prima cosa che lo colpì furono i suoi occhi: fu come se ci fosse cascato l'oceano seguito dal cielo dentro. Gli occhi brillavano di un azzurro cristallino, erano puri, quasi quanto il cuore del ragazzo. Risplendevano di una luce propria, come le gemme preziose e Harry pensò che fosse sbagliato metterli in mostra in quel modo. Ma poi mosse la testa, come se fosse assurdo pensare a quelle cose."
|| LARRY ||
Genere: Azione, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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"Chi è?" urlò Harry, prima di sbattere il corpo dell'uomo che aveva davanti, sul muro alle sue spalle. 
L'uomo sussultò: il forte contatto col muro duro e freddo l'aveva lasciato senza fiato. 
Aveva il viso arrossato e le gocce di sudore gli scendevano dai lati del volto, percorrendo la poca barba che gli ricopriva il mento.

"N-non lo so" cercò di dire, e Harry si lasciò andare ad un urlo scocciato ed esasperato. Sbatté di nuovo il corpo dell'uomo contro il muro. 
Quello smise di respirare per un attimo, prima di boccheggiare in cerca d'aria dopo che era rimasto per la seconda volta senza fiato.

"Dimmelo, porca puttana. Lo so che lo sai!" urlò, e Niall, lì accanto a lui e poggiato al muro difronte, lasciò scivolare la scarpa fino a terra e gli si avvicinò. Appoggiò la sua mano sulla spalla di Harry e la strinse forte, costringendo il ragazzo riccio a girarsi, col colletto della giacca dell'uomo ancora stretto nella mano sinistra. 
"Cosa?" domandò, gli occhi verdi che saettavano dalla figura quasi irreale di Niall a quella dell'uomo davanti a lui. 
"Calmati. Abbiamo tutto il tempo del mondo per stare a parlare con questo signore" disse facendo un sorrisetto furbo verso quell'uomo, "e tutto andar male sappiamo cosa fare" concluse, toccandosi distrattamente la tasca destra. 
Harry annuì, e l'uomo ingoiò la bile che gli si era creata in bocca. 
Era un continuo guardarsi, le risposte giuste rimanevano ancora impronunciate.

"Io non so nulla" ripeté, e Harry prese un gran respiro per non mettersi a prenderlo a pugni proprio in quel momento. 
"Allora facciamo così" disse il riccio. Infilò una mano al di sotto della giacca ed estrasse una pistola nera metallizzata da dietro le spalle. La caricò e posò la canna di questa sulla tempia dell'uomo. "O mi dici tutto quello che sai, o io sparo senza pensarci due volte. E lo faccio subito, senza neanche il tempo di lasciarti pregare Dio per un aldilà migliore" chiarì, spingendo ancora di più la pistola contro la testa. 
L'uomo guardò prima Harry e poi Niall, e quest'ultimo fece spallucce, come a dire 'è così, non posso farci niente'
Così l'uomo chiuse gli occhi, prese un gran respiro e: "non so esattamente chi sia, io non lavoro per lui. Sono stato ingaggiato da uno dei suoi uomini, o da uomini che sottostanno ai suoi uomini, non lo so esattamente. Paga bene, questo è l'importante, e il lavoro è piuttosto semplice e leggero" sputò fuori. 
Ma per Harry non era abbastanza: "che altro?" domandò, e il suo sguardo da completo folle doveva aver convinto l'uomo a dire qualunque cosa che gli passasse per la mente. 
Infatti, "non è giovanissimo, ma neanche tanto vecchio. Lo chiamano Ombra, a meno che tu non gli sia molto stretto non lo conoscerai mai. Non lavora mai direttamente, sono pochi gli affari che tratta in prima persona" aggiunse, e Harry annuì. 
"Okay. Ora, io ti lascerei anche andare, ma tu sai che ovviamente questa cosa che è successa stasera" disse indicando loro due con la canna della pistola "potrebbe provocarmi molti problemi. Quindi, siccome non mi va di ucciderti, come ci accordiamo?" domandò. 
Niall rise, perché il tono di Harry era minaccioso e allo stesso tempo ironico. 
Era rimasto sorpreso da come il ragazzo avesse preso tutta la situazione, quasi alla leggera.
"Io non parlerò" promise l'uomo. E Harry ci avrebbe anche creduto, se fossero duecento anni indietro, dove la parola di un uomo significava tanto. 
Così scosse la testa: "No. Darai tutti i dati che il mio amico ti chiede e se succede qualcosa di cui ti riterrò responsabile ti verrò a cercare. E vedi di ricordartela, questa pistola" disse posando nuovamente la canna di questa sulla sua tempia. "Ché la prossima volta questa sarà l'ultima cosa che sentirai" terminò, per poi lasciar andare l'uomo e avviarsi per il sentiero che l'avrebbe condotto alla strada dove lui e Niall avevano lasciato la macchina. 
"Questa cosa è stato un buco nell'acqua" disse Harry entrando nell'abitacolo e passandosi la mano destra nei capelli. 
"Oh, non proprio" Niall accese il motore dell'auto che ruggì, prima che partisse. "Almeno abbiamo qualcosa su cui lavorare" spiegò, non staccando gli occhi dalla strada. 
Harry annuì, eppure a lui sembrava che non avessero fatto neanche un passo in avanti, forse solo mezzo. 
"Sii fiducioso, Harry" aggiunse Niall, quando vide il ragazzo affianco a lui per niente convinto. 
---
"Come è possibile che non ci sia nulla nei documenti? Niall, mi stai facendo impazzire per questa cazzo di storia" si lamentò Harry che sentì Niall, dall'altro capo del telefono, sbuffare. 
"Lo so, Harry. Pensi che io non stia impazzendo? Semplicemente non c'è nulla, ho visto ovunque" disse, e Harry riuscì a sentire i tasti del computer che ancora venivano digitati in sottofondo. 
Harry si morse il labbro inferiore, frustrato, guardandosi intorno nel corridoio. 
Era al corso di storia, quando Niall 'Chiamami' gli aveva scritto. 
"La cosa strana è che sembra che ci sia qualcosa ma che manchi un minimo di qualcos'altro per arrivare alla sezione di documenti giusta. Dio, non ci capisco più niente" si lamentò il biondo, poggiando la schiena allo schienale della sedia girevole. 
"E se chiedessimo a mio padre?" chiese Harry, e Niall cominciò subito a replicare. "Non esiste. Se sa che ti sei messo in certi guai se la prende prima con te e poi con me. E poi, abbiamo già tante cose e problemi a cui pensare e da risolvere, questo sarebbe un altro peso in più. E comunque..." Niall cominciò, ma lasciò la frase in sospeso. 
Harry lo sapeva ciò che Niall stesse per dire ma comunque "Cosa, Niall?" domandò. 
Niall esitò un po', lasciando la chiamata in un minuto di silenzio, prima che Harry lo rompesse: "a mio padre non importerebbe nulla di... Louis!" il ragazzo dagli occhi azzurri andava verso Harry, un sorriso imbarazzato sul volto, una mano in tasca e l'altra dietro il collo. 
Harry si voltò appena e: "è qui, parliamo dopo. Fammi sapere se ci sono novità" aggiunse al telefono in silenzio, prima di chiudere la chiamata e ficcare il cellulare in tasca, senza lasciare a Niall il tempo di dire anche solo una parola.
"Harry" lo salutò Louis con un cenno, che Harry ricambiò. "Che ci fai fuori dalla classe?" chiese poi, evidentemente non sapendo che altro dire. 
"Ho risposto a una chiamata" disse Harry facendo spallucce. "Tu?" domandò poi. 
Louis passò la mano su e giù per il collo, prima di: "mi hanno chiamato dalla segreteria" spiegare. 
"È successo qualcosa?" chiese subito Harry, facendo un passo avanti. 
"Cosa?" Louis sembrava spaesato. "No... No, è tutto okay. Solo mia sorella, nulla di che" dal mondo in cui distolse lo sguardo Harry capì che ci fosse qualcosa in più.  
"Sta bene?" chiese allora, ma presto capì di aver superato il limite, perché quando si parlava di famiglia, Louis era il primo a tirarsi indietro. 
Era come se ogni volta che Harry nominava un parente, per Louis era come mettere un piede sui carboni ardenti.
Ci provava, a camminare, ma veniva subito scottato e il dolore era così forte che si tirava indietro velocemente, senza pensarci due volte.
"Io... devo tornare in classe" disse Harry, quando anche lui iniziò a sentire una forma di disagio crescergli dentro. 
Così si girò di spalle e si avviò per il corridoio, ma una voce lo chiamò: "Harry, aspetta".










Ciao!
Capitolo schifoso, possiamo dire di passaggio.
Vi racconto la storia legata a questo capitolo: l'avevo scritto, ma poi il mio cellulare si è rotto. Per fortuna l'avevo salvato nella mail e nulla, ora l'ho pubblicato. Nel frattempo, però, ne ho scritto un altro, e non mi ricordo perché l'avevo fatto finire in questo modo, questo HAHAHAHA
No okay, una mezza idea ce l'ho, ma dubito che sia esattamente quella giusta, mmmh.
Niente, tornerò presto lalala e per favore, se vi piacciono i 5sos e vi va di leggere una storia, ho scritto Twinge, che è principalmente su Ashton e boh, mi farebbe troppo piacere che la leggeste.
vvb, ora vado.
A presto! :)
  
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