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Autore: Florence Rhymes    17/02/2015    0 recensioni
[Sailor Moon GDR ]
[ Rewrite di For Love]
Dopo due anni di tregua,l'Armata di Atlantjia attacca Crystal Tokyo,con l'obbiettivo di trovare la primogenita della Luna,ritenuta collegata alla divinità che tutti chiamano "Cosmos". Inizia così una ricerca della Moon Princess,dove le Guardian Senshi della medesima sono ignare del loro compito e si confondono fra luce ed ombre,fra una fazione e l'altra. Alcune ingannano,altre vogliono davvero trovare e proteggere la Princess,altre sono sopite in attesa di vendetta.
Le storie di persone estranee niziano ad intrecciarsi fra loro,scoprendo di condividere un destino comune,più grande di loro.
"Qualcosa,una Luce,cambierà i vostri Destini. Quella Luce,me."
Genere: Angst, Avventura, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I. Riflessi di visioni.


Elysion.

Un luogo capace d'incantare,che con la terra non aveva niente da spartire. Non vi era una singola colata di cemento in essa,né il caos che si poteva abitualmente trovare sulla Terra,di cui quel luogo faceva comunque parte.

Vi erano solo i suoni dei sogni dell'umanità,nel luogo che gli umani ignari definivano "il mondo dei sogni",un mondo che non aveva un aspetto preciso ma,anzi,cambiava e si plasmava a seconda delle esperienze e dei pensieri del sognatore,adattandosi a lui e assumendo la forma di luoghi e volti ad esso più o meno noti.

Il compito del reggente,che un tempo era Helios,consisteva da sempre nel vegliare sui sogni altrui per accertarsi che nessun male vi penetrasse e creasse confusione. L'albino aveva ricoperto quella carica per così tanto tempo,da aver dimenticato quanto spesso avesse desiderato di poter vedere Elysion cambiare solo per lui,divenendo il suo mondo dei sogni.

Inizialmente,quando aveva iniziato a divenire un essere di ossa e carne come gli altri esseri umani,non era affatto abituato a poter sognare,ma poi vi aveva fatto l'abitudine,decretando che quel posto diventasse magnifico appositamente per lui,come un ringraziamento per tutto ciò che aveva fatto in passato.

Nel mondo onirico,Elysion aveva assunto la forma di un parco a lui già noto,ricolmo di alberi dai fiori più vari che creavano,attorno a lui,l'idea di un enorme tavolozza di colori.

Sedute,insieme a lui,nell'erba,c'erano la sua consorte Queen Lady Serenity e la loro figlia,Natsumi,intenti ad organizzare un Picnic e vivere un momento famigliare normale che,nel mondo reale,non avrebbero mai potuto avere,a causa del loro ceto sociale. Un Re,una Regina e la Principessa non potevano permettersi di girare liberamente per Crystal Tokyo come una famiglia normale,senza essere trattati con eccessiva reverenza o tartassati da curiosi che porgevano loro le domande più disparate.

La più gettonata,era da dove venisse realmente lui. Difficile spiegare che non era davvero solo un semplice amico dei genitori di ChibiUsa. Semplice evitare la domanda.

«Papà,» Lo richiamò la piccola Natsumi onirica,facendolo girare verso di lei. Sussultò. «Cosa sono questi fiori?» Indicato dalla bambina,un albero di fiori di ciliegio faceva bella mostra di sé,apparendo fuori stagione rispetto agli altri alberi accanto.

Non era un buon segno,lo sapeva. «Hanno lo stesso colore dei capelli di mamma.» Riprese la bambina,sorridendo e ridestando l'uomo dal suo torpore. Lui le rivolse un sorriso incrinato dalla preoccupazione,annuendo alle sue parole. «Si chiama Fiore di Ciliegio,o Sakura.» spiegò. Perché un fiore simile avrebbe dovuto prendere forma nel suo sogno,se lui stesso non ne aveva mai davvero visto uno dal vivo,poiché divenuti rari dopo la creazione di Crystal Tokyo che aveva deformato la flora terrestre?

I fiori di ciliegio rappresentavano la morte.

Ma di chi?

«Sono molto belli.» Continuò lei,avvicinandosi quatta quatta alla madre e prendendola per mano,esortandola ad alzarsi e seguirla. «Nacchan-» Sussurrò lei,ridacchiando. Era un immagine di felicità così bella che sperava di non doversene mai separare. «Mamma,andiamo a vedere gli altri alberi-» . . . E lui? Iniziò ad allarmarsi. Si alzò di scatto,ma la Natsumi onirica lo ammonì,come se non volesse che le seguisse anche lui. «No no,» Disse infatti,iniziando a correre insieme a sua madre che,intanto,ridacchiava. «Solo mamma.»

Le perse di vista in un tempo brevissimo. Le due sparirono nel viale di alberi,favorite anche dalla nebbia che iniziò ad alzarsi sempre più fitta. Capì che non era un semplice sogno,ma un incubo.

L'urlo improvviso di Lady Serenity,ovvero la sua ChibiUsa,lo costrinse a correre come un forsennato verso la direzione dove le aveva viste sparire,incurante della tovaglia da PicNic ancora a terra e su cui inciampò come un perfetto idiota. Seccato,la scostò malamente e continuò a correre,chiamandole a gran voce ma non ottenendo risposte che non fossero le urla terrorizzate e sempre più flebili di sua moglie e una risata isterica a farle da sfondo.

Era un sogno,sì,e non si sarebbe fatto gabbare dal luogo di cui,un tempo,era il reggente. Conosceva Elysion,sapeva come funzionavano i sogni. Non si sarebbe modellato per vie casuali in uno scenario simile.

Stavano forse plagiando i suoi sogni per dirgli qualcosa,un messaggio talmente importante da doverlo intimorire in quel modo per farlo agire? Eppure lui non capiva che cosa-

Arrestò la sua corsa. Capi d'improvviso il messaggio,nello stesso istante in cui raggiunse un parco simile a quello dove lui e ChibiUsa,al tempo ancora dall'aspetto di bambina,si salutarono con una richiesta di rivedersi ancora a cui lui non aveva mai risposto.

Una richiesta senza risposta.

Qualcuno sarebbe morto,ormai ne era sempre più certo. La paura prese ad attanagliarlo,si incurvò come un arbusto sentendo un freddo pungente insinuarsi fra le fronde degli alberi. Tutto si congelò,ogni forma di vita cessò di esistere e poi,una luce irradiò ogni cosa.

La luce del Ginzuishou.

Davanti a lui,Crystal Tokyo venne alla luce così come la ricordava,con il suo castello che risplendeva di luce propria,esattamente come il cristallo che lo aveva generato.

Si voltò di scatto,sentendo dei passi dietro di lui,passi leggeri e rindondanti,forse di tacchi.

Davanti a lui,una figura ammantata di viola si era fatta avanti,il capo chino per non far vedere chi fosse,nonostante la gonna di una Sailor Fuku fosse ben visibile sotto il pesante mantello.

«Chi sei?» Le chiese,ma non rispose subito. Prese tempo,alzando il capo a sufficienza da permettergli di vedere solo due paia di occhi scarlatti che gli sembrava di conoscere già molto bene.

ChibiUsa? -Pensò,confuso. «Hai creato tu,tutto questo?» ancora nessuna risposta. E se sì,come avrà. fatto? Solo il reggente,e la Dead Moon,potevano plagiare a quel modo i sogni altrui. «Rispondimi!» Esclamò iracondo. La figura misteriosa indietreggiò,chinando nuovamente il capo. «Mi dispiace che non mi sarà concesso reincontrarvi.» Reincontrarvi? Era una persona che già conoscevano? Si chiese chi fosse la Guerriera davanti a lui. Due paia di occhi non bastavano ad identificarla. «Volevo provare almeno ad avvisarti. Spero tu abbia colto il messaggio.»

Presagio di morte. Sì,lo aveva colto in pieno.

«Chi morirà?» Provò a chiedere,ma ancora,non ottenne risposta. «. . . Mi dispiace.» Gli sussurrò semplicemente,voltandogli le spalle.

Non le avrebbe permesso di andare via senza dargli almeno una delle risposte che voleva e di cui necessitava.

«Aspetta!» La fermò,facendo qualche passo avanti. «Dimmi almeno chi sei.» Lei voltò appena il capo,incurvando le labbra in un abozzo di sorriso.

«Oh. . . Non sono forse . . . La tua preferita?»

E se ne andò.

   
 
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