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Autore: hazoverdos    18/02/2015    0 recensioni
Odiavo il suo modo di fare, il suo modo cosi garbato, da ragazzo innocente, da ragazzo dal cuore di pietra.
Un giorno quel muro qualcuno riuscirà ad abbatterlo e lui ritornerà a sorridere come faceva i primi giorni del college.
Volevo scoprirlo, ma avevo paura!
Genere: Fluff, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Furry
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Harry.
La luce del sole colpiva dolcemente sulla sua faccia mettendo in mostra i suoi occhi azzurri.
La notte stessa non riuscí a ricordarmi cosa era successo realmente, ricordo che dopo ciò che gli avevo offerto aveva iniziato a sbraitare cose senza senso.
L'ho coricato nella macchina e me lo sono portato a casa.
L'ho guardato dormire tutta la notte senza fare rumore.
Gli accarezzavo i suoi folti capelli e sorridevo.
Si, sorridevo.
Quel ragazzo ha causato qualcosa dentro di me che non riesco a capire ancora cosa sia.
Quelle volte che Zayn lo pestava a sangue, mi richiudevo in bagno a spaccarmi le nocche della mano.
Dovevo difenderlo. Dovevo farlo io.
Il destino lo ha conservato per me e non lo lascio sfuggire.
Nessuno della mia "banda" sapeva che io fossi gay, e se lo avessero saputo mi avrebbero pestato insieme a Louis.
Loro pensano che io sia Harry Styles, il tipo che si porta a letto le ragazze e che se ne strafrega di tutto. Il tipo che non soffre, che sa ridere.
Ma invece no. Io sono il contrario.
Quando inizialmente presero di mira Josh, li si che me ne fregavo.
Ma ora che Louis Tomlinson è una preda per questi lupi affamati, mi sento come un alunno e il suo compito di matematica.
Difficile ma ci riuscirá prima o poi.
Appunto, sará difficile salvarlo ma ci riuscirò!
Il suo respiro si fece piú leggero e da lí capivo che stava per svegliarsi. Avevo paura della sua reazione.
Ma non volevo fargli del male, anzi.
Louis, aprí lentamente gli occhi e li sgranò fino a farli uscire fuori dalle orbite.
Poi i suoi occhi scontrarono i miei.
La foresta e il mare.
Il prato e il cielo.
Sorrisi appena limitandomi ad un 'Buongiorno' stretto tra i denti.
Iniziò da 'che cazzo ci faccio qui' e terminò con..
-Non mi hai mica fatto nulla? Giuro, Harry, che se mi hai sfiorato anche con un dito ti farò ricordare questa giornata per il resto dei tuoi giorni!
Si alzò dal letto e si infiló le sue vans nere.
Sorrisi di scatto guardandolo andare via.
Un senso di colpa mi entrò attraverso il torace spezzandomi le ossa.
Se aveva paura di me, era tutta colpa mia.
Solo mia.
Se ne era andato mentre io gli sorridevo dietro mentre volevo urlargli contro di restare ancora un altro pò.
Mi distesi sul letto e i sensi colpa si trasformarono in incubi.
Il dolore che mi saliva dritto nel cuore si fece sempre piú denso.
Non aveva colpe Louis, dovevo difenderlo.
Dovevo smetterla di vederlo spiaccicato contro il suolo senza un briciolo di forza.
Dovevo aiutarlo.
Salvarlo.
Amarlo.
Louis.
Gli ultimi giorni furono molto piú pesanti, tra lo studio e i disegni che dovevo consegnare entro la fine del mese.
Ricordai di essere stato invitato ad una festa venerdí sera da Eleonor.
Una ricca ereditaria, tra cui anche la mia migliore amica.
El sapeva sin dall'inizio che ero gay, come metá college.
Andare via da Doncaster, lasciare li tutti i miei pesanti ricordi fu un impresa difficile, fu una missione da riuscir a mandare a termine.
Andare via per il college ma anche andare via perchè ormai tutta la mia famiglia sapeva della mia omosessualità e non essere accettato da chi mi ha messo al mondo fa davvero molto schifo!
Era venerdí. I giorni volati come fogli che svolazzavano nell'aria.
Dopo essermi fatto una doccia veloce, l'orologio segnava le 22.05 ed ero ancora in tempo.
Un pantalone nero strappato sul ginocchio destro, una camicia bianca e le mie solite vans grigie, entrarono in scena posandosi leggermente sul mio corpo che in quella giornata risultava debole.
Chiusi la porta e mi infilai nella macchina.
Guidai fino alla grande villa, con le pareti color miele e un viale coperto di fiori con una fontana nel mezzo.
La musica gia pompava forte e le mura parevano staccarsi dal resto della casa.
Entrai nella stanza e odore di alcol mescolato con erba e musica mi travolse la faccia facendomi barcollare.
Riuscí ad arrivare al bancone per ordinare un cocktail ma mi bloccai alla vista del ragazzo dagli occhi color marrone.
Era Liam Payne, migliore amico -e forse scopamico- di Zayn Malik. Furono sorpresi in un bar gay chiusi in un cesso.
Forse erano ubriachi e fatti come ogni giorno!
-Un cocktail, grazie.-
Il suo sorriso finto prese vita mentre prendeva un bicchiere di vetro e mescolò liquidi colorati.
Feci tutto di un sorso e ne ordinai un altro.
-Questa è la mia specialitá, frocio.- Ribattè sorridendo maliziosamente.
-Almeno io non sono stato sorpreso in un cesso di un pub gay a farmi il mio migliore amico!-
Sapevo di aver toccato un testo dolente del suo passato, ma l'alcol inizió a fare il suo dovere.
La vena sul suo collo iniziò a farsi notare mentre il sangue pulsava nelle mie vene.
Mi girai e incamminandomi mi sedetti su un divano di pelle nera mentre con l'altra mano avevo un'altro bicchiere, pensavo fosse vodka liscia o altro.
Una testa riccia con gli occhi verdi entrarono dalla porta.
Le sue fossette iniziarono ad emarginare.
Cosa ci faceva lui la?
E perchè stava venendo nella mia parte?
Avrá preso una svista?
-Ciao.-
Si accomodò lentamente sul divano facendomi sobbalzare.
-Ciao.-
Imitai sorseggiando il quarto -o forse il quinto- drink.
Ma perchè era sempre li?
Cosa voleva realmente da me?
I suoi pantaloni marroni scuro con la sua camicia bianca aperta lasciavano alla vista, due uccelli a destra e a sinistra che delineavano i lineamenti del suo petto.
Sorseggiava dal suo bicchiere sorridendo senza staccare gli occhi dalla pista.
Mi fa strano dirlo ma era davvero bellissimo.
Difronte a lui si presentò un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color mare.
Era Niall, almeno credo che si chiamasse cosi.
Mi alzai e uscí dalla porta nel retro dove dinanzi a me c'era un' enorme piscina e troppa, ma fin troppa gente.
Mi accesi una sigaretta e mi avviai verso uno strato di prato e mi sdraiai lentamente.
L'erba morbida e non bagnata mi accolse leggermente facendomi rilassare.
Infilai una mano sotto la testa e guardai le stelle.
1, 2, 3, 483848 stelle si affacciavano sulla terra, il giallo e il blu notte si sposavano davvero bene.
Ma due occhioni verdi mi rovinarono la vista facendomi accecare.
Cosa potevo farne delle stelle se due occhi cosi potevo averli sempre puntati difronte ai miei.
Si sdraió accanto a me con nonchalance fumando anche lui.
Sentí brividi attraversarmi la schiena e morendo sulle mie braccia.
Il suo odore mi entrò nelle narici facendomi vivo.
I pensieri gia offuscati dall'alcol mi fecero dire ad alta voce..
-Harry, perchè non mi salvi?-
   
 
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