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Autore: damnlouis    26/02/2015    3 recensioni
«Abbiamo deciso di farvi fare un uscita...» inizia a spiegare Silvia. Tutti, ma dico proprio tutti, si rizzano sul banco in attesa che Silvia continui.
«...All'estero...» continua Silvia, mentre Zayn spalanca gli occhi, deglutendo rumorosamente e Niall esulta con Giulia.
«...Di cinque giorni consecutivi. Ovviamente a nostro rischio e pericolo.» cori, esulti e urletti di eccitazione si alzano dalla classe. Solo un alunno è sbiancato completamente e non da segni di vita. Zayn.
«D-dove andremo?» chiede il moro, tremando, sperando di non viaggiare troppo. Lo so com'è fatto Zayn, meno viaggia con barche, aeroplani, navi da crociera e elicotteri, meglio sta.
«Barcellona» dice semplicemente Silvia. Questo significa che dovremmo prendere l'aereo...
È questione di due secondi.
Sbem.
Olè Zayn è svenuto.
***
Tra amori segreti, dolcezza, gelosia, sguardi sognanti, scommesse, gioco della bottiglia, baci rubati, piani di seduzione, istinti omicida, pigiama party clandestini, pensieri perversi, obbligo o verità, e ormoni da tenere sotto controllo; che combineranno dieci ragazzi completamente pervertiti, dementi e con tanta voglia di divertirsi, che vanno in gita a Barcellona per cinque giorni?
FicTrailer: http://www.youtube.com/watch?v=Ehv1Ix0QUlE
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fictrailer

(8)
Lezione di sopravvivenza, corso base.
















«Oh ragazzi, ma io ho fame» esclama Niall, massaggiandosi la pancia e facendo gli occhioni dolci.
«Stai zitto Niall, tu hai sempre fame, è diverso.» Liam zittisce subito Niall e tutti ci giriamo verso di lui.
Liam ha appena risposto male a qualcuno? Chi sei tu?
«Chi sei tu?» chiede Niall a Liam, sconvolto, dando voce ai miei pensieri.
«Che ne hai fatto di Liam?!» chiede Harry, arretrando e facendo una smorfia nella sua direzione.
Liam sbuffa e alza gli occhi al cielo.
«Liam, stai bene?» chiedo e una Elena sconvolta alza una mano per sentirgli la fronte.
«No, non scotta» Elena scuote la testa e Liam fa una smorfia.
«Beh ma anche io ho fame» risponde Ilaria, mentre il suo stomaco brontola.
Ci guardiamo tutti quanti, poi ci alziamo in sincrono.
«Pizza?» mi chiede Niall, io gli sorrido complice.
«Pizza.»
Raccogliamo le nostre cose e ci avviamo sulla strada che è piena di bancarelle. Ci sono un sacco di persone spagnole che camminano per la strada, quindi è meglio camminare tutti vicini.
«Guarda che carina quella collana!» dice Federica, indicando una bancarella con una collana bianca davvero carina.
«Zitta donna. Prima il cibo.» esclama Zayn, brusco.
Zayn quando ha fame è irascibile.
Federica lo osserva e poi gli tira una sberla sulla nuca.
«Non ti permettere!» urla Federica e inizia a menare Zayn. Nello stesso momento Elena si esalta.
«ODDIO LO ZUCCHERO FILATOO!» urla improvvisamente Elena e comincia a correre tra la folla.
La mia mente è concentrata sulla parola "Zucchero filato".
Amo.
Lo.
Zucchero.
Filato.
«DOVE?!» esclamo, girandomi da tutte le parti per cercare Elena, ma è già sparita.
Porca troia già è bassa, se poi sparisce così tra la folla spagnola non la troviamo più!
«Elena, aspetta!» urla Liam e corre anche lui avanti, sparendo tra la gente.
Vuolà, tutti che spariscono.
«Dai seguiamoli, dobbiamo stare uniti!» esclama Louis e così mi prende per un braccio, senza lasciarmi replicare. Do una spallata brusca ad Ilaria per colpa di Louis, la mora mi lancia uno sguardo che non riesco a decifrare, prima di essere trascinata in mezzo alla folla.
Più corriamo in mezzo alla folla, più comincio a non capire un cazzo. Gente che va, gente che viene.
Sembra di stare al supermercato quando ti allontani un attimo da tua madre e poi sbabam. Disperso tra la gente in un secondo.
E quella deficiente di tua madre che si accorge solo dopo mezz'ora che ha perso sua figlia da qualche parte.
Comunque.
Dopo dieci minuti passati a correre tra la marea di gente che spintona cercando di passare, mi fermo.
«Louis non ce la faccio più!» dico con un filo di voce e cercando di recuperare fiato.
«Dai Ale muoviti, così li perdiamo!» esclama Louis, trascinandomi ancora avanti.
Okay che tu sei un grattacielo in confronto a me, ma non credo che anche dalla tua altezza riusciresti a trovarli.
Ehcheminchia.
Mi fermo bruscamente, costringendolo a voltarsi verso di me. Louis mi fissa con uno sguardo confuso e così gli faccio segno di guardarsi intorno.
«Li abbiamo già persi coglione. - dico e Louis sbuffa sonoramente. - Oltre al fatto che ci siamo persi anche noi.» Louis si mette una mano sul fianco e una se la passa tra i capelli, come se si vergognasse. Mi giro e comincio a guardarmi intorno.
Oh cazzo.
«Louis?»
«Sì?»
«Dove sono gli altri?» chiedo, avendo paura della risposta. Louis sgrana gli occhi, io deglutisco rumorosamente. Solo ora ci rendiamo di essere completamente soli.
«Ma gli altri non ci stavano seguendo? E si che l'ho pure detto a Harry» sospira Louis, impallidendo immediatamente.
Davvero sono rimasta da sola con sto deficiente? Perché c'è gente che piglia spallate dalla sottoscritta e non si sogna neanche di chiedersi perché vengo trascinata da un deficiente nella folla sconosciuta, oltre al fatto che non si sogna nemmeno di seguirmi?
Ogni riferimento a fatti o a persone puramente casuale.
No, okay, non era puramente casuale.
«Evidentemente no.»

***

«Dove sono Elena e Liam?» chiedo, sbuffando e passandomi una mano tra i capelli. Federica si guarda intorno, alzandosi sulle punte, ma subito dopo scuote la testa.
«Io non li vedo.»
«E te credo, dalla tua altezza...» mi lascio sfuggire e due secondi dopo, cinque dita mi centrano in pieno la guancia destra.
...
Okay direi che me la sono cercata. Federica ha uno sguardo di fuoco, mentre mi punta un dito sul petto.
«Zayn, vedi di darti una regolata o ti appendo per le palle.» mi minaccia la rossa. Mi allontano di qualche centimetro, spaventato e annuendo.
Federica mi lancia un ultima occhiata poi si gira ancora, cercando Liam e Elena.
«Aspetta, ma sono spariti anche Louis e Alessia!» si sveglia Harry e Ilaria lo guarda alzando un sopracciglio.
«Eh buongiorno.» dice la mora, tirandogli una sberla.
Cos'è fate tutte parte del club delle sberle adesso?
Passano i minuti e nessuno dei quattro si fa vivo.
«Secondo me si sono persi.» dico e Federica alza gli occhi al cielo.
Ma che ho detto adesso?!
«Credo che il mio stomaco si stia mangiando il mio stomaco» sospira Niall, massaggiandosi la pancia mentre Giulia apre un pacchetto di patatine.
Niall la guarda, sgranando gli occhi.
«Dove le hai prese?!» chiede il biondo, sconvolto.
Giulia alza le spalle.
«Prima che perdessimo Elena, Liam, Louis e Alessia.» risponde con calma.
Federica guarda Ilaria con sguardo interrogativo, mentre Niall cerca di prendere delle patatine dal sacchetto.
«Eddai, dammene una!» inizia a piagnucolare il biondo, mettendo su il broncio. Giulia lo squadra dall'alto verso il basso.
«Anche no.»
«Dai! Dammela!» urla Niall, disperato.
Giulia si ferma di colpo.
Eh no i doppi sensi pure in mezzo alla strada no!
«Che cosa?» chiede con uno sguardo perverso che manda in tilt Niall. Il biondo deglutisce rumorosamente, mentre Giulia mastica lentamente una patatina con fare sensuale.
Mi guardo in giro e una signora ci sta fissando alquanto male.
«Io non li conosco.» dico indicando Niall e Giulia, mentre la signora scuote la testa con disappunto e borbottando si allontana.
Subito mi arriva una sberla sulla nuca.
Eddaje.
«Okay: chi è stato?!» chiedo, girandomi e Federica mi tira una sberla, stavolta sulla guancia.
«Io coglione.»
Ah-ah molto divertente.
«La smetti? Mi fai male.» dico a Federica, prendendole il polso e allontanandoglielo dalla mia faccia. Lei con uno strattone del braccio, mi attira verso di se, così da rimanere a pochi centimetri di distanza.
«È quello l'intento, idiota.» esclama, alzando gli occhi al cielo. «E poi oggi mi ispiri sberle violente.»
«Ah pensavo sesso violento» rispondo subito, senza rendermene conto.
Sbem.
Un altra sberla.
«Okay, okay! La smetto! Abbi pietà per l'amor di dio!» la imploro, inginocchiandomi e abbracciandole la gamba, come se fossi un koala.
«Alzati prima che te ne arrivi un'altra»
«Sissignora!»
«Provo a chiamare Louis» dice Harry e così prende il telefono, componendo il numero di Louis.
«Ti dirò Harry, sei intelligente e anche bello... Quante volte te l'ho mai detto?» chiede Ilaria e Harry sgrana gli occhi, lanciandomi il telefono, che prendo per miracolo, poi il riccio assume una posizione da macho.
«Beh veramente mai, peipii» esclama Harry e fa l'occhiolino ad Ilaria, la quale scoppia a ridere, piegandosi in due.
«E infatti mai te lo dirò.» dice Ilaria, tornando seria di colpo e manda un bacio volante ad Harry. Il riccio ci rimane male e fa una smorfia.
Federica scoppia a ridere e batte il cinque a Ilaria.
Scuoto la testa e rifaccio il numero di Louis.
Uno, due, tre squilli.
«Pronto?» risponde Louis al quarto squillo.
«Ehi Louis, dov'è che siete?»
«Eh a saperlo...»
«Zayn» mi chiama Federica. La liquido con un gesto secco della mano e continuo a parlare con Louis.
«Certo che il vostro senso dell'orientamento è pari a zero!» esclamo ridendo, mentre dall'altro capo del telefono non sento alcun suono.
«Da che pulpito poi.» risponde Louis e scommetto che sta alzando gli occhi al cielo.
«Zayn.» cerca di chiamarmi ancora Federica, ma non la cago e mi giro dal lato opposto, tappandomi un orecchio per sentire meglio Louis.
«Okay senti, non preoccupatevi per noi. Cercheremo delle indicazioni per tornare all'albergo. Voi state uniti e non andate a cercare Elena e Liam. Capito Zayn?» chiede Louis e gli rispondo di si. Chiudo la telefonata e metto il telefono in tasca, poi mi rivolgo a Federica.
«Che c'è?! Non vedi che sono al telefono?!» esclamo esasperato, mentre Federica indica dietro di se.
Mi sale il panico.
Non c'è nessuno.
«Dove sono gli altri?»
Mi arriva un ceffone dritto in faccia.
Ecco lo sapevo.
«Se mi avresti ascoltato, ora non saremmo rimasti da soli!» urla Federica e io le tappo la bocca con la mano, prima che i passanti la prendano per pazza.
Un momento: perché mi preoccupo di questo?
Federica sospira e mi prende per il polso, cominciando a trascinarmi nella direzione opposta in cui stavamo andando.
«Torniamo indietro, di sicuro se torniamo alla spiaggia troveremo delle indicazioni per tornare all'albergo.» dice e io non sono totalmente convinto. Ho come la sensazione che la direzione sia sbagliata.
«Fè, ma non era di là la spiaggia?» chiedo. Lei si gira e mi guarda.
«No.»
«Ma sei sicura?»
«Si.»
«Secondo me invec-»
«Zayn, devo ricordarti che il tuo senso dell'orientamento fa schifo?» esclama Federica, fermandosi di colpo in mezzo alla strada. Non aspettandomelo le vado addosso e le faccio perdere l'equilibrio, facendola cadere sul marciapiede.
«Touchè» rispondo e le offro la mano. Lei la prende e la tiro su, forse con troppa foga, tanto che siamo a pochi centimetri di distanza.
La guardo negli occhi.
Dei brividi piacevoli mi salgono su dalla schiena, percorrendo tutta la spina dorsale.
«A-adesso puoi anche l-lasciarmi...» balbetta Federica, sbattendo più volte le palpebre.
«Ma io non voglio.»

***

«Elena, fermati!» urlo, cercando di farmi sentire dalla bionda, che corre all'impazzata verso una bancarella che vende sia zucchero filato che creeps.
«Guarda che siamo arrivati!» mi risponde lei, urlando, senza voltarsi verso di me e arrivando, finalmente, alla bancarella.
Mi guardo indietro per vedere quanta strada abbiamo fatto.
Minchia, come ha fatto a vederla da così lontano?! Cos'è, ha la vista a raggi X per lo zucchero filato?
No davvero questa donna mi spaventa.
«Liam, vieni! Ci vendono anche i budini al cioccolato e alla vaniglia!» esclama lei, sventolando lo zucchero filato che ha già comprato e facendomi cenno di avvicinarsi. Inspiro profondamente recuperando tutto il fiato che ho perso e mi incammino verso di Elena, poi mi porge un budino alla vaniglia.
«Te lo offro, per scusarmi del fatto che mi hai rincorso fino a qua» dice la bionda, stampandosi un sorriso allegro sulle labbra.
Okay ora mi fa davvero paura. Sapeva che la bancarella era così lontana?
«Ma cos-»
«Oh sapevo che avrei dovuto correre un po' per trovare questa bancarella. Sinceramente, neanche lo sapevo se l'avrei trovata.» spiega lei, come se mi avesse letto nel pensiero.
«E poi volevo sbatterlo in faccia ad Alessia. Ecco ora posso vantarmi di aver trovato la bancarella dello zucchero filato e lei no» Elena si esalta, saltellando, poi comincia a mangiare lo zucchero filato.
Scoppio a ridere e prendo il budino, divorandolo subito.
Porca vacca non pensavo di aver così tanta fame. Chissà com'è messo Niall... Oddio gli altri!
«Elena dobbiamo tornare indietro!» e senza aspettare una sua risposta, la prendo per il polso e la comincio a trascinare di nuovo tra la folla.
«No aspett- PORCA PUTTANA LIAM MI HAI FATTO CADERE LO ZUCCHERO FILATO!» urla Elena, mi giro e noto che c'è lo zucchero filato che ha comprato prima per terra.
«Ehhh lo comprerai un'altra volta.» dico,ricominciando a camminare, ma vengo subito tirato indietro con uno strattone.
«Ora me lo ricompri!» esclama Elena, con uno sguardo veramente incazzato a morte e il tono gelido, di uno che non ammette repliche.
«Liam James Payne!»
Deglutisco rumorosamente. Se mi chiama con il mio nome intero più secondo nome, allora sì che sono un uomo morto.
Non mi resta altro che ricomprarglielo.
Ma inaspettatamente sorrido perversamente e poi mi passo la lingua sulle labbra.
«Non ti andrebbe invece un po' di shweppess, solo io e te?» esclamo, avvicinandomi pericolosamente a lei e Elena sbarra gli occhi, completamente sorpresa dalla mia richiesta.
In effetti io non sono per niente così perverso. Non so neanche perché mi sto comportando così.
«Intendi del sesso selvaggio... Vero?» chiede Elena, alzando un sopracciglio con fare interrogativo.
«No, shweppess!» rispondo ridendo, mentre Elena fa una smorfia alzando gli occhi al cielo. Alzo con due dita il mento di Elena, costringendola a guardarmi negli occhi. «Ehi, che ti aspettavi?»
«Che mi ricomprassi lo zucchero filato.» risponde Elena, incrociando le braccia.
«... Non del sesso violento?»
«Liam, se non mi ricompri lo zucchero filato entro dieci sec-»
«Okay, okay! Ho capito: vado a ricomprarti lo zucchero filato.»

***

«Louis» chiamo il castano, tirandolo per la maglia. Lui non mi ascolta e si guarda in giro.
«Dove siamo?» gli chiedo ancora, aspettandomi una risposta. Louis tace.
«Louis» lo chiamo ancora e lui si gira di scatto.
«Che c'è, Alessia?! Non vedi che ci siamo persi?» esclama Louis esasperato.
Eh minchia scusi.
«Scusa» dice subito dopo lui, passandosi una mano tra i capelli. Non so perchè ma sorrido e gli accarezzo il braccio.
"Tranquillo. Vedrai che riusciremo a tornare all'albergo.» rispondo, cercando di consolarlo.
Cala un silenzio imbarazzante, poi, dopo pochi secondi inizia a piovigginare.
«Scherziamo?! - esclama Louis, guardando in alto. - Ci manca solo che inizia a diluviare.» dice Louis ridendo, quando dopo pochi minuti la pioggia aumenta. Alzo un sopracciglio e lo guardo malissimo.
«Seriamente: Louis stai zitto.» gli dico, prima di incamminarmi sotto la pioggia. Mi guardo intorno: tutto è deserto, la marea di gente che c'era prima è scomparsa. Noto che c'è un fienile dietro ad una bancarella un po' più isolata. Prendo Louis per il polso e lo trascino fin dentro il fienile, quindi riusciamo a ripararci dall'acqua.
Dopo dieci minuti l'acqua aumenta ancora di più, in più si sentono anche dei tuoni e vedo dei lampi che squarciano il cielo.
«Oh perfetto.» commento, rientrando dentro. «Pure i tuoni, grandioso.»
Dopo altri dieci minuti la pioggia non cessa e io comincio a tremare a causa dei vestiti completamente fradici.
«Spogliati.» dice Louis, posizionandosi davanti a me e senza aspettare una mia risposta, prende i lembi della mia maglietta e li tira su.
«Oh, coglione, che fai?!» spingo via le sue mani e mi allontano da lui. "Che hai, sei in astinenza per caso?!»
«Ma no cretina!» esclama lui ridendo. «Se ti tieni quella roba bagnata addosso avrai ancora più freddo. Spogliati e mettiti questa intorno.» detto questo mi lancia una coperta pesante trovata chissà dove.
Fisso prima lui e poi la coperta.
«Non è una scusa per vedermi mezza nuda, vero?» chiedo e lui scoppia a ridere, come se volesse prendermi in giro, poi con una smorfia inizio a levarmi sia la maglia che i pantaloncini e subito dopo mi avvolgo nella coperta.
«Alessia, dovrei farti una lezione sulla sopravvivenza» e detto questo mi abbraccia, anche lui avvolto da una coperta, mentre mi sfrega le mani per scaldarmi.
«Lezione di sopravvivenza, corso base made by Louis Tomlinson» esclamo contro il suo petto, poi entrambi scoppiamo a ridere.
«Ma smettila!»







Sbeeeeeeem.

Alluuuur eccomi tornata con un nuovo capitolo di questa... insomma ff HAHAHAH
*Schiva pomodori* *schiva carote* *schiva lattughe* *schiva la sagoma a grandezza naturale di Louis Tomlinson*
Si lo so, sono enormemente in ritardo. Il problema è che ho milioni di impegni e l'ispirazione comincia a mancare, quando ti dirigi su altri gruppi (?)
Okay niente HAHAHH
spero vi sia piaciuto lo stesso nonostante facesse alquanto cagarrr
ve se ama, almeno, io vi amo HAHAHAH
Adiuuu


 

   
 
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