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Autore: Soly_D    26/02/2015    3 recensioni
#09. «Sakura-chan è mia... è finalmente mia~♥».
«Oh, non credo proprio!», dichiarò Sakura, ergendosi minacciosa sulla figura di Naruto steso al suolo.
«Sappi che dopo questa scenata dovrai faticare enormemente per riconquistarmi».
Ma Naruto non la ascoltava, immerso nel suo alone di cuori e arcobaleni.
[Raccolta NaruSaku]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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The Bridge between Heaven and Earth


#08. The only certainty [fireworks inside me]

«Sei molto carina stasera, Sakura».
La ragazza si portò alla bocca un bicchierino che di sicuro non era analcolico senza degnare l’Inuzuka di uno sguardo, intenta com’era a fissare la vetrina della rosticceria che le stava di fronte. «Non attacca con me, Kiba. Lo sanno tutti che pendi dalle labbra di Hinata».
Kiba tossicchiò imbarazzato, deviando il discorso. «Non starai esagerando, con l’alcol?».
«Fatti gli affaracci tuoi!», rispose Sakura, bevendo tutto in un sorso il bicchiere.
Non riusciva a smettere di pensare che, terminato il discorso in onore dei caduti in guerra, Naruto aveva cercato Hinata, non lei. Sakura aveva seguito i movimenti del ragazzo con lo sguardo, credendo che prima o poi lui l’avrebbe raggiunta per passare il resto della serata insieme e per riaccompagnarla a casa, come le aveva precedentemente promesso, invece era entrato nella rosticceria in cui c’erano Kiba e Hinata. Ma ora l’Inuzuka era vicino a lei, mentre Naruto conversava animatamente con la Hyuuga.
Ogni volta che qualcuno le gironzolava davanti, Sakura lo spingeva via con le mani per avere una visuale completa della rosticceria.
Perché? Perché Naruto le faceva questo, dopo essersi dichiarato di nuovo? Cercava di trovare una spiegazione plausibile, viste le innumerevoli volte in cui si era sbagliata sulle intenzioni di Naruto, ma non ci riusciva. Pensava solo a Naruto e Hinata, insieme, e sentiva una fitta al cuore.
Kiba, al suo fianco, aveva preso a parlare. Parlava, parlava e parlava, ma a lei non andava di ascoltarlo.
Sgranò gli occhi quando vide Naruto chinarsi sulla guancia di Hinata e lasciarle un bacio, poi i due si rivolsero qualche altra parola e infine uscirono insieme dalla rosticceria. Sorridevano. Si sorridevano.
E alzandosi dal suo sgabello per raggiungerli, Sakura rifletté di non aver mai provato tanta gelosia in vita sua. Nemmeno per Sasuke-kun.



«Andiamo a vedere i fuochi d’artificio».
Nemmeno il tempo di farlo uscire dalla rosticceria in compagnia di Hinata, che Sakura si era praticamente catapultata su Naruto e l’aveva afferrato per un braccio, costringendolo a seguirla. «Ma... Sakura-chan... i fuochi d’artificio verranno sparati più tardi!».
«Non mi interessa. Voglio andare a vedere i fuochi d’artificio».
Naruto si chiese cosa le prendesse. Lo stava letteralmente trascinando in mezzo alla strada, ignorando le sue proteste e dicendo cose assurde. Non sembrava nemmeno lei. «Sakura-chan, io non ho ancora mangiato niente!».
«Be’, avresti potuto mangiarci, in quella rosticceria... invece di flirtare con Hinata».
«Ma che diamine stai dicendo?!».
Naruto piantò i piedi per terra, sfilando bruscamente il braccio dalla mano di Sakura.
Solo allora notò che la ragazza era rossa in volto e faticava a tenere gli occhi aperti.
«Sakura-chan, ti senti bene?», le chiese apprensivo, avvicinandosi.
Sakura sbuffò, incrociando le braccia al petto. «Fingi di preoccuparti per me, ora?».
«Cosa...? Ma io mi sono sempre preoccupato per te!».
«Ho visto come ti preoccupavi di me mentre parlavi con Hinata ed io ero là fuori tutta sola!».
Naruto boccheggiò: Sakura era gelosa, dannatamente gelosa di lui.
Non era la prima volta che mostrava tale sentimento, ma mai come allora Naruto si chiese se quella gelosia non fosse dettata dalla semplice amicizia. Se ci fosse qualcosa di più. «Sakura-chan», le disse sorridendo. «Kiba mi aveva chiesto di parlare con Hinata perché aspettava ancora una risposta da parte mia. E sai cosa le ho detto?».
Sakura si morse il labbro inferiore, imbarazzata. «Cosa? Sentiamo».
«Che per me esisti solo tu».
Naruto le sorrideva in modo così dolce e sincero che sarebbe stato impossibile non credergli.
Sakura si ritrovò a vergognarsi di se stessa perché aveva dubitato di Naruto. Ma il fatto era che Hinata si faceva sempre più bella, sempre più languida d’amore per Naruto, e meritava la sua attenzione più di chiunque altra. Sakura, pur sapendo di poter averlo quando e come voleva, si sentiva costantemente ad un livello inferiore rispetto alla Hyuuga. Era una paura sciocca, insensata, ma non riusciva a scacciarla.
«Scusa», ammise abbassando lo sguardo, poi i suoi occhi si infiammarono all’improvviso. «Un momento! Le hai detto davvero che esisto solo io?! Ma sei un insensibile!».
Naruto mosse freneticamente le mani. «Ma no, Sakura-chan, sono stato più delicato! Il senso era quello, però».
Sakura sorrise, la mente piacevolmente annebbiata dall’alcol.
«Mi accompagni a vedere i fuochi d’artificio, allora?».
«Certo, ‘tebayo!», esclamò Naruto di rimando, afferrandola per mano. Un attimo prima di riprendere a camminare, Sakura si procurò due spiedini di carne da una bancarella e li ficcò letteralmente nella bocca del compagno. Naruto sorrise addentandone uno.



«Sakura-chan, mi chiedevo... Perché sei così gelosa di me e Hinata?».
La collina era ancora deserta, come previsto. Si erano stesi per terra, l’uno vicino all’altro, a contemplare il cielo notturno in attesa dei fuochi d’artificio tanti agognati da Sakura. «Non sono gelosa», rispose la ragazza, dopo un attimo di silenzio.
Naruto le sfiorò il fianco con un gomito. «Sì che lo sei».
«Oh be’, forse un po’ lo sono», gli concesse.
Naruto sorrise, voltandosi di lato per poterla guardare. Percorse con lo sguardo il suo profilo illuminato dalla flebile luce della luna.
Era bella, la sua Sakura-chan. «Perché? Perché sei gelosa?», ripetè, forse lasciando trapelare troppa curiosità.
Quella sera Sakura sembrava particolarmente disposta a mettere a nudo i suoi sentimenti e Naruto nemmeno se ne chiese il motivo: non poteva perdersi un’occasione del genere, lui doveva sapere.
«È che tu hai sempre amato me», spiegò Sakura con un sospiro. «E se smettessi di farlo... cadrebbero tutte le mie certezze».
Naruto aggrottò la fronte, perplesso. «Sakura-chan, tu hai tante certezze! La tua famiglia ti vuole bene, sei bravissima nel tuo lavoro e... ami Sasuke». Le ultime parole erano state poco più di un sussurro: per quanto desiderasse la felicità di Sakura, gli faceva sempre un po’ male ammettere che nonostante il trascorrere degli anni il suo incondizionato amore per Sasuke era ancora lì, indelebile nel suo cuore.
«Ma sapere che tu mi ami è più importante», puntualizzò Sakura con tono di voce ugualmente basso.
Naruto si zittì incredulo. «Perché, Sakura-chan? Sono sempre stato solo un amico per te».
«Il mio migliore amico», lo corresse Sakura, senza smettere di guardare il cielo.
«La gelosia è una cosa che va oltre l’amicizia».
Naruto quasi si pentì di averlo detto. Non voleva correre, non voleva metterla a disagio.
Ma lui sentiva che c’era qualcosa, qualcosa che non poteva assolutamente lasciarsi sfuggire.
«Non so spiegartelo. Mi hai sostenuta tante di quelle volte che ormai ci ho fatto l’abitudine. Se tu non ci fossi, crollerei».
Naruto non seppe più cosa dire. Sakura non era mai stata tanto sincera ed espansiva nei suoi confronti. La scrutò attentamente alla ricerca di una spiegazione. I suoi occhi verdi sembravano guardare in cielo, ma in realtà faticava a tenerli aperti, e aveva le guance arrossate. Ma non era imbarazzo. «Sakura-chan, sei ubriaca?».
Quella scoperta gli fece seccare la gola: Sakura gli aveva aperto il cuore non perché quel giorno fosse particolarmente incline a farlo, né per la stanchezza. Era l’alcol che parlava. Ma l’alcol non faceva forse fuoriuscire la verità in modo semplicemente più schietto?
Quel pensiero lo rianimò improvvisamente.
«Forse sono un po’ brilla», rispose lei, stropicciandosi gli occhi. «È colpa tua: tu flirtavi con Hinata ed io non sapevo come altro divertirmi».
«Non stavo flirt−».
«Sì sì, come vuoi».
Naruto si convinse che in fondo farle tutte quelle domande che in condizioni normali non le avrebbe mai posto non fosse poi una brutta cosa.
«Sakura-chan, cosa ne pensi di me?», disse tutto d’un fiato.
«Sei... il mio migliore amico. Te l’ho già detto», ribadì Sakura, un po’ stizzita.
«Sakura-chan... intendo... come ragazzo».
Naruto si avvicinò maggiormente a lei, arrossendo nel momento in cui Sakura voltò il viso, per nulla turbata dall’esigua vicinanza.
«Sei un baka di prima categoria... a volte sei anche un rompiscatole... e ti trovo buffo».
Naruto sospirò deluso. «Solo questo?».
Sakura sorrise, accarezzandogli il viso. «Sei tanto dolce... e ti stai facendo proprio carino».
Naruto boccheggiò, mentre il dito di Sakura picchiettava sulla sua guancia. Sentiva il suo respiro sul viso e sapeva un po’ d’alcol, ma non gli importava. Si fece ancora più vicino, senza opposizioni. Oh, la Sakura-chan sobria non avrebbe mai permesso una cosa del genere...
Ma le sue labbra erano piene e rosse. Avrebbe potuto baciarla facilmente, tant’erano vicini, ma non voleva approfittare di lei da ubriaca. Non avrebbe mai potuto farle una cosa del genere. Voleva che il loro primo bacio fosse sentito, al momento giusto e nel posto giusto.
Se non poteva baciarla, avrebbe almeno cercato di capire cosa significava lui per lei.
Allora risollevò lo sguardo verso il cielo, rosso in volto, imponendosi di non pensare a quel bacio mancato.
«Cosa provi per me, Sakura-chan?», ritentò.
Sakura, però, non aveva intenzione di semplificargli il compito. Si raggomitolò contro di lui, poggiando la testa sulla sua spalla.
«Aaaah quante domande stasera! Lo sai... io ti voglio taaaanto bene».
«E basta?», si lasciò sfuggire Naruto, guardandola con la coda dell’occhio.
Sakura si accucciò ancora di più contro di lui. «Be’... forse...».
«Cosa, Sakura-chan? Cosa?», insisté lui, scuotendo lievemente il braccio della ragazza.
«Forse ti voglio tantissimo bene».
Naruto riabbassò lo sguardo lasciandosi sfuggire un “Ah” di pura delusione.
Fu a quel punto che su tutta la collina si propagò il rumore dei fuochi d’artificio e il cielo cominciò ad essere illuminato ad intermittenza da scintille colorate. Ma Sakura non sembrava esserne molto contenta: si era tappata le orecchie e aveva chiuso gli occhi.
«Naruto?».
«Mh?».
«Sono stanca. Mi riaccompagni a casa?».
E pensare che aveva insistito tanto per vedere i fuochi d’artificio... «Va bene».
L’Uzumaki si alzò in piedi e allungò la mano verso la compagna.
«Mi porti in braccio?», gli chiese lei, le labbra piegate in un sorriso infantile.
Naruto sgranò gli occhi. «Coooosa? Ma non ci penso nemmeno!».
Sakura scattò in piedi tirandogli un pugno nel petto. «Sakura-chan di qui, Sakura-chan di là, e poi ti rifiuti di portami in braccio! Che ingrato...».
Detto questo si voltò e scese velocemente giù dalla collina. Naruto la vide incespicare più volte nei suoi stessi piedi e si ritrovò a ridacchiare, esasperato. Anche se quella conversazione gli aveva messo una gran confusione in testa, non poteva fare a meno di sorridere.
«Sakura-chaaan, aspettami!».

















Note dell'autrice:
Questo capitolo è collegato al capitolo precedente, così come il capitolo precedente era collegato all'altro ancora, per un totale di tre capitoli che narrano la festa post-guerra. Se volete sapere cosa si sono detti Hinata e Naruto, potete scroprirlo qui. Comunque dalla prossima volta si ritornerà con capitoli scollegati tra loro.
Di solito aggiorno una volta a settimana, ma questa volta ho voluto aspettare due settimane per la carenza di recensioni T.T se la raccolta sta diventando noiosa o altro, non esitate a dirmelo e la chiuderò. A dire la verità, ho paura che il fandom stia di nuovo perdendo interesse per questa coppia (io stessa, ora, mi sto dedicando ad altre coppie e ad altri manga, anche se la NaruSaku rimarrà sempre nel mio cuore ♥). Insomma, fatemi sapere cosa ne pensate! Ringrazio chi legge, segue e/o commenta questa raccolta. Alla prossima!

Soly Dea
  
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