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Autore: Kazeko92    28/02/2015    0 recensioni
[Anime e manga vari]
Il taxi si fermo’ e io scesi dalla vettura. Pagato l’autista, mi girai ad ammirare l’edificio. Non potevo ancora crederci. Alzai lo sguardo e fissai per qualche minuto la grande insegna dell’azienda: HIOUTECH, la piu’ famosa azienda produttrice di computer e alta tecnologia… e io ero stata assunta come contabile! L’emozione era cosi’ forte che non avevo il coraggio di entrare...
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ci incamminammo verso il mio ufficio. Non potevo fare a meno di saltellare per la felicità. Le cose non mi erano mai andate così bene: nonostante le prime disavventure, il mio impegno era stato riconosciuto e avevo anche un assistente personale. Girai appena lo sguardo verso Aidoh, che camminava depresso alla mia destra << Tranquillo, non sono il tipo di persona che ama umiliare il prossimo. A meno che non mi arrabbio seriamente, ovvio. >> tornai a guardare avanti, ma sentii borbottare il mio assistente << Tsk, mi prende anche per il cu... >> << Ti sento anche se parli a bassa voce, sai? >> dissi senza fargli finire la frase e lui sospirò. A dire il vero neanche mi importava quello che aveva detto. Ero troppo felice per pensarci. Ma meglio non dirglielo.
Arrivammo al dipartimento contabilità e mi sedetti al mio posto, spostando le mie cose e appendendo il cappotto alla sedia. << Ah! >> esclamai << Ho dimenticato di dare i soldi al bar per il pranzo e per il tè! >> mi affrettai a frugare nella borsa. Presi il portafoglio e contai le banconote << Mmm... ecco, ora sono giuste. >> le passai ad Aidoh con un sorrisone radioso << Ti dispiace portarle tu a Sebastian? Ho bevuto un tè prima di svegliare Cross e ho preso un risotto ai funghi per pranzo. >> Aidoh prese le banconote sbuffando e le mise nella tasca del suo pantalone << Che domande... neanche potessi rifiutare... >> borbottò di nuovo, allontanandosi. Sorrisi guardando nella sua direzione finchè non sparì del tutto e iniziai a guardarmi intorno. Dovevo incontrare il capo ufficio prima di iniziare il  mio lavoro, ma dato che metà mattinata era passata facendo altro, non avevo ancora conosciuto il mio vero team. Osservai bene l’ambiente: c’erano un sacco di scrivanie. Tutti erano indaffarati, chi a scrivere, chi a parlare al telefono e sempre tutti accompagnati dalla loro tazza di caffè. Mi sentivo a mio agio in un ambiente così.
Notando il mio sguardo, fermo su di lui senza volerlo, un ragazzo bassino dall'aspetto per niente adulto mi si avvicinò. Era vestito con una semplice camicia e pantaloni formali da ufficio, ma aveva dei capelli lunghissimi e viola, raccolti in una lunga treccia e tenuti alti sulla fronte da una fascia rossa che lo rendevano piuttosto stravagante. I suoi occhi erano di un rosso acceso come quelli di Sebastian. Arrossii senza accorgermene. Sembrava un bambino coccoloso da strapazzare senza sosta.
<< Ehm... potresti smetterla, per favore? È imbarazzante... >> disse lui quasi sussurrando per l'imbarazzo. Il suo viso era completamente rosso. Non mi ero resa conto di aver iniziato istintivamente ad accarezzargli la testa, neanche fosse un cagnolino. Diventai completamente rossa anche io e tirai subito indietro la mano << S-scusa! Mi dispiace tantissimo! >>
Il ragazzo sospirò << Tranquilla, lo fanno tutti... >> poverino, doveva essere demoralizzante per lui. Cercai di sorridere più spontaneamente possibile << Scusami, davvero... Ehm... comunque... volevi dirmi qualcosa? >> il rossore delle sue guance iniziò piano piano a svanire << Ho notato che ti guardavi intorno e mi chiedevo se stessi aspettando qualcuno. >>
<< Beh, in effetti volevo parlare col capo ufficio. Sai, è il mio primo giorno di lavoro qui e conosco ancora poche persone. >>
<< Di che dipartimento sei? >>
<< Contabilità. >> risposi arrossendo ancora un po' << Mi dispiace per il ritardo, ma il signor Hiou mi ha trattenuta per mezza giornata... >>
<< Oh, quindi hai già conosciuto il signor Hiou! >> rispose lui tutto allegro << Sei stata fortunata a poter parlare con lui già dal primo giorno. >>
<< Ehm... si, diciamo di si... >> non sapevo se raccontargli tutto oppure no. Non volevo ripensare alle mie disavventure. Notai lo sguardo interrogativo del ragazzo e continuai << Lasciamo stare. Comunque, il mio nome è Sarah. >> sorrisi
<< Molto piacere, io sono Chrono. Ora che ci penso, è una settimana che si parla di un nuovo impiegato nel nostro ufficio. Devi essere tu, allora. E credo tu sia anche il nuovo capo di Hanabusa, giusto? >>
<< Wow, la notizia ha fatto già il giro dell'azienda, vedo. >> risposi con un sorriso smagliante << Il signor Hiou era molto arrabbiato con lui e ha deciso di farlo diventare il mio assistente personale. >>
<< Ah... >> disse Chrono un po' imbarazzato << Poverino... >>
Sobbalzammo improvvisamente allo squillo di uno dei telefoni sulle scrivanie. Iniziammo a ridacchiare subito dopo, mentre uno dei colleghi rispose alla chiamata << Troppo silenzioso, eh? >> disse Chrono ridendo
<< Già. >> risposi alla stessa maniera. Il divertimento, però, finì quasi subito quando l'impiegato che aveva risposto si girò verso di noi << Sapete chi è Sarah? >> chiese.
Alzai una mano timidamente << Ehm... sono io. >>
<< La chiamata è per te. >> disse lui. Mi alzai subito e mi avvicinai a lui, prendendo la cornetta del telefono e avvicinandola all'orecchio. << Pronto? >>
<< Sei tu una certa Sarah? >> La voce era piuttosto profonda, ma non sembrava quella di nessuno dei colleghi che avevo conosciuto. Tirai un sospiro di sollievo. Pensavo fosse il signor Hiou.
<< Si, sono io. È successo qualcosa? >>
<< Ebbene si. Mi dispiace chiamare così all'improvviso, ma sembra che il tuo assistente abbia combinato un guaio bello grosso che rovina l'immagine dell'azienda. >>
<< Ah... posso sapere di che si tratta? >> chiesi. Sapevo che me ne sarei pentita.
<< Ha provato a pagare il tuo conto con delle banconote false. >>
Sentii il mondo crollarmi addosso di nuovo. Ero una contabile e il mio neo assistente stava truffando l'azienda. Che vergogna... << Ehm... a-arrivo subito >> balbettai imbarazzata
<< Ottimo. Siamo alla reception. Ti aspettiamo qui. >> concluse la voce, riattaccando il telefono.
Sospirai e guardai Chrono << Un po' capisco il signor Hiou... >> l'altro rise imbarazzato ma non aggiunse nulla. Il biondo doveva essere conosciuto proprio da tutti...
Presi per l'ennesima volta l'ascensore per raggiungere la reception e lì trovai Aidoh ancora depresso e un uomo alto, con la pelle olivastra, i capelli neri scompigliati e degli occhi dorati. Indossava una camicia bianca aperta da due o tre bottoni e dei pantaloni formali con una catenella pendente sul lato destro, a cui è legato un portachiavi a forma di farfalla nera.
  
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