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Autore: katyjolinar    04/03/2015    1 recensioni
La vita di un vichingo è scandita da alcune tradizioni che segnano il passaggio da un momento a un altro del proprio percorso. E tutti sono tenuti a rispettare queste tradizioni, anche i ragazzi di Berk.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente si ritrovarono tutti all'Accademia, per fare gli ultimi preparativi prima dell'arrivo dei nuovi aspiranti Cavalieri, che avrebbero fatto il loro ingresso nell'arena la settimana successiva.
Si sedettero attorno al tavolo, Hiccup al centro, con la pergamena dei programmi tra le mani, e gli altri attorno.
"Okay, ragazzi, la prossima settimana si comincia." esordì il castano "Quindi mi aspetto la massima serietà da tutti quanti."
"Puoi contare su di noi, capo!" esclamò Testa di Tufo, su di giri "Saremo serissimi!"
"Tufo, dico sul serio." lo riprese, ben sapendo cosa stava macinando nella sua testa il biondo "Niente esperimenti autolesionisti o sui ragazzi. Non voglio problemi, chiaro?!"
"Ma io..." cercò di obiettare il ragazzo, deluso.
"Testa di Tufo, pensaci." continuò Hiccup "Avremo in consegna dei ragazzini, che saranno su di giri come lo eravamo quasi tutti noi il primo giorno dell'addestramento ammazzadraghi. L'unica differenza è che ora i draghi andranno addestrati insieme ai ragazzi, e tutta questa sovraeccitazione è solo deleteria. E poi sia Astrid che tua sorella sono incinte, e non credo ti farebbe piacere se a tuo nipote succedesse qualcosa prima che nasca, vero?"
Il giovane lo fissò pensieroso, poi si voltò verso la sorella e annuì, così che Hiccup poté continuare la sua spiegazione.
"Come avevamo detto in precedenza..." concluse "Inizieremo con delle lezioni teoriche, mentre le lezioni pratiche cominceranno quando saranno tutti pronti. Non sappiamo ancora quali draghi sono stati scelti dai ragazzi, quindi le dimostrazioni saranno decise nel momento in cui avremo questa informazione. Ovviamente ci saranno anche delle dimostrazioni di volo con Sdentato o con specie di draghi che non sono state scelte, se ce ne saranno, ma saranno solo a titolo informativo." si voltò verso Astrid, serio "E se dovremo mostrare le capacità dell'Uncinato, per il momento cavalcherò io Tempestosa: tu non sarai in grado di farlo per un po'."
"Per quanto tempo dovrò stare a terra?" si lamentò la giovane, alzando gli occhi al cielo.
"Almeno finché non ti sarai completamente ripresa dal parto." rispose il ragazzo, poggiando una mano sulla pancia della compagna. Si voltò, poi, verso i gemelli "Per quanto riguarda voi... Bruta, ti lascio cavalcare Rutto e Vomito per i prossimi tre mesi, ma non voglio vedervi fare roba pericolosa, e se qualcosa non va voglio che stai a terra, chiaro? poi penseremo a come far volare il vostro drago senza un Cavaliere. E suppongo che da questo punto di vista anche Moccicoso sia d'accordo con me."
Moccicoso annuì, guardando la sua donna molto serio. Da quando aveva scoperto che stava diventando padre era diventato molto più responsabile, ma quando aveva scoperto che anche Testa Bruta aspettava un bambino da lui, aveva cominciato a prendere il lavoro molto più seriamente. Non voleva che succedesse qualcosa alla compagna o ai figli, quindi aveva deciso di mettere da parte quei suoi modi di fare menefreghisti e egoistici per poter essere un buon padre, almeno per il figlio minore, che avrebbe avuto solo lui come esempio, ma anche per il maggiore, che aveva bisogno che sia il padre che il padrino fossero delle persone con la testa sulle spalle, a cui il bambino avrebbe potuto affidarsi quando avesse avuto bisogno.
Poco prima dell'ora di pranzo la riunione terminò, così Hiccup congedò tutti, che poco per volta uscirono dall'Accademia; Moccicoso e Bruta furono gli ultimi a uscire, poiché i due volevano mettere a conoscenza anche loro della decisione di parlare col Consiglio, essendo direttamente interessati.
I giovani ascoltarono con attenzione le argomentazioni di Astrid, infine Moccicoso guardò la compagna, che sorrise e annuì, stringendosi al suo fianco.
"Beh, ricordo che qualche settimana fa avevamo deciso una cosa." disse il moro, guardando il cugino e Astrid, alternativamente, prima di fermarsi su quest'ultima "Avevamo detto che ogni decisione riguardante nostro figlio le avresti prese tu, quindi se a te fa piacere fare questa cosa, allora va bene, anzi credo che al bambino potrebbe anche fare bene, ed essere addirittura motivo di vanto." si voltò nuovamente verso Hiccup "E visto che la cosa riguarda entrambi, se possibile, vorrei essere presente anche io quando presenterai la questione al Consiglio. In fondo si tratta di mio figlio, quindi devo far valere il mio pensiero."
"Per me non c'è problema." lo rassicurò il castano "Anzi, credo che avere te presente potrebbe giocare a nostro vantaggio. E poi vorremmo discutere con voi un'altra cosa: la data del matrimonio."
"Oh, per me potrebbe essere anche domani!" esclamò Testa Bruta, saltando al collo del suo uomo.
"Beh, magari domani no, ma che ne pensi della prossima settimana? Venerdì prossimo?" suggerì Astrid, sorridendo "Non si farà il banchetto titanico di quando ci siamo sposati la prima volta, ma cosa importa? A me basta sposare Hiccup, il resto non ha importanza."
"Va benissimo." acconsentì il moro "Non deve essere nulla di complesso, ma servire solo a rendere valide le nostre unioni davanti agli Dei."
"Mio padre brontolerà, ma non mi interessa." ammise Hiccup "Lo sa bene cosa penso delle regole vichinghe, e sa anche quanto tengo alla mia ragazza. Ora andiamo, abbiamo un sacco di lavoro da fare."
Finita la consultazione, i quattro tornarono al villaggio, e Hiccup e Astrid andarono subito a parlare con Stoick.
Come previsto dal castano, suo padre cercò di obiettare alla decisione dei ragazzi, ma alla fine cedette, conscio che quello che stavano per fare li avrebbe resi felici, nonostante i trascorsi, che si sarebbero comunque portati dietro tutta la vita.
Così i preparativi cominciarono immediatamente, e la settimana seguente le due coppie poterono unirsi in matrimonio, festeggiando anche, insieme alle loro unioni, l'approvazione della richiesta di Astrid riguardante il figlio che portava in grembo.
Non fu una cerimonia lunga, ma fu molto allegra, scherzosa, e fu un'occasione per riaffermare l'amicizia che legava tutti i membri del gruppo di Cavalieri, che potevano contare l'uno sull'altro in qualunque momento.
E i giorni successivi, finalmente, con l'arrivo ufficiale della primavera, venne inaugurata la prima classe della nuova generazione di Cavalieri.
Si trattava di una decina di ragazzini, non tanto più giovani dei loro insegnanti, tra i 12 e i 15 anni, tra i quali c'era anche il giovane Gustav, che aspettava quel momento da un sacco di tempo, per questo era su di giri e i sei giovani, soprattutto Moccicoso, dovettero farlo calmare per riuscire ad andare avanti tranquillamente col programma.
Gli allievi erano vivaci, ma attenti, e il lavoro dei sei maestri fu lungo e faticoso. I futuri Cavalieri dovevano imparare tutto ciò che avevano imparato quelli vecchi, con l'unica differenza che questi ultimi avevano dovuto scoprire molte cose per tentativi, sul campo. Nel mese successivo vennero alternate lezioni teoriche a dimostrazioni sul campo, in cui i quattro componenti maschi del corpo docente mostravano le abilità dei diversi draghi presenti a Berk.
Le due donne, invece, per ovvi motivi di inabilità fisica temporanea, dovettero restare a terra e limitarsi alle lezioni teoriche, ma questo sembrava non pesare troppo su di loro, anche perché più le loro gravidanze avanzavano, più i loro rispettivi mariti le coccolavano e facevano attenzione ai loro bisogni.
Ma con la primavera arrivò anche il tempo delle visite di rappresentanza dei capi delle altre isole dell'Arcipelago.
Una, in particolare, era quella più temuta, visti i trascorsi precedenti: quella di Dagur lo Squilibrato, per la firma del trattato di non belligeranza, cosa che, sì, era diventata una routine, ma che non veniva mai rispettata completamente da quest'ultimo, vista la sua ossessione per il Furia Buia di Hiccup e la forte rivalità tra i due.
E fu per questo motivo che, la mattina dell'arrivo della barca del Capo dei Grandi Guerrieri, non solo tutti i Cavalieri erano riuniti al porto, ma anche il resto di Berk era armato fino ai denti, giusto per sicurezza.
Appena arrivò, Dagur venne annunciato da uno dei suoi, poi scese sul molo, e Hiccup e Astrid, incaricati da Stoick ad accoglierlo, insieme a Moccicoso, Testa Bruta, Testa di Tufo e Gambedipesce, si fecero avanti, mentre i due giovani si squadra vano in cagnesco.
"Oh, salve, Signore del Furia Buia." lo salutò lo Squilibrato, senza neanche mascherare quel tono di sarcasmo rabbioso che ormai aveva sempre, quando parlava con Hiccup "O almeno, è quello che sarai ancora per poco, perché quel drago sarà mio!"
"Dagur, ti ricordo che sei sulla mia isola, quindi modera i termini, o ti mando via a calci nel sedere." lo minacciò il castano, fermando con una mano la moglie, che aveva stretto i pugni ed era pronta a saltare alla giugulare dell'ospite, che si voltò verso di lei, squadrandola dalla testa ai piedi.
"Oh, salve, signora Jorgenson." la salutò.
"Signora Haddock." lo corresse la bionda "Ho divorziato e mi sono risposata. Pensavo che la voce fosse girata, quindi chiamami ancora così e te ne pentirai, lurido pezzo di..."
"Okay, Astrid, calmati, che nelle tue condizioni non ti fa bene agitarti!" la bloccò il marito, prendendola per mano e facendo strada insieme agli altri, verso la Sala Grande.
La giornata sembrò proseguire tranquilla, a parte alcune frecciatine acide tra l'ospite e il capo dei Cavalieri, tanto per ribadire che, nonostante il trattato di pace, la loro ostilità andava oltre e non si sarebbe risolta con un pezzo di pergamena.
Il banchetto durò parecchie ore, e Astrid, che ormai era all'ottavo mese, al pomeriggio cominciò a mostrare segni di stanchezza. Hiccup la guardò, preoccupato, mentre lei poggiava la testa sul tavolo con aria assonnata, poi le fece una carezza premurosa.
"Vuoi tornare a casa a riposare?" domandò "Ti accompagno, se vuoi."
"Sì, è meglio se torno a casa." ammise la bionda, alzandosi in piedi e stampando un bacio sulle labbra del marito "Ma tu resta qui. Sei il futuro capo villaggio, quindi non puoi assentarti, se sto sola per un paio d'ore non cascherà il mondo."
Hiccup annuì, e la ragazza salutò e uscì, diretta verso casa.
Il banchetto continuò, apparentemente tranquillo, e alla fine venne firmato il trattato di pace. Quando Dagur e il suo seguito, finalmente, salì sulla sua nave e lasciò il porto, l'atmosfera si rilassò e i Cavalieri poterono congedarsi e tornare alle loro case.
Hiccup fece una parte del tragitto insieme a Moccicoso e ai gemelli, tutti più sereni, visto che la minaccia era lontana; il ragazzo non vedeva l'ora di tornare a casa e vedere come stesse la moglie.
"Spero non si sia di nuovo ammalata..." sospirò "Era parecchio stanca, e il bambino oggi era particolarmente agitato, neanche le coccole che gli facevo di solito sono servite a calmarlo."
"Sì, ho sentito anche io che era agitato, quando mi sono avvicinato per sentirlo, durante il banchetto." rispose il moro, stringendo a sé la moglie, prima di fermarsi davanti alla porta della casa del cugino.
Hiccup annuì e aprì la porta, chiamando la moglie.
Non ricevette risposta e andò nella loro camera matrimoniale, ma Astrid non era lì, questo lo fece allarmare, e correre di nuovo nella cucina, dove Moccicoso era entrato, e ora era fermo davanti al tavolo, con una pergamena tra le mani e un'espressione allarmata dipinta in volto.
"Hiccup... Dagur l'ha presa..." riferì, passandogli il foglio.
Il giovane lesse le parole scritte, e man mano che procedeva con la lettura la rabbia salì.
"'Mio carissimo Hiccup.'" lesse, ad alta voce "'La tua adorata mogliettina è mia cortese ospite. Non l'ho toccata, ma se non vuoi che le succeda qualcosa di spiacevole ti propongo uno scambio: porta il tuo Furia Buia all'Isola dei draghi domani all'alba e riavrai tua moglie e tuo figlio vivi. Se non verrai te li rispedito a Berk poco per volta. Prova a giocarmi qualche scherzetto poco piacevole e... leggi sopra. Prova ad attaccare me o i miei uomini e... idem. Quindi fatti vedere, e niente scherzi. Firmato Dagur lo Squilibrato.'"
"Hiccup, quello ci ha incastrati!" esclamò il moro, agitato.
"No. Abbiamo una notte intera per escogitare un piano." lo rassicurò Hiccup "Chiama gli altri. Abbiamo del lavoro da fare, e domani avremo indietro mia moglie e tuo figlio, vivi e illesi, stai tranquillo."
Moccicoso annuì e corse fuori, chiamando a raccolta tutta la squadra.
   
 
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