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Autore: ExLuna    11/03/2015    6 recensioni
Quando il livello della criminalità nelle città diventa troppo alto ed è quindi troppo pericoloso e arduo per i principali comandi di polizia del mondo fronteggiare l’emergenza, ecco che interviene l’Organizzazione Luna Rossa; un’agenzia di sicari, attiva da anni, che collabora con le principali agenzie investigative del mondo al fine di debellare la criminalità e proteggere gli innocenti.
Ad esso è affiancato una importante agenzia investigativa indipendente di Konoha, la KCI, ovvero la Konoha Crime Investigation, che insieme alle centrali di polizia ed alle altre agenzie, fornisce all’Organizzazione tutte le informazioni necessarie per mettere sul campo i suoi migliori agenti e porre fine ai crimini più efferati.
Quando uno di questi agenti viene però attaccato personalmente, ferendo mortalmente la persona a lui più cara e rubando ciò che è per lui la cosa più preziosa sulla terra, le regole di ingaggio a quel punto cambiano. Ci vorranno solo 24 ore affinché la vendetta si compia. Ma l’amore è nascosto dietro l’angolo. [lieto fine. Sasu/Saku]
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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cap.3

[Nota dell’Autrice: eccomi di nuovo, non mi sono persa, ovviamente ci vuole un po’ di tempo per elaborare ogni capitolo inoltre ho anche l’altra storia in corso per cui mi devo districare tra uno e l’altro. Tranquilli fedeli lettori, da ora in avanti vi terrò con il fiato sospeso. Piccola precisazione: da questo capitolo in poi inizierà il conto alla rovescia delle 24 ore, quindi a metà strada di ogni capitolo troverete una specie di sub capitolo che racconterà gli avvenimenti di quell’ora. Baci baci!]

 

 

Cap. 3 – 22 

Aprì gli occhi con fatica, non riconoscendo il luogo dove si trovasse; tutto era offuscato, confuso, si sentiva dolorante in ogni parte del corpo, non ricordava con chiarezza cosa fosse accaduto, per quale ragione si trovasse sdraiato sul fretto pavimento del salotto.
La bocca era impastata, sentiva un amaro sapore di sangue e cercò di inumidire le labbra ma quel sapore metallico si percepiva ancora più forte di prima, aveva un taglio al labbro e lo percepiva dalle fitte di dolore quando cercava di muovere la bocca.
Cercò di alzarsi e di mettere a fuoco l’ambiente circostante e capì che si trovava ancora nella casa sulla spiaggia ma i suoi ricordi erano terribilmente confusi; vide qualcuno accanto a lui, la figura di un uomo distesa a terra privo di conoscenza, l’istinto lo spinse a reagire riconoscendo con dolore la persona ferita sul pavimento. 

Itachi… 

Sasuke cercò di chiamarlo, ma il suono delle sue parole era troppo debole perché il fratello potesse sentirlo. Lentamente iniziò a ricordare, erano stati aggrediti da degli sconosciuti e l’ultima immagine che rammentava era il volto di Kabuto.
Si avvicinò a Itachi a carponi e si accorse delle terribili ferite che gli avevano inferto; li avevano pestati a sangue, ma il fratello ancora più di lui, ma perché?
Sasuke non aveva mai pianto in vita sua, nemmeno da bambino, ma quando vide l’amato fratello privo di sensi e in quelle condizioni lacrime amare scesero prepotentemente senza che potesse fare nulla per impedirlo. 

Mi dispiace…Itachi… 

Cercò di alzarsi in piedi, ma anche lui non era messo molto bene, nonostante tutto si mise alla ricerca del suo telefono e lo trovò dove lo aveva lasciato, vicino al lavandino della cucina; lo prese ed inviò un messaggio numerico ad un numero che solo lui conosceva e che tutti i sicari dell’Organizzazione usavano quando necessitavano di aiuto e cure mediche.
Si guardò intorno in cerca della cassetta di pronto soccorso, almeno così nell’attesa avrebbe prestato le prime cure a Itachi; andò in garage per vedere se ce ne fosse una nell’armadietto degli attrezzi, la porta era ancora aperta e si accorse in quel momento che la serranda del garage era stata forzata.
La fresca brezza dell’oceano di notte entrava indisturbata riempiendo lo spazio vuoto vicino alla macchina di Itachi; il SUV era stato danneggiato con una mazza da baseball, i vetri dei finestrini erano in frantumi sia dentro che fuori l’auto, per sfregio avevano spaccato il parabrezza lasciando un buco nel vetro con la mazza inserita dentro.
La Mustang Sharingan era sparita, rimanevano solo le tracce dei pneumatici sul pavimento di cemento.
La rabbia pervase Sasuke, ancora di più dopo ciò che avevano fatto a lui e a suo fratello, ma quello era decisamente l’errore più grave che avevano commesso e che lui non avrebbe dimenticato facilmente. 

 

- 21

 

Sakura e Naruto risalirono in macchina, dopo aver fatto visita al Loto Night Club; Sakura sapeva che, Ino la barista del locale, era indubbiamente la civetta più esperta in amore e corteggiamenti di tutta la città e che avrebbe istruito a dovere Naruto su come andava instaurata una relazione.

Era per questo dunque che siamo venuti qui? Grazie di cuore Sakura, mi ritengo ufficialmente lo zimbello più ridicolo della centrale. Lo sai che tutti gli agenti della KCI vengono qui a rilassarsi, quanto ci impiegherà quell’oca a spifferare tutto. Per cosa poi, per qualche dritta su come corteggiare una donna? Andiamo, sono un uomo fatto e finito, lo saprò bene come gestirmi con l’altro sesso 

Certo Naruto, sei un grande esperto in materia, avevi una fila di donne che faceva il giro dell’isolato. Fammi il piacere! Hinata è una ragazza troppo dolce e a modo per meritarsi una ciotola di Ramen. Ti ho fatto un favore! 

Bel favore da amica. Servirebbero dei consigli anche a te, a quanto mi risulta nemmeno la tua fila fa esattamente il giro dell’isolato 

Sakura preferì non rispondere, quello era un tasto che era meglio evitare di toccare al momento, i suoi problemi sentimentali non avevano nulla a che vedere con Naruto e soprattutto con il lavoro. Quello veniva prima di tutto il resto.
Però, in fondo, dovette ammettere che un po’ Naruto aveva ragione: chi era lei per mettere bocca nelle relazioni altrui? L’unica giustificazione che aveva era che non sopportava l’idea che lui, o Hinata stessa, prendessero una bastonata, come era successo a lei.
Spinse sull’acceleratore, cambiando percorso ogni tanto ignorando il navigatore, voleva evitare le strade troppo trafficate, erano già abbastanza in ritardo.
Trovarono Jiraya ad aspettarli in  un vicolo, tra agglomerati industriali vicino al porto; era un tipo singolare, vestiti logori e sporchi, capelli lunghi e spettinati, unghie incrostate di grasso e l’immancabile spinello tra le dita, il classico barbone hyppie di strada che tutti evitano, ma che in realtà era il migliore informatore della KCI. Un agente infiltrato a vita, nei corridoi della malavita e della criminalità di strada, lui sapeva tutto di tutta la feccia che avvelenava la città.
Ovviamente era anche uno di quelli con cui era meglio rigare dritto: come nascondeva i cadaveri Jiraya non era capace nessuno. 

Vi sembra questa l’ora di arrivare? E’ più di mezz’ora che aspetto. Ho quasi finito la mia scorta di fumo. Siete gli agenti migliori che Kakashi poteva mandarmi? Bell’affare, hanno dimenticato come si fa ad addestrare i veri poliziotti sul camp? Tsè, sempre colpa della politica… ci si deve adeguare alle regole di ingaggio moderne… quante balle! 

Sakura e Naruto si guardarono dubbiosi, non avevano fatto in tempo a parcheggiare e a scendere dall’auto che il loro “superiore” inveiva contro di loro su argomenti senza senso. 

Ci scusi capo, abbiamo avuto un piccolo imprevisto! 

Sakura si affrettò a rispondere in maniera cordiale, Naruto alzò gli occhi al cielo, ripensando il motivo vero per cui rischiavano una vera e propria lavata di testa da Kakashi. Inoltre con Jiraya non era il caso di scherzarci troppo. 

Hai detto bene dolcezza, io qui sono il capo e come tale farete quello che vi dirò senza battere ciglio; se vi dico di non respirare, voi smettete di farlo e se state per crepare perché vi manca il fiato,poco mi interessa. Qui non siamo in una qualche bella strada di lusso del centro. Qui siamo all’inferno e se non conoscete le regole del gioco, meglio che vi prenotiate subito la bara. Vi è entrata bene in testa la regola numero uno? 

Sakura e Naruto annuirono con il capo all’unisono, non avevano la benché minima intenzione di contraddirlo, avevano un lavoro da svolgere, meglio dimostrare che erano in grado di eseguirlo. 

Dunque per cominciare, tu biondino, cambiati i vestiti ed indossa questi; devi entrare nel magazzino numero 9, ma dovrai farlo come un qualunque teppista in cerca di roba da spacciare. Non inventarti il nome di una banda qualunque, usane uno conosciuto e soprattutto vedi di comportarti come uno di loro. Quella è gente che li fiuta le trappole. Fatti dare qualche informazione su qualche altro traffico, magari qualche nome importante da collegare alla criminalità di Orochimaru. Tu ragazza, indossa questa tuta nera e copriti i capelli con la cuffia; so che sei brava a sparare, eccoti un bel fucile Sniper MTS-116M con mirino ad alta precisione, piazzati sul tetto del magazzino di fronte. Attualmente è vuoto. Copri le spalle al nostro amico. Mettetevi questi auricolari alle orecchie; sono semplici tappi invisibili ma altamente potenti, sarete in contatto con me e con la centrale. Diamoci da fare!

 

- 20

 

I due ragazzi entrarono con Jiraya in un piccolo magazzino adiacente agli altri disposti lungo la banchina; attraverso una parete blindate si accedeva ad una camera segreta dove dentro c’era di tutto, un vero arsenale degno della Guerra Fredda, attrezzature elettroniche ad alta tecnologia ma soprattutto armi, vestiti, denaro contante e documenti falsi: passaporti e visti di ogni nazione, c’era solo l’imbarazzo della scelta.
Naruto prese la borsa che Jiraya gli aveva praticamente lanciato addosso e si chiuse in uno sgabuzzino per cambiarsi i vestiti; vane erano le sue proteste su quanto detestasse quel tipo di abbigliamento, inoltre erano anche di un odore sgradevole. 

Cavolo che puzza tremenda, ma dove li hai presi questi vestiti, li hai forse rubati ad un cadavere? 

Hai indovinato biondino. Facci sapere quando hai finito, noi stiamo aspettando! 

Sakura non aveva alcun luogo di fatto dove potersi cambiare, dovette accontentarsi di un armadietto che la riparava da sguardi indiscreti; fu molto rapida ad infilarsi la tuta aderente nera, la cuffia in testa le consentiva di non mostrare la sua capigliatura rosa appariscente.
Controllò attentamente il fucile da cecchino che le aveva fornito Jiraya, era assolutamente perfetto ed il mirino era ben calibrato.
Una volta fissato l’auricolare all’orecchio, Sakura si diresse immediatamente alla sua postazione; come da indicazioni di Jiraya, era uno stabile deserto ed una scala di metallo conduceva direttamente al tetto, e da dove aveva libera visuale sul magazzino di fronte, il magazzino 9.
Jiraya consegnò a Naruto anche le chiavi di una macchina parcheggiata nel vicolo adiacente; non poteva usare la loro, un modello troppo riconducibile a quella dei poliziotti, serviva all’occasione una macchina tipica da banda di quartiere; una macchina sportiva con motore truccato, di importazione americana, con fiamme di fuoco disegnate sui fianchi ed il muso di una volpe rabbiosa sul cofano ben lucidato.
Una delle tante macchine sequestrate di recente e messe a gentile disposizione per la KCI; quando Naruto la vide non potè fare a meno di innamorarsene all’istante e si promise di farsene una uguale la settimana seguente. Avrebbe fatto sicuramente colpo su Hinata, ne era certo.
Dagli auricolari arrivò una voce conosciuta che li avrebbe guidati ad ogni passo. 

Buonasera ragazzi, è il capitano dell’Enterprise che vi parla 

Shikamaru, se davvero tu? 

No sono la Fata Turchina del Web. Certo che sono io dobe che non sei altro. Vi vedo chiaramente sullo schermo, sono in collegamento con le telecamere dei docks. Cercate di non fare troppi danni. Specialmente tu Naruto! 

Ma insomma si può sapere perché ce l’avete tanto con me? Sono un asso nel mio lavoro, magari non seguo alla lettera i piani, ma alla fine la missione è portata a termine con successo. 

Dacci un taglio Naruto e concentrati, non possiamo certo stare qui tutta la notte 

Sakura era in contatto sulla stessa frequenza e diede un taglio a quella inutile conversazione, avevano una missione da compiere ed era meglio non sfidare le disposizioni di Jiraya; Naruto si diresse con la macchina verso l’ingresso del magazzino, in quel momento era aperto e potè entrare tranquillamente.
All’interno era allestito un vero e proprio laboratorio per la produzione di droga ed Anfetamine, un giovane dirigeva tutte le operazioni e si assicurava che i vari passaggi fossero seguiti alla perfezione.
Quando Naruto arrivò, il giovane si diresse verso di lui con aria sospettosa. 

Hey bro! Come butta? Che bel laboratorio avete messo su qui, state facendo esperimenti di Scienze? 

Chi sei bamboccio che cosa vuoi? 

Calma amico, stavo solo scherzando. Non hai riconosciuto la macchina? 

Certo, sei della banda Jinchuriki, cosa ti porta da queste parti? 

Ci serve della roba da distribuire nella nostra zona. Cos’hai nel sacco al momento e a quanto? 

Anfetamine ed ecstasi. Ma non saranno pronti però prima di domani a mezzogiorno: 300$ a pacco! 

Mi prendi in giro? Non hai mezze misure sul prezzo. 10 kili per 20.000$ 

Ehi bello, non siete certo gli unici clienti qui. Io ci devo guadagnare o il mio capo mi seppellisce in fondo all’oceano, credi forse di essere al mercato? 

Posso darti un extra per il disturbo. Non ci piace molto la concorrenza. 

Fattela piacere amico. Se proprio non ti sta bene vai a parlare con il contabile. Dovresti conoscerlo, è il proprietario dell’Isola della Felicità, lo strip club che si trova vicino all’ Empire Kage Building.! 

Shikamaru non perse tempo e trovò in mezzo secondo tutte le informazioni al computer che poteva su quel locale; un luogo molto conosciuto in città, non era solo un club di spogliarelliste, fornivano anche giovani prostitute ai clienti più facoltosi; alcuni avevano agganci con l’Organizzazione di Orochimaru. 

Sta bene, domani a mezzogiorno. Avrai il denaro contato al centesimo. 

Dall’auricolare la voce di Jiraya dettava nuovi ordini. 

Leva le tende biondino. Domani a mezzogiorno la KCI gli farà una bella sorpresa. Per il momento basta e avanza. 

Aspettate! C’è qualcosa sulla scrivania, sembrano dei documenti, non riesco a vedere bene vedo un’immagine, sembra un simbolo, una specie di ventaglio bianco e rosso. Dobbiamo vedere di cosa si tratta! 

Sakura aveva la visuale limpida e pulita, ma il mirino ad infrarossi, per quanto nitido, non le permetteva di vedere cosa c’era scritto sulle carte. Spostò il mirino verso un angolo del magazzino, dove c’erano delle bombole di azoto liquido o qualcosa del genere.
Nell’istante in cui prese la mira, passò proprio lì vicino uno degli addetti con un carrellino e grazie al silenziatore nessuno si sarebbe accorto del trucco: sparò un colpo preciso verso il beccuccio che teneva sigillata la manopola della bombola e questa saltò via sprigionando fumo ovunque, per effetto della pressione cadde sbattendo contro un tavolo e rompendo alcuni vasetti di vetro. 

Ehi tu! Ma che diavolo stai combinando, fa più attenzione idiota! 

Il capo del laboratorio venne distratto dal trambusto e tutti gli addetti si diressero verso il punto dell’incidente; Naruto colse al volo l’occasione e senza farsi notare si avvicinò alla scrivania e raccolse una cartella con dentro i documenti che aveva notato Sakura. Poi di corsa salì sull’auto sportiva e partì in retromarcia a tutto gas verso il punto di incontro con Jiraya.
Sakura soddisfatta del suo lavoro si ritirò nella notte, raggiungendo anche lei il compagno; non appena si furono riuniti, Jiraya fece sparire la macchina dentro ad un garage e con Shikamaru ancora in linea iniziarono a dettargli quanto riportato sui documenti che, con grande astuzia, erano riusciti a sottrarre al laboratorio. Erano documenti scritti in linguaggio binario, quindi in codice, ma per l’esperto hacker informatico era un gioco da ragazzi decifrarlo. 

Devo ammettere che non siete poi così inetti come pensavo. Ma la prossima volta che prendete delle iniziative, io vi seppellisco. 

Sakura sorrise tra sé, avevano raggiunto lo scopo  e lo avevano fatto insieme, poco importava il come; anche se il vecchio Jiraya protestava, Kakashi non avrebbe avuto nulla da che ridire al riguardo. 

Ragazzi, il simbolo sulle carte è qualcosa di veramente  importante: una certa Organizzazione Luna Rossa.  Il laboratorio è sotto il nome di Kabuto, il rampollo di Orochimaru, ha messo insieme una sua piccola attività criminale, ma il contabile di cui parlava il tizio prima è lo stesso che gestisce le finanze dell’intera organizzazione criminale del padre. Qualche giorno fa,Kabuto è stato vittima di un agguato ma sembra che ne sia uscito illeso. Il simbolo del ventaglio sembra sia collegato ad Orochimaru, ma mi ci vorrà tempo per tutti i dettagli e soprattutto mi servono quei documenti. 

Bene giovanotti il vostro compito qui sembra sia terminato. A buon rendere e spero di non avervi più tra i piedi! 

Jiraya chiuse i battenti e li congedò, non prima però di aver restituito i loro vestiti e ripreso l’attrezzatura in prestito.
Sakura iniziò a riflettere, c’era qualcosa di molto strano, ma forse era una sua sensazione: non sapeva spiegarsi il motivo, ma aveva come il presentimento, che se avessero indagato più a fondo avrebbero scoperto qualcosa che avrebbe collegato Orochimaru non soltanto all’Organizzazione Luna Rossa, ma anche alla morte dei suoi genitori.

   
 
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