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Autore: Goran Zukic    17/03/2015    1 recensioni
Qualcosa sta cambiando…si sente nell’aria, si respira nella vita di tutti i giorni, ma nessuno se ne rende conto. La vita va avanti come sempre, ma sta per arrivare qualcosa, qualcosa che cambierà tutto, che renderà ogni cosa diversa e che porterà Equestria in una dimensione quasi dimenticata, sepolta da tempo nei peggiori ricordi della storia. L’armonia che regna su Equestria sta per essere disintegrata, preparatevi ad un viaggio nel mondo di Twilight e le sue amiche, nella più grande e pericolosa avventura della loro vita e che segnerà l’alba o la fine di tutto ciò che noi conosciamo.
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Discord, Le sei protagoniste, Nuovo personaggio, Princess Celestia, Twilight Sparkle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parole d'acciaio

Il rumore dei suoi passi echeggiava sul marmo bianco, mentre saliva la scalinata centrale del palazzo di Canterlot.
Aveva due profonde occhiaie scure e sulle guance i segni delle lacrime che aveva versato quella notte, la più lunga della sua vita.
Non aveva chiuso occhio, il suo sonno era stato tormentato da incubi, diversi però da quelli che la assillavano nelle ultime notti.
Aveva sognato le sue amiche che la insultavano, la picchiavano e la abbandonavano; aveva sognato princess Celestia, morente a terra, in una pozza di sangue, che la guardava con occhi increduli, sgomenti e infinitamente delusi; e infine aveva sognato Nightmare Moon, la sua risata maligna, che la torturava deridendola.
Non si capacitava ancora di quello che aveva fatto la sera prima, una notte intera sdraiata sul freddo pavimento della sua cella non era bastata a farle comprendere la situazione e a tranquillizzarla.
I due soldati ai suoi fianchi la scortarono fino alla porta della sala del trono; la guardavano con disprezzo e odio, quasi si stessero trattenendo dall’ucciderla.
Twilight stava tremando, aveva paura di quello che Luna avrebbe potuto farle, i denti sbattevano, il cuore strepitava e gli occhi erano fissi sulla maniglia del portone, come se la pregassero di non aprirsi.
All’improvviso però si sentì delle voci, provenire da dentro la sala, erano le voci di Celestia e Luna.
“Sorella, ha tentato di ucciderti!”
“Ci deve essere una spiegazione, lascia che parli con lei da sola”
“Sorella devi punirla per quello che ha fatto, la tua decisione non è una punizione giusta”
“Adesso basta! E’ un ordine!”
Era la prima volta che sentiva urlare princess Celestia e Twilight iniziò a spaventarsi ancora di più.
Il portone si aprì di scatto e la principessa Luna si materializzò davanti a loro.
Era sciupata, per la prima volta Twilight le notò le occhiaia, i suoi occhi erano iniettati di ira, tremava di rabbia e sbatté la porta alle sue spalle.
I suoi occhi poi si spostarono su Twilight che ebbe un tremito di panico; la guardavano con disprezzo e disapprovazione.
“Non finisce qui, Sparkle” le disse lei e si allontanò spingendola a terra.
Twilight si alzò, le membra che ancora tremavano di paura, guardò ancora la porta e questa volta tirò un forte sospiro di sollievo.
La guardia alla sua destra, allora bussò alla porta.
“Chi è?” chiese princess Celestia dall’interno con una voce strozzata e nervosa.
“Sono Ivan, con la prigioniera di Ponyville” rispose la guardia.
“Fatela entrare, ma senza la vostra compagnia” replicò la principessa.
“Ma principessa…”
“E’ un ordine”
Il portone si spalancò e Twilight venne spinta dai soldati all’interno della sala.
Intorno a lei le vetrate colorate che raffiguravano i momenti di gloria dell’impero sembravano fissarla, giudicarla e mai come ora si sentiva a disagio in quella sala.
Il suo sguardo timido e spaventato si muoveva sugli arazzi e sulle vetrate, come cercasse in loro un minimo di comprensione.
La statua di Discord era in mezzo alla sala, immobile, marmorea, niente sembrava diverso dal solito, ma Twilight la fissava questa volta con rabbia e odio.
Era colpa sua, colpa di Discord se quella notte aveva aggredito princess Celestia, era stato lui a dirle di fermare Justhought, sfruttando la sua invidia e la sua gelosia.
Gli occhi di Twilight si tinsero di odio, guardò la statua con occhi tinti di fuoco, gli stessi occhi che aveva prima di colpire Justhought, che poi si era rivelata essere l’ombra della sua principessa.
Resasi conto di questa emozione, che ora la spaventava e di cui si sentiva in colpa, scosse la testa e chiuse gli occhi, piangendo e ripensando a quello che questo sentimento le aveva fatto fare all’unica persona che aveva creduto in lei, princess Celestia.
“Perché piangi?” le chiese una voce.
Twilight alzò lo sguardo da terra, le guance rigate di lacrime e davanti a lei, che guardava verso la vetrata su cui era raffigurata la sconfitta di Nightmare Moon, c’era princess Celestia.
Aveva una benda sull’occhio, un cerotto sul naso, un taglio cicatrizzato sul labbro inferiore; era quasi irriconoscibile, se non per il suo aspetto regale e solenne che nonostante tutto manteneva freddo e regale.
Twilight vedendo la principessa in quello stato, scoppiò in un singhiozzo copioso e rispose balbettando: “Mi…mi…mi…dis…dispiace”
“Lo so” replicò Celestia, senza nemmeno guardarla, con tono rigido e deciso.
Twilight cadde sulle ginocchia a terra e le lacrime caddero sul marmo bianco del pavimento della sala del trono.
All’improvviso venne coperta da un ombra, alzò lo sguardo e vide davanti a lei, troneggiante, princess Celestia.
La principessa le porse un fazzoletto per asciugarsi le lacrime.
Twilight lo prese tremante e si asciugò le lacrime.
“Quando mia sorella mi tradì, anni fa, io la esiliai per sempre, sulla luna, ma forse sarebbe bastato chiederle il motivo di tale gesto” disse princess Celestia e le due si guardarono negli occhi.
I loro sguardi viola si scrutavano, l’una dall’alto, l’altra dal basso, l’una con sguardo severo, l’altra con sguardo disperato, triste, come se cercasse perdono.
“Perciò, Twilight” continuò Celestia “Perché?”
“Non lo so” rispose Twilight, con la voce strozzata dal pianto.
“Non è una risposta”
“Lo so”
Celestia, sospirò profondamente, i suoi occhi viola sembravano squadrarla da cima a fondo, sembravano poterla disintegrare e Twilight iniziò a tremare di paura.
“Alzati” le disse Celestia con tono sempre freddo e solenne.
Twilight si alzò, pronta all’inevitabile, con la paura di essere spedita anche lei sulla luna, con la paura di quello che avrebbe potuto dirle, con la paura del suo sguardo gelido, come mai lo aveva visto in tutta la sua giovane vita.
“Ci sono delle leggi ad Equestria e tu lo sai, dovrei imprigionarti a vita per alto tradimento e tentato omicidio della mia persona” le disse Celestia, voltandole le spalle.
Twilight iniziò a tremare e il suo cuore iniziò a pulsare.
“Ma io non farò questo”
A queste parole Twilight spalancò gli occhi.
“E non pensare che lo faccia perché ti perdono o solo perché sei stata la mia favorita, ma non meriti una pena come questa. Tu sei una unicorno intelligente, sei gentile, sei buona e se hai fatto quello che hai fatto, una ragione c’è, se non vuoi dirmela, lo capisco, ma ho capito che non era tua intenzione farmi del male. Comunque non posso non punirti, il crimine lo hai commesso, un grave crimine”
Celestia si girò e i loro occhi si incrociarono di nuovo, Twilight tremava ancora, nonostante fosse sollevata dalle ultime parole della principessa, lo sguardo della principessa era ancora freddo come l’acciaio.
“Se al posto mio ci fosse Luna, ti avrebbe uccisa e dio solo sa cosa ti avrebbe fatto, ma io sono l’imperatrice di Equestria e io ho deciso la tua pena. Verrai esiliata, lontano, nella terra più isolata di Equestria, a tempo indeterminato. Questo luogo porta il nome di Porto Criniera ed è un isola nell’est del continente” disse Celestia.
Twilight ebbe un tremito e annuì, una lacrima le scese dall’occhio sinistro, ma accolse il giudizio della principessa, sapeva che doveva ricevere una punizione e sapeva anche che era una punizione molto indulgente.
“Perciò io, Celestia Aurora Solaria, prima discendente dell’imperatore Heliod, riunificatore delle terre indipendenti di Equestria, sovrana dell’armonia, protettrice dei popoli e delle razze di Equestria, principessa e imperatrice dell’impero del sole e suprema espressione del potere astrale e terrestre, condanno te, Twilight Sparkle, mia ex allieva, all’esilio sull’isola di Porto Criniera, sotto la supervisione del sergente Ivan, per un tempo indeterminato”
Twilight chiuse gli occhi e pianse, per un ultima volta, poi le porte si aprirono e due guardie la presero per le ascelle portandola di peso fuori, cercò ancora lo sguardo di Celestia, ma la principessa era voltata verso il trono.
Sapeva che era la fine di tutto, sapeva che non avrebbe più rivisto le sue amiche, non avrebbe più rivisto la principessa, non avrebbe più rivisto Ponyville e forse, non sarebbe mai più tornata.
Per un attimo ebbe la sensazione di rivivere nella sua mente tutto il film della sua vita a Ponyville, ma una sensazione che svanì con l’ultima lacrima sul pavimento di marmo e con il portone d’oro che si chiudeva alle sue spalle, separandola definitivamente dalla sua vecchia vita.
Celestia si girò, guardando la porta che si chiudeva e il suo sguardo rigido e freddo si sciolse, lasciando cadere una lacrima a terra, una lacrima che al contatto con il pavimento fece nascere una rosa, ma non una rosa ordinaria, era nera e si sgretolò come cenere.
   
 
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