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Autore: Haruma    20/03/2015    4 recensioni
!! IN REVISIONE !!
«Mia cara musa» cominciò, «penso sempre a quelle nostre passeggiate lungo la baia e a quando ridevi di gusto appena l'acqua ti sfiorava la pelle» si posizionò meglio ai piedi del letto.
[...]
Quel giovane aveva una voce molto pacata e intonava alla perfezione ogni parola. Dava ad ognuna il giusto spessore e questo la smuoveva tanto da farla commuovere come le succedeva quando, dopo l'arrivo del postino, si precipitava in salotto e ansiosa apriva i messaggi che le spediva il fidanzato.
«Per favore, sbarazzati di quei fogli prima che domani mattina mi venga in mente di riprenderli e perfezionare ciò che ho scritto» disse al ragazzo. «Sono solo frivolezze senza senso buttate giù a caso» concluse prima di cadere in un sonno profondo.
[AU || Everlark || Leggermente OOC]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Mrs. Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Primrose Everdeen
Note: AU, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I



Ah, moon of my delight that knows no wane,
the moon of heaven is rising once again
how oft hereafter rising shall she look
through this same garden after us in vain.
Omar Khayyam

CAPITOLO III

Katniss chiuse il libro enorme poggiato sulle gambe e decise di andare a preparare un tè.

Tutto quello studio la stava stressando e ogni minuto che passava si sentiva sempre più stanca.
Su un vassoio preparò tre tazzine di una porcellana davvero ben decorata, una zuccheriera e una teiera piena d'acqua calda. Salì piano tutti i gradini dell'immensa scala e con attenzione si diresse prima in camera della madre e poi in quella della nonna che trovò a contemplare il cielo azzurro di quella mattina soleggiata.
«Buongiorno tesoro!» la salutò la donna. «Ma sei diventata più alta?» le disse sorpresa di vederla così cresciuta.
«Nonna, sono sempre la stessa» ridacchiò adagiando sul comodino una tazza fumante. «Ho già versato il tè, quanto zucchero?» si spostò una ciocca ribelle dagli occhi.
«Un cucchiaino, grazie» sorrise vedendo la nipote leggermente impacciata. Era diventata davvero una bella ragazza; i capelli corvini erano cresciuti ancora di più e l'espressione sempre corrucciata sembrava essere del tutto scomparsa. «Che fine ha fatto la treccia?» le domandò bevendo a piccoli sorsi.
«La faccio ancora ma raramente» le si sedette accanto per poi posarle un bacio sulla guancia.
Fin da piccola, era sempre stata innamorata dei suoi racconti e delle poesie che le recitava durante la notte per farla addormentare e a volte, quando non riusciva proprio a chiudere gli occhi,  le cantava alcune canzoni rischiando di far svegliare tutta la villetta.
Vederla in quel letto però, così debole e fragile, le sembrava stranissimo. Era abituata alla nonnina sempre arzilla e in movimento, colei che aveva forza da vendere.
«E come va con l'università?» Hannah posò la tazzina sul proprio piattino guardando negli occhi la nipote.
«Bene» sussurrò. «Ma non vedo l'ora di finire» si strofinò un'occhio e sbadigliò. «Non riesco più a riposarmi come si deve e la mattina mi sveglio anche se non vorrei» cominciò a contorcersi le dita nervosamente. «Se non mi piacesse quello che studio, avrei già lasciato perdere tutto» disse accucciandosi alla spalla dell'anziana lasciando che per alcuni minuti le accarezzasse i capelli.
Una leggera brezza attraversò la stanza facendo muovere le tende come in una danza.
«Sei molto magra, Katniss» Hannah prese la parola momenti dopo facendo meravigliare la giovane.
«No, sto bene e mangio regolarmente» si alzò dal letto un po' tesa fermandosi vicino all'armadio e cominciando ad osservare quello che c'era dentro.
«Mi preoccupo per te» mormorò.
«Sì» affermò la ragazza esaminando uno scialle celeste -sua nonna si era sempre agghindata per bene.
In quel guardaroba c'erano vestiti di ogni colore o tessuto possibile; sfiorò la piuma di un cappellino crema e dipinse ghirigori immaginari su una gonna di velluto rosso.
«Il mio preferito è quel vestito da cocktail rosa pallido» chiamò l'attenzione di Katniss.
«Questo?» prese una gruccia mostrando una specie di tubino smanicato.
L'anziana sorrise sollevandosi leggermente per poter vedere meglio. «Ti starebbe proprio bene» dichiarò sincera.
«A me?» la guardò stranita per poi ammirarsi allo specchio scettica.
Un raggio di sole illuminò il tappeto persiano ai piedi del letto; alcuni granelli di polvere volteggiavano nell'aria.
«Dimmi un po'...» propose Hannah. «C'è stato qualcuno che ti ha rubato il cuore?» chiese curiosa.
«È per la tua vita e non per la mia, nonna, che sono qui» rispose leggermente sarcastica posando la gruccia e guardando distratta il resto delle collane di perla adagiate in piccoli cofanetti di legno.
La donna rise colta in fallo.
«Sai... viene sempre qui ed è molto giovane» sistemò meglio il cuscino, «però...» lasciò la frase incompleta. 
A chi si stava riferendo?
Katniss la osservò scettica esaminando il suo sguardo e cercando di avere qualche indizio su chi fosse la persona di cui sua nonna aveva iniziato a parlare così improvvisamente.
Si avvicinò al vassoio e mangiucchiò un biscottino; «ne vuoi uno?» porse il sacchetto alla nonna che rifiutò con un cenno del capo.
«Mi faresti una bella acconciatura?» le chiese tutt'a un tratto alzandosi a fatica dal letto.
Aiutata dal bastone e dalla nipote, riuscì a raggiungere la toeletta dove si sedette.
La ragazza cominciò a spazzolare con cura i capelli della nonna notando, nello specchio, le rughe che le aggrinzivano il viso e la sua pelle pallida.
Non stava per nulla bene e per di più non accennava minimamente a ciò che l'affliggeva.
Sapeva che Hannah era sempre stata una donna molto riservata riguardo la propria salute e sapeva anche che non voleva che nessuno si prendesse carico di lei. Ma c'era un motivo per cui tutte e tre le Everdeen si trovavano a Brancaster ed era solo ed esclusivamente per darle un aiuto e accudirla.
«Quindi viene a farti visita tutti i giorni?» chiese improvvisamente senza farci caso cercando di intrecciare al meglio le ciocche bianche dell'anziana; era probabile che il fantomatico "giovane" fosse proprio quello sconosciuto della sera precedente.
«Sì» rispose di getto rimanendo frastornata dall'insolita domanda; fece una lunga pausa. «A volte tutte le notti ma, alla fine, va e viene come gli pare e piace» le porse un ferretto notando la sua espressione indecifrabile.
Come succedeva spesso, Hannah non riusciva a capire cosa stesse pensando Katniss.
Era una ragazza chiusa in se stessa che nascondeva il suo essere dietro una maschera d'indifferenza che costruiva quando le faceva comodo.
In realtà, era sempre stata spensierata e felice, e amava il mondo che la circondava ma gli ultimi eventi non avevano fatto altro che turbarla e renderla schiva, quasi scontrosa.
«Di dov'è?» continuò a domandare stranamente curiosa.
Sua nonna aveva l'abilità di appassionare chiunque ascoltasse ciò che raccontava.
Una volta messa a posto anche l'ultima ciocca di capelli ammirò soddisfatta la donna e le sorrise leggermente mentre questa le accarezzò una mano con dolcezza.
Dopo qualche attimo sua madre apparve ferma allo stipite della porta.
«Katniss» la chiamò semplicemente.
«Cosa?» si girò aspettando una risposta che non ebbe.
Il suo sguardo diceva tutto. Era velato di incertezza ma allo stesso tempo era assolutamente duro.
«Nonna, io vado» salutò Hannah frettolosamente e uscì fuori dalla stanza a passo veloce non rivolgendo una parola alla bionda.
Trascorsero alcuni minuti fino a quando la più vecchia delle due non prese coraggio ed iniziò a parlare.
«Dimmi, Ellen» si voltò, stanca di doverla osservare da uno specchio. 
«Cosa ne hai fatto di tutte quelle prime edizioni?» indicò la libreria. 
Hannah si alzò dalla toeletta raggiungendo i libri e toccando impercettibilmente le mensole. 
«Ho dovuto vendere un paio di cose per sopravvivere» prese un volume incominciando a sfogliarlo lentamente. «Pensavo di avertelo detto».
«No. Non lo hai fatto» rispose secca incrociando le braccia al petto. «Non hai mai chiamato» si sedette sul letto come per scaricare un peso enorme. «Perché non mi hai detto che avevi bisogno di denaro?» 
«Sai che non voglio essere un peso per te» si accasciò sulla sedia vicino alla finestra. «Dopotutto, quei libri avrebbero trattenuto solamente tanta polvere» inspirò per un momento e poi ricominciò, «e dopo quello che ti è successo... tuo marito e più tardi...» si sentiva tremendamente in colpa per non essere stata una buona madre, una figura su cui contare in un momento difficilissimo. 
Non l'aveva sostenuta, aveva usato le solite frasette di circostanza che la gente sfruttava in situazioni del genere. 
Ellen si portò una mano alle tempie cercando di dimenticare il dolore provato e la frustrazione di non essere stata forte per le sue due figlie. 
«Papà li stava collezionando, mamma. E non dovevi fare una cosa del genere» si alzò andando via dalla camera da letto. «Mi preparo una tazza di caffè» le urlò dalle scale.





Note Note: Ciaooo! :D
Dopo una lunghissima settimana ho aggiornato Shadows in the sun e penso che subito dopo andrò a scrivere anche il quinto capitolo altrimenti va a finire che mi troverò maledettamente in ritardo con i tempi che mi sono imposta e che poi ci vorranno secoli prima che io posti qualcos'altro.
Bene. In questa parte si può notare quale rapporto abbiano Katniss e sua nonna.
Hannah parla di quanto sua nipote sia cambiata dopo la morte del padre mentre la ragazza cerca di ricordare i momenti felici vissuti con l'anziata e spera di poterla aiutare in qualche modo -sappiate che nella mia mente, Hannah è una di quelle signore sempre eleganti e semplici al tempo stesso che attirano l'interesse di tutti.
C'è anche una piccola e breve conversazione riguardo Peeta -nel "quattro" avrà molto più spazio così come lo avrà anche Primrose- che però è interrotta da Ellen sempre vigile e quasi in conflitto con la madre.
Mano mano chiarirò come mai entrambe siano così tanto distanti -anche se una parte di questa freddezza la si può intuire dagli ultimi righi di questo capitolo. 
Sinceramente, questa volta, non avevo preparato un discorso, spero solo che continuerete a seguirmi e mi auguro di trovare qualche recensione e certo!... spero non abbia annoiato perché, lo ammetto, i capitoli iniziali saranno molto più lenti di quelli conclusivi. Potrebbe succedere di tutto in pochissimo tempo e viceversa anche se cercherò di rendere più interessante la lettura :)
Un bacio♥
   
 
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