CAPITOLO 13 – LA SOLUZIONE
Sugimoto Kumi e Misugi Yayoi erano state convocate e aspettavano le agenti in due stanze diverse. Aya e Mikiru accompagnarono Sanae nella stanza in cui il suo avvocato e Wakabayashi la stavano aspettando, quindi si diressero l’una dalla Sugimoto, l’altra dalla moglie del Principe del calcio.
«Salve, sono l’agente Yamamizu…»
«So benissimo chi è!- la
interruppe Kumi –Vorrei sapere cosa ci faccio io qui!»
«Lei è stata convocata per
alcuni accertamenti… Le vorrei porre qualche domanda, Le dispiace così tanto
rispondere?»
«Spero che sia una cosa breve,
ho un volo tra qualche ora e non vorrei perderlo…»
«Dove intendeva recarsi?»
«Non credo che siano affari
suoi, ad ogni modo ho prenotato una vacanza a Phuket.»
«Le prometto che non impiegherò
molto tempo…» e così dicendo Aya fissò la giovane dritto negli occhi.
«Agente Yamamizu, mi dica
pure…»
§§§
«In che rapporti era con la
vittima?»
«Abbiamo… frequentato le
scuole insieme fino a quando lui si è trasferito a Nankatsu. Subito dopo il suo
trasferimento anche io ho cambiato scuola, sono andata alla Musashi.»
«È li che ha conosciuto suo
marito?» le chiese Mikiru, sorridendole dolcemente. La giovane annuì e arrossì
leggermente:
«Jun è stato il mio primo
amore…»
«Quindi Lei non ha mai provato
niente per Ozora?»
«Eravamo molto piccoli, provavo
affetto e ammirazione per lui, ma l’uomo della mia vita era, è, e sarà
sempre Jun…»
§§§
«Una cotta adolescenziale che è
svanita col tempo, mi capisce, no? Quando Tsubasa si è messo con Sanae e si è
trasferito in Brasile il mio interesse per lui, che già era notevolmente
scemato, è sparito completamente.»
«Cotta adolescenziale, dice…
però a me risulta che il Suo interesse per Ozora era più di una cotta, anzi,
si trattava quasi di una mania, di una vera e propria persecuzione!»
«Agente, mi meraviglio di Lei!
Sa quanti anni avevo quando conobbi Tsubasa? Ecco, allora faccia due calcoli, e
si immagini come potevo io, a 11, 12 anni perseguitare un ragazzo!»
«Allora mi sono state date
informazioni false?»
«Agente, se Lei ha parlato con
Sanae è ovvio che Le abbia raccontato quelle cose… Sanae era iper gelosa,
nonostante quell’individuo non le abbia mai dimostrato niente…»
§§§
«Sanae e Tsubasa erano
innamorati: lei dal primo momento in cui ha incrociato il suo sguardo, anche se
naturalmente il sentimento è maturato con l’età, e lui se n’è accorto più
tardi, ma quando è partito per il Brasile ha capito di non poter fare a meno di
lei…»
«Quindi quando Tsubasa partì
per il Brasile si mise insieme a Sanae?»
«Non proprio: Jun mi raccontò
di una conversazione, in cui Tsubasa ammetteva di provare dei sentimenti
profondi per Sanae ma si sarebbe sentito un verme a costringerla ad aspettarlo
mentre lui realizzava il suo sogno… so però che si sentivano continuamente,
quindi era come se stessero insieme.»
«Come giudica Lei il loro
rapporto?»
«Molto bello, romantico,
decisamente invidiabile, per quanto io e Jun siamo una coppia felice.»
§§§
«Ho sempre pensato che Tsubasa
fosse un idiota, che trattasse Sanae come una pezza da piedi e calpestasse i
suoi sentimenti: l’ha costretta ad aspettarlo mentre lui si divertiva in
Brasile, l’ha trascinata a Barcellona senza neanche chiederle se era quello
che voleva! E solo adesso si era deciso a chiederle di sposarlo,
quell’incapace…»
«D’accordo Sugimoto-san,
abbiamo concluso: La ringrazio per la disponibilità…»
L’accompagnò nella sala dove
gli altri ragazzi della Nazionale stavano aspettando lei e Yayoi: mentre la
ragazza rassicurava gli amici sull’andamento dell’interrogatorio, Aya e
Mikiru si consultarono velocemente, quindi la prima si voltò verso il
gruppetto:
«Sugimoto-san, c’è una cosa
che mi sono dimenticata di chiederLe…»
«Mi dica.» rispose Kumi,
guardandola con aria beffarda.
«Come faceva a sapere che Ozora
voleva chiedere a Nakazawa-san di sposarla?»
«Me l’avranno detto le
ragazze…» rispose la giovane facendo spallucce, mentre un mormorio proruppe
dal gruppetto dei ragazzi.
«Ti sbagli!- esclamò Yukari
intervenendo –Noi non ne sapevamo niente…»
«Allora avrò sentito i ragazzi
che ne parlavano, non lo so, non ricordo, ma non mi sembra importante…»
«A noi invece sembra importante,
Sugimoto-san, perché l’unica persona a conoscenza di questo fatto PRIMA della
morte di Ozora era Misaki-san, e dopo l’unica persona a cui noi l’abbiamo
rivelato era Nakazawa-san…»
«Impossibile che a Misaki non
sia sfuggito…» cercò di giustificarsi la ragazza, che aveva perso parte
della sua boria.
«Non ne ho parlato con nessuno,
Kumi, perché non mi sembrava delicato spiattellarlo ai quattro venti…»
«Beh, io da qualcuno l’ho
sentito!»
«Certo, Sugimoto-san, Lei da
qualcuno l’ha sentito… l’ha sentito direttamente dalla vittima!»
«Che cosa? Ma se io non ero
neanche qui quando è successo!»
«Ha ragione, agente Yamamizu-
intervenne Mikiru, parlando con tono ironico –Lei è arrivata la mattina dopo
l’omicidio.»
«Ufficialmente sì… ma io SO
che Lei era a conoscenza della proposta che Tsubasa voleva fare a Sanae…
Nakazawa-san, vorrebbe essere così gentile da dirmi il vostro itinerario da
Barcellona a Tokyo?»
Sanae rifletté un attimo, poi
rispose:
«Arrivati a Tokyo siamo venuti
in albergo a depositare i bagagli, ci siamo recati un paio di giorni a Nankatsu
per salutare le nostre famiglie, poi siamo tornati qui…»
«Tutto questo è ridicolo!-
esclamò Kumi –Cosa volete dimostrare?»
«Che Lei ha avuto contatti con
la vittima quando lui e Nakazawa-san si sono recati a Nankatsu e in qualche modo
ha scoperto che aveva intenzione di proporre alla fidanzata di sposarlo.»
«Kumi, è vero?» mormorò
Sanae, tremante.
«Non avete prove per
dimostrarlo…»
«Invece le abbiamo, Sugimoto-san…
Lei ha corrotto il receptionist per farsi dare il pass di Ozora mentre lui era
al telefono, è entrata nella stanza, ha cercato l’anello ma non l’ha
trovato. A quel punto ha ridato la tessera al receptionist, dandogli un numero
di una cabina telefonica su cui chiamarla quando Ozora avesse terminato la
chiamata, si è recata alla suddetta cabina e, una volta ricevuta quella
chiamata, ha contattato Hyuga Naoko per farle chiudere Sanae nel bagno… Aveva
convinto Naoko che si trattava di uno scherzo innocuo, e lei ha collaborato
senza obiettare.»
«Come hai potuto!!» esclamò
Sanae, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
«Non venire a farmi la morale,
tu!- esclamò Kumi fissando Sanae con odio -Hai sempre saputo che Tsubasa mi
piaceva, ma mai hai rispettato i miei sentimenti! Ti sei addirittura vantata
davanti a me del fatto che ti aveva chiesto di andare a vivere con lui!»
«Tu sei pazza…» mormorò
Sanae appoggiandosi al petto di Wakabayashi, che la sorreggeva.
«No, ero solo innamorata, ma non
avrei mai sopportato di vederlo accanto a te. Ho preferito ucciderlo.»
«L’hai ucciso perché sapevi
che di te non ne voleva sapere!»
«Far ricadere la colpa su di te
è stato un gioco da ragazzi, è bastato dare l’imboccata alla polizia, loro
hanno fatto il resto.»
«Tu hai ucciso una persona, Kumi…-
nello sgomento generale, Sanae era l’unica che riusciva a parlare, mentre le
due agenti si limitavano a sorvegliare la situazione –Come puoi dormire la
notte??»
«Non ho sensi di colpa, se è
quello che mi stai chiedendo… Tsubasa ha avuto quello che si meritava, e anche
tu avresti avuto la giusta punizione!»
«Hai ricattato persino mia
sorella… sei un essere ignobile!» intervenne Hyuga.
«Quella stupida è fin troppo
condizionabile, mi è bastato farle credere che avrebbe passato il resto dei
suoi giorni in galera per favoreggiamento e lei ci è cascata in pieno. Non ha
decisamente niente del tuo carattere, Kojiro.»
«E Mademoiselle El Cid?»
chiese Mikiru, per sistemare gli ultimi dettagli.
«Lei mi ha aiutato solo quando
ho cercato di investire l’agente Yamamizu.»
Mente… pensò Aya, ma non
poteva ancora dimostrarlo.
Nello
sgomento generale, finalmente la verità era venuta a galla: Kumi aveva
incontrato Tsubasa a Nankatsu, e gli aveva confidato per l’ennesima volta i
suoi sentimenti. Il ragazzo l’aveva respinta, e credendo di allontanarla per
sempre le aveva confessato di voler chiedere a Sanae di sposarlo. Arrabbiata,
delusa e amareggiata, Kumi aveva ucciso Tsubasa Ozora, sparandogli a bruciapelo
appena lui aveva aperto la porta della stanza, poi aveva cercato l’anello
addosso a lui, trovandolo nella tasca interna della giacca. Aya si avvicinò
alla ragazza, le ammanettò i polsi dietro la schiena elencandole i suoi
diritti, e la fece scortare da un’agente di polizia. Nessuno degli amici di
Tsubasa riusciva a parlare, ognuno pensava a quella triste vicenda e lo sguardo
finiva inevitabilmente per posarsi su Sanae che, stretta nell’abbraccio di
Wakabayashi, singhiozzava silenziosamente. Mikiru si avvicinò a lei e le posò
una mano su una spalla prima di rientrare nel proprio ufficio per finire di
compilare i documenti che sarebbero stati utili all’accusa durante il
processo; Aya rimase immobile, osservava Sanae ma nella sua mente continuava a
vedere sé stessa in quella posizione bisognosa d’affetto e di protezione.
Come lei, Sanae era circondata da affetto e solidarietà che l’avrebbero
aiutata a sopravvivere a quel dolore lacerante, ma l’agente si augurava che
non finisse come lei chiusa in una spirale senza uscita priva di sentimenti
legati all’amore.
§§§
Più
lo fissava, e più non riusciva a crederci… da quando Keisuke era morto lui
era stato un punto di riferimento nella sua vita, le aveva insegnato a
sopportare il dolore e soprattutto a concentrarsi su presente senza rimpiangere
il passato… e adesso lei stava per andare da lui a dirgli quelle cose…
lentamente si avvicinò alla porta dell’ufficio e bussò.
«Avanti!»
«Capo?»
«Yamamizu!
Entra! Complimenti, tu e l’agente Hakitawa avete brillantemente risolto il
caso!»
Si
sedette davanti a lui e lo fissò intensamente: in lui non vedeva più quella
figura paterna che aveva sempre stimato, bensì un complice di un delitto.
«Non
hai niente da aggiungere, Kitano?»
«Cosa
dovrei dire? Vi siete comportate in modo esemplare…»
«Non
esattamente come te… hai cercato di mettermi in bastoni fra le ruote in tutti
i modi, hai persino cercato di sospendermi… io ho rischiato la vita per
risolvere questo caso!»
«Non
capisco dove tu voglia arrivare.» ma quella frase lasciava intendere
tutt’altro.
«Abbiamo
arrestato tua nipote… esatto, proprio Sugimoto Kumi, la nipote che tanto
adori, e non fai assolutamente niente per proteggerla?»
«Ha
sbagliato, deve pagare per quello che ha fatto.»
«Almeno
su questo siamo d’accordo… chi sbaglia paga.»
«Proprio
così…»
Aya
fissò il suo capo poi si alzò e si avvicinò a lui:
«Ti
dichiaro in arresto per concorso in omicidio e intralcio alla giustizia, Kitano.
Hai il diritto di restare in silenzio, tutto ciò che dirai…»
Kitano
rimase immobile a fissare la ragazza che, con voce monotona, gli elencava i suoi
diritti. Mai e poi mai avrebbe creduto che lei avrebbe avuto il coraggio di
farlo, eppure era così. Era cresciuta, era maturata, era pronta per
ricominciare la sua vita…
Essere
delusi dalle persone più importanti della propria vita crea un vuoto, ma sapere
di aver condannato una persona a rimpianti eterni riempie questo vuoto, almeno
un po’… Aya avrebbe voluto sbattere Kitano in galera per aver comunicato
alla nipote notizie riservate riguardanti il caso, ma probabilmente fargli
rinunciare alla cosa che più amava era una punizione giusta. Uscì
dall’edificio e alzò lo sguardo al cielo: il sole illuminava l’azzurro
ornato di qualche nuvoletta bianca, e le donava una sensazione di serenità…
Ecco chi ha ucciso Tsubasa Ozora!
Eccoci!
Che dire... ormai era quasi chiaro chi fosse l'assassino, anche se sono riuscita
a instillare un po' di dubbio in tutte voi!!! E anche lasciarvi pensare che
avrei saltato l'appuntamento... un po' di suspence, no?? La verità è che
ultimamente ho dei problemi, per cui ho dovuto ritardare la pubblicazione... ma
qui arriva il colpo di scena! Settimana prossima ci sarà l'epilogo, ovvero
l'ULTIMO VERO capitolo...
Ringraziamenti di rito:
Silen: che dire, spero di aver spento tutte le tue micce... in caso
contrario ne riparliamo settimana prossima!!!
Melanto: non so se ho fatto in tempo, però intanto ti faccio un IN BOCCA
AL LUPISSIMO!!!!!!!!!! Hai avvisato l'Interflora? XD
Himechan: sono davvero onorata che tu abbia letteralmente divorato la mia
storia, spero che l'epilogo non ti lasci l'amaro in bocca!!
tsubasasanae80: ecco a te svelata l'identità della bastarda!! Grazie per
aver lasciato una recensione, mi fa molto piacere che tu abbia deciso di
condividere con me la tua opinione...
Only: tessssora ma io e te non ci becchiamo più??? E' la punizione per
aver ucciso Tsuby?????
Last scene is... next week!!!