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Autore: La_Sakura    15/12/2008    6 recensioni
Un'ombra furtiva nella notte realizza un delitto efferato, creando scompiglio e facendo nascere sospetti... chi è l'assassino?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Sorpresa, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 13

CAPITOLO 13 – LA SOLUZIONE

 

Sugimoto Kumi e Misugi Yayoi erano state convocate e aspettavano le agenti in due stanze diverse. Aya e Mikiru accompagnarono Sanae nella stanza in cui il suo avvocato e Wakabayashi la stavano aspettando, quindi si diressero l’una dalla Sugimoto, l’altra dalla moglie del Principe del calcio.

 

«Salve, sono l’agente Yamamizu…»

 

«So benissimo chi è!- la interruppe Kumi –Vorrei sapere cosa ci faccio io qui!»

 

«Lei è stata convocata per alcuni accertamenti… Le vorrei porre qualche domanda, Le dispiace così tanto rispondere?»

 

«Spero che sia una cosa breve, ho un volo tra qualche ora e non vorrei perderlo…»

 

«Dove intendeva recarsi?»

 

«Non credo che siano affari suoi, ad ogni modo ho prenotato una vacanza a Phuket.»

 

«Le prometto che non impiegherò molto tempo…» e così dicendo Aya fissò la giovane dritto negli occhi.

 

«Agente Yamamizu, mi dica pure…»

 

§§§

 

«In che rapporti era con la vittima?»

 

«Abbiamo… frequentato le scuole insieme fino a quando lui si è trasferito a Nankatsu. Subito dopo il suo trasferimento anche io ho cambiato scuola, sono andata alla Musashi.»

 

«È li che ha conosciuto suo marito?» le chiese Mikiru, sorridendole dolcemente. La giovane annuì e arrossì leggermente:

 

«Jun è stato il mio primo amore…»

 

«Quindi Lei non ha mai provato niente per Ozora?»

 

«Eravamo molto piccoli, provavo affetto e ammirazione per lui, ma l’uomo della mia vita era, è, e sarà sempre Jun…»

 

§§§

 

«Una cotta adolescenziale che è svanita col tempo, mi capisce, no? Quando Tsubasa si è messo con Sanae e si è trasferito in Brasile il mio interesse per lui, che già era notevolmente scemato, è sparito completamente.»

 

«Cotta adolescenziale, dice… però a me risulta che il Suo interesse per Ozora era più di una cotta, anzi, si trattava quasi di una mania, di una vera e propria persecuzione!»

 

«Agente, mi meraviglio di Lei! Sa quanti anni avevo quando conobbi Tsubasa? Ecco, allora faccia due calcoli, e si immagini come potevo io, a 11, 12 anni perseguitare un ragazzo!»

 

«Allora mi sono state date informazioni false?»

 

«Agente, se Lei ha parlato con Sanae è ovvio che Le abbia raccontato quelle cose… Sanae era iper gelosa, nonostante quell’individuo non le abbia mai dimostrato niente…»

 

§§§

 

«Sanae e Tsubasa erano innamorati: lei dal primo momento in cui ha incrociato il suo sguardo, anche se naturalmente il sentimento è maturato con l’età, e lui se n’è accorto più tardi, ma quando è partito per il Brasile ha capito di non poter fare a meno di lei…»

 

«Quindi quando Tsubasa partì per il Brasile si mise insieme a Sanae?»

 

«Non proprio: Jun mi raccontò di una conversazione, in cui Tsubasa ammetteva di provare dei sentimenti profondi per Sanae ma si sarebbe sentito un verme a costringerla ad aspettarlo mentre lui realizzava il suo sogno… so però che si sentivano continuamente, quindi era come se stessero insieme.»

 

«Come giudica Lei il loro rapporto?»

 

«Molto bello, romantico, decisamente invidiabile, per quanto io e Jun siamo una coppia felice.»

 

§§§

 

«Ho sempre pensato che Tsubasa fosse un idiota, che trattasse Sanae come una pezza da piedi e calpestasse i suoi sentimenti: l’ha costretta ad aspettarlo mentre lui si divertiva in Brasile, l’ha trascinata a Barcellona senza neanche chiederle se era quello che voleva! E solo adesso si era deciso a chiederle di sposarlo, quell’incapace…»

 

«D’accordo Sugimoto-san, abbiamo concluso: La ringrazio per la disponibilità…»

 

L’accompagnò nella sala dove gli altri ragazzi della Nazionale stavano aspettando lei e Yayoi: mentre la ragazza rassicurava gli amici sull’andamento dell’interrogatorio, Aya e Mikiru si consultarono velocemente, quindi la prima si voltò verso il gruppetto:

 

«Sugimoto-san, c’è una cosa che mi sono dimenticata di chiederLe…»

 

«Mi dica.» rispose Kumi, guardandola con aria beffarda.

 

«Come faceva a sapere che Ozora voleva chiedere a Nakazawa-san di sposarla?»

 

«Me l’avranno detto le ragazze…» rispose la giovane facendo spallucce, mentre un mormorio proruppe dal gruppetto dei ragazzi.

 

«Ti sbagli!- esclamò Yukari intervenendo –Noi non ne sapevamo niente…»

 

«Allora avrò sentito i ragazzi che ne parlavano, non lo so, non ricordo, ma non mi sembra importante…»

 

«A noi invece sembra importante, Sugimoto-san, perché l’unica persona a conoscenza di questo fatto PRIMA della morte di Ozora era Misaki-san, e dopo l’unica persona a cui noi l’abbiamo rivelato era Nakazawa-san…»

 

«Impossibile che a Misaki non sia sfuggito…» cercò di giustificarsi la ragazza, che aveva perso parte della sua boria.

 

«Non ne ho parlato con nessuno, Kumi, perché non mi sembrava delicato spiattellarlo ai quattro venti…»

 

«Beh, io da qualcuno l’ho sentito!»

 

«Certo, Sugimoto-san, Lei da qualcuno l’ha sentito… l’ha sentito direttamente dalla vittima!»

 

«Che cosa? Ma se io non ero neanche qui quando è successo!»

 

«Ha ragione, agente Yamamizu- intervenne Mikiru, parlando con tono ironico –Lei è arrivata la mattina dopo l’omicidio.»

 

«Ufficialmente sì… ma io SO che Lei era a conoscenza della proposta che Tsubasa voleva fare a Sanae… Nakazawa-san, vorrebbe essere così gentile da dirmi il vostro itinerario da Barcellona a Tokyo?»

 

Sanae rifletté un attimo, poi rispose:

 

«Arrivati a Tokyo siamo venuti in albergo a depositare i bagagli, ci siamo recati un paio di giorni a Nankatsu per salutare le nostre famiglie, poi siamo tornati qui…»

 

«Tutto questo è ridicolo!- esclamò Kumi –Cosa volete dimostrare?»

 

«Che Lei ha avuto contatti con la vittima quando lui e Nakazawa-san si sono recati a Nankatsu e in qualche modo ha scoperto che aveva intenzione di proporre alla fidanzata di sposarlo.»

 

«Kumi, è vero?» mormorò Sanae, tremante.

 

«Non avete prove per dimostrarlo…»

 

«Invece le abbiamo, Sugimoto-san… Lei ha corrotto il receptionist per farsi dare il pass di Ozora mentre lui era al telefono, è entrata nella stanza, ha cercato l’anello ma non l’ha trovato. A quel punto ha ridato la tessera al receptionist, dandogli un numero di una cabina telefonica su cui chiamarla quando Ozora avesse terminato la chiamata, si è recata alla suddetta cabina e, una volta ricevuta quella chiamata, ha contattato Hyuga Naoko per farle chiudere Sanae nel bagno… Aveva convinto Naoko che si trattava di uno scherzo innocuo, e lei ha collaborato senza obiettare.»

 

«Come hai potuto!!» esclamò Sanae, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.

 

«Non venire a farmi la morale, tu!- esclamò Kumi fissando Sanae con odio -Hai sempre saputo che Tsubasa mi piaceva, ma mai hai rispettato i miei sentimenti! Ti sei addirittura vantata davanti a me del fatto che ti aveva chiesto di andare a vivere con lui!»

 

«Tu sei pazza…» mormorò Sanae appoggiandosi al petto di Wakabayashi, che la sorreggeva.

 

«No, ero solo innamorata, ma non avrei mai sopportato di vederlo accanto a te. Ho preferito ucciderlo.»

 

«L’hai ucciso perché sapevi che di te non ne voleva sapere!»

 

«Far ricadere la colpa su di te è stato un gioco da ragazzi, è bastato dare l’imboccata alla polizia, loro hanno fatto il resto.»

 

«Tu hai ucciso una persona, Kumi…- nello sgomento generale, Sanae era l’unica che riusciva a parlare, mentre le due agenti si limitavano a sorvegliare la situazione –Come puoi dormire la notte??»

 

«Non ho sensi di colpa, se è quello che mi stai chiedendo… Tsubasa ha avuto quello che si meritava, e anche tu avresti avuto la giusta punizione!»

 

«Hai ricattato persino mia sorella… sei un essere ignobile!» intervenne Hyuga.

 

«Quella stupida è fin troppo condizionabile, mi è bastato farle credere che avrebbe passato il resto dei suoi giorni in galera per favoreggiamento e lei ci è cascata in pieno. Non ha decisamente niente del tuo carattere, Kojiro.»

 

«E Mademoiselle El Cid?» chiese Mikiru, per sistemare gli ultimi dettagli.

 

«Lei mi ha aiutato solo quando ho cercato di investire l’agente Yamamizu.»

 

Mente… pensò Aya, ma non poteva ancora dimostrarlo.

 

Nello sgomento generale, finalmente la verità era venuta a galla: Kumi aveva incontrato Tsubasa a Nankatsu, e gli aveva confidato per l’ennesima volta i suoi sentimenti. Il ragazzo l’aveva respinta, e credendo di allontanarla per sempre le aveva confessato di voler chiedere a Sanae di sposarlo. Arrabbiata, delusa e amareggiata, Kumi aveva ucciso Tsubasa Ozora, sparandogli a bruciapelo appena lui aveva aperto la porta della stanza, poi aveva cercato l’anello addosso a lui, trovandolo nella tasca interna della giacca. Aya si avvicinò alla ragazza, le ammanettò i polsi dietro la schiena elencandole i suoi diritti, e la fece scortare da un’agente di polizia. Nessuno degli amici di Tsubasa riusciva a parlare, ognuno pensava a quella triste vicenda e lo sguardo finiva inevitabilmente per posarsi su Sanae che, stretta nell’abbraccio di Wakabayashi, singhiozzava silenziosamente. Mikiru si avvicinò a lei e le posò una mano su una spalla prima di rientrare nel proprio ufficio per finire di compilare i documenti che sarebbero stati utili all’accusa durante il processo; Aya rimase immobile, osservava Sanae ma nella sua mente continuava a vedere sé stessa in quella posizione bisognosa d’affetto e di protezione. Come lei, Sanae era circondata da affetto e solidarietà che l’avrebbero aiutata a sopravvivere a quel dolore lacerante, ma l’agente si augurava che non finisse come lei chiusa in una spirale senza uscita priva di sentimenti legati all’amore.

 

§§§

 

Più lo fissava, e più non riusciva a crederci… da quando Keisuke era morto lui era stato un punto di riferimento nella sua vita, le aveva insegnato a sopportare il dolore e soprattutto a concentrarsi su presente senza rimpiangere il passato… e adesso lei stava per andare da lui a dirgli quelle cose… lentamente si avvicinò alla porta dell’ufficio e bussò.

«Avanti!»

«Capo?»

«Yamamizu! Entra! Complimenti, tu e l’agente Hakitawa avete brillantemente risolto il caso!»

Si sedette davanti a lui e lo fissò intensamente: in lui non vedeva più quella figura paterna che aveva sempre stimato, bensì un complice di un delitto.

«Non hai niente da aggiungere, Kitano?»

«Cosa dovrei dire? Vi siete comportate in modo esemplare…»

«Non esattamente come te… hai cercato di mettermi in bastoni fra le ruote in tutti i modi, hai persino cercato di sospendermi… io ho rischiato la vita per risolvere questo caso!»

«Non capisco dove tu voglia arrivare.» ma quella frase lasciava intendere tutt’altro.

«Abbiamo arrestato tua nipote… esatto, proprio Sugimoto Kumi, la nipote che tanto adori, e non fai assolutamente niente per proteggerla?»

«Ha sbagliato, deve pagare per quello che ha fatto.»

«Almeno su questo siamo d’accordo… chi sbaglia paga.»

«Proprio così…»

Aya fissò il suo capo poi si alzò e si avvicinò a lui:

«Ti dichiaro in arresto per concorso in omicidio e intralcio alla giustizia, Kitano. Hai il diritto di restare in silenzio, tutto ciò che dirai…»

Kitano rimase immobile a fissare la ragazza che, con voce monotona, gli elencava i suoi diritti. Mai e poi mai avrebbe creduto che lei avrebbe avuto il coraggio di farlo, eppure era così. Era cresciuta, era maturata, era pronta per ricominciare la sua vita…

Essere delusi dalle persone più importanti della propria vita crea un vuoto, ma sapere di aver condannato una persona a rimpianti eterni riempie questo vuoto, almeno un po’… Aya avrebbe voluto sbattere Kitano in galera per aver comunicato alla nipote notizie riservate riguardanti il caso, ma probabilmente fargli rinunciare alla cosa che più amava era una punizione giusta. Uscì dall’edificio e alzò lo sguardo al cielo: il sole illuminava l’azzurro ornato di qualche nuvoletta bianca, e le donava una sensazione di serenità…

 

Ecco chi ha ucciso Tsubasa Ozora!


Eccoci! Che dire... ormai era quasi chiaro chi fosse l'assassino, anche se sono riuscita a instillare un po' di dubbio in tutte voi!!! E anche lasciarvi pensare che avrei saltato l'appuntamento... un po' di suspence, no?? La verità è che ultimamente ho dei problemi, per cui ho dovuto ritardare la pubblicazione... ma qui arriva il colpo di scena! Settimana prossima ci sarà l'epilogo, ovvero l'ULTIMO VERO capitolo...
Ringraziamenti di rito:
Silen: che dire, spero di aver spento tutte le tue micce... in caso contrario ne riparliamo settimana prossima!!!
Melanto: non so se ho fatto in tempo, però intanto ti faccio un IN BOCCA AL LUPISSIMO!!!!!!!!!! Hai avvisato l'Interflora? XD
Himechan: sono davvero onorata che tu abbia letteralmente divorato la mia storia, spero che l'epilogo non ti lasci l'amaro in bocca!!
tsubasasanae80: ecco a te svelata l'identità della bastarda!! Grazie per aver lasciato una recensione, mi fa molto piacere che tu abbia deciso di condividere con me la tua opinione...
Only: tessssora ma io e te non ci becchiamo più??? E' la punizione per aver ucciso Tsuby?????
Last scene is... next week!!!

   
 
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