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Autore: BlackSun_    21/03/2015    2 recensioni
A Michael Miren non piaceva.
Non le piaceva perché non sorrideva, non parlava e a volte, ne era sicuro, neanche respirava.
Gli dava fastidio il suo modo di fissarlo così intensamente senza sbattere le ciglia, lo riteneva agghiacciante.
A Miren invece andava bene tutto, tanto non le importava. Le importava solo il fatto che Mike la confondeva, destabilizzava la sua quiete interiore.
E non andava bene, affatto.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Miss Ice Heart

Good morning.

 

 

 

Era mattina. Michael lo aveva intuito quando un tiepido fascio di luce era entrato dalla finestra riscaldando la stanza e dandogli fastidio agli occhi.

Non gli andava di alzarsi ma tanto, ormai, era sveglio e sapeva che non sarebbe riuscito ad addormentarsi di nuovo.

Si alzò lentamente e rabbrividì quando i piedi toccarono terra, anche se era pieno inverno e faceva un caldo bestiale.

Strinse i denti e si alzò di scatto, ignorando il dolore al collo e alla schiena. I ragazzi ci erano andati giù pesante la sera prima ed ora si sentiva tutto indolenzito.

Uscì dalla stanza senza curarsi di far rumore, tanto era solo in casa, come sempre, e lo sapeva bene.

Scese di sotto saltellante e sorridente ma si spense improvvisamente quando notò la figura curva che sonnecchiava sul tavolo della cucina.

Era strano che Miren fosse ancora a casa visto che di solito si svegliava molto prima per evitarlo.

Michael si avvicinò, ora più silenziosamente, e si sedette di fronte a lei con una tazza di latte freddo tra le mani.

La osservò per qualche minuto mentre un’ espressione strana gli nasceva sul viso. Non riusciva a capire perché quella ragazza fosse così strana.

Era bella, tanto bella, ma il suo modo di fare non gli permetteva di pensare a lei a quel modo.

Aveva pensato tante volte come sarebbe stato avere una ragazza bella, gentile e sorridente sempre in giro per casa dato che a lui questa fortuna non era capitata.

Miren era bella, si, ma di gentile e soprattutto sorridente non aveva proprio niente. L’unica volta che la vedevi “sorridere” era quando voleva prenderti in giro con quel ghigno maledetto che Mike odiava più di qualunque cosa al mondo.

Diceva che Miren non era umana, lo aveva sempre pensato, da quando i suoi genitori l’avevano portata a casa loro.

La cosa lo intrigava, all’inizio, ma aveva imparato a conoscerla e a capire che mai sarebbero potuti andare d’accordo.

Erano troppo diversi, troppo incompatibili.

A dirla tutta Miren era incompatibile un po’ con tutti, ma lui non la sopportava proprio.

Distolse lo sguardo dalla sua tazza e rabbrividì quando notò due profondi occhi chiari fissarlo.

Miren aveva i capelli raccolti in due trecce disordinate e il trucco sbavato, come sempre. Fissava Michael così intensamente che il ragazzo sentiva la faccia bruciare.

Era impassibile, con le labbra in una linea perfettamente dritta, e sembrava non aver nulla da dire, come sempre.

-Buongiorno…- mormorò Michael, scocciato, alzandosi dalla sedia e posando la tazza nella lavastoviglie.

Non voleva guardarla, non voleva stare nella sua stessa stanza, lei gli incuteva timore.

Era così, lo ripeteva sempre Luke, ma lui non voleva proprio ammetterlo ad alta voce. Lui era forte, bello e audace e non poteva ammettere di aver paura di una ragazzina.

Fece un lungo sospiro e rabbrividì di nuovo quando si rese conto che la ragazza ora si era spostata al suo fianco.

Si voltò verso di lei e notò che stranamente non lo stava fissando, troppo occupata a lavare alcuni bicchieri.

-Buongiorno.- disse lei, ad un tratto. E Michael sgranò gli occhi perché no, non se lo aspettava proprio.

Era un evento più unico che raro, a dirla tutta, perché Miren non parlava quasi mai. Non con lui almeno e non in sua presenza.

Aveva una bella voce, lo sapeva soprattutto perché l’aveva sentita canticchiare una volta nella doccia.

-Tua madre ti ha lasciato un post-it sul frigo.- aggiunse asciugandosi le mani e dirigendosi verso la porta.

Uscì senza dire altro, quasi senza fare rumore.

Era come un felino, un gatto pronto ad attaccare per difendersi, era questo quello che Michael pensava di lei.

Eppure lo intimoriva da morire.

 

***

 

-Luke..- salutò l’amico biondo con un gesto del capo prima di sedersi nel banco accanto a lui.

-Ehi amico, sembri aver visto un fantasma!-

Michael si passò, frustrato, le mani sul viso. Non riusciva a capire perché non riusciva a togliersi Miren dalla testa. Era il suo pensiero fisso.

La odiava, la odiava proprio. E la cosa brutta era che lei non aveva mai fatto nulla di concreto per farsi odiare da lui.

-Miren è pazza.- riuscì solo a rispondere prima di allungarsi sul banco e chiudere gli occhi.

Luke rise, una risata così sincera e cristallina che Michael non potè che imitare.

Era impossibile pensare ai problemi quando Luke era nei paraggi. Era sempre così positivo, allegro e divertente che proprio non ci si riusciva. Luke era amico di Michael da tre anni e sapevano entrambi che sarebbero rimasti amici per molti anni ancora.

Andavano d’accordo, tutto qua. Erano la coppia perfetta.

-No Mike, sei tu che sei pazzo… Quella ragazza non ti ha mai fatto nulla, eppure tu continui ad odiarla. Perché? Me lo puoi spiegare?- gli chiese con un’espressione interrogativa stampata in volto.

Ed era vero, appunto. Luke non riusciva a capirlo. Certo Miren era strana, parecchio, ma lui non la trovava poi tanto male.

Secondo lui era una persona interessante, invece, che andava conosciuta a fondo, una persona che aveva tante cose da dire ma preferiva tenersele per se, una persona che sapeva ascoltare e molto sveglia.

Michael aprì leggermente le labbra e incrociò le braccia al petto in segno di disappunto. Non sopportava che Luke la difendesse. Lui aveva ragione, e basta.

-Ma l’hai vista? Stamattina l’ho trovata che dormiva sul tavolo. E mi ha parlato, due volte!- 

Lo disse come se fosse la cosa più assurda del mondo, e per lui effettivamente lo era.

Erano mesi che non sentiva Miren parlare e ora non riusciva a capacitarsene.  Luke alzò un sopracciglio mentre un sorrisetto ironico nasceva sulle sue labbra.

-Stai esagerando, come sempre…-

Mike stava per ribattere quando Mr. Brown, il professore di letteratura inglese, fece il suo ingresso in classe.

Michael scoccò un’ultima occhiata a Luke prima di girarsi e seguire la lezione.

Non stava esagerando… forse.

 

***

 

-Miren… ciao.-

La ragazza si girò di scatto trovandosi di fronte Ashton Irwin in tutto il suo splendore.

Miren era convinta che Ashon fosse l’unica persona con cui poteva andare d’accordo. Si conoscevano da poco tempo ma lui era così coinvolgente che riusciva persino a farla parlare.

Era l’unico che aveva provato a conoscerla davvero, l’unico che aveva deciso di perdere tempo con lei.

-Ash…- mormorò salutandolo con un cenno della testa.

-Ti va di andare a mangiare qualcosa insieme stasera?- le chiese. Non c’era imbarazzo nella sua voce, come se non le avesse proposto un appuntamento.

Ashton era troppo sicuro di se per essere imbarazzato ed era soprattutto questo che a Miren piaceva.

Erano simili in molte cose.

Si limitò a scuotere la testa, per rifiutare, comunque. Ash indossò il broncio più carino che lei avesse mai visto ma il suo viso non fece una piega.

-Miren, sei troppo rigida! Sorridi un po’!- la ribeccò lui poggiando una delle sue braccia muscolose sulle spalle minute della ragazza e spingendola verso la mensa. Miren sbuffò alzando gli occhi al cielo prima di sorridere, in modo decisamente falso.

Ashton scoppiò in una sonora risata e la strinse di più a lui.

 Miren non obiettò, Ashton era caldo ma quando stava con lui sentiva che il ghiaccio che aveva dentro era al sicuro, forse.

 

***

 

-Miren sei a casa?-

Michael si tolse le scarpe di fretta e sbuffò. Sua madre sembrava tenere molto più a quella schizzata che a lui che era suo figlio.

-No, sono solo io.-   disse dirigendosi verso la cucina dove sua madre era impegnata a cucinare qualcosa di buono.

Si voltò quando Mike si sedette pesantemente sul tavolo, facendo rumore. Aveva la faccia scocciata e la testa piena di paranoie.

-Che hai Mikey?- gli chiese la donna. Mike non potè non sorridere notando quando somigliasse a sua madre. Era fiero di questo, le aveva sempre voluto un gran bene.

-Miren.- disse solo lui. La nonna sospirò lasciando lo strofinaccio che aveva in mano sul tavolo e sedendosi accanto a lui.

-Perché la odi così tanto?- gli chiese per l’ennesima volta. Michael non aveva una risposta a quella domanda, non l’aveva mai avuta.

-Non lo so, mi irrita anche solo sapere che dorme nella stanza accanto alla mia.-

La donna, Chirsten, lo guardò con sguardo apprensivo per qualche secondo prima di scendere dal tavolo e posizionarsi di fronte a lui.

-Quella ragazza ha sofferto pene che tu non puoi neanche immaginare. Sarà un po’ strana ma come fai a giudicarla se non hai mai provato a conoscerla?-

Michael non sapeva cosa rispondere. Che Miren avesse sofferto poteva immaginarlo ma non aveva mai neanche pensato di conoscerla meglio, era un’ipotesi non ipotizzabile.

Non poteva, non era nelle sue capacità.

-Non mi piace. Non mi è mai piaciuta e mai mi piacerà. Punto.- e scese da tavolo con un balzo.

Si voltò per andare in camera sua mentre sua madre, affranta, si rimetteva a cucinare.

Michael non sapeva cosa fare.

Miren era ferma, immobile, apatica, sull’uscio e lo stava fissando in un modo diverso dal solito.

Michael era pietrificato perché nei suoi occhi ghiacciati giurava di aver visto qualcosa, qualcosa che ora gli pugnalava lo stomaco.

Miren si voltò e con una lentezza innaturale prese a salire le scale, diretta in camera sua.

Finalmente aveva sentito quello che Michael pensava di lei. Lo sapeva,  ma sentirlo era meglio.

Era fuori rischio… il ghiaccio era al sicuro.

 

 

 

                                                                                                                                                                                                          Salve!

Mi è dispiaciuto molto non vedere recensioni al prologo ma spero che questo capitolo vi piaccia e che deciderete di recensire. Bene abbiamo capito un po’ quali sono i caratteri dei personaggi e Miren ora sa cosa Mike pensa di lei!

Fatemi sapere che ne pensate! Al prossimo capitolo <3

 

 

 

 

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