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Autore: Kitsune no Pao    23/12/2008    1 recensioni
Ataru Moroboshi si ritrova nei panni del rivale Shutaro Mendo! Una ghiotta occasione di vivere il lusso da lui sempre invidiato all'amico-nemico...e se il prezzo fosse Lamù? Fanfiction dedicata ai " sensei " Achille88 ed Andy Grim, le cui storie hanno acceso in me la voglia, facendomi sognare!^^
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atarù Moroboshi, Lamù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suono acuto di una sirena azionata a mano si diffuse in ogni dove, nel grande sotterraneo dell'edifico principale della tenuta Mendo; uomini in divisa si affrettarono a raggiungere le loro posizioni mentre si udiva sempre più intenso il rombo di due turbine a reazione.

" -FOXHOUND- pronto al lancio signore!!" gridò un soldato, mettendosi sull'attenti al cospetto di un suo superiore.

" Il pilota è nella cabina pronto al decollo, signore!!" urlò un secondo militare.

" Trenta secondi all'arrivo del signorino!!" tuonò infine un soldato appostato vicino ad una grosso cilindro adagiato su un carrello, del tutto simile ad un serbatoio ausiliario per caccia e collegato ad uno scivolo.

Ataru, dopo essere scivolato velocissimo dentro un tubo ed aver raggiunto una sorta di cabina, era stato denudato da braccia meccaniche, lavato in centrifuga, asciugato da una potentissima ventola e vestito della divisa scolastica bianca.

Non era mancato un braccio robotico che si era adoperato nel pettinarlo, mentre i suoi denti vennero lucidati da una grossa spazzola rotante.

Accadde tutto così in fretta che non riuscì a spiccicare protesta alcuna, nonostante i modi dei macchinari fossero alquanto rudi e sbrigativi...

Completata l'opera una pinza lo sollevò dalla cabina e lo lasciò cadere su uno scivolo metallico, pochi metri e si trovò serrato in un tubo lungo e stretto, con un piccolo monitor sistemato davanti ai suoi occhi.

Qualcuno chiuse l'entrata di quell'affare.

" CONFERMATO SHUTARO MENDO DENTRO LA 'CULLA', APRIRE LA RAMPA NUMERO TRE, AGGANCIARE IL VETTORE ALLA FUSOLIERA, MUOVERSI MUOVERSI!!!" sbraitò a gran voce quello che sembrava il comandante dell'operazione.

Ataru, dentro quella specie di grosso razzo, si sentì sballottare tutto; sul monitor comparve un viso aggraziato di fanciulla ed una voce dolce spiegò gli eventi:

" Buon mattino signorino Shutaro Mendo, l'assistente elettronica le raccomanda di mantenere la calma durante l'operazione -protocolo A-, al fine di garantire a lei ed agli operatori il massimo della sicurezza e dei risultati."

Ataru ascoltava incredulo, non controbatteva unicamente perchè sapeva di avere a che fare con una registrazione.

Il grosso caccia sovietico MIG 31 'FOXHOUND', con attaccato sotto alla fusoliera il bossolo contenente il ragazzo, venne direzionato grazie alla piattaforma girevole su cui era poggiato verso l'uscita, un tunnel che saliva diagonalmente fin sulla superficie; nel prato si sollevò una grande botola e sulla visiera del pilota di quell'aquila d'acciaio si riflettè il cielo azzurro.

Una paratia metallica comparve dal suolo per fermare le fiammate scaturite dagli ugelli dell'aereo, mentre il pilota comunicava di aver dato tutta manetta:

" Sgancio freno in tre, due, uno, fai buon viaggio anubis 1°!!" gridò il controllore all'auricolare, sollevando il pollice in direzione dell'aviatore, che ricambiò il gesto.

Le forti vibrazioni della fase di decollo vennero avvertite anche da Ataru, all'interno della 'culla', nonostante questa fosse perfettamente insonorizzata.

" Ora si trova a bordo del vettore denominato 'culla' " spiegò la voce elettronica al ragazzo : " in 95 secondi raggiungeremo il liceo Tomobiki, la culla verrà sganciata dalla fusoliera e precipiterà nel cortile della scuola; un piccolo paracadute frenerà la caduta e toccato il suolo il vettore si aprirà, garantendo la sua liberazione. La cartella è ai suoi piedi, si ricordi di non dimenticarla, ha in dotazione anche soldi a sufficienza per acquistare il pranzo, opti per alimenti leggeri e di facile digestione che non limitino le sue capacità cerebrali, grazie per aver utilizzato il protocollo A."

" Ecco perchè Shu odia così tanto i ritardi!" pensò Ataru, stretto in quell'angusto spazio: " ...ce lo vedo proprio, chiuso qui dentro che grida :-è buio, è stretto, ho pauraaahhh-!!


" Zero!!" gridò il controllore e l'aereo schizzò con un boato nel cielo blu del mattino.

Nel cortile del liceo, un rombo sormontò il vociare degli studenti che si apprestavano ad entrare nell'edifico scolastico ed un caccia sfrecciò velocissimo, sganciando il vettore nel punto designato; il pilota augurò tramite il monitor buona giornata al signorino e si congedò, facendo rotta verso la base.

" T-Tutto ciò è pura follia!!" commentò Ataru, mentre si sentiva cullare dopo le violente accelerazioni sopportate in precedenza.

L'abbondante colazione gli tormentava lo stomaco in subbuglio, quando avvertì l'arresto della caduta e finalmente la 'culla' si aprì, liberandone il contenuto.

Purtroppo per il suo occupante ciò avvenne a parecchi metri di altezza...il paracadute era rimasto impigliato nella torre con l'orologio della scuola ed Ataru si ritrovò nel vuoto.

Gridando improperi piombò giù, impattando il suolo con un tonfo sordo; la pesante cartella piena di libri gli si abbattè sulla schiena.

" P-Protocollo A..." sussurrò il giovane, faccia al suolo, con voce fioca.

Era caduto proprio davanti al grande portone d'entrata ed una folla di giovani osservava il loro compagno immobile, commentando l'accaduto con qualche risatina.

" ...ed ecco il nostro Mendo con una delle sue entrate ad effetto!!" esclamò una voce a lui familiare con tono di scherno : " Purtroppo oggi non è giornata nemmeno per i ricconi..."

Ataru, dolorante, sollevò la testa e si trovò ai piedi di Shutaro Mendo, l'unico, l'originale!

Ma l'odiato coetaneo non indossava i suoi soliti, candidi abiti, bensì una divisa blu classica e pure visibilmente usurata.

I neri capelli non erano certo ordinati e brillantinati con la solita cura, apparivano piuttosto scompigliati; probabilmente il ragazzo nemmeno si era pettinato, quella mattina.

Teneva la cartelletta in cuoio con fare scialbo, appoggiata sopra la spalla ed il suo sguardo era arrogante e sciocco al contempo.

" T-Tu...maledetto!!!" ringhiò Ataru,mentre con fatica riguadagnava la postura eretta.


" Cos'è successo, tesoruccio??"


Lamù comparve da dietro le spalle di Shutaro e gli planò accanto, poggiando i piedi al suolo.

La divisa alla marinara vestiva alla perfezione il corpo formoso ma sinuoso della bella Demone, che ora fissava Ataru sbattendo ripetutamente le palpebre dei suoi grandi occhi verdemare.

" Shutaro è piombato dal cielo per farsi notare, come al solito...ma qualcosa è andato storto!!" esclamò ridacchiando Shutaro.

" Shu-chan tutto bene??" domandò Lamù al malconcio ragazzo, che la fissava scioccato.

Ataru strinse nelle mani le spalle dell'aliena e gli diede alcuni scossoni:

" Lamù, LAMU?!! Non mi riconosci nemmeno tu?? Sono io, sono Ataru, il tuo tesoruccio!!" gridò il giovane, col bianco abito sporco di terra ed alcune escoriazioni sul viso.

" Di un po', hai battuto la testa??" Domandò Shutaro Mendo.

" Lamù, Lamù!!" continuò imperterrito lui : "...guardami, sono io, Ataru Moroboshi, Lui è Mendo Shutaro!!" gridò indicando il giovane al suo fianco, che con uno sbuffo si avviò all'interno dell'edificio.

" Sono il tuo tesoruccio, sono io!! Io, io, sono il tuo tesoruccio!!" urlava Ataru, sempre più nervoso ed agitato, davanti al viso stupito della bella Lamù.

Per tutta risposta la Oni lo fulminò:

" E' uno scherzo di cattivo gusto, Shu-chan!!" borbottò l'aliena, prima di alzarsi in volo e ricongiungersi al suo ' tesoruccio', prendendolo a braccetto.

Ataru restò pietrificato a quella visione e fu tentato di scappar via, ma Shinobu uscì dalla scuola di corsa; il suo viso appariva preoccupato ed ansimava per la fretta:

" Shutaro!" disse : " ...ho saputo che hai avuto un incidente, devo accompagnarti in infermeria??"

" Nemmeno tu...mi riconosci? Shinobu-chan??" pensò Ataru fissando l'amica; poi si ricompose, raccolse la cartelletta dal suolo e gli sorrise:

"E' tutto apposto, Shinobu!" esclamò : "...ora sarà bene entrare, altrimenti ritarderemo!"

" Bene!" rispose lei sorridendo dolcemente.

" Devo ragionare...ragionare..." pensò Ataru mentre al fianco della compagna percorreva i corridoi in legno del vecchio Liceo Tomobiki :

"...uno scambio mentale non è possibile, avrei il suo aspetto...una dimensione alternativa...più plausibile, ma dovrei cercare di capire quando è avvenuto il passaggio! Oppure..."

Le compagne di classe si inchinarono nella sua direzione:

" Buon giorno, Shutaro!" esclamarono all'unisono, arrossendo.

Ataru le fissò, mai gli avevano riservato un tale saluto mattiniero prima d'ora:

" ...al diavolo!!" concluse prima di entrare in classe : "...prima di cercare una soluzione è meglio godere dei frutti di questo mistero!!"


" Permesso per l'atterraggio accordato, Anubis 1°!!"

Il grosso caccia da intercezione planò sulla lunga pista della tenuta Mendo, quando fu fermo una jeep gli si avvicinò, fermandosi per caricare il pilota.

" Missione compiuta, il debole vento ha deviato la traiettoria della 'culla' di alcuni metri ma non dovrebbe aver creato ulteriori problemi!" confessò l'aviatore.

" DANNAZIONE!!" tuonò il comandante dell'operazione, grattandosi la testa ispida di capelli bianchi; le profonde rughe attorno agli occhi delineavano una personalità ferrea e probabilmente ognuno di quei solchi era nato da una battaglia:

" DOVE DIAVOLO SI SONO CACCIATE QUELLE FEMMINUCCE IN NERO!? VOGLIO QUI IL CORPO PRIVATO DI PROTEZIONE DI SHUTARO, QUEI FETENTI DEVONO DARCI UNA MANO A SISTEMARE QUESTO CASINO!!!"

" Mi dispiace signore!!" rispose un soldato scattando sull'attenti : "..ma i ragazzi in nero sono tutti in congedo fino a domani, molti di loro sono ancora sfiniti per il 'preparativo'!!"

" MALEDETTI CANI!! " ringhiò l'anziano militare osservando la confusione che regnava nel bunker sotterraneo dopo l'operazione 'protocollo A' : " PORCI E CANI!! NON LASCERO' CHE USINO QUESTO CORPO D'AVIAZIONE PER I LORO SCHIFOSI GIOCHI DI POTERE, SIAMO SOLDATI, DANNAZIONE!!"

Una porta scorrevole di pesante acciaio si aprì, il padre di Shutaro avanzò fra i filari di aerei parcheggiati fino a raggiungere la postazione di comando, sormontata dai molti computer, il grande schermo del radar e la piattaforma girevole di lancio.

" Avevo pensato, vecchio amico mio, di ritirare una partita di F 22 raptor..." disse mentre, guardandosi attorno, si massaggiava i corti baffi.

" I-I gioielli a guida digitale, statunitensi, di ultima generazione?? Quelli con gli ugelli a spinta vettoriale??" domandò il vecchio comandante, ritto sull'attenti.

" Proprio quelli..." borbottò l'uomo : "...ma se è per lei causa di tanta sofferenza essere ai nostri servizi..."

" NON SIA MAI!!" tuonò l'uomo : " E' PER ME IL PIU' GRANDE DEGLI ONORI, SERVIRVI!!"

Nella mente dell'anziano comandante già svolazzavano i nuovi caccia.


" Non voglio più sentire la parola 'preparativo', dimenticate ogni informazione a riguardo." ordinò il signor Mendo, andandosene.

" AVETE SENTITO RAZZA DI DEBOSCIATI MOLLACCIONI?? MUOVERSI MUOVERSI!!" Urlò il militare ai suoi uomini.


  
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