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Autore: Minerva Bellatrix    26/12/2008    2 recensioni
Un ladro abilissimo che restituisce ogni bottino dopo tre giorni.Un Generale che ha tutta l'intenzione di catturarlo.Un alchimista scomparso dopo l'ennesimo shock che ha sconvolto la sua vita.Un mistero che si nasconde dietro il vero oggetto dei furti.L'unico ad avere tutte le risposte è il "Three Days Thief"...... Ma, per averle, bisogna prima riuscire a catturarlo...
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roy Mustang, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 2 – Trappola a Prova d’Errore

Roy finì lentamente il proprio lavoro, cercando di tenere il pensiero di Three Days il più lontano possibile dalla propria mente.
Non facile.
L’ennesimo fallimento lo riempiva da una parte di sconforto, ma dall’altra di un profondo desiderio di rivalsa.
Se all’inizio catturarlo era stata una questione di ordinaria amministrazione, ora stava diventando man mano una faccenda personale.
Il fatto che lasciasse la refurtiva sempre nel suo ufficio, mai in quello di altri, testimoniava una volontà di sfida nei suoi confronti, questo era indubbio…
Resosi conto di stare quasi stritolando la stilografica tra le mani, Mustang allentò la presa.
Sbirciò con la coda dell’occhio l’orologio appeso sul muro.
L’una…
Poteva arrischiarsi ad uscire dal suo ufficio e recarsi a mensa?
Riza era passata due ore prima a portargli il tè, gli altri non si erano fatti vivi, nessun ufficialetto era arrivato a consegnargli altri documenti…
Infilando i guanti in tasca, si alzò e uscì.
Passando solo ed esclusivamente da corridoi secondari (e mettendoci il triplo del tempo normale) riuscì a raggiungere il refettorio senza incontrare nessuno.
Ottimo.
Varcò la doppia porta, congratulandosi con se stesso per l’ottima riuscita del proprio piano.
Stava raggiungendo il tavolo riservato agli alti ufficiali, quando un rapido ed irregolare rumore di tacchi lo avvertì che la sua persecuzione, purtroppo, era riuscita di nuovo a raggiungerlo…
«Generale Mustang!» esclamò una sottile voce acuta.
Roy si girò lentamente, pregando con tutto se stesso di aver avuto una dannatissima allucinazione uditiva.
Non fu accontentato.
Davanti a lui, sull’attenti, stava Egle Emptee, una del gruppo di fortunati ufficialetti che erano passati sotto il suo comando.
Per essere precisi, una delle tre donne facenti parte del suo drappello.
Biondissima e con un aspetto che la faceva sembrare molto più giovane della sua vera età, aveva preso con un po’ troppo entusiasmo il suo nuovo incarico.
In parole povere, tampinava ovunque Roy, attuando tattiche sconosciute probabilmente anche alla Riza dei bei tempi, quella che lo inseguiva brandendo in una mano i documenti da firmare e nell’altra la sua fida calibro 9.
«Sì, Sergente Maggiore Emptee?» si limitò a chiedere, sperando di cavarsela il più velocemente possibile.
Infatti, oltre a tampinarlo, la Emptee aveva la bizzarra abitudine di attaccare bottoni assurdi, trattenendolo in discorsi ai limiti dell’umano per ore e ore.
Meno male che, di solito, era tenuta sotto controllo da Havoc (che aveva rinunciato immediatamente a provarci ad uscire).
«Oh, Generale, volevo scusarmi per l’ultimo nostro insuccesso!»
Ecco, appunto.
«Capisco, Sergente, ma al momento non dovresti essere con Havoc? Se non sbaglio, il tuo turno è già cominciato…»
Bieco tentativo di salvarsi.
Fallito in partenza, già lo sapeva, ma tanto valeva…
«Dovrei, ma il Tenente Havoc al momento è quasi sdraiato sulla sua scrivania che ripete come una nenia un gran numero di parole non proprio cortesi rivolte al ladro Three Days, signore, quindi dubitavo di potergli essere di alcun aiuto»
Mentre si rassegnava a essere seguito dal demonio fatto bionda, cercò di non pensare a nulla.
Perché c’era un vero motivo per cui odiava essere in compagnia di Egle.
Non certo solo il fatto che fosse petulante e rompiscatole, a quello c’era stato abituato per colpa di tante altre persone.
La prima volta che aveva notato la sua sigla, apposta su un documento come tanti come visto, aveva sentito una stretta al cuore.
C’era voluto molto tempo per ammettere con se stesso che era perché quella sigla l’aveva letta fin troppe volte, vergata in una calligrafia sbrigativa in fondo a lunghi rapporti.
Più volte, se l’aveva vista solo di sfuggita o di spalle, l’aveva chiamata Fullmetal.
Egle si limitava a guardarlo interrogativa, per poi chiedere se stava parlando con lei.
L’unica volta che qualcun altro aveva assistito alla scena era stata la prima, quando Emptee era arrivata da un paio di settimane.
Jean e Heymans avevano alzato la testa di scatto, quasi stirandosi i muscoli del collo, Vato e Kain erano sobbalzati, mentre Riza aveva lasciato cadere l’intera pila di fogli che stava trasportando.
Roy si era reso immediatamente conto dell’errore e si era corretto subito dopo, ma la bionda Sergente gli aveva comunque domandato «Scusi, ma chi è Fullmetal
Il moro non aveva risposto.
Si era alzato, aveva raccattato guanti e giacca ed era uscito, dicendo soltanto, rivolto a Hawkeye, di non sentirsi molto bene.
Non sapeva che cosa, esattamente, i suoi sottoposti le avessero poi raccontato.
Tutto quello che rammentava, di quel solitario pomeriggio, era la lunga contemplazione della scatola chiusa mediante alchimia che custodiva i piccoli frammenti dell’orologio e il crepitio delle fiamme che aveva acceso senza alcun motivo, solo per sentire il calore del fuoco avvolgergli le mani.

***

«Dimmi tutto»
Erano le quattro passate da un po’ e Mustang (liberatosi di Egle) si era blindato con il suo vecchio gruppo nel suo ufficio, nel tentativo di organizzare una strategia decente contro il maledetto ladro.
Havoc aveva ancora un’aria molto depressa (aveva passato le ultime due notti a pattugliare tutta Central, quindi non aveva tutti i torti), Fury e Breda studiavano una piantina appesa alla parete, mentre Hawkeye completava una serie di rapporti.
Falman, infine, si preparava a dare gli ultimi resoconti che aveva stilato in archivio.
«Dall’inizio dell’attività a Central di Three Days, ovvero tre mesi fa, il ladro ha perpetuato un totale di dodici furti, circa uno alla settimana»
Si avvicinò alla piantina, facendo piccole crocette in vari punti.
«Questi sono i luoghi colpiti finora. In ordine cronologico, i furti sono stati compiuti nel quartiere nord, quindi in quello est» fece una piccola pausa, cerchiando due edifici, quindi continuò «In quest’ultimo, vi sono ancora solo due edifici che ospitano preziosi del tipo rubato da Three Days, cioè gioielli»
Roy, che fino a quel momento aveva assistito alla spiegazione in silenzio, stava riflettendo rapidamente.
«Quindi è possibile che il nostro ladro colpirà in uno dei due luoghi» chiese.
«Con una possibilità del 25% l’uno, signore»
«… E il restante 50%, Falman?»
«Che colpisca nel resto della città» concluse Vato, imperturbabile.
Kain, Breda e Roy lo fissarono sconsolati.
«La cosa più consigliabile, ad ogni modo, è pattugliare tutta la città ed in particolare i due edifici» aggiunse, nel tentativo di farli riprendere.
«Potremmo fissare dei posti di blocco nelle vicinanze e beccarlo non appena tenta di avvicinarsi» propose Jean, uscito dalla sua nube nera di depressione (tanto simile alla nuvoletta di Fantozzi).
«Lo sconsiglio» puntualizzò Riza, fermando la penna e alzando gli occhi dai suoi fogli «Visto che ha restituito puntualmente ogni bottino, Three Days è legalmente innocente. Anche se lo arrestassimo, dovremmo comunque rilasciarlo immediatamente»
Il Generale assentì «Hai ragione. Ha l’idea del posto di blocco non è cattiva, basterà catturare Three Days dopo e non prima del furto… Sì, possiamo fare così»
Si alzò e raggiunse con Riza gli altri davanti alla piantina.
«Bene. Dubito che agirà stanotte, ha appena restituito il bottino. Da domani sera stabiliremo i posti di blocco… Hawkeye, Fury, voi ed i vostri gruppi pattuglierete un edificio, Havoc, Breda, voi l’altro. Falman, predisponi un controllo per la città»
«E lei?» chiese Hawkeye.
Da una parte temeva che volesse fare lo scansafatiche, dall’altra di non poter assolvere i propri doveri di guardia del corpo.
«Domani uno, dopodomani l’altro… Nella speranza di beccarlo, stavolta»
Il piano era perfetto.
Three Days aveva i giorni contati…

Forse.

***

Due sere dopo, Roy, termos di caffè a portata di mano, stava scrutando attentamente la casa dinnanzi a sé.
Il giorno prima si era risolto con un nulla di fatto, motivo per cui era un tantino nervoso.
L’ultimo contatto con l’altro gruppo era stato qualche ora prima e aveva annunciato uno zero assoluto.
Riza era immobile accanto a lui, la mano appoggiata al calcio della pistola.
I minuti passavano lenti, inseguendosi pigri con le lancette dell’orologio.
All’ennesimo sbadiglio, Mustang notò qualcosa.
Un’ombra.
Hawkeye, in silenzio perfetto, impugnò la sua calibro 9.
Three Days era arrivato.
Diramò subito l’ordine di restare immobili e richiamò le altre pattuglie sparse per la città.
La sua percezione del tempo accelerò come il suo battito, mentre indossava i guanti alchemici.
Tic tac, tic tac.
Tum tum, tum tum…
Un brivido alla base del collo.
L’ombra era ricomparsa.
«Via!» gridò il Flame Alchemist, mentre con le scintille e le fiamme illuminava il ladro.
Avrebbe catturato Three Days, ne era sicuro.
Fossa stata l’ultima cosa che avrebbe fatto in vita sua.






Note Varie:
Egle Emptee: Fate attenzione a lei, non sarà una presenza del tutto marginale, anzi… Il suo nome ha un preciso significato, avete qualche idea? ^o^ BAD GIRL, SE OSI RIVELARE QUALCOSA, LA MIA IRA SI ABBATTERA’ SU DI TE, CHIARO!?!
Ufficialetti: Termine che Roy usa e userà piuttosto spesso, non indica i suoi soldati bassi in grado, ma quelli che non facevano parte del gruppo originale (ovvero Hawkeye, Havoc, Breda, Falman, Fury e lo scomparso Fullmetal)






Aluuuuuuuura!
Ma che bello rivedervi!
Sono passati ben quattro mesi, lo so, ma ho dei seri casini con la scuola, il passaggio da biennio a triennio del classico è stato molto peggio di quanto potessi immaginare, motivo per cui ho avuto un lungo blocco dello scrittore, per di più il poco tempo che ho avuto mi ha impedito di battere a computer quel poco che avevo scritto.
Per questo motivo, anticipo fin da subito che non so quando tornerò, dubito che abbandonerò questa fic perché la trama è già tutta segnata.
Ad ogni modo, ABBIATE FEDE!
Prima o poi aggiornerò di nuovo!
Now, grazie 1000 alle anime pie che recensiscono!
Kgm92: Spero tanto che continui a piacerti!
Liris: Al doveva morire, sorry ma è così. Altrimenti mi veniva fuori una Elricest, pairing che apprezzo, ma che mi è quasi impossibile da scrivere! Sono contenta che ti interessi la mia ficcina *blush*
antote: Ma tutti mi difendete Al? Sta a vedere che mi toccherà risuscitarlo! Mi scuso per il tanto tempo trascorso, ma il tempo che ho è quel che è... Sorry ^^''''
shikadance: *svicola per evitare gli abbracci alla Armstrong* Grazie per la entusiastica recensione!
FightClub: Chi è il ladro? Beh... *si guarda intorno, per evitare di essere spiata* Attenzione a non farla troppo semplicistica, anche perché da quando ho scritto il primo capitolo ho cambiato la tarama un paio di volte *ghigno sadico* Dal prossimo capitolo ci saranno un po' più di indizi... E di casini, ma vabeh!
Bad Girl: Cara BG, quanto tempo, eh?
Ti avverto che al primo spoiler che provi anche solo a bisbigliare ti uccido personalmente, quindi regolati tu!
Sì, Zazà we love you, ma Lupin resta il più figo (seme o uke che sia... Più uke che seme, in effetti!)

Bon, ci si risente non appena potrò!

Kiss kiss
MB

  
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