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Autore: LightSnow    20/04/2015    3 recensioni
Kayme e Law. Lui, il dottore migliore della zona, lei, un clown doctor. Lui i bambini li fa piangere e morire di paura, lei li fa ridere con le sue buffe smorfie e la sua simpatia. Due persone, due caratteri estremi: l' una talmente ingenua da sembrare sciocca, l'altro talmente distaccato da sembrare senza emozioni. Spensieratezza e aridità. E se qualcosa si muovesse in loro? Si dice che anche la più fredda crudeltà si pieghi alla dolcezza e alla gentilezza. O sarà l'allegria di Kayme ad inaridirsi fino a diventare rigida e fredda?
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kayme, Trafalgar Law
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Doctor Sonrisa cap 3 Capitolo 3
Kayme prese la rincorsa dal corridoio, mirando bene alla porta dietro la quale si trovavano i bambini. Voleva fare un' entrata ad effetto, aprendo ( o meglio, sfondando ) la porta di scatto scaraventandosi a sorpresa nella stanza, per cominciare la visita con il giusto brìo.
Si allontanò dalla porta di 15 passi, alzò una gamba dopo l' altra e si ritrovò a correre, vedendo la porta che si allargava sempre più velocemente mentre andava su e giù.
Ormai la sua mano stava per agguantare la maniglia già carica della forza necessaria ad abbassarla, quando una massa bianca si parò di fronte a lei facendole impattare la faccia.
Guardò stranita quello strano corpo bianco, ma ci vollero solo pochi istanti affinchè realizzasse che fosse la schiena di Law.
< Possibile che tu non abbia un minimo d' idea? Quei bambini saranno di certo impauriti dall' ambiente, ci manca  che una perfetta sconosciuta come te entri all'improvviso a complicare le cose. >
La ragazza si fermò, ci pensò su e alla fine realizzò che il dottore aveva ragione. Sapeva bene che con dei bambini la prima impressione era tutto, inoltre se fosse entrata così di colpo avrebbe violato la loro privacy, rendendola subito un soggetto fastidioso ai loro occhi. Si sentì imbarazzata per aver quasi fatto una cavolata del genere.
< Oh...eh...HAI RAGIONE! > Il suo viso si accese di rosso e si grattò la testa tutta agitata. Era troppo impulsiva e ciò non era sfuggito a Law, che, anticipandola, non le aveva dato possibilità d' azione, fermandola appena in tempo, cogliendo inoltre l'occasione di metterla in riga.
Le persone che seguono il proprio cuore erano così facili da anticipare. Bastava pensare a un' azione sommando il modo più assurdo per compierla. E su questa teoria Law non aveva ottenuto che conferme.
 O almeno, era questo ciò che aveva rapito la sua mente in quel momento.

Trafalgar si limitò a bussare alla porta un paio di volte, prima che delle voci entusiaste e giocose non gli assicurarono il benvenuto.
< Arrivano, stanno arrivando!! >
< I clown doctor ! >
< Eccoli !!! >
< Siiii !! >
Law entrò.
< ... >
< Tsk... >
< Eh... >
< AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA !!!!! >
Una risata contagiosa esplose come una granata per tutta la stanza.
Tutti e 20 i bambini stavano ridendo con le lacrime agli occhi alla vista del più temuto chirurgo del Paese truccato come un cartone animato.
Risata che morì nell' esatto momento in cui videro spuntare l' enorme spada da dietro il ragazzo. A Trafalgar era concesso portarsi dietro quell' arma perchè giustificata come mezzo di " anestesia istantanea " per i pazienti più fifoni.
I bambini deglutirono vistosamente iniziando a indietreggiare nei loro lettini.
Sorprendentemente però, il ragazzo si avvicinò alla parete e vi appoggiò la katana.
< In questo modo avremo la situazione sotto controllo. >
Infatti non erano stati rari i casi in cui persino dei bambini, spinti dal terrore che li circondava in un ospedale, aggredissero con furia i malcapitati che entravano, sia che fossero medici o, appunto, clown doctor.
Tenedoli sotto scacco con la paura, Law avrebbe evitato qualsiasi ribellione. La spada serviva a ricordare loro chi avesse il coltello dalla parte del manico.

< Eeeesatto bimbi ! Sono arrivati i super-mega-magnifici clownnnnnn... Doctors !!! > Trillò entusiasta Kayme cercando di alleggierire l' atmosfera.
Dalla sua enorme borsa tirò fuori un altrettanto enorme pallone, in cui si vedeva un nucleo contenente del DNA, una gelatina che lo avvolgeva che sembrava del citoplasma e dei mitocondri. E' già, era una cellula grandezza pallone che serviva a insegnare divertendosi ai bambini qualcosa in più riguardo al corpo e a capire a cosa realmente si riferissero i medici quando ne parlavano.
Kayme alzò il pallore con un palleggio, e questo finì sulle braccia di una bimba, che gli diede una schiacciata passandolo a un altro.Chi lo passava con i piedi, chi prima lo faceva rimbalzare un po', chi ci faceva un balletto insieme per mostrare la sua bravura, chi lo tirava di petto come avevano visto fare dai calciatori, chi con la testa, chi cercava di fare una rovesciata ribaltandosi nel lettino...Tutti si stavano divertendo da matti, tranne un bimbo in carrozzina lì vicino. Allora Kayme lo prese sulle spalle e lo portò più in alto di tutti gli altri, facendogi toccare anche a lui l' agognato pallon-cellula.
Un bimbo lo passò a Law, e questo, con gran meraviglia dei presenti, iniziò a giocare con il pallone come se fosse uno da calcio, piegandosi in modo che potesse raggiungere la schiena, per poi farlo cadere, giocarci con i piedi in un'esibizione tra salti del pallone e le sue gambe, che riuscivano a destreggiarsi per quanto fosse grosso quel pallone.
I bambini lo guardavano rapiti, e quando, con un colpo di testa, lo fece attraversare tra le gambe di Kayme mandandolo fuori dalla porta, esultarono
< GOOOOOOAAAAALLL!!! > iniziando a fare la hola.

Dopodichè fu la volta delle palline da circo. La ragazza ne prese tre, e iniziò a tirarle in aria. Ma era troppo scoordinata, per questo dopo cinque secondi una le cadde pesantemente in testa e le altre due sui piedi.
< Madonna santa! E' da un mese che ci provo ma non ci riesco proprio! > Intestardita lo rifece due, quattro, sei, otto volte, ma come unico risultato ottenne dei lividi o delle palline incastrate sotto i letti o tra i macchinari.
Con un lesto colpo di mano Law le afferrò tutte e tre e iniziò a lanciare le prime due e poi di seguito la terza.
Il lancio di quelle palline si basava su calcoli matematici e equilibrio: quando una palla era esattamente all'apice del lancio, quindi a metà strada tra le due mani, bisognava lanciare l' altra. Quindi era necessario calcolare il tempo nel quale una pallina ci impiegava a raggiungere quella metà, e renderlo stabile per creare il giusto equilibrio e ritmo che avrebbero permesso a quel gioco la massima durata. Law era naturalmente portato per i calcoli e l' equilibrio, e ciò, a sua insaputa, ne faceva un ottimo giocoliere.
< Waw ! Ma come fai? Mi puoi insegnare? >
Gli occhi della ragazza brillavano estasiati.
Law sospirò, vedendo ardua l' ipotesi di ammaestrare una tale imbranata. Ma, sapendo quanto ci tenesse Kayme, decise di accontentarla.
Infilò le sue braccia sotto le sue, in modo tale che i palmi di Law potessero racchiudere i dorsi delle mani di Kayme.
< Ascoltami bene. Devi lanciare la prima pallina... >
Le mani della ragazza, come se fossero unite con dei fili ai palmi di Trafalgar, iniziarono a muoversi,  non di volontà propria, ma lasciate in balìa dei suoi gesti, dei suoi movimenti, delle sue dita esperte che stimolavano i nervi delle nocche, facendole eseguire secondo la sua volontà.
Ma ora le mani di Kayme avevano imparato il movimento, e si stavano ribellando al controllo esercitato dalle mani ambrate.
Law però non le cedette il comando: i suoi arti esperti volevano che lavorasse eccellentemente.
Ora le mani di Kayme scivolavano lisce e candide da quelle di Trafalgar, arrivando con tempismo a cogliere la palline, ora Trafalgar gliele stringeva con la forza necessaria affinchè stessero ferme, affinchè lui potesse dominarle e afferrare le palline con precisione. Era un gioco di mani che si divincolavano, si stringevano, si sfioravano, si solleticavano. Le une esperte volevano sottomettere le altre, che, giovani e irrequiete, volevano mostrare le proprie capacità.

Dopodichè la verdolina prese delle sacche per le flebo riempite di cioccolata liquida, e iniziò a schizzare sui bambini, e questi, prontamente, evitavano la cioccolata o aprivano la bocca per prenderla al volo. Naturalmente di sacca ce n'era più di una, così iniziò una vera e propria battaglia di schizzi cioccolatosi .
Quelli più coraggiosi s' inseguivano per la sala battaglieri, quelli più fifoni si nascondevano sotto i lettini o i macchinari, quelli più insicuri formavano delle squadre. Nell' aria c' erano tante risate, urla di divertimento e un dolce profumo.
Uno di questi schizzi colpì Kayme, che prendendosi il petto tra le mani, mettendo la lingua fuori, alzando gli occhi  al cielo e cadendo rovinosamente, simulò una falsa morte.
< Kayme è morta !! >
< Ma va citrullo! Sta solo fingendo! >
< Quindi sta dormendo? >
< Ummh...sì, penso di sì >
< E come facciamo a svagliarla? >
Una babina dai capelli rosa si fece avanti con gli occhi che brillavano:
< Oh! E' proprio come la Bella Addormentata! Ci vuole il bacio del principe azzurro per svegliarla! >
< Allora lasciate fare a me! > Disse un bambino biondo con gli occhi azzurri un po' arrogante.
< Zitto, Cavendish! Kayme è grande quindi ci vuole uno grande >
< Ma l' unico grande che c'è è Law! >
< Giusto! Law, bacia Kayme!! >
< Hai ragione! >
< Bacio! Bacio! Bacio! Bacio! Bacio! >
Sembrò una cosa tanto strana a Law che esitò per un momento.
 Ma infondo era solo un bacio. Due labbra che si uniscono. Niente di più, niente di meno. Per lui i baci non significavano nulla. Non che ne avesse dati tanti, ma per lui era un contatto fisico come un altro. Non ci vedeva nulla di romantico o sentimentale.
< Psst, Law, se non vuoi non sei costretto a... >
E in quel momento la lingua di Kayme restò paralizzata, perchè le sue labbra stavano ricevendo l' anestetico più potente: quelle di Law.
La bocca di Law non si fece strada in quella di Kayme. Non fu un bacio passionale e intenso. Fu un bacio casto, lieve. Le labbra del ragazzo erano posate delicatamente su quelle della ragazza, senza violarle, in una sorta di rispetto. Ma per Kayme non fu così. Era il suo primo bacio. Quel semplice contatto sprigionò una scarica di adrenalina che le invase il cuore, costringendolo a battere sempre più velocemente cercando di uscire dalla sua morsa. Kayme era una ragazza semplice, e questo bacio che per una donna più facile e abituata a certe cose non sarebbe stato nulla, per lei era qualcosa di assolutamente coinvolgente e magico. Socchiuse gli occhi, vedendo lo sguardo di Law puntato su di sè. Ma c'era qualcosa di diverso. Erano sempre gli occhi affilati e taglienti di sempre, ma con qualcosa in più. Non sapeva se fosse per la forma degli occhi, per il colore della pupilla o altro, ma in quello sguardo c'era un briciolo di umanità. Una speranza forse? Di tirar fuori il lato luminoso di Law? E lui, se n'era accorto? Difficile, dato che era rapito da quegli occhi mogano. Fu solo per un istante, quando la guardò meglio avendola così vicina a sè. Trafalgar Law poteva volere tutto il controllo del mondo, ma non avrebbe mai potuto vietare a sè stesso di perdere lucidità in certi momenti. In certi secondi. Si risvegliò solo quando sentì le labbra di Kayme sotto le sue aprirsi in un sorriso, invitandole dolcemente a fare lo stesso. Una scarica elettrica percorse la schiena di Trafalgar, che si staccò immediatamente da Kayme.
< Ooooh, quindi è così che si danno i baci? >
< Che schifo, secondo me si sono scambiati la saliva! >
< Mi dai un bacino? >
< Bleah ! > Disse la bimba colpendolo con l'osso del bacino.
Kayme si avvicinò al gruppo dei bambini e confabulò qualcosa alle spalle di Law. Questo si accigliò aspettando cosa sarebbe successo.
I bimbi e la clown doctor si misero in cerchio attorno a lui, finchè Kayme gridò :
< ADDOSSOOO!!!! >
E tutti i bambini compresa lei saltarono addosso a Trafalgar, facendogli il solletico
< Ma che! Vìa, lasciatemi! >
Ma le sue proteste vennero messe a tacere quando scoppiò una risata. E' sì, proprio da lui
I bambini continuavano a solleticarlo e lui continuava a ridere per lo stimolo involontario che riceveva.
Kayme lo guardò soddisfatta: se non avrebbe riso per conto suo, ci avrebbe pensato lei a farlo divertire.
Per la prima volta, un sorriso sereno e vivace comparì sulle labbra di Law, e Kayme non perse l' occasione per fargli una foto da spedire al giornale.
 
< B- Bene bambini! Per oggi è tutto! Ci vediamo settimana  prossima! > Disse Kayme
< Noooo!!! > Protestarono i bambini mettendo il broncio
< Se fate i bravi la prossima volta vi porto una sorpresa! >
< Evviva!!! >


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< Waw, come hai fatto a fare tutte quelle mosse col pallone? Erano troppo belle! > Si entusiasmò la ragazza, che stava accompagnando il dottore nel suo studio
< Da piccolo ho giocato spesso a calcio con un mio amico  che me le ha insegnate. >
< Mi piacerebbe conoscerlo! E...a proposito di quel bacio... >
< Non significava nulla. >
< Ah...eh...già, non significava proprio nulla... > anche se parlò con una punta di dispiacere.
< Ecco, siamo arrivati al tuo studio! >
In quel momento un omone grosso e roseo varcò la soglia dell' ospedale.
< Haccin! >
< Ehi, Kayme! Visto che passavo di qui sono venuto a prenderti! Ti va di andare a prendere un gelato? >
< Certo! Andiamo! >
< Vi avverto che sono già le sei di sera. > Li ammonì Law
< Coooosaaa?!  Già così tardi?? >
< Oioi! Allora sbrighiamoci! Corriamooo!!  > E Haccin partì in quarta.
< Oi, Kayme > La chiamò Trafalgar
< Mh? >
< Se provi ancora a gettarmi addosso venti mocciosi contemporaneamente ti taglierò in due >
< Ahah! Vorrà dire che prenderò lezioni di katana! >
< Ei, Kayme! >
< Arrivo, Haccin! A domani, Law! >

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Mentre Trafalgar stava sperimentando, un sorriso si dipinse improvvisamente sul suo volto. Anche volendo, non potè impedire a sè stesso di ripensare ai fatti di quella giornata e a quella ragazza, che le stava mostrando un mondo nuovo, luminoso e pieno di felicità. Ma si riprese subito, continuando ad osservare il battere. Se non si fosse concentrato abbastanza, come avrebbe fatto ad ucciderli tutti?


 
  
   
 
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