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Autore: Lucy_1398    29/04/2015    0 recensioni
Ogni volta che si guardava nello specchio Chelsea si sentiva nauseata dall' immagine che lo specchio le rimandava. 
Era una diciassettenne bassa per la sua età, camminava tenendo lo sguardo basso e i pugni chiusi come se si dovesse difendere da qualcosa, aveva due grandi occhi di un verde scuro e capelli biondo cenere, ricci. Non era particolarmente bella né popolare, al contrario era una ragazza timida e insicura. L'unica amica che aveva era sua madre, afflitta da una malattia terminale. Suo padre le  aveva abbandonate appena aveva scoperto che la madre di Chelsea, Margaret,  era incinta. Chelsea non era un adolescente come le altre: aveva solo 17 anni eppure si sentiva come se tutto il peso del mondo le gravasse addosso. A volte desiderava solo di non essere mai nata e si rannicchiava in un angolo della sua stanza singhiozzando silenziosamente, tenendo la fronte appoggiata sulle sue ginocchia sperando che qualcuno la venisse a salvare, ma non veniva mai nessuno a salvarla. Era sola. Sola ad occuparsi della madre malata e sola nell'affrontare tutti i giorni le cattiverie dei suoi compagni di classe.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Proprio quando Chelsea sentiva il respiro farsi più mozzo, sentì che la corda venne tagliata e due braccia forti la sorressero mentre cadeva. Chelsea aprì gli occhi e incontrò quelli di Ashton. Dietro di lui c'erano anche i suoi zii.
"Chelsea?" pronunciòAsh.
"Ash, hai letto il biglietto che ti ho lasciato?"
"Sì, ma che ti è venuto in mente di fare? Mi sono spaventato a morte quando ti ho vista" si lamentò lui.
"Ma tu mi ami ancora?" chiese Chelsea.
"Certo che ti amo ancora. Sono innamorato di te ora come lo sono sempre stato"
Chelsea non sapeva proprio cosa dire. Che pazienza che doveva avere. 
"Quando mi hai detto di andarmene ho intuito subito cosa avessi intenzione di fare e ho chiamato i tuoi zii, che si sono precipitati qui. Eravamo tutti così in pensiero per te"
"Lo so e mi dispiace tanto." borbottò Chelsea guardando i suoi zii, che la squadravano, ansiosi.
"Chelsea io voglio passare il resto della mia vita con te. Saresti disposta a scappare insieme a me?"
"In che senso?" chiese confusa lei.
"Partiamo. Domani. Mi segui per il concerto che terremo a New York, che ne dici? E dopo potremo anche fermarci a vivere lì. Vivremo grazie al nostro amore e alla mia musica. Sarei disposto anche a lasciare la band per te, ma ti prego non mi lasciare" implorò Ash.
"Ti prometto che non ti lascerò mai Ashton Irwin".
Ash e Chelsea si baciarono e una volta che si furono staccati, la zia andò ad abbracciare Chelsea con forza e iniziò a tempestarle la fronte di baci.
"Zia sto bene, dico sul serio" le rispose dopo l'ennesima occhiata preoccupata che le lanciò lei.
Dopo pochi minuti entrò anche Claire nella stanza, trotterellando verso Chelsea con un peluche stretto in mano.
"Claire!" esclamò Chelsea e la prese in braccio.
"Questa è l'ultima sera che ci vedremo. Domani parto per New York, sai?" disse lanciando un occhiata a sua zia, che le annuì sorridendo.
Era d'accordo e le dava il permesso di partire.
"Oh mi mancherai tanto" disse dispiaciuta.
"Ma non ti preoccupare ogni tanto vi verrò a trovare e vi telefonerò ogni giorno" le sorrise Chelsea e la piccola ricambiò.







Un ora dopo Ash era tornato a casa sua e Chelsea aveva finito di prepare la sua valigia. Sua zia entrò in camera sua.
"Oh Chelsea quanto sei cresciuta... Mi ricordo ancora il giorno in cui sei nata. Mia sorella era così contenta di aver avuto una femminuccia. Eri una bimba splendida e ora sei una donna splendida... che sta partendo"
Chelsea le se avvicinò e l'abbracciò.
"Credo che sia la cosa giusta andarmene da questo posto. È stato un inferno per me e voglio che rimanga un lontano ricordo."
"Hai assolutamente ragione. Ash è fortunato ad averti. Buonanotte Chelsea e arrivederci"
"No zia, sono io a essere fortunata ad avere uno come Ash" pensò Chelsea e la baciò.





La mattina successiva Chelsea si svegliò molto presto e scese sotto il portico di casa sua. Era una giornata calda e soleggiata.
"Eccola" gridò Beth, salutandola dal finestrino del furgone grigio appena arrivato davanti casa.
I cinque parcheggiarono e le andarono incontro.
"Beth cosa hai fatto al braccio?" chiese preoccupata Chelsea appena la vide.
"&E' una lunga storia. Ti racconterò tutto una volta in viaggio" le rispose e l'abbracciò.
"Ti sistemo la valigia nel bagagliaio Chelsea" si propose Michael.
Chelsea lo ringraziò.
"Allora ragazzi dirigiamoci all'aeroporto o non arriveremo mai a New York" comunicò Calum.
I sei montarono a bordo e Luke partì. Ash prese la mano a Chelsea e le sorrise.
"Ash dopo questo concerto non voglio che tu lasci la band per me. Puoi rimanere con tutti noi se ti fa piacere e poi andremo a vivere insieme".
"D'accordo. Qualunque cosa tu mi chieda io la farò" le rispose e poi la baciò.
Nei mesi successivi la madre di Ash lasciò il marito violento e conobbe un uomo che era il contrario del suo ex. Riguardo a Chloe e Annah, le due furono espulse dalla scuola e il professore di ginnastica si dimise. Dopo l'espulsione Annah si pentì di tutto ciò che fecero passare a Chelsea Hall mentre Chloe non lo fece ma decise di lasciarla in pace finalmente. La band diventò sempre più famosa e Beth diventò la migliore amica di Chelsea. Le cose tra lei e Ash andavano a gonfie vele e Chelsea si augurò che sarebbero rimasti insieme per sempre. Finalmente qualcuno era venuto a salvarla, pensò la ragazza che poi chiuse gli occhi e si fece illuminare il volto da un raggio di sole che trapassava dal finestrino
   
 
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