Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Zola_Vi    08/05/2015    6 recensioni
“So perché hai paura di parlarmi. O guardarmi. O toccarmi.”
Aggrottò le sopracciglia, forse infastidita. 
“Il tuo cuore sa benissimo che torneresti da me, se solo tu lo facessi.” 
“Io ascolto la mia testa, Harry. Il mio cuore non c’é più, ormai.” 
------------------------------------------------------------------------------
“Ti detesto.” 
Lui rise. 
“Davvero, Harry.” 
I suoi occhi brillavano di una luce strana, che ultimamente non aveva visto. 
Mi soffermai ad osservarli. 
Era da tempo che non lo facevo, che non lo guardavo attentamente. 
“Ti sei incantata?” 
Scrollai la testa, alzandogli ben in vista il mio dito medio sulla faccia, con un sorrisetto beffardo disegnato sul viso. 
----------------------------------------------------------------------------
Corrugò la fronte e con passi impercettibili cercò di tornare indietro verso la porta, poiché io mi mossi verso di lei, intrepidamente e senza ripensamenti. 
Toccò la maniglia, ma non riuscì a girarla: avevo chiuso a chiave. 
Spalle contro il muro, alzò lo sguardo per guardarmi negli occhi. 
Il suo flebile respiro, adesso scostante, arrivò al mio petto. 
Mi avvicinai al suo orecchio, abbassandomi di qualche centimetro. 
“Devi fare solo ciò che ti dirò.” 
-----------------------------------------------------------------------------
Voleva la guerra? 
“E guerra sia.” pensai. 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap. 11

 

Narra: Ploon

 

”Louis, cazzo, finisci di difenderla! E' stata una stronza!" 

"Ma cosa stai dicendo? Pensi a quello che dici, Harry?"

"Ha reso pubblica una questione estremamente privata, te ne rendi conto?!" 

"Sono sicuro che..."

"Io mi fidavo di lei! Come ha potuto solo lontanamente farlo?" 

"Non stai ragionando. La conosco, non farebbe mai una cosa del genere." 

“Tu non la conosci! E non centri nulla, comunque. Fatti i fatti tuoi." 

"Sei completamente rincoglionito? Qualcuno ti ha fatto il lavaggio del cervello?"

"STAI ZITTO, HO DETTO!" ringhiò. 

Sbarrai gli occhi. 

Feci qualche passo indietro dal suo corpo, spaventata. 

"MA CAZZO HARRY SVEGLIATI, LEI NON HA FATTO NULLA!" 

"E come fai a saperlo? Non so neanche chi sia questa... ragazza che ho di fronte." mi guardò, con disprezzo. 

"Sei davvero serio?"

"E tu sei proprio come lei. Un bastardo. Non dovresti stare dalla mia parte? Sei un mio fottuto amico!" 

"Ma lei non ha fatto niente, cazzo." 

"Sei un povero coglione se pensi di poterti fidare di quella!" 

"Harry lei non farebbe mai una cosa del genere! Cazzo, la conosci. Sai com'é fatta!" 

"No... non lo so più. E' cambiata." 

"Sei tu che sei diventato un coglione!" 

"Cazzo Louis finiscila!" 

Strinsi i pugni. 

Pronunciai qualche parola, ma strozzata, non udibile. 

Alla fine, però, uscì la voce. 

"BASTAAAAAAAAAAAAAA." 

Si girarono tutti verso di me, muti. 

"Basta." sussurrai. 

Abbassai il volto, fino a concentrarmi talmente tanto da non far colare nemmeno una lacrima dai miei occhi rossi.

Se c'era una cosa che proprio non sopportavo era vederli litigare. A causa mia, per di più. 

Erano come dei fratelli e per colpa di una 'stronzata' litigavano come dei bambini.

I miei casini dovevano restare tra la sottoscritta ed Harry: il tutto non doveva degenerare più di quanto già non stesse facendo. 

La stanza, al mio sguardo quasi affollata, ospitava tutti: Arya, Zayn, Niall, Liam, Louis, Harry e me. 

Ero imbarazzata, mortificata, arrabbiata, delusa, amareggiata. 

Se c'era una cosa che odiavo era stare al centro dei dibattiti: far notare le mie debolezze e i miei problemi a tutti coloro accanto a me. Essere giudicata. Ed ero certa che l'irlandese e la rossa lo stessero facendo, silenziosamente. 

Digrignai i denti e li serrai in una salda stretta, stringendo anche i muscoli del corpo, ormai irreparabilmente teso. 

Voltai le spalle a tutti e, senza alcun ripensamento, uscii da quella casa, maledettamente scottante. 

 

*Flashback*

 

“Sei stata tu, non é vero?” 

Avevo immediatamente smesso di ridere, al suo arrivo. 

Louis, accanto a me, lo guardò perplesso, leggermente adirato. 

Con violenza e velocità aveva sbattuto il giornale stropicciato, che poco prima teneva nelle mani, sul mio letto. 

Corrugai la fronte, non capendo assolutamente a cosa si riferisse.

Non raccolsi immediatamente quel pezzo di carta. 

Stetti ferma a guardare lui, Harry. 

Sembrava arrabbiato, parecchio. 

Il suo volto, in quel momento, era tutt’altro che dolce e tranquillo. 

Riuscivo persino a vedergli la mandibola perfettamente tesa. 

Che cazzo gli avevo fatto, adesso?

“Prima pagina.” disse serio. 

Così, senza aspettare un altro minuto, afferrai quel giornale. 

“Harry Styles, presto padre.” lessi tra me e me. 

Spalancai gli occhi, domandandomi come i paparazzi avessero potuto scoprire una cosa del genere. 

La questione era inquietante quanto, adesso, spinosa. 

“Sei felice, adesso?”

Accigliai lo sguardo, adesso incupitomisi. 

“Pensi che io abbia fatto una cosa del genere?” 

“Ne saresti capace, ormai.” 

“Perché avrei dovuto?” 

“Ti ho fatto ben capire di non voler avere più a che fare con te.” 

Silenzio. 

Sia nella mia mente, che nella stanza. 

Finalmente l’avevo detto, quello che voleva per davvero. 

Semplicemente, continuammo a guardarci come se di fronte avessimo un nemico. 

Delusione, odio e disprezzo: ecco cosa si capiva provassimo l’uno per l’altra, in quel momento. 

“Vendetta. Pensi sia per questo.” 

Non so se mi facesse più pena o tristezza. 

Tuttavia questa era la conferma: poteva farmi ancora del male. 

Perché mi ferì, un’altra volta. 

Non fece un cenno di capo, ne nient’altro, ma capii di aver detto esattamente ciò che aveva pensato. 

“Sei davvero un idiota, Harry.” 

 

*Fine Flashback*

 

Narra: Louis. 

 

“Non dovresti intrometterti. Non butta bene.” 

Corrugai la fronte e fissai Liam per molto tempo, pensando a come potesse essere così codardo. 

Harry si stava comportando come un bambino capriccioso, bisognava farglielo capire. 

Invece gli altri sembrava se ne fottessero e preferissero fare finta di nulla. 

Aveva messo in cinta Arya. Non era una cosa su cui passare sopra tanto facilmente. 

E sebbene quello glielo potessi concedere, era stato un errore, non potevo permettere trattasse in quel modo disgustoso Ploon.

Ero estremamente convinto della sua innocenza. 

E se una persona cambia, non bisogna per forza fargliene una colpa o trattarla come una malata. 

 

Presi velocemente la giacca posata sul divano del soggiorno e corsi velocemente via da quella casa, cercando di raggiungere la bionda. 

Non doveva stare da sola in un momento del genere. 

Ultimamente ne aveva passate tante, anche se non ne voleva parlare, e non avevo intenzione di vederle fare una stronzata. 

Calciai un sasso, facendolo volare dalla parte opposta della strada. 

Quella poteva essere la testa di Harry, nei miei pensieri. 

Sbuffai, alzando gli occhi al cielo, esasperato. 

Mai avrei immaginato potesse essere così difficile rimettere quei due insieme. 

Forse non c’era più speranza davvero. 

Anche se, in fondo, sapevo si potesse credere ancora in qualcosa. 

L’odio, sebbene un sentimento negativo, a volte può essere manifestazione d’un amore complesso e apparentemente impossibile. 

“Ma dove sei?”

Alla fine, girando e rigirando per la città, la trovai. 

Seduta su una panchina nel parco più lontano dalla nostra abitazione, deserto e completamente innevato, aveva catapultato la propria testa sulle proprie gambe, coperte da calzamaglie nere. 

Doveva aver freddo. 

Mi tolsi la giacca, come qualsiasi altro ragazzo avrebbe fatto, e dopo essermi avvicinato al suo corpo lentamente, gliela poggiai sulle cosce, sorridendole. 

Non contraccambiò, semplicemente mosse leggermente il labbro verso l’alto. 

Poi, decisi di sedermi accanto a lei, stando in silenzio. 

“Mi dispiace per la scenata di prima.” 

Scrollai le spalle, senza spostare il volto verso il suolo o verso di lei, e continuando a fissare l’altalena di fronte a me. 

“E grazie… per avermi difesa.”
“Lo farò sempre.” 

Questa volta emise un ghigno. 

“Non ho bisogno di essere protetta.” 

“Oh, stai un po’ zitta Ploon. A tutti fa piacere sentirsi così.” 

Doveva smetterla di fingere con me. 

Di farmi credere che fosse invincibile. 

Tutti, anche se nelle proprie profondità, possono sentire la sofferenza. Perché è uno di quei sentimenti impossibili da smettere di provare. 

Io ci tenevo a lei, volevo fosse sincera, almeno con me. 

“Avrei voluto prenderlo a pugni.” 

“Non ti avrei fermato.” 

Risi, guardandola fare lo stesso con debolezza. 

“Stai bene?”

Sospirò, abbassando lo sguardo. 

“Passerà.” 

Non era vero.
Se c’era una cosa che avevo capito di lei era che proprio nulla, in lei, passava. Tutte le emozioni e i sentimenti provati restavano vivi, nella sua persona, per sempre. 

“Harry non pensa davvero tutte quelle cose. E’ solo…” 

“Ferito.” continuò lei. 

“Già.” 

 

Narra: Ploon. 

 

Avevo vomitato. Un’altra volta. Nello stesso giorno. 

Mi trattenni i capelli con le mani gelide, affinché non si sporcassero. 

Emisi un lungo e stanco sospiro, buttando, alla fine, il mio corpo a terra. 

Le mie forze, ormai, giorno dopo giorno, erano sempre più deboli. 

Io mi sentivo sempre più vulnerabile nella mia invulnerabilità. 

Nessuno vedeva. Nessuno capiva. Nessuno provava quello che stavo provando io. 

Era frustrante sapere che nulla potesse davvero aiutarmi, se non me stessa. 

Dovevo trovare il coraggio dentro la mia anima e usarlo per incominciare una nuova vera vita. 

Ma la domanda era: volevo davvero iniziare un altro capitolo?

O volevo semplicemente smetterla di combattere?

Per la prima volta, dopo tanto tempo, piansi. 

Ma seriamente. Fino a farmi venire male al petto. Fino a sentire pulsare tremendamente la mia testa.

Le lacrime nere, incontrollate, scendevano come una cascata su una roccia, producendo un enorme schianto contro le mie guance. 

Singhiozzai, rendendo il respiro, già affannato, ingestibile. 

Tutti quei pianti repressi in passato, adesso, si mischiavano in uno solo, straziante. 

E definitivo. 

 

*Flashback* 

 

“Sai che crederò sempre e solo a te.” 

Sghignazzai, emettendo un semplice ‘pff’, come per fargli capire che non gli credevo affatto. 

“E se mentissi?” 

“Tu già menti, pesciolino. Ma riconosco quando lo fai.” 

“Non é vero.” risi. 

“E so di cosa saresti capace e di cosa no.” 

Questo era vero. 

Lui poteva dire di sapere per davvero cosa avrei potuto o no fare. 

In pratica, vivevamo le giornate insieme da dodici anni, mi conosceva forse meglio di me stessa. 

“E’ per questo che non hai creduto a Liz? Quando ti ha detto che… sono innamorata di te?”

Mi fissò, per un po’, non dicendo nulla. 

Poi sorrise. 

E mi si avvicinò, lentamente, con sguardo sicuro. 

“Lo chiederò a te e crederò solamente a ciò che tu mi dirai.” 

A quel punto, il mio cuore aveva iniziato a battere, forte e incontrollato.

“Ora?” 

Fece un cenno di capo.

“Beh, io…”

“Uhm, uhm” fece, per farmi capire che stava ascoltando e aspettando la risposta. 

“Io ti voglio bene.” 

“Tutto qui?” 

“Si.”

Semplicemente e concisamente gli avevo detto l’affermazione che sapevo volesse sentirsi dire. 

E, ovviamente, non s’accorse dell’imbroglio: quando si trattava dei sentimenti che provavamo l’uno per l’altro, mai capivamo niente. 

 

*Fine Flashback*

 

Narra: Harry. 

 

Sdraiato sul mio letto, con le mani incrociate dietro la testa, restavo in silenzio, pensando. 

Con fronte corrugata e occhi scuri mi domandavo cosa dovessi fare, adesso. 

Restare ad Holmes Chapel non aveva più un senso. Ne cercare di sistemare le cose con Ploon. 

Era finita. Definitivamente. 

Ma il tour con la band, per ora, era terminato. I nostri manager ci avevano concesso il nostro momento di ‘riposo’. 

Cosa potevo inventarmi? Sia per tenere a bada i giornalisti, sia per proteggere Arya e il nostro bambino da eventuale stress, sia per tornare a ridere e scherzare e non preoccuparmi di nulla, come un tempo. 

Di certo, la prima cosa da dover fare per compiere almeno un punto della lista, era cacciare la mia ex ragazza da casa mia. 

Ma non potevo. Ne volevo. 

Dove sarebbe andata, da sola?

Ne Louis, d’altronde, me l’avrebbe permesso. 

Ultimamente passava molto tempo con la bionda, e adesso aveva iniziato persino a difenderla, mettendomisi contro senza alcun problema. 

Sbuffai. 

Calciai con forza un cuscino vicino ai miei piedi, facendolo cadere a terra. 

Non potevo perdere anche il mio migliore amico. 

Mio fratello. 

 

“Harry?” 

Lentamente, ma con sguardo perplesso, Arya entrò nella stanza, appoggiandosi alla porta, finché non la guardai come per chiederle cosa stesse succedendo.

“C’é una persona che vorrebbe vederti.” 

Accigliai lo sguardo e mi voltai dall’altra parte, non fissandola neanche più negli occhi. 

“Dice che é importante.” 

“Non mi interessa.” 

Sentii sospirare la rossa, che, poi, mi si avvicinò. 

Mise la sua mano sulla mia spalla. 

“Non puoi evitare tutti, adesso. Hai pur bisogno di qualcuno, no?” 

Le accennai un sorriso, proprio come fece lei. 

Poi, tornai serio. 

“Di chi si tratta?” 

“Tuo figlio.”

Prese la mia mano con la sua, cautamente e con delicatezza.

Lentamente, la spostò sul suo grembo. 

Sentivo… qualcosa all’interno muoversi. 

Un piccolo ometto o una tenera bambina scalciava contro le pareti della pancia della propria mamma. 

Un avvenimento straordinario e mozzafiato, in una giornata di pura merda. 

“E’ da tutto il giorno che fa così.” 

Accarezzai il punto in movimento, sorridendo lievemente, forse come uno stupido.

“Noi ci saremo sempre per te, qualsiasi cosa accada.”

Passai il mio sguardo sul suo, così sicuro e dolce allo stesso tempo. 

Era bellissima.

Per davvero. 

“E se…” 

La fermai. 

E la baciai. 

Ciao cicciette *0* 
Come state? 
Tra poco arriva l'estate, che bellezza! 
Ma, apart for that, io sono molto perplessa in questo momento riguardo alla storia. 
Mi piace eh... ma forse per voi é un po' troppo depressa?
Non so, vi ammorba? 
Ditemelo se é così :O
Perché ammetto che potrebbe annoiare visto che, per ora, sembra che tra Harry e Ploon non possa finire con il lieto fine :( 
Non so... ditemi voi :) 
Io vi ascolto e vi rispondo con le mie impressioni <3 
Mi raccomando fatemi sapere per favore, 
-Zola. 

 
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Zola_Vi