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Autore: JackiLoveCatoniss4ever    14/05/2015    1 recensioni
Nel Distretto 5 vive Finch, una ragazza orfana di madre e costretta dal padre a fare la prostituta insieme al fratello ed ad insegnare il mestiere alla sorella. L'unico lato positivo della faccenda è stato l'incontro con il suo benefattore, Haymitch. Purtroppo, è destinata a rivederlo solo agli Hunger Games, ed a scegliere se sopravvivere per tornare dai suoi cari o aiutare i tributi del Distretto 12 a vincere i Giochi ed, in tal modo, liberare Panem dall'oppressione. La sua decisione cambierà per sempre, in positivo ed in negativo, il Paese dov'è nata e vissuta per soli quindici anni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Faccia di Volpe, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Die'
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È mercoledì. Mancano solo sei giorni alla mietitura. Di solito, la scuola, ogni anno, ci fa andare in vacanza per un po’, in occasione di quell’evento: due, massimo tre giorni. Ma, quando la nostra insegnante entra in classe, ci annuncia che già da domani potremo rimanere a casa, prima di cominciare la lezione. Io e Zara ci guardiamo. La notizia dovrebbe essere bella, ma per me non è così. Infatti, mio padre mi fa lavorare solo nei giorni di festa, tranne qualche eccezione. Lo stesso vale per Ander. Devo essere vicina alle lacrime, perché la mia migliore amica mi prende una mano e me la stringe fra le sue, come fa sempre in queste circostanze. Ricambio, regalandole persino un debole sorriso. Mi riesce molto difficile farlo da un bel po’ di tempo. Se ricordo bene, da quando è morta la mamma, dando alla luce Cleopatra, nove anni fa. Io ero solo al mio secondo anno di scuola, ma ricordo quel giorno con estrema chiarezza: fu il più brutto di tutta la mia vita. Una volta tornata a casa, ansiosa di vedere la mia nuova sorellina, vidi mio padre vestirsi in fretta e furia. Non appena notò la mia presenza, mi pregò di badare ad Ander, che a quel tempo aveva solo tre anni, perché c’erano state delle complicazioni. Mi preoccupai moltissimo. Sentii qualcosa rompersi, all’altezza del cuore. Io ed il mio fratellino rimanemmo a casa, fino a quando non sentimmo la porta aprirsi. Corremmo nell’ingresso. Papà stringeva un fagottino minuscolo in mano, da cui uscivano fuori solamente due manine chiuse a pugno. Cleo. Sorrisi, ma, alzando lo sguardo verso mio padre, notai che il suo viso era inondato di lacrime. Ci disse di sederci, e poi raccontò che la mamma sarebbe stata sempre con noi, ma che ci avrebbe guardato dal cielo, sempre e comunque. Ander era ancora troppo piccolo, ma io capii quasi immediatamente che la sensazione che avevo provato vedendo mio padre ansante quel pomeriggio mi aveva predetto la cosa peggiore che potesse accadere ad una bambina: mia madre era appena morta. Ricordo che corsi fuori di casa, con le lacrime che mi rigavano le guance. Andai da Zara, che fu la prima a sapere quella notizia devastante. Fu una cosa che ci unì ancora di più. – Finch, cos’hai? – La voce della mia insegnante si insinua nei miei ricordi. Sto piangendo sommessamente e non me ne sono neppure accorta. Non riesco a sopportare gli sguardi dei miei compagni di classe. Spingo indietro la sedia ed inizio a correre. Pochi secondi dopo, sono fuori dall’aula. – Zara, fermati! – esclama la mia insegnante. Mi volto per un attimo, e sarebbe stato meglio non farlo. Inciampo sul primo gradino delle scale e cado. Una volta in fondo, ho la sensazione di essermi rotta ogni singolo osso del mio corpo. Mi alzo faticosamente in piedi, pulendo il sangue che mi è uscito dal naso ed ha schizzato alcune piastrelle sul pavimento. Esco dal portone. Per fortuna, non c’è molta gente in giro, a quest’ora. Mentre corro verso casa, passo accanto ad un vicolo dove, con la coda dell’occhio, un uomo seduto su di una panchina. Inizialmente non vi faccio molto caso, poi mi fermo di scatto. Rievoco nella mia mente l’immagine che ho appena visto. Quei capelli biondi… Torno immediatamente indietro. Non c’è più nessuno, ma sono sempre più convinta di ciò che ho visto. Imbocco una viuzza laterale, l’unica che si trova in quel vicolo, ma, una volta giunta in fondo, trovo la piazza deserta. Eppure sono sicura di aver visto Haymitch. Mi guardo intorno, ma niente. Frustrata, crollo contro il muro ed inizio a singhiozzare. Ho solo bisogno di vedere i suoi occhi grigi, di sentire la sua voce consolarmi ed il peso del suo braccio intorno alle mie spalle. Non mi sembra di chiedere troppo. La giornata scolastica finisce. Vado a prendere Ander e Cleopatra, ignorando le loro domande insistenti per tutto il tragitto fino a casa. Voglio molto bene ai miei fratellini, ma certe cose le posso discutere solo con Zara, nella sua stanza, con pace e tranquillità che trasudano dalle pareti. Cerco di calmarmi, anche se prevedo già la sfuriata di mio padre, una volta varcata la soglia di casa. Non ricordo esattamente quando è diventato così aggressivo, né so perché l’unica idea che gli è venuta in mente per fare soldi è quella di prostituire i suoi stessi figli. Non penso nemmeno di volerlo sapere. Non so neppure se provo ancora dell’affetto per lui. Sta facendo passare a me, Ander e Cleo troppe cose dolorose. Una volta chiusa la porta, lo trovo nell’atrio, ad aspettarci. – Cos’era, uno dei tuoi soliti colpi di testa? – chiede. Fisso con astio il telefono che ci siamo potuti permettere con la prostituzione. L’insegnante deve averlo chiamato.
Ciao a tutti! Questo è il secondo capitolo. Spero che il primo, “ Shine bright like a Diamond”, non vi abbia deluso. Trovate che in questo ci sia abbastanza introspezione? Comunque, questa fanfiction sarà molto più lunga delle precedenti: conterrà ben 30 capitoli. Ce la farete a seguirmi? XD Mi scuso in anticipo per eventuali errori, di battitura e non, ma sono quasi le nove e mezzo di sera, sto guardando “Bones”, sto scrivendo da più di un’ora e domani dovrei partire per Firenze, quindi fisserò la sveglia alle sei di mattina. Che ne dite di una recensione? Baci, JackiLoveCatoniss4ever.
   
 
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