Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Vichy90    25/05/2015    5 recensioni
Isabella ed Edward vengono promessi sposi alla loro nascita.
All’età di 7 anni per aumentare il prestigio delle proprie famiglie convolano a nozze senza però comprendere nulla di ciò che in realtà accade, ed essendo ancora giovani ritornano successivamente a vivere ognuno con i propri genitori nell’attesa dell’arrivo dell’età matura.
Isabella, dopo lungo tempo, raggiunge i 17 anni ed è venuto il tempo per lei per cominciare la propria vita con suo marito che però non vede dal giorno delle nozze.
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Extra 1

-Arranged Marriage-



L’abitino che la piccola Isabella indossava quel giorno era di un candido bianco, bordato di filigrana d’oro e con le manichette a sbuffo in pizzo di San Gallo. Suo padre lo aveva fatto arrivare direttamente dall’Italia per celebrare quel grande giorno. Isabella infatti da lì a poche ore sarebbe diventata una moglie. E non solo, sarebbe anche diventata a tutti gli effetti una Duchessa.
Non aveva ancora compreso bene il significato vero e proprio del temine matrimonio, ma sapeva che d’ora in avanti lei non sarebbe più stata solo di sua madre Reneé e di suo Padre Charlie, ma sarebbe anche appartenuta al Duca Edward Anthony Mansen Cullen.
Sua madre le aveva dato tante istruzioni dettagliare per quel giorno. Avrebbe dovuto attraversare la navata con passo lento e cadenzato stando attenta a non far cadere il bouquet di fiori che avrebbe sorretto tra le mani, avrebbe dovuto sorridere a tutti a dimostrazione della sua felicità, e avrebbe dovuto salutare il suo sposo lasciandosi baciare la mano da lui come di consuetudine. Poi ci sarebbe stata la messa finché Padre Webber non le avrebbe detto di recitare alcune frasi cerimoniali.
Sua madre l’aveva rassicurata molto quando le aveva spiegato che non sarebbe stato necessario impararle a memoria ma sarebbe stato sufficiente leggerle. Ad Isabella infatti ciò che le veniva peggio era imparare le poesie a memoria, il suo precettore glielo diceva sempre.
 Infine quando si sarebbe conclusa la cerimonia nuziale, avrebbe dovuto dare un bacio sulle labbra all’appena divenuto suo marito.
Oh, quella era la cosa che emozionava Isabella più di tutte.
Lo avrebbe dovuto baciare davanti a tutti!

Edward in quel momento era in un’altra stanza, anch’egli a prepararsi per il grande evento. A differenza di Isabella che era circondata da serve e domestiche che l’aiutavano nella preparazione, lui era solo ed era nervoso.
Non era sicuro di voler prendere moglie, anche se questo era più stato un dovere che una scelta, e temeva di scoprire come fosse stata quella ragazzina che di lì ad un paio di ore sarebbe diventata sua consorte.
E se fosse stata brutta? Se fosse stata una di quelle ragazzine che lui mal tollerava con la voce troppo squillante? E se fosse stata antipatica?
E poi gli uomini prima di prendere moglie facevano esperienza prima, si divertivano. Perché a lui non era stato concesso? O forse gli sarebbe stato concesso ugualmente anche se aveva una femmina legata a lui?
Fu con questi stessi pensieri che Edward di ritrovò ad attendere l’arrivo della sua giovane promessa sposa in piedi davanti all’altare.
Suo padre, il Duca Carlisle Cullen, gli stava al fianco e gli teneva una mano poggiata pesantemente sulla spalla, forse nel timore che da un momento all’altro il giovane figlio decidesse di scappare via.
Ma Edward era stato educato bene dal padre e anche se il cuore, che gli batteva furiosamente nel petto, creava in lui il desiderio ardente di battere in ritirata, rimase ritto e fermo anche quando i portoni della Cattedrale addobbata a festa si spalancarono.
Ed eccola lì, la piccola Isabella Marie Swan accompagnata per mano dal padre Charlie che percorreva la navata reggendo tra le piccole dita un mazzolino di fiori.
Sorrideva a tutti la bambina e sorrise anche a lui quando i loro occhi si incrociarono per la prima volta.
Edward non poté far a meno di notare che le sue gote si fossero arrossate in modo delizioso a causa dell’imbarazzo di quel loro primo incontro.
Quando le arrivò di fronte il giovane Cullen fece un piccolo inchino e come norma voleva, le prese la mano e ne baciò delicato il dorso.  Si sentiva un idiota a fare tutte queste cose davanti a cento persone che lo fissavano.
Alla fine i due non si scambiarono nemmeno una parola, ma imbarazzati si voltarono vero il Prete che iniziò la sua omelia.
Isabella non sentì nulla però di quello che in realtà lui disse poiché la sua attenzione era tutta rivolta al ragazzo in piedi al suo fianco.  Aveva i capelli di uno strano colore rossiccio e un paio di profondi occhi verdi, e poi era alto, molto più alto di lei.
Isabella si domandò come avrebbe fatto a baciarlo dato che lei non sarebbe mai potuta arrivare al suo viso.
Suo madre si sarebbe arrabbiata tantissimo se non lo avesse fatto!
Anche Edward comunque non stava ascoltando nulla della messa. Continuava a tenere gli occhi spostati di lato nel tentativo di osservare qualche particolare in più della sua promessa sposa senza però farsi notare da lei.
Aveva dei bei capelli castani che le arrivavano alla vita, e sul capo le avevano posato una ghirlanda di fiori che la facevano sembrare una piccola fata del bosco. E poi era piccola.. davvero piccola, non solo nell’età ma anche nella stazza.
Cristo, per baciarla alla fine della cerimonia come suo padre gli aveva detto di fare avrebbe dovuto piegarsi.
<< Edward per favore ripeti con me queste parole. >> la voce di Padre Webber lo fece rinsavire dai suoi pensieri.
Il giovane Cullen si era già preparato giorni prima a questo momento quindi non gli fu difficile recitare a memoria quelle frasi del cerimoniale nuziale.
La piccola Isabella invece sembrava essere nervosa tanto che il prete le passò il libro in cui erano scritte le parole da ripetere.
<< i-io Isabella Marie Swan, prendo te Edward Anthony Mansen Cullen come mio le-legittimo sposo.. >> Edward la osservò leggere mentre seguiva con l’indice della mano destra le parole stampate, e lo trovò davvero comico. Gli venne da ridere ma suo padre Carlisle, ancora al suo fianco, gli diede un colpo sulla spalla per redarguirlo, così tornò serio. Gli fu però difficile mantenere la compostezza nel momento in cui la piccola Isabella, terminata la breve lettura disse:
<<  .. per amarti e onorarti fino a che morte non ci separi. Fine! >>
Un altro colpo gli arrivò sulla spalla e lui trattene la risata spontanea che gli stava nascendo.
<<  Come mi è consentito dal sacramento del matrimonio del Signore, e con i poteri conferitimi da Re Giorgio VI, re di Gran Bretagna e Irlanda, sovrano del Commonwealth e imperatore delle Indie, dalla vi dichiaro marito e moglie >>
Tutti a quel punto esplosero in un applauso e sia Isabella che Edward si voltarono in automatico verso i loro genitori, un po’ per imbarazzo, un po’ per capire se quel bacio che ad entrambi era stato detto di dare bisognava farlo per davvero. Ma da come gesticolavano il padre di uno e la madre dell’altra, sembrava che tale bacio fosse proprio destinato ad accadere. Così i bambini si voltarono nuovamente l’uno di fronte all’altro a fissarsi ammutoliti.
Isabella decise di contare fino a tre; a quel punto si sarebbe alzata sulle punte dei piedi nella speranza di riuscire ad arrivare alle labbra del suo sposo.
Ironia della sorte anche Edward decise di contare fino a tre prima di piegarsi per arrivare al suo viso.
E così fecero, ma così successe anche che Edward la baciò sul mento e Isabella gli depositò il suo primo bacio sul naso.
Quando i due si separarono Edward scoppiò a ridere, finalmente senza più suo padre a trattenerlo, mentre Isabella divenne rossissima. Il piccolo Duca la trovò molto carina con il viso colorato come un pomodoro maturo.
Per fortuna i genitori, anche se accortisi del piccolo inconveniente, non li spinsero a rimediare ma li lasciarono uscire dalla chiesa per andare in contro ai festeggiamenti. Ovviamente lo dovettero fare mano nella mano, e se Isabella aveva il volto ancora arrossato, Edward aveva il palmo della mano sudato.

Mangiarono carne, pesce e dolci a volontà. A Edward fu anche permesso di bere un calice di vino vermiglio, e anche Isabella lo provò ma lo trovò altresì davvero disgustoso.
I bambini erano seduti vicini a capotavola ma nessuno sembrava dar loro troppa attenzione, tutti più interessati a bere, mangiare e parlare di denaro e investimenti. Fu per questo motivo che annoiata Isabella chiese ad Edward se voleva uscire a giocare un po’.
All’inizio il ragazzo non pareva molto convinto, temeva una arrabbiatura del padre, ma poi visto che il duca Carlisle era impegnato ormai da ore a discutere della rendita che il matrimonio fatto con Isabella aveva portato alla loro famiglia decise di accettare.
Si ritrovarono così senza saper come nelle stalle del palazzo dove riposavano non solo i cavalli ma anche i cani.
<< Dei cuccioli!! >> scoppiò sorpresa Isabella correndo verso un cumulo di paglia dove dei cagnolini sonnecchiavano tranquilli.
<< ti sporcherai l’abito. >> le ricordò Edward avvicinandosi comunque anch’egli ai cagnolini.
Isabella ne aveva già preso uno in braccio e lo carezzava con dolcezza << non importa, l’ho già sporcato con la cioccolata >> rispose.
<< io ho sporcato il mio con il vino. >> ripose a quel punto Edward facendola ridere.
<< ma come fai a berlo? Secondo me ha un sapore orribile. >>
<< è perché sei ancora piccola, non puoi capire. È roba da grandi! >>
<< io sono grande! >>
<< no sei ancora piccola, io ho cinque anni in più di te. >>
<< si ma siamo sposati quindi quello che fai tu lo posso fare anch’io. >>
<< dici che funziona così? >>
<< credo di sì >>
Edward la osservò. Si era seduta su un cumulo di paglia ben pressato e teneva ancora in braccio il cagnolino che sottoposto a tante e inaspettate coccole sembrava essersi addormentato.
Aveva ancora la coroncina di fiori tra i capelli e la trovò davvero molto carina. Non che avesse avuto mai tanti termini di paragone, ma poteva dire di avere un moglie molto carina.
<< maa… >> inizi Edward un po’ imbarazzato per quello che gli voleva chiedere
<< secondo te il matrimonio vale lo stesso anche se non ci siamo dati un bacio? Perché mio padre ha detto che non valeva se non ti baciavo. >>
<< non lo so. Anche mia madre mi ha detto la stessa cosa. Ha detto che per rendere valido lo sposalizio dovevo darti un bacio. Solo che è complicato.. tu sei troppo alto e io sono bassa. Forse si possono sposare solo chi è delle stessa altezza! >>
Edward si sedette di fianco a lei e la osservò.
<< siamo della stessa altezza ora. >> le fece notare e lei, osservata la cosa, arrossì come una fragola.
<< quindi..? >> domandò in imbarazzo.
Ma Edward non la lasciò parlare. Non le lasciò fare alcunché perché c’era il rischio di un altro bacio mancato se Isabella si fosse di nuovo mossa. Così senza aggiungere altro si sporse verso di lei e le depositò un piccolo bacio sulle labbra che scoprì in quel momento essere morbide come nuvole.
<< cosa state facendo? >> la voce della balia di Isabella ruppe il momento, facendo scattare all’indietro il capo del piccolo Duca, che colto in flagrante rispose con il classico << niente! >>.
<< A me non sembra proprio un niente. >>
<< giocavamo con i cuccioli >> si intromise Isabella, il cui viso però ancora arrossato per il bacio inatteso tradiva la menzogna. Per fortuna tale bugia parve comunque distogliere l’attenzione della balia, che osservata le condizioni dell’abito della Duchessa si allarmò.
<< Ma vi siete sporcata tutto l’abitino! >>
<<  l’avevo comunque già macchiato >>
<< beh allora vi conviene correre subito dai vostri genitori. Vi stanno cercando e per voi Milady è tempo di fare ritorno a casa. >>
<< di già? >>
<< Sì mia.. signora >> anche alla balia suonava strano chiamare signora quella bambina di soli 7 anni. << salutate il Duca e tornate alla sala delle cerimonie. >>
La balia fece qualche passo indietro per dare possibilità ai bambini di salutarsi, senza peò distogliere lo sguardo da loro.
<< allora ciao >> disse Edward un po’ in imbarazzo.
In fondo gli dispiaceva che la ragazzina se ne andasse via così presto. L’ora che avevano trascorso in compagnia era passata tanto velocemente da non essersene neppure accorto.
<< pensi che ci rivedremo presto? >> chiede innocentemente Isabella.
<< non lo so. Mio padre ha detto che ci ricongiungeremo quando diventerai una donna. >>
<< e che significa? >>
Edward lo sapeva il significato dell’affermazione di suo padre ma si vergognava a spiegarlo ad Isabella, per questo rispose << non lo so neppure io >>.
<< spero tra non tanto tempo. >> disse timida Isabella.
Edward sorrise nel vederla arrossire e si piegò per baciarle la guancia. Tanto ora poteva farlo, no? Erano sposati!
<< a presto Isabella >>
<< a presto Edward. Non dimenticarti di me. >>
<< No, non lo farò. >>
Si salutarono così. Con una promessa che entrambi non furono capaci pienamente di mantenere. Perché con il trascorrere del tempo entrambi  si dimenticarono. Si dimenticarono i loro rispettivi e giovani volti. Si dimenticarono quello strano e infantile sposalizio. Si dimenticarono quell’incontro nel fienile e quel piccolo loro primo bacio.
Dimenticarono tutto.
Ma non dimenticarono mai l’uno la presenza dell’altro.




Piccolo regalino per voi!!:):)
Alcune mi hanno suggerito di fare qualche missing moments o capitolo extra così mi sono buttata sulla scrittura. Stavo scrivendo un capitolo su Edward e Bella alle prese con i figli e la vita coniugale quando ho avuto un’illuminazione e ho pensato al loro matrimonio. Così è nato questo extra! Spero possa piacervi!
Un bacio a tutte!!!



  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Vichy90