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Autore: Applepagly    31/05/2015    2 recensioni
Sei vittima di un brutto scherzo, la pedina di un gioco più grande di te; inarrestabile e i tuoi demoni incontenibili, come i tuoi denti che si digrignano e trovano la forza per piegarsi in un sorriso di sangue.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cloud Strife, Nuovo personaggio, Tifa Lockheart, Un po' tutti, Vincent Valentine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 La ventola
 
 
  E' il mio progetto. Quando sarai grande, sarà compito tuo, portarlo avanti.
 
  Spesso ci si sente in debito con coloro che ci vengono in contro; potremmo considerare i nostri genitori come i nostri creditori, dal momento che ci fanno la gentilezza di metterci al mondo. Alcuni avvertono questo "favore" con un profondo disagio.
  La ragazza si chinò sulla lapide. Non era credente, se ne infischiava di tutti quei dogmi e quelle dottrine patetici; eppure giunse le mani in preghiera. Non era mai stata capace di legarsi affettivamente a qualcuno, tantomeno all'uomo che quel giorno era andata a salutare, nella sua dimora silenziosa; eppure sapeva di dovergli molto, in tutti i sensi.
- Sto adempiendo a ciò che desideravi e per cui mi istruisti, professore. Veglia su di me, e stendi il tuo braccio su ogni mia azione.- sussurrò nell'aria. Dal giorno in cui era morto, gli aveva rivolto sempre la stessa supplica, come un fedele invocherebbe il suo dio. E non è forse la devozione verso una qualsiasi esistenza, a renderla padrone del mondo di ognuno di noi?
Lui l'aveva accolta nonostante il suo passato, l'aveva aiutata a crescere; l'aveva resa quel che era e per questo, per lei, era stato il centro della sua giovinezza.
  - Sei di nuovo qui?- la sbeffeggiò il ragazzo che, da un anno a quella parte, la seguiva in ogni dove. Ecco un altro che non ne capisce niente...
Quegli le andò incontro, con la sua tipica andatura, l'andatura di chi è giovane e forte e crede di essere il re del mondo. - Ti stanno cercando in sede.- le disse semplicemente, tornando poi indietro. Lei rimase lì ancora per una manciata di minuti, in silenzio.
Ti prometto che non ti deluderò, professore.
 
  Avevano faticato tanto, per trovare quell'impiego.
Era un periodo difficile e, sebbene fossero passati cinque anni dal peggio, la crisi economica non accennava a diminuire. Insomma, il pianeta si era ritrovato, da un giorno con l'altro, a non essere più munito di alcun tipo di energia; il Mako era sparito dalla circolazione e le diverse associazioni che se ne occupavano, prima tra tutte la Shinra, erano fallite. Naturalmente, questo aveva comportato il mastodontico aumento del numero di disoccupati, tra cui vi era anche il giovane Carter.
  - Il numero sedici di Mogustreet... ah, eccolo là!- esclamò, scendendo dalla bicicletta che lo accompagnava; prestò attenzione ai numerosi pacchi impilati nel cestino. Era il quattro luglio e già c'era un'afa micidiale.
Ormai esausto, appoggiò il mezzo alla parete di un'abitazione e si sedette in terra. Sorrise alla vista di una lucertolina spaparanzata sul muretto accanto, felice che almeno qualcuno potesse godersi il sole. Avrei dovuto prendere con me la borraccia..., si rabbuiò, asciugandosi la fronte imperlata di sudore. Solo alzandosi, si accorse del piccolo bar che si ergeva di fronte, la sua manna dal cielo.
Noncurante della bici, delle consegne e delle ramanzine che si sarebbe sorbito per aver ciondolato sul lavoro, si precipitò sulla soglia del 7th Heaven. V'entrò. - Ehm... sa-salve...- balbettò. - E' permesso?
  Il locale non era molto grande, ma si rivelò piuttosto accogliente e Carter ringraziò che ci fosse una ventola, ma scoprì non funzionasse se non in pochi, fortunati, istanti. Dietro al bancone stava di spalle una figura; canticchiava. - Scusi, è permesso?
Finalmente, la donna si accorse di lui, voltandosi e regalando un bellissimo sorriso al giovane. - Oh, ma certo, accomodati pure!- gli indicò un tavolino. - Cosa posso servirti?
- Acqua. Fredda, anzi, freddissima. Anzi, potrei avere anche un po' di ghiaccio?- domandò, con la stessa espressione che avrebbe avuto un bambino chiedendo un giocattolo.
Lei continuò a sorridere. - Ma certo! Immagino - afferrò un bicchiere - che tu sia molto assetato... là fuori fa un caldo insopportabile. Tieni, - glielo porse. - offre la casa!
Il ragazzo ringraziò e quasi si strozzò, quando bevve tutto d'un sorso; lei scoppiò a ridere. - Dimmi: che cosa ci fai, qui in giro?- chiese, tra una risata e l'altra. Carter pensò che fosse davvero bella; ma c'era qualcosa, nei suoi occhi vermigli, che tradiva tutta la sua ilarità. Parevano rassegnati. - Io? Sono un fattorino, signora. Lavoro per l'impresa di consegne Strife, e oggi avevo dei pacchi da port...
  Si diede dello stupido. Come aveva potuto fregarsene delle consegne? - Accidenti, ho lasciato tutto alla mercé del primo malcapitato!- si mise le mani tra i capelli. Il fatto era che si temeva sempre di venir licenziati, quando si parlava con il signor Strife. Non era un tipo burbero, al contrario; erano proprio la sua calma apparente e i suoi occhi pacati - e oltremodo frigidi, vuoi per il colore, vuoi perché fossero da zotico- a tradire la sua meschinità. O forse lui e gli altri impiegati si erano sempre immaginati tutto.
- Mi scusi, - si affrettò quindi. - ma devo proprio andare. Grazie ancora!- salutò, montando sulla bici e lasciando perplessa la donna. Che ragazzo energico..., si ritrovò a pensare. Alla sua età io...
- Ma che dico, non sono certo vecchia!- pensò a voce alta. Già, vecchia non lo era, ma stava iniziando a sentirsi sempre più debole e temeva che, se non avesse fatto qualcosa, in breve tempo... - Vorrei un bicchiere d'acqua tiepida, grazie.
  Assorta nei suoi pensieri, Tifa esaudì la richiesta del nuovo cliente. - Accidenti, Tiffany; che faccia da pesce lesso, hai!- commentò.
- Eh...?- si ridestò, e finalmente si accorse di... - Alexandra!
In quel momento, la ventola ebbe un moto d'orgoglio. Forse, come pensò Tifa in quel momento, le cose iniziavano a girare per il verso giusto.
Forse.
 
 
Noticine:)
Beh, almeno per me, le cose iniziano a girare per il verso giusto, ma mai dire mai, ehm...
Salve a tutti quanti, e (ri)benvenuti, vi ricordate di me?
Sono tornata, sì, e ho mantenuto la promessa, perché le promesse si mantengono; questa è la nuova versione della mia precedente long, Save me from the deep red, che forse qualcuno ricorderà per la scarsa frequenza con cui veniva aggiornata... Come avevo promesso, la pubblicazione riprende, seppure con qualche (molte) modifica. Il primo capitolo è uno di quelli che ho cambiato di meno, ma la trama resta uguale;)
Dunque, dunque; stando al calendario, oggi è domenica, perciò gli aggiornamenti saranno ogni domenica, salvo variazioni che comunicherò. Per ora posso solo chiedervi cosa ne pensiate, sperando che questa long vi piaccia un pochino più della precedente; e ora vi saluto.
Ci vediamo domenica prossima, ciao!
TheSeventhHeaven
  
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