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Autore: emily12_    01/06/2015    0 recensioni
Helen si è arresa, non è stata abbastanza coraggiosa per portare a termine la missione di cui si era incaricata.
Era stanca d lottare.
Andrea è una ragazza viziata, perfetta, e si ritroverà catapultata in un'avventura alla quale non vuole assolutamente prendere parte.
Tra ombre, misteri e un compagno di avventure che la detesta, Andrea dovrà scegliere se tornare a casa o mettersi in gioco.
Ma perché poi dovrebbe aiutare queste persone di un mondo che non è nemmeno il suo? E' forse un'eroina?
No, affatto. Lei ha ancora paura del buio...
E se poi fosse tutto nella sua testa?
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3


La luce del sole filtrava attraverso le tende chiare, Andrea si perse guardando la polvere svolazzare nell'aria intorno senza trovare abbastanza motivi per alzarsi.

Sussultò sentendo la porta sbattere alle sue spalle: Finn era tornato.

Immagino che tu abbia fame.” borbottò lanciandole un sacchetto di carta che profumava di dolci e pane caldo.

Lei cercò di prenderlo al volo, ma mancò la presa.

Sbuffò arrossendo per lo sguardo divertito di lui: ma perché doveva sempre essere così imbranata?

Raccolse il pacchetto e con lo stomaco che brontolava prese il panino ricoperto di zucchero che c'era dentro e lo addentò.

Ti chiederai perché ti ho fatta venire qui ieri sera.” disse lui sedendosi.

No, no, e perché dovrei?”

Il ragazzo alzò un sopracciglio per niente divertito.

Sì, me lo sto chiedendo.” si arrese alla fine lei.

E' per il medaglione che hai al collo. In che modo l'hai trovato?”

Era tra le foglie. L'ho semplicemente raccolto.” mandò giù il boccone di pane a fatica, non le piacevano gli interrogatori.

Strano che fosse lì così.” borbottò lui “in ogni caso non ti conviene andare in giro mostrandolo a tutti. E' un oggetto magico molto potente.”

Ad Andrea andò di traverso il boccone di cibo.

Puoi non credermi, ma è così.”

Ascolta, non mi interessa niente del medaglione o della magia, né della tua sanità mentale, voglio solo tornare a casa.”

Tu non mi stai neanche ascoltando.”

Ma cosa dovrei ascoltare? Stai solo blaterando!”

Ma credi solo a ciò che vedi?”

E tu credi a ciò che non vedi?”

Non puoi mica sperare di vedere tutto...”

Okay, la situazione sta degenerando.” esclamò lei sdegnata alzandosi in piedi.

E ora cosa credi di fare?”

Non lo so!”

Lui sospirò: “Va bene, ascolta, so cosa ti è successo, ti prometto che tra tre giorni potrai tornare a casa. Ma dovrai aspettare che il Portale si riapra. Succede appunto ogni tre giorni e per sbaglio devi essere scivolata in un punto dove era più sottile.”

Cosa dovrebbe essere più sottile?”

L'aria. Ad una certa ora l'aria che ci circonda si fa così sottile che con la giusta formula si può passare da un mondo all'altro, tanto sono paralleli.”

Andrea si risedette con il mal di testa e sospirò: “Tanto è un sogno...”

Credi ciò che vuoi.” detto questo Finn andò verso l'armadio, aprì un cassetto, e dopo averci frugato dentro per un po', le lanciò un paio di pantaloni scuri e una camicia grigia “Fatteli andare bene, non puoi girare con quella gonna, a meno che non voglia intraprendere determinate carriere.”

Andrea lo guardò scioccata.

Non ti giudicherei, anzi, ne otterresti un lauto guadagno in effetti.”

Okay, okay! Mi infilo questa roba!”

Ottima scelta.” fece lui trattenendosi dal sorridere “ti aspetto giù all'ingresso, verrai con me, non credo di poterti lasciare da sola. Fai in fretta.”

Detto questo si sbatté la porta alle spalle.

La ragazza infilò quel completo troppo grande per lei, e con lo stomaco contratto dall'ansia raggiunse Finn.

Scese le scale del condominio cercando di non sbattere troppo forte i piedi sulle scale annerite dallo sporco per non farsi notare dagli altri inquilini.

In quel momento voleva solo scomparire.

Ci sei?” le chiese lui che se ne stava con la schiena appoggiata allo stipite scrostato dell'ingresso.

Lei annuì.

Devo fare qualche consegna e tu mi aiuterai. Hai con te il medaglione?”

Sì, sì.”

Bene, non farlo vedere da nessuno.”

Lei annuì di nuovo senza capire tutta l'importanza che il ragazzo dava a quell'oggetto, ma non le importava poi tanto, tre giorni e sarebbe stata di nuovo a casa, anche meno se si fosse svegliata prima da quel sogno.

Finn camminava spedito e lei faceva fatica a stargli dietro.

Ogni tanto lo guardava di sottecchi, e rimaneva stupita nel vedere che anche lui stava guardando lei, ma poi entrambi distoglievano lo sguardo e continuavano a guardare davanti a sé come se niente fosse.

Ad un tratto le sembrò di vedere un'ombra appoggiata al muro di una casa, era indefinita e scura, ma non veniva da nessuna persona.

Si voltò verso Finn e notò che aveva contratto la mascella ed erano comparse delle rughe ai lati degli occhi.

Gira a destra.” sussurrò lui.

Lei obbedì trattenendo il respiro, ma non appena distolse lo sguardo dall'essere nero per seguire le indicazioni di Finn, sentì qualcosa di freddo perforarle il braccio.

Gridò, ma nessun suono uscì dalla sua bocca.

Sul suo braccio vi erano aggrappate le lunghe dita nere dell'ombra che li guardava ancora sorridendo appoggiata al muro della porta.

Non riuscì a capire bene cosa successe, ma la lama di un coltello le sfiorò la pelle tagliando via quelle dita affusolate, poi Finn la afferrò per l'altro braccio e corsero via.

Imboccarono diverse vie laterali e vicoli anche quando ormai Andrea non aveva più fiato.

Eppure l'ombra non li stava inseguendo, perché continuavano a correre?

Basta...ti prego fermati...non c'è nessuno..” ansimò lei lasciandosi cadere a carponi a terra sfinita.

E' quello che credi...” rispose lui senza fiato “ma potrebbero essere ovunque...”

Chi sono?”

Sottoposti degli Incappucciati.”

Chi?”

Sono come delle anime simili a cavalieri incappucciati al Suo servizio.”

Al servizio di chi?”

Non lo so, ma sono al servizio di qualcuno e ti raccomando di non fare la sua conoscenza.”

Dopo n attimo di silenzio Finn chiese: “Perché non me l'hai detto subito? Avevi detto che avevi semplicemente trovato quel medaglione.”

Ma è così...”

Non ha alcun senso mentirmi!” le gridò ora lui infuriato.

Ma ti ho detto la verità!”

Se fosse vero le Ombre non ti cercherebbero.”

Mi dispiace, non ho altro da dirti se non che l'ho trovato per terra.” ripeté lei sull'orlo delle lacrime.

Lui annuì con poca convinzione.

Passami il braccio.” le disse.

Lei obbedì e vide spaventata che c'erano ancora dei segni blu sulla pelle.

Lui lo prese, disse qualche parola in una lingua strana e quei segni scomparvero.

Sei un mago?”

Perché dovrei essere sincero con te che menti?”

Ma perché sei così sicuro che ti stia mentendo?”

Tutti mentono.”

E allora perché non mi lasci per strada da sola al mio sacrosanto destino?” disse lei esasperata.

Perché...sei uguale ad una persona che conoscevo.”

Andrea lo guardò piegando appena la testa di lato, incuriosita: “Dov'è ora?”

Non credo siano affari tuoi. Comunque non è qui.”

Lei strinse le labbra ferita.

Forza cominciamo queste consegne, passeremo per le vie secondarie però, è più sicuro data la tua situazione assurda.” borbottò lui.

Finn non disse nient'altro. Che senso avrebbe avuto raccontarle di Helen? Di come erano a tal punto vicini che quello che pensava uno lo diceva l'altro, da saper interpretare ogni singolo respiro e parola non detta.

Poi era tutto finito, perché lei era sparita, e lui aveva imparato che gli tutti gli uomini mentono, anche quelli che ami.

Finn si fermò davanti ad una porta di legno scuro e bussò, venne ad aprire una donnetta con le rughe sulla fronte che danzavano mentre parlava.

La donnetta li invitò ad entrare, e mentre Finn discuteva con lei in un'altra stanzetta, Andrea si acciambellò su una poltrona sbadigliando.

Fu un attimo e le palpebre si fecero pesanti, sentì il proprio corpo intorpidirsi, e proprio nel momento in cui sentì il proprio braccio ricominciare a bruciare dove l'ombra l'aveva afferrata, si addormentò.


Sarà difficile trovare tutti e cinque i medaglioni, Sebastian, praticamente impossibile.” disse la ragazza con i capelli neri.

Andrea era di nuovo all'interno di un sogno, stava diventando un pessima abitudine, pensò.

Un ragazzo dagli occhi di ghiaccio stava sfogliando un enorme volume impolverato: “Possono essere ovunque, ma emanano moltissima energia. Con gli incantesimi giusti li troveremo, e poi ricordati, loro vogliono essere trovati.”

Sei sempre troppo sicuro di te, Sebastian.” lo prese in giro lei appoggiando la testa sulla sua spalla.

A questo punto Andrea li vide entrambi in viso e riconobbe che erano gli stessi del sogno precedente.

Lui le cinse la vita con un braccio: “ Vedrai, ce la faremo e finiremo prima ancora che tu te ne accorga, tutto il mondo ci ringrazierà, nessuno non conoscerà i nostri nomi, Helen.”

La ragazza sorrise e lui la baciò.




Scusate tanto per l'imperdonabile ritardo, ma sono ancora qui come vedete!

Spero questo capitolo vi sia piaciuto ed sono ben accette qualunque critica o commento per migliorare.

A presto,

emily


  
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