Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: mucho    07/06/2015    1 recensioni
"Dopo la morte di mia madre sono cambiata, non amo mettermi in mostra e circondarmi di falsi amici e sentimenti costruiti su niente! Cerco l'amore, l'amore vero... Il tuo amore! Amami ora come mai, ho bisogno di te, sono più sola di prima... Ma ci sei tu!"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta, Kentin, Nathaniel, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6.

La casa di Rosa è spettacolare, grandissima e quando organizza le feste risplende ancora di più con tutte quelle luci e decorazioni che lei minuziosamente cura nel dettaglio! La casa era già stracolma, pensavo di essere in ritardo invece... Il dj già suonava e tutti ballavano con foga! I miei occhi senza volerlo cercavano solo una persona fra tutta quella gente, erano speranzosi di vedere una chioma rossa muoversi fra quella folla di ballerini improvvisati e invece niente! Notai solo Rosa e il suo fidanzato sorseggiare un drink accanto al dj Kim che ballava con altre ragazze, notai Ken e Armin in compagnie di due ragazze bellissime che alternavano baci a passi di danza goffi e ridicoli, notai un po' tutti i miei più cari amici divertirsi tranne il rosso, il rosso aveva trovato qualcos'altro meglio da fate, non mi accorsi che rimasi ferma davanti alla porta per più di dieci minuti e quando mi accorsi della stupidità della cosa notai subito un ragazzo biondo che mi fissava e sorrideva, era compiaciuto della mia immagine, non lo riconobbi subito, con il buio notavo solo la sua chioma bionda, speravo solo che non fosse Dake, non volevo trovarmi in una situazione spiacevole come quella dei primi giorni di scuola, ma per fortuna chi si avvicinò per salutarmi era Nathaniel e con aria innocente mi portò un drink -Bevi, è buono!- -Nath non è troppo alcolico vero?- -Non ti voglio di certo fare ubriacare- disse ridendo malizioso -Ma che cos'è!? Rum e pera?- risposi un po' arrabbiata -Si perché?- rispose Nathaniel ballando e cercando di coinvolgermi -No niente....- pesai speranzosa che quella combinazione chimica tra alcol e zucchero non mi avrebbe portato subito dopo il prima sorso in coma etilico -Helena balla, non stare ferma- -Nath se ballo mi prendi un altro drink- dissi sentendo gli effetti dell'alcol -Certo bella- iniziai a ballare come una forsennata, non mi ricordo i dettagli ma se devo descrivere quella serata ho una serie di immagini che si alternano fra drink, balli su Nathaniel e lui divertito, ricordo che però cercavo sempre il rosso e chiedevo di lui al mio "compagno di ballo", lui infastidito dalle sue domande afferrò il mio polso e mi trascinò per le scale, essendo sotto l'effetto dell'alcol non riuscivo a oppormi, ricordo che aprì diverse stanze e quando trovò la camera dei genitori di Rosa mi buttò nel letto.... Ricordo che credevo che lui mi avesse portato a casa mia per farmi dormire ma le sue intenzioni erano ben diverse... -Helena sei così bella anche sotto l'effetto dell'alcol- disse il delegato accarezzandomi i lineamenti del viso -Ho sempre voluto baciarti, sei così dolce- iniziò a darmi piccoli baci umidi partendo dal collo e arrivando alla scollatura del vestito -Nathaniel- dissi frastornata con un filo di voce -io voglio Castiel lasciami- -Shh ora hai me e tra poco sarai mia- cominciò a infilare le sue mani sudate sotto la gonna del mio vestito e iniziò a giocherellare con il bordo delle mie mutandine, quando capii cosa stava accadendo cominciai a urlare ma lui mi teneva i polsi con una stretta forte posizionandosi sopra di me facendomi sentire una sporgenza che cominciava a darmi ancora più fastidio -Aiuto! Castiel! Qualcuno mi aiuti!- Nathaniel cercava di tenermi zitta tappandomi la bocca con una mano ma presto alla mano sostituì la sua bocca, infilò la sua lingua umida e io con un colpa secco riuscì a staccare il suo viso dal suo continuando a gridare, lui innervosendosi cominciò ad avere le mani più pesanti, mi strappò un pezzo di vestito vicino alla scollatura e iniziò a giocare con il mio reggiseno, urlavo, mi divincolavo ma ero troppo debole e stanca a sfuggire alla sua presa... Quando, dopo che pronunciai il nome Castiel con tutte le mie forze, la porta della stanza si spalancò ....
   
 
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