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Autore: AlyeskaGnac    11/06/2015    4 recensioni
[Tratto dalla storia] - La gente li chiamava vandali, drogati, ladri,alcolizzati, gente da evitare ad ogni costo, ma nessuno aveva mai provato realmente a conoscerli; nessuno che non venisse considerato malato di mente si era mai avvicinato a loro, al loro modo di ragionare e di agire ed evidentemente i motivi non erano pochi.-
- E nonostante le diversità tra i caratteri, le storie, i pensieri, siamo tutti accomunati da un unico e voluto desiderio: Noi esistiamo. E’ il grido della nostra esistenza, forse sbagliato, forse stonato e rumoroso, ma lascia il segno nelle nostre vite e in quelle altrui; il desiderio di un età che tendiamo a bruciare perché attratti dal fuoco dell’illegalità e del pericolo.
Forse ne usciremo.
Ma per adesso lasciateci nella nostra irrazionale convinzione di cavarcela, è la nostra battaglia, la più dura.
La guerra contro noi stessi.-
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoya Tategami, Nuovo personaggio, Ryuga, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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YOU SUCK AT LOVE.

 

 

 

 

La strada di casa quel giorno mi parve molto più lunga del solito, forse a causa della presenza snervante ed inquietante dell’albino che continuava a ghignare in modo quasi animalesco da quando aveva deciso che sarei diventata il suo cagnolino; l’idea mi preoccupava e non poco, ancora non ero certa di cosa intendesse con ciò, ma non avrei mai accettato alcun tipo di richiesta inerente al lavoro che la ramata gli aveva molto probabilmente svolto nel bagno.

- Non pensavo abitassi vicino a quel rompipalle di Ginka.

Constatò fine come al solito dando una veloce occhiata al quartiere.

- Effettivamente prima di conoscerlo non lo avevo mai notato neanche io.

Risposi cominciando a tirar fuori le chiavi dalla tasca e muovendomi verso una piccola villetta a schiera, ovvero casa mia.

- La cosa non mi stupisce.

Ignorai il suo pessimo sarcasmo ed infilai la chiave nella serratura, dando poi un colpo secco alla maniglia per aprire il portone. Fortunatamente mia madre e mia sorella Yuuka non erano ancora tornate e speravo di concludere quella benedetta ricerca prima del loro arrivo.

- C’è un po’ di casino in giro, purtroppo stamattina non ero a conoscenza dell’arrivo di ospkiti ingraditi in casa mia.

Come poggiai lo zaino vicino al muro dell’entrata mi vidi fare la stessa fine, trovandomi tra la parete color panna e il corpo del mio aguzzino. Trattenni il respiro non capendo inizialmente la situazione, finché ritrovata la capacità di respirare non poggiai le mani sul suo petto nel tentativo di spingerlo via; Fu inutile visti l’evidente forza e peso che mostrava in più rispetto alla mia figura eccessivamente minuta.

Avvicinò le labbra al mio orecchio sinistro alitandoci sopra.

- Vista la tua attuale condizione non so quanto di convenga fare la spavalda, evidentemente dovrò addestrarti.

Per quanto non lo sopportassi disse quella frase in un tono talmente seducente che avrei potuto lasciargli fare qualunque cosa, ma dalla mia parte avevo a favore la mia totale incompetenza nell’arrendermi davanti all’evidenza. Scostai rapidamente la testa dall’incavo del suo collo e scivolai di lato in un riuscito tentativo di fuga.

- Questa è casa mia e detto io le regole!

Stabilii con sicurezza puntandogli il dito contro con fermezza.

- A cuccia.

Quel sottospecie di ordine mi disorientò parecchio, tanto da far crollare tutta la serietà che avevo cercato di accumulare per tenergli testa.

- Ma che cazzo mi hai presa per un cagnolino ubbidiente forse?!

Sbottai irata avvicinandomi bruscamente al suo viso ricevendo da parte sua l’ennesimo ghigno sadico  che non prevedeva nulla di buono.

- Se farai la brava forse dopo avrai la tua ricompensa.

I miei pensieri allusero subito a qualcosa di terribilmente indecente, tanto che arrossii vistosamente dando a Ryuga la possibilità di capire a cosa purtroppo stessi pensando. Quest’ultimo fece finta di niente mantenendo la solita espressione fastidiosa di poco prima e continuando il giro della casa.

Puntò dritto alle scale che portavano al piano di sopra ed alle camere da letto, tra cui la mia; prima che potesse mettere la mano sulla maniglia per poter aprire la porta lo fermai precipitandomi dentro senza di lui e chiudendo velocemente a chiave.

- Dammi solo cinque minuti!

Gridai cominciando a sistemare quella stanza in cui sembrava esserci stato un illegale combattimento tra cani. In poco tempo tornò splendente come non lo era mai stata, mi stupii per averci messo un simile impegno nonostante l’ospite fosse un simile individuo.

Quando aprii la porta Ryuga naturalmente non era più li e dovetti cercarlo per tutto il piano finché purtroppo non lo trovai nell’unica stanza che avrei preferito evitare di mostrargli.

- Ti avevo chiesto di aspettarmi fuori, ti fa così schifo rispettare gli altri?

L’albino diede un’occhiata alle pareti blu notte con appesi vari poster raffiguranti argomenti che lui doveva conoscere bene.

- Non credevo avessi un fratello.

- Non ce l’ho infatti, questa è la camera degli ospiti.

Fece il suo solito ghigno insopportabile, tanto che afferrai il colletto della sua camicia bianca appoggia appena sulle spalle; fu un gesto istintivo con cui avvicinai il suo viso al mio guardandolo dritto negli occhi con rabbia, i suoi erano carichi di sfida come al solito. Mi prese con forza il polso della mano con cui lo avevo “attaccato” costringendomi a lasciarlo, ma lui non mollò la presa e la vicinanza rimase la stessa.

- Sei un idiota.

- Abbaia di meno cagnolino randagio.

Avremmo potuto dare il via ad una vera e propria battaglia di insulti, per grazia di Dio il messaggio appena inviatomi da Flemmi sembrò calmarmi i bollenti spiriti, tanto da concludere il tutto con un pesante sospiro di sollievo.

Ryuga invece tentò di riaprire quella faida con i suoi commenti decisamente poco graditi; se le cose avessero continuato ad andare così ero sicura che al ritorno mia madre più che una casa avrebbe ritrovato un campo di guerra, ed ovviamente la vincitrice ancora in piedi cioè me.

Mentre fantasticavo mi resi conto che fortunatamente l'albino aveva avuto la decenza di finirla, almeno per il momento insomma.

Ne approfittai dunque per spostare l'attenzione su altro.

- Quindi? Che scriviamo? 

Domandai tirando fuori il mio computer portatile e sedendomi davanti alla scrivania aspettando una risposta dell’albino che si era già stravaccato sul mio letto completamente a suo agio nonostante gli accaduti di pochi minuti prima.

- Scrivi quello che vuoi.

- Ti ricordo che dovremmo svolgerlo insieme il compito!

Ribattei infastidita. Indossai gli occhiali a montatura quadrata, piuttosto grandi e neri, purtroppo avevo qualche problema nel leggere le parole da vicino, mentre da lontano avevo una vista a dir poco straordinaria, la sorte cieca insomma; quando mi girai per coinvolgere Ryuga nella ricerca lo notai interessato a qualcosa sul mio viso.

- Porti gli occhiali?

Arrossii leggermente quando lo notò.

- Solo quando devo leggere,  usare il computer o macchinari simili.

- Tsk!

Risposi subito a quel suo verso fastidioso.

- Senti vuoi che ti sbatta fuori dalla porta?

- Non che mi importi della ricerca e poi stavo solo constatando certi pensieri.

- Che pensieri?

Gli occhi rimasti socchiusi fino a quel momento si spalancarono predatori.

- Non credo vorresti saperli.

Alzò appena un angolo delle labbra facendomi intendere l’argomento delle sue allusioni e subito mi voltai tornando a concentrarmi sul compito.

- E’ una ricerca sulla società di oggi…c’è tanto da dire, tu soprattutto avresti buoni argomenti da esporre.

Commentai scrivendo parole a caso su google per farmi venire un’idea buona in mente.

- Perché dovrei parlare di una realtà che nessuno vuole vedere?

Restai turbata dalle sue parole.

- Cosa vorresti dire?

- Non essere stupida hai capito perfettamente cosa voglio dire.

Effettivamente dovetti dargli ragione, penso che tutti fossero a conoscenza di come le cose stessero cambiando, i ragazzi entravano in quello che definiscono come “mondo adolescenziale” ad un età troppo prematura, bruciandosi le proprie tappe per la frettolosa voglia di crescere, e gli adulti li ignorano. Forse pensano che dagli errori si possa sempre imparare qualcosa e lo credevo anch’io. Purtroppo non capiscono che certi errori non ti permettono di imparare, l’ho capii troppo tardi, come ogni adolescente ero dannatamente presa dall’eccitante visione del mondo che mi si stava aprendo dinnanzi. Un mondo pericoloso.

- Quindi che dovremmo fare? Consegnare in bianco?

Mi ignorò completamente nascondendo i suoi topazi sotto le palpebre sottili e girandosi sul fianco opposto.

Sbuffai seccata dal suo comportamento, avrei dovuto immaginare che sarebbero andate così le cose, non mi restava che continuare da sola buttando giù tutto ciò che mi venisse in mente come un automa.

Nel giro di mezz’ora avevo scritto circa una pagina su come appariva la società ai miei occhi, ma sapevo che la mia visione non sarebbe bastata per ottenere un lavoro ben fatto, volevo che Ryuga partecipasse con le sue opinioni, del resto aveva sicuramente vissuto in modo molto diverso dal mio, tuttavia mentre scrivevo mi resi conto del fatto che non avrebbe potuto partecipare ad un compito del genere.

Porre il suo di punto di vista sarebbe stato come rivelare se stesso, non avrebbe mai accettato una cosa simile, non lui, però un tentativo dovevo farlo comunque.

- Ryuga?

Non ricevendo alcun grugnito in risposta mi avvicinai al letto toccandogli una spalla e scuotendola leggermente per cercare di svegliarlo. Appena feci quel gesto mi ritrovai con la schiena sul materasso, due possenti braccia tese a entrambi i lati delle mie spalle, il torace dell’albino si muoveva più veloce del solito ed il suo viso era per l’ennesima volta a pochi centimetri dal mio.

Non riuscii a muovere alcun muscolo tant’era stata improvvisa quella sua reazione, potei solo immergermi in quei riflessi dorati che parevano essere stati privati della propria anima.

Restammo immobili in quella posizione per pochi secondi finché sembrò riprendersi rendendosi conto di essersi trovato in una sottospecie di fase di sonnambulismo. Si alzò in fretta ed io feci lo stesso evitando di incrociare il suo sguardo.

- Cosa volevi?

Giustamente avrebbe voluto sapere il motivo per cui lo avevo svegliato, temetti che mi avrebbe uccisa considerando che si trattava di una semplice ricerca di cui a lui non importava assolutamente, ormai il gioco era fatto e tanto valeva essere sinceri.

-  Ecco io in realtà…Per finire questo compito non posso lavorare da sola, ho bisogno che anche tu mi dia delle opinioni sulla società di adesso, del resto abbiamo due visuali differenti…

Restò a fissare atono la parete davanti a se come se stesse pensando a qualcosa, poi sorrise meschino e mi rispose con la frase più vera e malinconica che potesse tirar fuori in quel momento.

- La mia opinione sulla società non esiste. L’unica certezza che ho sempre avuto da quando ho intrapreso questa strada è che comunque vada la finirai da solo. Ci sono persone, che per quanto ti sforzerai, non riuscirai a salvare. Potrai solo vederle spegnersi davanti ai tuoi occhi.

E in quel sorriso meschino vidi tristezza, in quegli occhi che tentava di nascondere vidi la realtà. Non avrei mai potuto lontanamente avvicinarmi al tipo di vita di Ryuga, questa era una certezza più che fondata.

 

*         *         *

 

- Quindi Miyu è tornata a casa con Ryuga?

Domandò Yori al rosso che masticava con foga l’ennesimo pezzo di hamburger.

- Si mi ha scritto che dovranno lavorare su una relazione.

Le rispose Flemmi con aria assente e concentrata su tutt’altro.

 L’obbiettivo del suo interesse era la ragazza che poche ore prima l’aveva mandata completamente in tilt; quella freddezza così agghiacciante che l’avvolgeva era come una calamita per i ricordi della rossa che involontariamente aveva iniziato a serrare con forza i pugni.

- Ehi Flemminia è tutto okay?

Le chiese poi Madoka notandola stranamente taciturna, soprattutto per il non aver commentato il mio essere da sola in casa con l’albino.

- Si,si tranquilla ero solo un po’ in fissa.

Abbozzò un sorriso e poi tornò quella di sempre fiondandosi addosso a Sayori di colpo, abbracciandola da dietro e pregandola di comprarle una brioche nel bar sulla via di casa.

- Povera Miyu, starà facendo tutto il lavoro da sola, conoscendo Ryuga avrà sicuramente abusato del suo letto per farsi un'altra bella dormita ahahah!

Esclamò Ginka finendo il panino e lanciando la cartaccia in testa a Kyoya che, com’era prevedibile, s’innervosì.

- Razza di idiota adesso ti faccio vedere io!

Gli saltò in spalla buttandosi all’indietro a facendo finire entrambi sul prato sfumato di rosso per le foglie autunnali cadute.

- La compagnia propone! Su Kyoya il caricone!

La ragazza che si aggiunse a quella sottospecie di finta rissa aveva lunghi capelli neri fino ai fianchi, mossi ma non troppo da risultare ricci, occhi grandi e di un bel blu notte che sommata alla carnagione olivastra molto simile a quella dell’albino le conferivano un aria da vera predatrice. Yori mi disse che a primo impatto le parve subito di avere di fronte una pantera.

Comunque appena urlata quella fatidica fase sia lei che il rossino, che nel frattempo si era liberato, si lanciarono verso Kyoya che finì per la seconda volta sul prato. Inutile dire che colore avessero assunto i loro vestiti ormai piuttosto sporchi con varie sfumature verdi dovute all’erba.

- Siete due idioti!

Ribatté infastidito pulendosi la felpa da qualche foglia rimasta ancora attaccata.

Flemminia e Sayori risero di gusto alla scena dei tre, più che altro per l’espressione arrabbiata del verde che meditava vendetta sui compagni.

- Lea allora settimana prossima ci sei?

Domandò Madoka incrociando le gambe sulla panchina del parco appena fuori dall’Okinawa; fu a quel punto che le due si resero conto di non aver la più pallida idea di come si chiamasse la corvina.

- Scusami, come hai detto di chiamarti?

La domanda alla rossa sorse spontanea mentre spostava lo sguardo dalle All Star rosso acceso ai lapislazzuli di lei.

- Non l’ho detto, sono Leonida Bifulco! Per gli amici Lea, per i nemici…l’ultima cosa che avranno piacere di vedere.

Rispose con sguardo carico di malizia al sorriso di Flemmi che si presentò a sua volta facendo lo stesso per l’amica accanto.

- Così voi siete le nuove matricole neh? Non mi sembrate malaccio, sono certa che sarà divertente stuzzicarvi.

Neanche provarono a capire cosa intendesse, costrette ad interrompere il flusso dei loro pensieri dall’arrivo di altre due figure maschili.

Un ragazzo dalla pelle scura e gli occhi verde smeraldo, forse più scuri dei miei, affilati e taglienti, certo non come quelli di Kyoya ma ugualmente affascinanti e singolari. Appena sotto l’attaccatura delle palpebre inferiori vi erano disegnati due tatuaggi di colore rosso, ancora adesso mi chiedo che significato potessero avere, capelli tendenti all’arancio sul davanti che si scurivano man mano che giungevano all’attaccatura dietro il collo.

L’accompagnatore aveva invece lunghi capelli color borgogna e occhi verdi come il suo coetaneo, pelle piuttosto pallida ed un inquietante rossetto blu su di un paio di labbra carnose. Trasmetteva tutt’altro che fiducia.

Si avvicinarono entrambi al gruppo che alla loro vista si era improvvisamente zittito. Quando finalmente si trovarono davanti ai ragazzi si scambiarono una forte stretta di mano seguita dal classico “bella” che erano soliti dire.

- Allora Nile? Concluso l’affare?

Domandò Ginka nonostante fosse già a conoscenza della risposta.

- Il qui presente non lo definisce forse?

Fece un mezzo sorriso portando con leggera cautela la mano alla tasca destra dei suoi pantaloni verde militare in stile baggy e fece per mostrare appena una busta in plastica che ricacciò subito dentro, dopo ciò il sorriso si allargò.

- Meglio del previsto.

Concluse poi mentre gli originari Night Creepers commentarono  soddisfatti la riuscita del compito ignoto alle fortunate novelline.

- Se becchiamo Ryuga in un momento di vago buon umore potremmo anche tenerci un buon trenta/quaranta per cento per noi!

Esclamò fiducioso il rosso.

- A proposito, lo stavo giusto cercando per informarlo di una cosa ma vedo che non è qui.

Leonida si fece scappare una risatina euforica prima di rispondere all’amico egiziano.

- Ahahah a quanto pare il piccolo punk isterico è rimasto in casa a studiare!

Spalancò gli occhi sorpreso da tale affermazione, era pressoché impossibile credere che quel tale si fosse recato seriamente in casa mia per poter studiare, anche se in quel momento l’unica a lavorare ero io.

- E’ con Miyu, sai? Quella ragazza che dormiva beatamente sugli scatoloni l’altra notte.

- E QUELLO starebbe studiando? Per favore.

Alluse rispondendo a Ginka che poi si ricordò della presenza di Flemmi e Yori e ne approfittò per presentarle.

- Socio, loro sono i nuovi acquisti della Night! Flemminia e Sayori!

Un’ulteriore stretta di mano accompagnate da un ‘piacere’ e da successivo presentarsi del ragazzo.

- Nile; Ginka ne parli come se fossimo una squadra di calcio.

- Non di calcio ma siamo pure sempre una squadra.

Lo corresse Madoka.

- Io sono Jack, molto piacere signorine.

Il bacia mano offerto alla rossa da parte del giovane dai capelli color borgogna sembrava aver particolarmente infastidito Kyoya.

- Tu non dovresti essere già altrove?

- Può darsi. Ottavia non è qui?

Domandò con tono di sfida.

- No.

La tensione creatasi tra i due era divenuta quasi palpabile, tant’è che Nile per calmare il compagno propose al poco gradito ospite di andare a farsi un giro per chiarire alcuni dettagli dell’affare.

Così i due, proprio com’erano arrivati, se ne andarono senza fare troppe cerimonie.

- Quel tipo non mi piace.

Rivelò Kyoya rivolgendo una rapida occhiata alla rossa che aveva appena preso il telefono per leggere il messaggio che aveva appena ricevuto dalla sottoscritta.

- Nemmeno a me Kyoya e sono certo che anche gli altri la pensino allo stesso modo, ma purtroppo Dashan è impegnato anche con i Day Trotters e non possiamo avere un solo tramite, Jack è uno dei pochi e “bravi” ambasciatori attualmente liberi, fa il suo lavoro e si leva.

- Il problema Ginka non è questo e lo sai pure tu!

Si aggiunse Lea, poco convinta come Kyoya di una probabile collaborazione con lui.

- Ragazzi lo sappiamo tutti qual è il vero problema! Credete che alla decisione di Ryuga non mi sia opposto pure io?...Però se ha deciso così c’è sicuramente un motivo, dobbiamo fidarci, non di Jack ma di colui che ci ha sempre tirato fuori dai guai.

Il caro Ginka avrebbe tanto voluto aggiungere “Per inserirci in circoli ancora peggiori” ma non ci riuscì, perché era chiaro che per essere arrivato fino a quel punto ci avesse messo molto del suo.

 Sorrise amaramente pensandoci su.  Fortunatamente Madoka trovò il modo per concentrare su altro i pensieri dei ragazzi.

- Su, su, piuttosto perché non fissiamo la data per il loro benvenuto?

Le due interpellate che fino ad allora erano state in silenzio ad ascoltare incuriosite ricomposero improvvisamente l’attenzione.

- Benvenuto? Per cosa?

Domandò Yori.

- Beh non penserete di essere già entrate ufficialmente tra i Night Creepers, prima di ciò c’è un piccolo rito che dovrete compiere, nulla di vagamente orrido, impossibile o illegale almeno per ora, vedrete che ci divertiremo!

Continuò per Madoka la corvina sporgendosi verso di loro con un bel sorriso a trentadue denti.

- Già è vero, per quanto mi riguarda anche questo sabato sarebbe perfetto e dovrebbero uscire tutti no?

- Io non ho impegni, nemmeno Nile da quel che mi ha fatto intendere ieri e se non erro anche Layla e Ottavia sono libere.

Informò Kyoya  passandosi un mano fra i capelli cadutigli sugli occhi a causa del vento.

- Ricordiamoci di avvisare anche Eri, Aiko e Ariah! Specialmente quest’ultima o ce la farà pagare cara…

- Andiamo Ginka, basterà dirle che avrà diritto ad una buona ricompensa e il gioco è fatto.

Disse Kyoya mimando il gesto dell’aspirare con le dita.

- Non parlare di Ariah in questo modo sottone!

Lo rimproverò la corvina tirandogli un forte coppino sul collo. La situazione creatasi non poté evitare di far nuovamente ridere le novelline.

- Ahah! Sapete? Già mi andate a genio voi due e questa Miyu, la voglio proprio vedere, per aver convinto quell’idiota a fare qualcosa relativo alla scuola deve essere davvero una tipa speciale!

Madoka si inserì nella conversazione ponendo ancora l’albino come argomento principale.

- Certo che non lo capirò mai, passa l’ottanta per cento delle sue giornate in giro e il restante a dormire, persino in classe da come mi ha detto Aiko…Eppure i suoi voti sono davvero alti.

- Specialmente se si tiene da conto tutto quello che ha in corpo! Ahahah un simile elemento fa davvero spavento!

 

*         *        *

 

- Uff…Ancora non l’ho finita questa dannata cosa! E come se non bastasse Flemmi E Yori mi ignorano totalmente! Maledizione-maledizione-maledizione!

Mi arruffai i capelli come per sforzare la mente a produrre qualche idea, ovviamente col risultato di ritrovarmi numerose ciocche sulla tastiera del computer acceso da circa quattro ore.

- Capisco che la sua “opinione sulla realtà di oggi” sia tanto lugubre e impossibile da raccontare ma avrebbe almeno potuto evitare di usare la MIA playstation!

Difatti sentivo numerosi suoni provenire dalla sala , suoni che ricordavano spari di fucile.

- E come se non bastasse pure a Call Of Duty si è messo a giocare!

Decisi di alzarmi dalla sedia che mi aveva completamente immobilizzato dal fondoschiena in giù e con un po’ di iniziale fatica mi diressi in direzione di quei suoni.

Sbirciai dalla parete che nascondeva le scale, osservandolo mentre si comportava come un normalissimo adolescente di  diciassette anni e mezzo. Non potei evitare di sorridere nel vederlo in quella situazione, sembrava proprio un bambino.

- Quando avrai finito di ammirarmi la schiena, portami una birra ghiacciata.

Quasi caddi per terra alla sua constatazione, azzeccata  per l’ennesima volta, ma mi ricomposi pensando alla richiesta appena ordinata.

- Cosa credi di pretendere brutto…!

- Ah, ah, ah.

Schioccò la lingua simulando un NO col dito indice.

- Non è questo il modo di rivolgerti al tuo padrone.

Strinsi i pugni dirigendomi velocemente in cucina tirando fuori dal frigo una Heineken che versai in due bicchieri. Di certo non gli avrei concesso il lusso di finirsela da solo.

Sbattei il bicchiere sul tavolino alla sua sinistra, incrociando le braccia al petto con aria offesa e irritata.

- Ecco qua, sei contento?

- Molto.

Lo finì in un sorso e poi tornò a concentrarsi sul videogame.

- Così sei un’alcolizzata, hn?

- Un goccio di birra ogni tanto non ammazza nessuno e poi senti da che pulpito.

Lo vidi alzarsi improvvisamente e spegnere la console tirando fuori il telefono dalla tasca della tuta.

Sbuffò seccato prima di rispondere alla chiamata che aveva ironicamente appena ricevuto.

- Si?...Dimmi.

La conversazione fu un alternarsi di “okay, non dire stronzate, ci penso io” che si concluse con un “Nile tieni d’occhio quell’idiota di Kyoya “.

- Chi era?

La domanda mi sorse spontanea.

- Di certo non cose che ti riguardano.

- Credevo di far parte dei Night Creepers adesso.

Ribattei un po’ troppo fiduciosa.

- E’ errato. Nessuna di voi tre fa ufficialmente parte della compagnia, prima di ciò dovremo presentarvi agli altri, se saranno tutti d’accordo allora se ne potrà parlare.

Non nego di esserci rimasta parecchio male quella sera quando Ryuga mi rivolse quelle parole, non ero particolarmente sicura del motivo ma credo che fosse per il fatto di non essermi sentita ancora completamente accettata in un mondo di cui volevo assolutamente fare parte, anche di ciò il motivo non mi era chiaro ma pare che questa vita si diverta molto nel porre interrogativi senza risposte, qualcosa di vagamente crudele oserei dire.

Parlando d’altro, si, si era fatta sera ormai e la relazione ancora non era stata ultimata.

- Hai finito quell’inutilità?

Ovviamente la mia risposta fu negativa e quasi rassegnata mentre posava i suoi occhi su di me facendomi arrossire in modo del tutto irrazionale.

Mosse qualche passo nella mia direzione fino a che me lo ritrovai ancora a pochi centimetri di distanza. Il suo braccio sinistro sembrava volermi circondare la vita e chiusi quasi gli occhi per la scarica che mi attraversò completamente il corpo in quei pochi secondi.

E poi lo vidi portarsi il bicchiere con un po’ della mia birra avanzata alle labbra per bersela.

Capii che si era solo nuovamente divertito a stuzzicarmi.

Alzai gli occhi al cielo e mi riprecipitai di sopra con la speranza di riuscire a combinare qualcosa, ma purtroppo la mente era completamente priva di idee, persa ancora ad elaborare quelle sfumature dorate che si scontravano con l’ambra.

Pochi minuti dopo l’albino mi raggiunse, tornando ad occupare il letto ed osservandomi annoiato mentre provavo a completare il lavoro.

- Se doveva andare così potevi anche finire ciò che avevi iniziato con quella in bagno.

Mi resi conto solo dopo che quanto avevo detto era totalmente fuori luogo e soprattutto di quanto suonasse male.

- Con lei ho già finito.

Fortunatamente non aggiunse alcun commento e potei continuare a concentrarmi.

Poi Ryuga fece ciò che aspettavo dall’inizio di quel faticoso pomeriggio.

- Che seccatura…Su fa vedere che hai scritto.

Si mise a leggere l’intera relazione correggendo persino le parti che trovava troppo “banali” o ripetitive.

Rimasi nuovamente stupita; mai avrei pensato che potesse avere simili qualità.

Nel giro di un’ora finimmo il compito e potei finalmente stiracchiarmi e concedermi una bella tregua.

- Sono sicura che andrà benissimo!

Ovviamente l’albino non espresse ulteriori pareri, anzi, continuava a mostrare fastidio.

Però, sapete, ero davvero felice di averla conclusa, soprattutto per il modo in cui l’avevo fatta concludere.

In quell’attimo quasi non sentii il campanello di casa suonare tant’ero sovrappensiero; guardai l’orario rendendomi conto che erano effettivamente le otto di sera e che questo significava una cosa sola.

 Mamma era a casa.

 Yuuka era a casa.  

A stonare in tutto ciò era la presenza esterna di un quarto componente di sesso maschile che non sarebbe dovuto esserci.

Pensai subito a qualche scusa da inventare mentre sentivo le chiavi infilarsi nella serratura e compiere il primo giro, le mani si muovevano freneticamente tra i capelli ed il secondo giro avvenne.

- Agitata?

Dal canto suo Ryuga non capiva minimamente il motivo di tutta quella mia agitazione nonostante le voci e i ripetitivi richiami da parte di mia sorella gli avessero fatto intendere che l’allegra famiglia era tornata a casa.

- Senti tu! Non ho mai portato un ragazzo in casa mia! Come diavolo pensi che la prenderà mia madre eh?!

Con questa rivelazione, uscita a sproposito e in modo del tutto involontario, lo vidi sorridere in modo meschino, provava gusto in tutta quella situazione, soprattutto provava gusto nel vedermi in difficoltà.

Inutile dire che divenni bordeux, ero apparsa come una povera ed ingenua ragazzina alle prese con le probabili e future domande MATERNE.

Il quarto giro arrivò senza dar spazio al terzo di essere udito, o forse erano tutti quei pensieri a far troppo rumore per darmi possibilità di considerarlo, e la porta si aprì. Yuuka entrò in casa correndo come suo solito e si diresse subito in camera mia dove la presenza estranea sembrò suscitarle parecchio interesse.

- Mamma! Miyu ha portato un ragazzo diverso da Tsubasa in casa!

Presi il cuscino lanciandoglielo letteralmente in faccia e facendola cadere sul pavimento.

- Hei!

Si lamentò mentre scendevo di fretta le scale per spiegare la situazione a mia madre. Farfugliai a lungo mentre la sua espressione cambiava a seconda di ciò che riusciva a capire, nemmeno seppi definire se la scelta di parlarle in quello stato fosse stata saggia.

- Buona sera.

La sua voce rauca rieccheggiò nelle mie orecchie come un incessante martello mentre mi giravo per osservarlo assumere un atteggiamento completamente opposto a quello che in realtà era il suo.

- La prego di scusarmi per essermi trattenuto così a lungo a casa di sua figlia ma il professore ci aveva affidato un compito, oggi stesso, piuttosto complicato che abbiamo deciso di terminare nel pomeriggio, purtroppo il tempo è volato.

Già, quel ragazzo non finiva mai di stupirmi. Mamma la prese così bene che pensò di invitarlo persino a cena. Ryuga cercò di arrancare ulteriori scuse per andarsene ma…poi…

- Potresti restare…Si insomma è solo per ringraziarti per il lavoro svolto, tutto qui.

Eppure Ryuga sapeva che c’era dell’altro, così come sapevo che quell’altro c’era solo da parte mia.

L’Albino a quel punto accettò mantenendo il solito ghigno divertito e mi seguì in camera dove attendemmo la cena dopo che ebbi apparecchiato.

- Grazie per...avermi aiutata con mia madre.

Biascicai evitando di guardarlo in viso.

- Tsk! Sarebbe stato un problema se il mio cagnolino si fosse fatto mettere in castigo.

Iniziai a giocare con i piedi mettendoli uno sopra l’altro nervosamente e cercando di liberare la mente.

Ad un certo punto sentii le sue mani prendermi per le spalle e portarmi nuovamente sul letto, sotto di lui.

Non capii la situazione, o quanto meno il motivo di quell’azione, quell’ulteriore vicinanza non fece altro che mandare sempre più in tilt i miei neuroni, riuscendo a far uscire un semplice e basso “perché?”.

E quel ghigno apparve più malefico e fastidioso del solito.

- Lo so che muori dalla voglia di baciarmi.

Spalancai gli occhi con un misto tra la sorpresa, l’imbarazzo e la vergogna.

- Con tutte le ragazze con cui sono stato pensi davvero che non mi accorga di quando sbavano per me?

Continuò con tono ironicamente sprezzante.

- E tu non sei tanto diversa da loro.

Quella conclusione bastò per farmi partire il secondo schiaffo della giornata che però fu bloccato dalla sua mano. Lo guardai furiosa.

Non ero mai stata il tipo da farsi leggere tanto facilmente, ma con lui sembrava tutto diverso, era capace di sfogliare la vita di una persona con gli occhi, tuttavia quel commento finale non glielo avrei perdonato tanto facilmente.

- Levati di dosso brutto stronzo!

- Ohoh! Allora ti arrabbi anche te hn?

Alleggerì il peso permettendomi di alzarmi ed allontanarmi.

- Finita la cena ti voglio fuori di qui.

Non gli rivolsi più alcuna parola, nemmeno quando annunciò che se ne sarebbe andato. No, non mi era proprio andata giù, proprio per niente.

- Miyu…E’ successo qual cosa col tipo di prima?

Nonostante io e Yuuka ci dichiarassimo costantemente guerra, rare volte, avevamo anche momenti di aiuto reciproco.

- No Yuuka stai tranquilla.

Si sedette all’estremità del divano su cui mi ero sdraiata per guardare qualche programma interessante in televisione.

- Sai, è piuttosto carino. Ti piace vero?

La sua curiosità quasi innocente mi inteneriva, anche se l’argomento non era dei migliori, almeno in quel momento.

Non risposi lasciando in sospeso la sua domanda.

- Miyu tu…Sei bellissima, non dovresti abbatterti così.

Scese dal letto sentendosi ignorata e capendo che qualunque cosa dicesse la situazione non sarebbe di certo  migliorata.

A farmi arrabbiare non erano state tanto le sue constatazione su se stesso ma l’uguaglianza.

L’avermi eguagliata a tutte quelle vittime cadute nella sua trappola, portate a letto senza alcun tipo di sentimento, solo per un suo divertimento personale. E magari alcune di loro speravano davvero in qualcosa di duraturo.

Una cosa era certa, non avrei permesso a quell’accaduto di impedirmi di entrare tra i Night Creepers. No. Poteva toglierselo dalla testa. E non gli avrei neanche più permesso di giocare con me in quel modo.

Non ci sarei passata di nuovo, non un’altra volta.

 

*         *        *

 

 La mattina seguente mi svegliai con un bel sorriso stampato sulle labbra, preparai di corsa lo zaino e mi diressi rapidamente in cucina per fare colazione con la mia sorellina, convinta che la mia allegria fosse dovuta al suo piccolo discorso della sera prima. In realtà la mia euforia derivava dal fatto che era appena venerdì e che Yori mi aveva rivelato la sera prima di ciò che si sarebbe tenuto sabato, proprio quel sabato!

- Mh, mhmh, mh, Mamma Yuuka io vado! A stasera!

Uscii di casa e misi subito le cuffiette, camminando sulle note di “In Love” di July, canticchiando anche e saltando in alcune pozzanghere non ancore asciugate.

Non potevo immaginare di essere seguita, me ne accorsi solo quando sentii quella mano afferrarmi in modo rude per il braccio costringendomi a girare completamente per fronteggiarlo.

E di nuovo un paio di iridi, così ambrate da farmici annegare, sprofondarono nei miei smeraldini, eppure qualcosa stonava, perché anche se lo stavo odiando avrei tanto voluto non trovare dei folti capelli corvini screziati di rosso sulle punte al posto di una corta chioma bianca, avrei preferito che la carnagione di quella mano forte che mi intimava di non muovermi fosse olivastra non rosa e impeccabile come porcellana.

E quella voce che chiedeva in modo solenne chi fossi, me la ricordo ancora.

- Sei tu…Miyu Tanaka?

Non risposi e lui abbozzò una risata.

- Il tuo silenzio vale più di un’affermazione. Però…Non mi sarei mai aspettato che le cose si evolvessero in questo modo.

La facilità con cui scivolai via dalla sua presa lasciò intendere che fosse stata sua iniziativa permettermelo.

Se ne andò ma rimasi ferma a guardarlo mentre si allontanava, non avevo il coraggio per girarmi e proseguire senza la certezza che quelle iridi predatorie avesse definitivamente smesso di fissarmi.

 

 

 

 

Note:

 

Ed è così che dopo quasi quattro mesi di assenza ritorno finalmente a postare un nuovo capitolo!

Si ehm…Lo so non ho scusanti, avete tutto il diritto di lapidarmi.

A tutto si è aggiunta la perdita del mio caro computer che deve ancora essere riparato,  ma per fortuna sono riuscita a salvare qualcosa e a continuare su questo magnifico ed efficientissimo (no non è vero) portatileee.

Okay, detto ciò…Si lo so anche il capitolo fa schifo, avrei voluto tirar fuori molta più roba ma mi sono resa conto di dover procedere lentamente, almeno per ora, poi finalmente dal nono capitolo in poi ci sarà un po’ di tanto attesa (almeno per me) e decente (si spera) azione! E oltretutto nella famosa serata in cui le nostre protagoniste saranno presentate ai restanti membri della compagnia, tutti i vostri cari OC saranno presenti ^^ yeah yeah.

Un altro GRANDISSIMO GRAZIE a chi ha commentato lo scorso capitolo e SOPRATTUTTO continua a leggere questo piccolo obrobrio (si ci vuole coraggio…e meno parentesi nelle note.).

Bene, ora vado a nanna che sto collassando lentamente.

Buone vacanze a tutti!

Lie ^3^

Ps. Vi avviso che cambierò nuovamente nickname ma giuro (o ci provo) che sarà l’ultima volta @_@

  
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