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Autore: _Giulia_R5__    15/06/2015    1 recensioni
Ross e Giulia. Lui popstar, lei studentessa, entrambi di Los Angeles, sono i protagonisti di una storia d'amore tanto complicata quanto emozionante. SEQUEL DI "I THINK ABOUT YOU"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay with me'
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Ho raccontato tutto a Kiki, che alternava una cucchiaiata di frozen yogurt a un “OMMIODDIO” o a un sorriso furbesco, uguale all’emoji di iPhone, il che era divertente, perché finivo per ridere della sua faccia e lei della mia risata, poi io della sua e così via.

   “Allora con Ross la cosa è seria”, conclude infine Michela, dopo esserci riprese dalle risate.
   “Già, sembra di sì”, sorrido debolmente guardando a terra e pensando al suo dolce sorriso.
   “Ma tu saresti pronta per una cosa così grande?”
   “Ho quasi 18 anni, stiamo insieme da 3 anni, io amo lui, lui ama me, e non potrei immaginare un passo così importante con nessun altro. Ma non voglio rovinarlo programmandolo, verrà da sé”
   “Dici bene, e l’importante è che sei pronta e sicura di volerlo”
   “Okay, cambiamo discorso? Mi imbarazza un po’ parlare di queste cose”
   “Sì, meglio”, mi sorride, comprensiva.
Se capitasse con Riker,anche per lei sarebbe la prima volta.
Compare all’improvviso, nella mia mente, il quadretto perfetto: io e Ross, Kiki e Riker, felici, mano nella mano, mariti e mogli… Non sarebbe male, non sarebbe male per niente.
Piano piano, in quella manciata di secondi, mi rendo conto sempre di più di quanto Ross mi renda davvero felice, e di quanto, con lui, la mia vita sia perfetta.
   “Tu, invece? Con Rik?”, la spingo con la spalla
   “Dai, l’hai sentito anche tu…’non esagerare ora, eh?’”, ripete le parole dette da Riker a Ross, riecco l’esplosione di amarezza e delusione, solo che stavolta non ha balenato, è rimasta lì, è ancora lì.
“Evidentemente per lui è stata solo una cosa così…”
    “Ehi, conosco Riker: Non è il tipo da ‘una cosa così’, come dici tu. Dagli tempo, di solito non si lancia subito come ha fatto con te oggi, quindi ha paura di sbagliare e di deludere le tue aspettative”
   “Tu dici?”
   “Ne sono sicura”
   “Sei inquietante! Come fai?”
   “Te l’ho detto, lo conosco. E’ sicuramente così”

Tornando a casa, ricevo una chiamata da Ross: il mio affascinante e splendido cognatino ha una sorpresa in serbo per Kiki. Eseguo gli ordini, la trascino in macchina con una scusa e la riporto a casa.
Per fortuna l’ho agghindata per bene prima di uscire!
   “Perché stiamo già tornando?”
   “Perché…ehm…ho dimenticato una cosa”
   “Ma siamo fuori solo da un’ora e mezza”
   “Sei stata fuori tutto il pomeriggio con Riker, non puoi lamentarti”
   “Ah, è vero”
Sorride, ammettendo che ho ragione io anche stavolta.
Arrivate, troviamo nel vialetto la macchina di Mark, con Riker appoggiato allo sportello, in tiro anche lui, che ci aspetta. Anzi, che LA aspetta. Kiki lo vede sorriderle, si gira a guardarmi come per accusarmi complice, e scende subito a salutarlo.
Li guardo orgogliosa e commossa, mi avvicino a Ross davanti la porta di casa mia che li guarda con lo stesso sguardo: sembriamo i genitori che guardano i figli, ormai diventati grandi. Mi metto davanti a lui, le mie spalle gli toccano il petto, lui mi abbraccia da dietro e mi stringe forte con le sue grandi braccia.
Sempre guardando quei due fare i carini, alzo la testa perché mi senta meglio, per non rovinare il momento, per sussurrargli qualcosa; lui capisce, e si abbassa verso di me.
   “Chi l’ha avuta l’idea?”
   “Rydel”, risponde lui, a denti stretti, a bassa voce, con gli occhi fissi su Kiki e Riker, come me.
   “Immaginavo. Come ma la porta è aperta?”
   “C’è tua madre”
   “Ah, bene. Resti per cena?”
   “Me l’aveva già chiesto lei”
   “C’è qualcosa che vorresti dirmi?”, dico normalmente, fingendomi piccata, girandomi verso di lui e smettendo di guardare i due davanti a noi. Non ha il tempo di rispondere.
   “Ragazzi, noi andiamo, ci vediamo dopo”, dice Riker, e i due salgono in macchina.
Io e Ross entriamo in casa, lui chiude la porta, andiamo in cucina, da mia madre.
   “Oh, eccoti, finalmente! Allora sei viva”, esclama dandomi un bacio sulla guancia. Ross guarda perplesso.
   “Tra lei a lavoro e noi in giro, non ci vediamo da un giorno”, gli spiego
   “E ti sembra giusto?” chiede lei a Ross, lui sorride.
Arrivato papà, che l’ha salutato “Ecco Ross il Grande!”, abbiamo ordinato cinese, fatto la tavola insieme, parlato della band, del tour degli R5 e scherzato.
Amo il rapporto che hanno i miei con Ross, loro lo adorano, sanno che ci rendiamo felici, e lui adora loro, soprattutto mio padre: vanno davvero d’accordo.
Finita la cena, ho aiutato mamma a lavare i piatti perché, purtroppo, la lavastoviglie s’è rotta, mentre papà e Ross hanno sparecchiato la tavola.

Io e Ross usciamo a prendere qualcosa e a fare un giro, passeggiamo in spiaggia, quando ad un certo punto Ross mi guarda dritto negli occhi e mi dice:
  “Giulia?”
  “Sì?”, rispondo, incantata.
  “Corri.”
Lo guardo, delusa e perplessa.
  “Cosa?”
  “Paparazzi, corri!”
Inizia così una corsa sfrenata verso la macchina dall’altra parte di Venice: Ross mi prende la mano, corre ancora più forte e trascina me, che rido e urlo divertita, ma che già non ne posso più.
Arrivati alla macchina e seminati i fotografi, per “fortuna” il parcheggio stava in un bel posticino romantico al chiaro di luna, il ragazzo torna a guardarmi  con gli stessi occhioni di prima, ma stavolta non delude le mie aspettative.
  “Sei bellissima tutta sudata”
Arrossisco.
  “Tu lo sei sempre”
  “Ti amo”, dice avvicinandosi con un sorrisino irresistibile, e appoggia le labbra sulle mie, avanzando verso di me e facendomi indietreggiare, così da appoggiarmi all’auto e poter stare con il corpo più vicino al mio.
Oh mio Dio, ricomincia. Si stacca un attimo e mi guarda negli occhi, lo sguardo da pesce lesso, divertente, sì, ma quanto è sexy?
   “Che c’è?”, gli sorrido.
   “Nulla, sei bellissima”
   “Okay ma non mi fissare così” ridacchio intimidita “Sei inquietante”
   “E tu sei dolcissima”
Si avvicina di nuovo, mi cinge il fianco con la mano e mi bacia dolcemente. Poi il bacio si intensifica, i battiti aumentano, la pressione sui fianchi aumenta.
  
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