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Autore: mvkeobsessed    21/06/2015    4 recensioni
La durata della ricostruzione del villaggio dopo l'attacco di Drago Bludvist e il suo esercito di draghi era stata stimata per un bel po' di mesi. Anni, forse, se il ghiaccio non si fosse sciolto velocemente.
Astrid lasciò cadere il martello sul suo pollice, ignorando il dolore. Come aveva potuto non averlo notato prima? Come aveva potuto essere così stupida da non essersene resa conto prima?
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Valka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino dopo, Astrid fu svegliata da Tempestosa che aveva aperto la finestra e stava gracchiando eccitata. La ragazza ridacchiò per le scenate della sua draghessa, che rispecchiavano molto quelle di Sdentato quando si trattava di voli mattutini. 
Per Astrid e Tempestosa era quasi una tradizione lasciare tutto e prendere il volo, facendo un giro o due intorno all'isola prima di raggiungere Hic e Sdentato alla baia, dove si sarebbero rilassati per un'ora o poco meno, prima di andare alla Grande Sala per la colazione.
Cercando di sopprimere le preoccupazioni per Hiccup al momento,  Astrid si alzò da letto e andò a recuperare la sella della sua draghessa. Non aveva ancora pensato a un piano per alleviare Hiccup dalle sue preoccupazioni, e un Uncinato Mortale infastidito non avrebbe di cerco aiutato.

Prima di prende sempre più quota fino a perdere di vista il paese, si girò a guardare i mattinieri iniziare la giornata.
Proprio come il giorno precedente, le condizioni metereologiche erano fantastiche e Astrid continuava a sperare nello svolgersi di una Corsa dei Draghi nel pomeriggio. Forse Hiccup si sarebbe rilassato in un tale contesto. Le Corse erano diventare un po' noiose per lei senza concorrenza: i gemelli avrebbero iniziato a litigare tra loro, Gambedipesce non eccelleva di certo nello sport e non osava immaginare Moccicoso. No, Hiccup avrebbe dovuto competere di nuovo. Sarebbe stato meglio per tutti.

Astrid era così persa nei suoi pensieri, che solo dopo che un Terribile Terrore le volò quasi in faccia, si accorse che stava iniziando il loro quarto giro dell'isola. 
"Andiamo, Piccola." disse la ragazza dolcemente, guidando Tempestosa verso la baia. Sapeva che Hiccup non ci sarebbe stato, ma rimase fedele alla sua tradizione.
Quindi, dire che Astrid fu sorpresa quando vide il ragazzo dai capelli color cioccolato in piedi sulla riva del laghetto era veramente poco.
L'eccitazione scorreva in lei: questa era la sua occasione!

Guidò subito l'Uncinato in un atterraggio nella baia e, prima che il drago si fosse completamente fermato, Astrid già era saltata giù dalla groppa della sua cavalcatura ed era diretta verso Hiccup. Non vide nemmeno Tempestosa dirigersi verso Sdentato, seduto vicino a alte rocce, guardando preoccupato il suo Cavaliere.

Sembrava che Hiccup non avesse neanche notato il suo arrivo, così Astrid si avvicinò rapidamente col piano di sorprenderlo.
Il piano, però, venne subito cancellato dalla sua mente quando vide Hiccup cadere in ginocchio, col corpo tremante ed era quasi sicura di aver sentito singhiozzi soffocati.
Non si era nemmeno resa conto che si era fermata e stava trattenendo il respiro. Doveva raggiungerlo? Lasciarlo solo per un  momento?
No, non poteva lasciarlo solo proprio nel momento del bisogno. Il suo istinto le suggeriva che aveva bisogno di lei.

"Hiccup?" lo chiamò dolcemente facendo un passo nella sua direzione. Il ragazzo si irrigidì visibilmente, probabilmente spaventato dalla sua voce.
Lui non si voltò, facendo preoccupare ancor di più Astrid. Stava per andare verso di lui per consolarlo, quando lo sentì parlare a bassa voce: "Vai via."
"Hiccup..." lo richiamò la giovane, compiendo un altro passo avanti, sentendosi come se stesse camminando sulle uova.
"Ho detto di andare via!" disse con voce più alta "Lasciami in pace!" poi si mise le braccia intorno come se volesse abbracciare se stesso, facendosi guardare vulnerabile.

"Per favore, Hiccup. Posso aiutarti." spiegò la bionda, cercando di ricacciare indietro le lacrime che cominciavano a pizzicarle gli angoli degli occhi. Fece altri pochi passi in modo tale da essere in piedi accanto a lui. Si inginocchiò, arrivando all'altezza del ragazzo e gli mise un braccio intorno le spalle, tirandolo verso di lei.
"No, Astrid. Vattene." le urlò, cercando di spingerla lontano da sé "Non ho bisogno del tuo aiuto. Non ho bisogno di nessuno!" alla fine riuscì a creare una cerca distanza tra loro, ma non nel modo in cui avrebbe voluto, Astrid ne era sicura.
Infatti, quando Astrid si sorprese dello sfogo del ragazzo, allentò un po' la presa, dando a Hiccup la possibilità di uscire dal suo abbraccio. Ma l'equilibrio di Astrid era migliore di quello di Hiccup in quel momento, perchè, mentre lei rimase seduta dov'era, Hiccup cadde di lato, proprio nel laghetto.

Ci volle un momento ad Astrid per realizzare quello che era successo, poi balzò subito in piedi e tirò Hiccup fuori dall'acqua.
"Stai bene?" chiese preoccupata, ripetendo la domanda che Hiccup aveva rivolto alla bambina il giorno prima.
"Ti sembra che stia bene?" chiese sarcasticamente Hiccup, ma con la voce un po' più sollevata.
No, non lo era. Sembrava ancora più miserabile ora che era bagnato fradicio, il cuore di Astrid si spezzò dal dispiacere. Il modo in cui stava in piedi, con lo sguardo basso e le spalle curve, sembrava voler urlare aiuto ma allo stesso tempo respingere via tutti.

"Hiccup, guardami." lo continuò a chiamare Astrid dolcemente, mentre camminava posizionandosi di fronte a lui. Il giovane scosse la testa, senza alzarla per un momento.
"Solo....lasciami," si voltò e andò a pochi metri di distanza, prima di fermarsi, avvolgendosi di nuovo tra le sue braccia.
Astrid non si mosse. Non sapeva cosa fare. Non sapeva come aiutarlo se non voleva nemmeno essere aiutato.

"Sono preoccupata per lui." Astrid si ricordò una conversazione che aveva fatto con Valka, pochi giorni prima "Quando è a casa non mi parla nemmeno. Ho paura di perdere anche lui." in quel momento Valka sembrava persa. Astrid poteva capire benissimo come potesse essere difficile per lei: non aver visto il marito e il figlio per quasi vent'anni e quando sembrava che finalmente potessero essere di nuovo una famiglia, perdersi di nuovo.

E improvvisamente Astrid capì.
Hiccup stava spingendo il suo dolore lontano lavorando duramente come il padre. Stava cercando di dimenticare tutto tenendosi occupato, in modo tale da non sentire il dolore e la paura che lo avvolgeva.
Ma Astrid sapeva anche che quella mattina il tutto era diventato troppo per lui, ed era per questo che era lì, alla baia.
Prima di capire cosa stesse facendo, iniziò a canticchiare. Ma non era un brano qualsiasi. Vide che Hiccup riconobbe la melodia, perchè non si mosse di un millimetro.

"Che cos'è?" chiese la bionda a Valka, che stava canticchiando sottovoce mentre cercava di cucinare.
"Che cosa?" chiese la donna, guardandosi intorno, cercando di trovare quello a cui si stesse riferendo Astrid.
"Che cosa stai canticchiando?" precisò la curiosa ventenne. Ma la curiosità fu sostituita da senso di colpa quando vide l'espressione triste di Valka.
"Mi dispiace, non avrei dovuto chiedertelo." disse con tono di scuse e alzandosi e dirigendosi verso la porta.
"E' la canzone di Stoik e mia." disse piano la donna quando Astrid aveva quasi raggiunto la porta. Si voltò quando la donna più anziana pronunciò quella frase e la vide sorridere al lieto ricordo.


"Per ogni mar navigherò, ma non avrò paura." Astrid iniziò a cantare dolcemente, mentre si avvicinava a Hiccup "Le onde io cavalcherò...." Hiccup strinse ancor di più le braccia intorno al suo corpo "Se tu mi sposerai..."
Astrid si fermò quando fu in piedi di fronte a Hiccup e dolcemente gli mise una mano sulla guancia, asciugando la lacrima che gli stava lentamente rigando il viso.
"N-Né il sole sai." continuò Hiccup con voce tremante e esitante "Né il freddo mai..." un singhiozzo lo interruppe. Astrid, lentamente, lo abbracciò con tutto il suo amore.
"Vai avanti." lo incoraggiò a bassa voce, senza preoccuparsi che Hiccup fosse ancora tutto bagnato dopo la sua caduta nel lago.
"Mi impedirà il ritorno..." Hiccup fece un respiro profondo "Se m-mi prometterai il tuo cu-cuor e l'amore per l'etern-nità."
Hiccup non riuscì più a tenersi. Abbracciò Astrid forte, prendendo tutto il conforto da quel gesto, mentre singhiozzava forte. Vederlo così devastato, spezzò ancora una volta il cuore di Astrid, ma era felice che ora Hiccup fosse riuscito finalmente a mostrare a qualcuno le sue emozioni.
"Va tutto bene." gli disse dolcemente mentre gli accarezzava le sue ciocche castane, sorridendo quando sentì tra le dite le due treccioline che gli aveva fatto in precendenza.

"Andrà tutto bene. Forse non ora, ma ti prometto che andrà tutto bene."





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SPAZIO AUTRICE:
Ed eccoci alla fine di questra storia. Vi è piaciuta?
Mi dispiace di aver "illuso" qualcuno pensando che sarebbe stata una long, ma inizialmente è stat pensata per essere una one-shot ma mi sono allungata un po' (sperando di non essermi dispersa troppo in futili dettagli).
So anche che il tempo di pubblicazione tra i due capitoli è brevissimo ma per problemi alla mia rete internet ho dovuto pubblicarlo ora, non sapendo quando avrei avuto la possibilità di pubblicarlo; spero non vi dispiaccia.
Parlando della storia...Mi sono immaginata il passaggio di Hiccup nel diventare Capo senza l'appoggio del padre di cui sente incredibilmente la mancanza, così si riempie di lavoro cercando di imitare l'Immenso, ma il peso diventa così insopportabile che crolla.
Mi sento abbastanza soddisfatta del prodotto finale, e spero che piaccia anche a voi.
Per qualsiasi chiarimento o altro, le recensioni sono le benvenute.
Baci, 
Ross_El_Lla
   
 
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