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Autore: MM_White    25/06/2015    3 recensioni
[Eric x Christina][Spoiler!]
Buio totale. Tabula rasa. Knock-out.
Non è un doposbronza come tanti altri quello che Christina deve affrontare. Aperti con difficoltà gli occhi, infatti, scopre di essersi svegliata accanto ad Eric, il capofazione sadico e spietato degli Intrepidi. Ma non sa assolutamente come diamine sia potuto accadere. E la sua vocina da Candida esige che venga scoperta la verità...
* * *
Dal capitolo 16:
«Che ci fai qui?» Chiedo affiancandolo. «Credevo che i Capifazione avessero delle palestre private.»
«Ne abbiamo, infatti.» Mi guarda con la coda dell'occhio. «Ma oggi avevo nostalgia di questa...»
«Nostalgia...» Ripeto. «Non ti sembra un sentimento troppo profondo per te, Eric? Sai, per abituarti potresti cominciare con qualcosa di più semplice. Con l'ammirazione, per esempio, oppure con...»
«Smettila.» Si scosta dal sacco e mi lancia un'occhiata caustica. «Okei, non avevo nostalgia di questa merda di posto. Sono qui solo perchè speravo di vedere te.»
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christina, Edward, Eric, Will
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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2.
Non chiamarmi ragazzina




 

Quando riapro gli occhi le mie iridi si tingono del cielo azzurro che si staglia oltre il lucernario. Eric è seduto ai piedi del letto, dandomi la schiena. Si sta infilando una maglietta nera e non faccio in tempo ad osservare i tatuaggi che gli coprono la pelle lungo tutta la spina dorsale. Mi è parso di vedere un occhio, il simbolo degli Eruditi, ma forse mi sono sbagliata.
«So di fare questo effetto alle ragazzine...» Si gira leggermente verso di me. «Ma non puoi svenire ogni volta che ti rivolgo la parola.»
«No-non...» Balbetto. Non mi era mai capitato di non riuscire a dire quello che penso. «Non chiamarmi ragazzina!»
Solleva le spalle. «Dopo stanotte, per me lo sei.»
Si alza ed entra in quello che dovrebbe essere un bagno.
Esco di corsa dal letto non appena chiude la porta, raccolgo i miei indumenti sparsi per terra e mi precipito fuori dall'appartamento mentre mi vesto. Senza neanche accertarmi delle condizioni in cui mi trovo. Ci pensano Will, Al e Tris a farmelo presente, non appena metto piede nel dormitorio.
«Christina! Dove diavolo eri finita?» Sbotta Tris con aria ancora assonnata.
«E perchè diamine hai i capelli in quello stato?» Chiede invece Will asciugandosi la testa con un asciugamano.
«Sono... Sono andata a fare un tatuaggio...»
«A fare un tatuaggio....» Sibila lui con un sopracciglio sollevato. «Tutta la notte?»
«Era bello grande!»
«Davvero? Dove? Wow Chris, ma sei pazza?» Chiede Tris eccitata.
«Una candida che mente!» Sostiene Al passandomi da dietro e sedendosi di peso sul materasso di Tris. «Adesso sì che posso morire in pace!»
«Dai smettetela, cosa sono tutte queste domande?» Esplodo all'improvviso.
Prendo un asciugamano e mi dirigo con passo pesante verso le docce, sentendo lo sguardo allibito dei miei amici sulla schiena.
Devo rimanere qualche minuto da sola. Devo ricordare che diamine è successo stanotte. Devo parlarne con Eric, nonostante il solo pensiero mi terrorizzi a morte. Ma devo essere coraggiosa, dopotutto sto o non sto per diventare un'Intrepida a tutti gli effetti? Perchè lo diventerò sicuramente, visto che, dopo aver affrontato Eric, superare l'iniziazione sarà un gioco da ragazzi!

 

*

 

Io e Tris stiamo diventando amiche. O meglio, credo che quello che stia nascendo tra noi sia amicizia. Non ho infatti ben chiaro cosa bisogna essere o fare per diventare amica di qualcuno. Tra i candidi basta dirsi tutto sinceramente e il gioco è fatto. Ma non è così semplice. Infatti l'amicizia dura finchè non rivolgi al tuo interlocutore qualche considerazione che risulti troppo sgarbata o una domanda alla quale il candido deve rispondere in maniera più sincera possibile e la risposta si rivela alquanto imbarazzante. Io purtroppo sono impostata come la mia fazione di origine mi voleva. Sto cercando di sforzarmi il più possibile, ma proprio non ci riesco a frenare la mia voce squillante qui tra gli intrepidi. Lo capisco se spesso ci reputano antipatici, noi trasfazione Candidi. Ma con Tris non è così. A lei non disturba sapere la verità, tutt'altro. Lei da me la pretende.
Ci facciamo scudo a vicenda mentre ci cambiamo nel dormitorio. Poi andiamo verso la mensa per fare colazione insieme. Io sono più assente del solito, più silenziosa... E Tris se ne accorge. É una ragazza particolarmente empatica o forse è solo impostata come la sua fazione di origine voleva che fosse. Anche lei.
«Che hai?»
«Niente...» Raramente ho risposto in maniera così vaga a una domanda diretta.
«Ho capito.» Dice dopo aver annuito un paio di volte. «Sei in ansia per il nostro primo combattimento.»
Giusto, il combattimento. Ero così turbata da quello che è successo nelle ultime ore, dalla consapevolezza di dover chiarire la situazione con Eric, da dimenticarmi che oggi avremmo cominciato a scontrarci nei corpo a corpo. Ma questo non posso dirlo a Tris.
«Già.» Confermo laconicamente mentre ci confondiamo nella confusione della mensa. «Non ho mai fatto a botte in vita mia.»
Le altre fazioni credono che se parli con un Candido puoi conoscerne ogni suo più intimo segreto. Ma i Candidi non sono così stupidi. I Candidi ti diranno sempre la verità, giusto, ma non tutti sanno che ci sono mille modi per dirla. Non ho detto a Tris il vero motivo per cui mi sento ansiosa, ma non le ho neanche risposto con una bugia. Ed essere evasivi non è mentire.
Faccio scivolare sul mio vassoio il piatto con la colazione del giorno e riempio il bicchiere di aranciata servendomi da una delle brocche quasi vuote. Raggiungiamo Al e Will al tavolo e io li saluto con un 'giorno appena biascicato.
«Che ha?» Chiede Will, rivolgendosi a Tris.
Lei solleva le spalle.
«Non è molto loquace appena sveglia.»
«Ma se ha detto che non ha dormito tutta la notte per farsi un tatuaggio!»
«Non...» Cerco di dire, ma poi mi blocco. Se confesso di non aver trascorso la notte nello studio di Tori mi chiederanno dove sia realmente stata. E allora il mio lato da Candida mi costringerà a sputare tutto dalla bocca. Ma è ciò che realmente voglio? Che quelli che potrebbero davvero diventare i miei nuovi amici mi vedano come una tipa facile che si ritrova nel letto di un capofazione e non se ne ricorda neanche? No, chiaro che no.
Mando giù un boccone di torta al cioccolato e con quello anche le parole che stavano per uscire. Devo imparare a mettere a tacere il mio lato da Candida. Sto per diventare un'Intrepida, dopotutto.
«Allora?» Insiste Will.
Gli Eruditi sono un pò come i Candidi. Sempre alla ricerca della verità. Solo che, se ai Candidi interessa sapere la verità e la vedono come il vero scopo finale della loro ricerca, per gli Eruditi si tratta solo di tenere tutto sotto controllo, di sapere che troveranno la verità perchè sanno come cercarla.
Tris dà a Will una leggera gomitata sul braccio e gli indica qualcuno vicino al buffet, salvandomi involontariamente dall'interrogatorio. O forse lo ha fatto apposta. Sì, credo proprio che Tris sia affetta da ''empatia Abnegante''.
«Guarda Will, anche gli Intrepidi grandi e grossi mangiano i cibi dolci!»
Che razza di considerazione è mai questa? Scuoto la testa e rido, mentre dirigo lo sguardo nella direzione indicata da Tris. L'Intrepido grande e grosso è Eric, e sta prendendo una fetta di torta al cioccolato per poi posarla con cura sul vassoio. I suoi movimenti sono sempre lenti e calcolati. Il cibo sul suo vassoio posizionato con cura. Strano che un tipo così ordinato e meticoloso abbia scelto di mostrarsi agli altri con la faccia piena di piercing e il corpo ricoperto di tatuaggi. E per un attimo mi ritrovo a pensare che la sua sia solo una maschera.
Quando torniamo a mangiare, l'argomento ''le-abitudini-mattutine-di-Christina'' è ormai dimenticato. Tiro un sospiro di sollievo e continuo a scherzare con i miei compagni iniziati, ma non riesco a levarmi del tutto dalla mente il pensiero che devo chiarire la faccenda con Eric. Quando tutti terminano la colazione ci alziamo da tavola per dirigerci in palestra, ma io li lascio andare avanti.
«Ho bisogno di bere un altro pò di succo!» Dico a Tris sollevando il bicchiere vuoto.
«Okei, ti aspettiamo qui.»
«No, no, non ce n'è bisogno!» Dico con troppo entusiamo. «Andate pure avanti, vi raggiungo subito.»
Al solleva un sopracciglio ma non dice nulla. Poi Tris sussurra un «va bene» e tutti si voltano per uscire dalla mensa. Quando guardo di nuovo in direzione di Eric, lui non c'è più. Scorro velocemente lo sguardo sui tavoli, poi lo vedo, in piedi davanti al buffet che ripone il vassoio su una pila altissima di altri vassoi vuoti. Sta uscendo dalla mensa anche lui e penso che se lo becco da solo per i corridoi sarebbe la situazione migliore per parlare...







Note:
Rieccomi. Questo non è un mini-mini-mini capitolo ma solo un mini-mini capitolo. Spero che lo preferiate! Anche perchè, se vogliamo, il primo potrebbe essere benissimo anche solo un prologo.
Visto che Christina è minorenne e Eric no, e che questa si tratta di una storia d'amore, ho dato un'occhiata al regolamento (sia per stare più tranquilla, sia per smorzare eventuali tentativi di alcune lettrici di etichettarmi come "pervertita"). E, dato che il regolamento vieta
"Relazioni tra personaggi minorenni e adulti molto più grandi di loro", credo che nel mio caso non ci siano problemi.
Solo per chiarire.
Bene, io mi dileguo... Questo capitolo non è stato granchè ma vi prometto che si tratta solo della calma prima della tempesta!
A presto,
MM

 

   
 
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