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Autore: Piuma_di_cigno    01/07/2015    3 recensioni
Raf e Sulfus sono tornati per affrontare un secondo anno alla Golden School, ma il sentimento che li unisce è sempre più una sofferenza: ora le lezioni sono volte ad imparare l'arte del combattimento tra Angels e Devils. Difficile per Raf, che deve andare contro tutte le regole, contro la sua natura, per rimanere con Sulfus, e difficile per lui, costretto a trascorrere le giornate nel dubbio che lei non lo ami più.
Sarà proprio l'ormai dolce Say ad aiutare Raf a dimostrare che lo ama ancora, qualunque cosa succeda. Tra le lezioni e gli amici, comincia infatti a delinearsi una situazione terribile, pericolosa, ma che forse ha il potere di risolvere finalmente tutto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arkhan, Raf, Sai, Sulfus, Un po' di tutti | Coppie: Raf/Sulfus, Sai/Tyco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11 – Devil

Si dice che l'amore con amore si paga, ma è certo che l'amore con l'amore si spegne.
(Anonimo brasiliano, Proverbio, XVII secolo)

“Tieni un attimo, per favore.” Say mi mise in mano una teglia, mentre trafficava nel forno, a casa. Mi aveva chiesto di darle una mano con una nuova ricetta per i biscotti e io l'avevo accontentata.

“Dici che verrebbero meglio con l'uvetta?” chiese Say. Io alzai le spalle. La mia testa era agli allenamenti; perché non riuscivo a sollevarmi? Cosa c'era di sbagliato in me!?

Eppure,

Ahia

non mi sembrava di essere

scotta

un caso tanto

Ahia!!!

disperato …

Scotta!!!” strillai all'improvviso e lanciai la teglia dall'altra parte della cucina. Say mi fissò esterrefatta.

“Che ti prende?”

Andò a raccogliere la teglia e quasi la gettò in aria anche lei.

“Raf, ma che hai fatto?”

La fissai ad occhi sbarrati e Say fissò la teglia bollente.

“O meglio, come hai fatto?”

Una sensazione orribile, dettata dal mio sesto senso, si fece strada nel mio stomaco. Sentii un blocco di ghiaccio formarsi nella gola e non riuscii a parlare.

Una parte di me si chiedeva perché fossi tanto spaventata, ma non riuscivo a capacitarmene. Non ragionavo. Ero terrorizzata.

Say borbottò che forse avevo toccato per sbaglio il forno e non aggiunse più nulla.

Io rimasi immobile, paralizzata dal panico.

Come … Come avevo fatto? Sapevamo entrambe che ero troppo lontana dal forno.

Mi appoggiai al muro, alla ricerca disperata di un sostegno. Il suo nome mi si formò nella mente.

Sulfus.

 

Say era molto preoccupata per me, temeva che avessi la febbre, ma era molto strano, perché gli Angels non avevano né febbre né influenza. Erano malattie umane.

Mi consigliò di riposare un po', almeno fino all'ora dell'allenamento con Luke. Quando lo sentii bussare alla porta ero un po' stordita, ma convinta, infine, che mi fossi immaginata tutto quello che era successo.

“Ciao, Raf, sei pronta?”

Annuii.

Ci avviammo verso gli scogli da cui partivamo per gli esercizi, ogni giorno. Iniziammo con qualcosa di semplice: congelare l'acqua, camminarci sopra o creare figure di ghiaccio.

Ma non riuscivo a fare niente.

Scongelavo l'acqua ghiacciata e non riuscivo a creare le figure di ghiaccio. Cominciavo ad avere paura. La paura e il panico mi si stavano annebbiando nello stomaco, come mai mi era successo.

Luke si bloccò con una sfera di ghiaccio a mezz'aria.

“Mmh … Raf, forse per oggi sarebbe il caso di lasciar perdere. Sembri molto stanca.”

Annuii. Dovevo essere stanca. Volevo essere solo stanca.

 

La situazione peggiorava. Le teglie non diventavano più bollenti tra le mie mani, ma c'erano altre cose che mi mettevano a disagio; ormai la ricrescita dei miei capelli biondi avrebbe dovuto emergere tra la massa di quelli tinti di nero, ma non succedeva.

Sentivo che le cose erano collegate.

Ero completamente congelata, nonostante riuscissi a bruciare tutto quello che volevo con le mani. L'acqua diventava vapore al mio tocco durante gli allenamenti e notai che non avevo praticamente più bisogno di bere.

Le mie guance erano pallidissime, le mie unghie scure e le mani bianche, cineree.

Ero terrorizzata quando, guardandomi allo specchio, notai che la mia aureola era sparita. Cosa mi stava succedendo?

Say mi fissava senza dire nulla, ma sapevo che era spaventata quanto me. Glielo leggevo negli occhi, che fissavano il mio corpo, alla ricerca di un nuovo, orribile segno.

Il culmine venne quando mi allenai con Luke per l'ultima volta.

“Facciamo una prova col combattimento, Raf.”

In piedi sulla superficie dell'acqua, mi misi in posizione, ma quando la sfera di ghiaccio mi fu sparata addosso, un altro istinto prese il posto dentro di me.

Sentii il fuoco ribollirmi nelle vene e chiusi gli occhi per la sofferenza: era come se la lava mi corrodesse le vene. Dovevo … Liberarmene!

In quello stesso istante una palla di fuoco partì dalle mie mani e deviò con furia la sfera di ghiaccio che veniva verso di me. La sfera cadde in acqua con un tonfo e diversi schizzi, in una nuvola di vapore.

Quando incontrai lo sguardo di Luke, scoppiai a piangere.

Luke si avvicinò e mi massaggiò la schiena con dolcezza.

“Vieni, Raf.” mi sollevò di peso, con delicatezza, e mi prese in braccio. Camminando sull'acqua, raggiunse la casa di Say e bussò.

Say uscì quasi subito e rimase esterrefatta quando ci vide. Io seppellii la testa nel petto di Luke, singhiozzando. Ma Say aveva intuito il motivo per cui eravamo lì e sbiancò di colpo, facendosi da parte per farci entrare.

Luke si sedette sul divano, continuando a cercare di calmarmi.

“Cos'è successo?” chiese Say.

Le spiegò piano la scena in mare; sembrava quasi che non volesse disturbarmi.

“Cosa pensi che sia?”
Luke scosse la testa.

“Raf … Penso che … Che tu debba trasformarti in sempiterna.”

Mi fecero alzare in piedi. Il sesto senso pulsava dentro di me, mi faceva battere forte il cuore per il panico.

Avevo così tanta … Paura. Non sapevo come fare, cosa pensare. Ma dovevo trasformarmi. Solo allora avrei potuto sapere quello che dovevo affrontare.

Inspirai lentamente e lasciai che tutto il mio potere di sempiterna mi avvolgesse, stordendomi, sollevandomi ed invadendomi.

Malgrado il mio sesto senso urlasse, ero così felice di tornare sempiterna! Finalmente, le mie ali, i miei poteri! Ero così leggera! Non mi ero accorta di quanto fosse mancato, e sorrisi di cuore. Quanto era bello tornare a casa!

Ma quando atterrai, il mio cuore sprofondò sotto i piedi.

Say e Luke mi fissavano attoniti, senza dire una parola.

Fissavano i capelli neri, le ali da cui le piume erano sparite, sostituite da pelle grigia, simili ad ali di drago.

Fissavano il mio pallore cinereo, le unghie scure, gli occhi di un blu profondo, non più azzurri, e i miei vestiti, completamente neri e violacei.

E, soprattutto, fissavano quel vuoto sulla mia testa, il vuoto che avrebbe dovuto essere colmato dall'aureola.

Ero diventata una Devil.

Spazio autrice: sì, ho pubblicato anche questo lo stesso giorno ... Che dire? Mi piace scrivere al mare. :) Finalmente le vacanze sono arrivate, il tempo per leggere e scrivere si è duplicato, e persino i compiti diventano più piacevoli se una cicala canta in giardino! Baci, Piuma_di_cigno.
   
 
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