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Autore: Piuma_di_cigno    02/07/2015    3 recensioni
Raf e Sulfus sono tornati per affrontare un secondo anno alla Golden School, ma il sentimento che li unisce è sempre più una sofferenza: ora le lezioni sono volte ad imparare l'arte del combattimento tra Angels e Devils. Difficile per Raf, che deve andare contro tutte le regole, contro la sua natura, per rimanere con Sulfus, e difficile per lui, costretto a trascorrere le giornate nel dubbio che lei non lo ami più.
Sarà proprio l'ormai dolce Say ad aiutare Raf a dimostrare che lo ama ancora, qualunque cosa succeda. Tra le lezioni e gli amici, comincia infatti a delinearsi una situazione terribile, pericolosa, ma che forse ha il potere di risolvere finalmente tutto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arkhan, Raf, Sai, Sulfus, Un po' di tutti | Coppie: Raf/Sulfus, Sai/Tyco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13 – Alte e basse sfere

Se solo potessi farlo e cristallizzare la mia vita in questo preciso istante! Se solo potessi rubare un po' di tempo e avere un assaggio di ciò che mi è sempre stato proibito! Sarebbe così sbagliato?
(Nightshade, Andrea Cremer)

Fu Sulfus a svegliarmi, quando atterrammo.

“Coraggio, Raf.” mormorò, scostandomi i capelli dalla fronte. Ero completamente congelata.

Udii un'altra voce, sconosciuta.

“Chi siete?”

Socchiusi gli occhi e vidi una porta immensa, chiusa. Era blu e incisa con milioni e milioni di minuscoli geroglifici; era sospesa nel vuoto di una nebbia terribilmente fitta e doveva essere l'entrata di un palazzo immenso, ma non riuscivo a vedere nulla, perché la nebbia lo nascondeva.

Davanti c'erano un Angel e un Devil. L'Angel somigliava un po' a Tayco, mentre del Devil vedevo solo molti muscoli e i capelli scuri, violacei, molto lunghi e raccolti in una treccia.

“Ha bisogno d'aiuto.” rispose Sulfus, scostandomi il cappuccio dal viso. Quando i due sempiterni videro che non avevo né corna né aureola, trasalirono.

“D'accordo, entrate pure.”

Bastò loro un colpetto per aprire le porte.

Capii che ci trovavamo nel Palazzo Grigio: la sede di Alte e Basse Sfere, l'unico posto, oltre alla Golden School, ad ospitare Angels e Devils insieme.

Appena entrammo, vidi molta luce e fui costretta a chiudere gli occhi. Sulfus mi fece una carezza sul viso e ricominciò a volare.

 

Quando mi svegliai, udii poche parole frammentate.

“Ora li chiamo. Presentatevi nella grande sala dietro quella porta: Alte e Basse Sfere riuniranno il consiglio tra poco.”

Poi sprofondai di nuovo nell'incoscienza.

 

Tum tum tum. Rimasi esterrefatta. Cos'era? Non poteva essere il mio cuore. Era troppo forte.

Era … Un martello?

“Iniziamo la riunione!”

Aprii gli occhi di scatto. Ero seduta su una sedia di legno, accanto a un'altra su cui si trovava Sulfus. Eravamo di fronte a un'Angel e un Devil. Era l'Angel ad aver appena parlato e per un istante rimasi a fissarla: era bellissima. Non avevo mai visto un'Angel così bella. Era come se tutto il sole dell'universo le illuminasse il viso, come se risplendesse di luce propria.

I capelli biondi, quasi bianchi, erano raccolti in una crocchia disordinata e le ricadevano dolcemente sul viso. Aveva gli occhi azzurri e puri come acquamarina e indossava una veste bianca, che le lasciava scoperte le spalle.

Un grosso ciondolo trasparente pendeva al suo collo e dentro vi era il simbolo di amministratrice della legge.

Lo stesso era al collo del Devil. Muscoloso e assolutamente terrificante, sogghignava guardandoci e per la prima volta in vita mia ebbi davvero paura di un Devil.

“Raf, Sulfus, quanto tempo.” ci salutò beffardo. Io e Sulfus rispondemmo con un cenno.

“Non è il momento degli scherzi, Zagor.”

Zagor ci rivolse uno sguardo malizioso, ma non disse più nulla.

“Ci hanno comunicato il motivo per cui vi trovate qui.” esordì l'Angel. “Raf,” mi guardò intensamente, “togliti il cappuccio, così potremo capire quanto grave è la situazione.”

Obbedii e nella sala ci furono diversi respiri trattenuti. Tolsi l'intero mantello e spiegai le ali intorpidite.

L'Angel deglutì e l'espressione beffarda svanì dal viso del Devil.

“Non ho mai … Non vedo una cosa … Saranno tremila anni ...” balbettò l'Angel e poi rimase in silenzio.

“Raf,” disse infine, “il male che ti tormenta ha una sola causa.”

Si alzò e si diresse verso me e Sulfus.

“L'amore per un Devil.” mormorò. Dritti al punto, allora.

Ero terrorizzata da quello che avrebbero detto e in quel momento ricordai che era stato lui a portarmi lì. Perché?

L'Angel mi fissò.

“Quando vi siete baciati, tu lo amavi!” esclamò con dolorosa sorpresa e, forse, comprensione. Ma doveva essere la stanchezza ad ingannarmi.

Sentii il blocco di ghiaccio che avevo dentro diventare ancora più grande e il gelo mi invase, lo avvertii bruciare persino nel naso e nella gola.

Era come se in me infuriasse una battaglia tra il fuoco e il ghiaccio e pensai che fosse la malattia che avanzava. Sentivo il mio corpo bruciare e congelare.

Ma smisi di fare caso a tutto questo quando Sulfus si avvicinò e intrecciò le dita con le mie.

“E io ricambio in tutto.”

L'Angel ci fissò, sorpresa, ma strinse le labbra e non aggiunse nulla mentre andava a prendere posto vicino al Devil e gli sussurrava qualcosa all'orecchio.

Ghignò.

“Quanto siete disposti a rinunciare per stare l'uno con l'altra?” chiese, quando spostò di nuovo lo sguardo su di noi.

Guardai Sulfus.

“A tutto. Sarei disposta a rinunciare a tutto.”

“Anch'io. Assolutamente.” confermò, stringendomi più forte la mano. Strinsi le labbra, cercando disperatamente di evitare che trasparisse la battaglia che stava avvenendo dentro di me.

Il mio corpo era sconquassato da brividi continui di caldo e freddo. Quando abbassavo lo sguardo mi aspettavo di trovare le mani annerite dal fuoco che mi consumava dentro, subito dopo debellato dal ghiaccio.

La paura cresceva dentro di me, man mano che il mio cuore accelerava i battiti. Cosa mi stava succedendo?

Lasciai la mano di Sulfus, perché era come una brace ardente nella mia.

Cercai di mantenere il respiro regolare.

“Se anche vi concedessimo di passare attraverso il sentiero delle metamorfosi, Raf non supererebbe il viaggio. Sarebbe la sua fine.”

Freddo … Gelo … Non voglio andarmene ora.

Non ora.

“Questo lo sappiamo.” ringhiò Sulfus. “Siamo qui perché lei ha bisogno di una cura!”

Vedevo che si tratteneva dall'alzarsi in piedi e la sua voce era un rantolo. L'Angel e il Devil si scambiarono un'occhiata e, quando rimasero in silenzio, Sulfus ricominciò a parlare.

“Ascoltate: se volete separarci, per me va bene. D'accordo. Ma dovete salvare lei.”

Zagor alzò un sopracciglio.

“Dobbiamo?”

“Sì,” ringhiò di nuovo Sulfus, gli occhi puntati nei suoi, “dovete.”

I muscoli di Zagor guizzarono, ma l'Angel vicino a lui lo prese per un braccio e lo trattenne con un'occhiata severa.

“Non intendo incoraggiare una tale mancanza di rispetto in nome di un amore che non può esistere!” tuonò Zagor.

Malgrado ormai non sentissi più le mani da tanto che bruciavano, sentii la rabbia montare dentro di me.

Il consiglio dei Devil assentiva.

No.

Ghiaccio.

Non un'altra volta!

Fuoco.

Sulfus si alzò in piedi.

“E che ne dite invece di aiutare qualcuno a trovare la propria ultima possibilità di vita!?” tuonò. “Di qualcuno che ha avuto il coraggio di venire da voi nonostante tutto!”

La sua voce era un ruggito.

La parte dei Devil si zittì, ma gran parte del consiglio degli Angels si era alzato in piedi, qualcuno addolorato, qualcuno all'apparenza infuriato.

La stessa Angel che presiedeva il consiglio era impallidita e aveva gli occhi sgranati quando si alzò di colpo e batté il martello.

“Coraggio di venire da noi?” sibilò, “State infrangendo la legge! Avete infranto il VETO davanti a me, prendendovi per mano!”

“E allora!?” ululò Sulfus esasperato. “Non è crollato il mondo e la vostra legge non l'abbiamo infranta volontariamente! Credete che non ci abbiamo provato, a stare lontani!? Gli ultimi mesi Raf li ha dovuti passare in forma umana, sulla Terra, perché non sopportava più di soffrire!”

La sua voce riecheggiava nella sala e gli Angels erano sbigottiti. Nel consiglio dei Devils iniziarono a diffondersi mormorii di ammirazione, ma Zagor, Zagor era furioso.

“Che cosa credete che possiamo fare per voi!?” gridò. “Tra Angels e Devils l'amore non può esistere!”

A quel punto, successe qualcosa, e l'Angel accanto a lui si alzò di scatto, pallida come non mai.

“Zagor, ora basta!” gridò, il viso paonazzo e gli occhi vitrei. Zagor la fissò e un lampo di sorpresa gli attraversò il volto, ma poi fu sostituito dalla tristezza quando vide che lei aveva gli occhi lucidi.

“Kate ...” mormorò allungando la mano, ma Kate si ritrasse di scatto.

“Non è niente.” si sedette di nuovo e Zagor fece lo stesso, lanciandole ogni tanto qualche sguardo dubbioso.

Trasalii quando una fitta gelata mi attraversò dolorosamente tutto il corpo, seguita da una calda. Cercai di scacciare il panico, ma mi serrava continuamente la gola.

Non adesso.

“Le opzioni sono poche.” disse Kate, rivolgendosi a tutta la sala. “Possiamo lasciarvi al vostro destino, come suggerisce Zagor, e permettere che la vita di Raf la abbandoni presto. Possiamo aiutarvi e in tal caso potremmo fare due cose per voi: fare in modo che Raf non soffra andandosene, oppure ...” i suoi occhi furono nei miei, “concedervi una dispensa sempiterna.”

Il ghiaccio mi serrò la gola.

Io e Sulfus sapevamo di cosa si trattava, visto che era quello che, nel mio sogno, ci permetteva di stare insieme.

Il fuoco desensibilizzò le mie braccia.

No!” tuonò Zagor. La rabbia dettata dal fuoco prese il sopravvento dentro di me, serrandomi la gola e, nonostante non sentissi più le gambe, mi alzai di scatto, sotto gli occhi stupefatti di Sulfus e dell'intera sala.

Ma Zagor mi ignorò e questo fu forse il suo errore più grave.

“Non intendo assecondare un amore inesistente, nient'altro che un affiatamento malato!” tuonò alzandosi di nuovo.

E il mio mondo finì.

Il mio cuore accelerò a tal punto che non riuscii più a distinguere un battito dall'altro, mi incendiò le vene. Ma il ghiaccio era troppo forte.

Risalì dalle mie viscere e congelò tutto il mio corpo. Ora capivo. Io ero un'Angel.

Io ero acqua e aria.

Io ero ghiaccio.

 

Il mio corpo venne completamente annullato e quando guardai negli occhi di Zagor, vidi quello che vedeva lui: ero fatta completamente di ghiaccio.

I capelli morbidi come la neve e tra le mani acqua e aria, fluttuavo alla sua altezza, arrabbiata come non mai.

Kate mi fissava ad occhi sgranati.

“Non era mai avvenuto che uno Scambio si risolvesse così facilmente! Non c'era cura ...”

Sulfus mi volò accanto e io gli sorrisi.

“Sei splendida anche di ghiaccio.” mormorò, in modo che solo io lo sentissi.

Quando le nostre mani si unirono, Kate e Zagor sobbalzarono e quello che successe superò tutto quello che avrei mai creduto possibile.

Sulfus, completamente di fuoco, come io di ghiaccio, stringeva la mia mano. L'unica cosa che sentivo era un formicolio alla mano, ma il suo fuoco non mi bruciava. Il mio ghiaccio rimaneva ghiaccio. Io rimanevo Angel, lui Devil.

Sulfus si voltò verso di me e mi carezzò il viso col dorso della mano. Sorrisi.

“Cosa succederà, ora?” mormorai.

Alzò le spalle.

“Tu ghiaccio, io fuoco. In un modo o nell'altro è sempre stato così.”

La giuria, dalla parte degli Angels e dei Devils, si era alzata in piedi.

Gli occhi di Sulfus incontrarono i miei e osservammo il nostro nuovo aspetto a vicenda. I suoi occhi di lava erano splendidi, ma vidi che un po' dell'antico topazio era rimasto e mi fece sorridere.

Il fuoco aveva smesso di tormentarmi e volevo solo abbandonarmi al sollievo, perché finalmente stavo bene.

Ero stufa di resistere a tutto.

Quando la mano di Sulfus si sollevò verso di me, alzai lo sguardo e, quasi trattenendo il respiro, avvicinai il mio viso al suo e lo baciai.

Intuii la sua sorpresa quando le nostre labbra si sfiorarono, ma non durò a lungo. Sotto lo sguardo sorpreso di tutti i presenti – non volevo nemmeno pensarci – le braccia di Sulfus mi strinsero in vita, attirandomi a lui.

Ma niente, niente sarebbe mai e poi mai stato paragonabile a quella sensazione: ghiaccio e fuoco che si scontrarono di colpo, pur rimanendo l'uno freddo e l'altro caldo.

Fu qualcosa di indescrivibile, che finì troppo presto perché potessi capacitarmene. Kate e Zagor, infatti, ci richiamarono all'attenzione.

Kate era pallida come un fantasma e Zagor era profondamente serio e ci scrutava, soprattutto me, intimidendomi.

“Niente di simile si vedeva da almeno tremila anni.” esordì Kate, “E tuttavia tutti noi lo ricordiamo benissimo. Rare sono le volte in cui i sentimenti di due sempiterni opposti sono completamente sinceri, eppure siamo davanti ad un caso come quello. Ancora più rare sono le occasioni in cui un diavolo e un angelo sono a tal punto forti da compensarsi a vicenda.” Kate e Zagor alzarono le mani verso la giuria. “Anche se la decisione è già nota a tutti, vogliamo che sia ufficiale! Dunque, quanti di voi sono a favore di concedere a Raf e Sulfus la dispensa sempiterna?”

Trattenni il respiro, mentre le mani di tutti nella sala si alzavano.

Kate era il ritratto della felicità.

“E dunque noi vi concediamo di esistere!”

Nella sala scrosciarono gli applausi e io abbracciai Sulfus, piangendo di gioia.

 

Fu un po' difficile tornare normali, ma alla fine ci riuscimmo e quando il ghiaccio se ne andò da me, mi ritrovai di nuovo Angel. Le mie ali e la mia aureola erano al solito posto.

Kate e Zagor ci portarono in un'altra grande stanza, lontana da quella in cui era avvenuto il processo. Abbracciai anche Kate, ringraziandola mille e mille volte; era molto contenta per noi, ma in fondo in fondo, in lei intuivo un grande rimpianto. Immaginavo purtroppo che fosse a causa di Zagor. Chissà cos'era successo tra loro?

“Ovviamente, sapete già cosa vi impegnate a lasciare, diventando umani, vero?”

Annuimmo entrambi.

“Il dono eterno, comunque, rimarrà con voi. Una capacità, un'unica capacità, che potrete utilizzare a vostro piacimento.”

Zagor ci guardò.

“Ma non potrete più volare, vedere i sempiterni, se non in forma umana, né, assolutamente, accedere alla Golden School o a qualsiasi luogo di Angels e Devils e ovviamente non godrete della protezione di un sempiterno, come tutti gli umani.”

Incontrai i suoi occhi e sostenni il suo sguardo.

“Lo sappiamo.”

Zagor cercò di farmi abbassare lo sguardo, ma quando non ci riuscì sogghignò.

“Ah! Mi piace proprio questa ragazza.” ghignando beffardo, mi fece un inchino. “Ti auguro una vita ricca di sfide, Raf.”

Kate alzò gli occhi al cielo e sospirò.

“E io, invece, ve ne auguro una splendida.” fece un movimento fluido con una mano e davanti a noi comparve un portale violaceo. “E' ora.”

Kate mi strinse la spalla.

“Congratulazioni per la vittoria. Andate adesso.”

Il mio cuore batteva forte.

“Sulfus?”

“Raf?”

Mi prese la mano.

“Andiamo.”

Gliela strinsi e le farfalle volarono nel mio stomaco. Era strano che mi sentissi così dopo tanto che stavamo insieme? I miei occhi incontrarono i suoi e dimenticai persino quello che stavamo per fare.

Sulfus si gettò su di me di slancio e mi abbracciò stretta, facendomi roteare tra le sue braccia. Fu in quel modo che attraversammo il portale.

Spazio autrice: è chiaro a tutti che il prossimo sarà il capitolo finale, vero? Grazie a tutti coloro che hanno letto e, soprattutto, lasciato recensioni. Siete state davvero gentilissime! Scriverò nuove storie, anche se non so se lo farò su Angel's Friends. 
Pubblicherò presto il finale!
Baci,
Piuma_di_cigno.

   
 
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