Guardo
dall’alto, da un monte sperduto…
qui arrivano
solo i più forti, i più coraggiosi…
…i più
sfortunati…
…i derelitti
della società, gli emarginati…
…gli
scarti…
…gli
inutili…
…chi è senza
qualcosa…
…pochi…
…quasi
tutti…
…chi è morto
dentro…
Questo è il
regno di chi è solo…
Solo tra
tanti…
Sento degli
amici parlare di qualcosa; nulla di troppo importante…nulla che vi interessi.
Qualcuno ride, qualcuno scherza, qualcuno urla…
Li sento
tutti…tranne uno…
Lo vedo al
tavolo, seduto tra loro. Ma il suo vicino gli da le spalle. Quello che gli sta
seduto davanti guarda altrove. E gli altri sono troppo lontani per ricordarsi di
lui. E lo vedo sorridere appena alla battuta di uno di loro; ma senza farsi
sentire, quel leggero sorriso svanisce dal suo volto. Ritorna a guardare il
vuoto.
Ora sorride
diversamente…gli occhi tenuti stancamente aperti, e il labbro leggermente
incrinato. E capisce che in quel momento è solo…
E allora, a
differenza dei suoi amici…inizia a pensare…
Grazie
mille per le recensioni di Kronos333 e balakov: ci tengo molto a questa storia
che narra i miei stati d’animo e quelli di molti altri.
Ovviamente,
a differenza del capitolo scorso, questa volta la storia è un po’ più simile a
me e soprattutto è un po’ più comune, anche se, a parer mio, di uguale
intensità.
Grazie
a chi leggerà…