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Autore: ExLuna    08/07/2015    4 recensioni
Tre anni dopo la fine della guerra, sconfitta la minaccia del crollo della luna sulla terra, un misterioso personaggio, in un villaggio sconosciuto, sta creando un esercito di super ninja con l’intento di conquistare l’intero mondo ninja. Per farlo però, ha bisogno di catturare e studiare, tramite crudeli esperimenti, il chakra di tutti i più forti e dotati ninja del paese.
Una di questi è Sakura, accusata di omicidio, durante una missione, viene privata del suo chakra e di tutta la sua forza fisica attraverso un sigillo e rinchiusa in un carcere di massima sicurezza, dove neppure i Kage hanno giurisdizione. Sakura si troverà a dover affrontare il peggiore incubo della sua vita, ma non è da sola; fuori dalle mura del carcere qualcuno ritorna e farà l’impossibile pur di salvarla.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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cap.12

[Nota dell’Autrice: eccomi con un nuovo aggiornamento, il caldo mi sfianca le energie e la voglia di scrivere precipita sotto i tacchi, ma voglio assolutamente finire questa fan. Ancora una volta speravo di terminare con questo capitolo ma alla fine mi sono trovata a fare un ulteriore passaggio che spero sia a voi gradito. Baci baci!!] 

 

Cap.12 Eternità
Ripercorrere a ritroso quei angusti corridoi le stava facendo venire la nausea, ancora di più quella finta e pacata gentilezza che Kabuto aveva sempre tenuto, come se fosse lui il più furbo, il più dotato, il più scaltro farabutto che sa sempre cavarsela in ogni situazione.
Dagli un pennello in mano e ti disegnerà se stesso a sua immagine e somiglianza sul soffitto di un tempio in tutta la sua ampiezza, ma la domanda che ancora frullava in testa a Sakura mentre veniva scortata dagli uomini in nero preceduti dal loro, così detto, “capo”, era come avesse fatto a liberarsi dal jutsu di Itachi.
Sebbene Kabuto fosse un uomo di talento, non era sicuramente all’altezza del fratello maggiore di Sasuke; trattenne il più possibile i coniati di vomito che le salivano dallo stomaco, adesso era più che mai decisa ad andare fino in fondo e dare un senso a quella macabra vicenda.
Di una cosa era sicura, non si sarebbe mai lasciata andare ai suoi inganni una seconda volta, era pronta ad affrontare tutto il suo esercito anche da sola se fosse stato necessario, non avrebbe avuto paura…
Ma era proprio su questo che lui contava, la sua paura di perdere totalmente il controllo delle sue facoltà mentali e fisiche e di essere alla mercè di chiunque si fosse trovato insieme a lei nella medesima stanza.
Giunsero alle stanze personali di Kabuto dentro la Fortezza della Lacrima e Sakura venne fatta accomodare su una poltroncina appositamente posizionata al centro della stanza di fronte ad un’altra poltrona ed in mezzo un piccolo tavolino dove venne fatto servire un vassoio di tè fumante; i sensi di Sakura percepirono immediatamente che il liquido ambrato aveva qualcosa che non andava, senza neppure prendere in mano la tazza annusò l’aria concentrata di un odore diverso dal comunissimo tè.
Non si avvicinò nemmeno per prendere n mano la tazza, rimase ferma al suo posto con lo sguardo fisso su di lui.
Ora erano seduti l’una di fronte all’altro, aspettando che l’inserviente e le guardie uscissero dalla stanza; rimasero accanto alla porta soltanto due uomini in nero, sicuramente Kabuto preferì assicurarsi che Sakura fosse costantemente sotto torchio.
Ma a lei non interessava quante persone sarebbero rimaste in quella stanza, nel giro di breve tempo nessuno di loro avrebbe più respirato l’aria della notte incombente; lei era concentrata su una sola persona, lo sguardo scuro per la rabbia e la determinazione nel vincere la sua più ardua battaglia contro un nemico che non aveva niente di più di tutti quelli che aveva affrontato in passato; soltanto un misero lombrico strisciante.

Se Kabuto si aspettava di trovare in lei il terrore, l’angoscia e la disperazione nell’essere di nuovo nelle sue mani, lei gli avrebbe mostrato quanto errate fossero le sue supposizioni; lo avrebbe ammazzato alla fine di questo ne era sicura… non vi erano alternative, doveva soltanto guadagnare ancora un po’ di tempo fino al ritorno di Sasuke.

Sai da bambino credevo davvero che un giorno sarei diventato un grande ninja medico… un eroe che avrebbe salvato molte persone… E’ grottesco quanto il tempo e l’esperienza abbiano cambiato il mio concetto di eroe; semmai ora come ora mi potrei definire un eroe riluttante, non sono e non faccio esattamente ciò che la gente comune si aspetterebbe.

Sakura prestò attenzione ad ogni singola parola, anche se in un primo istante non le fu ben chiaro lo scopo di quella dichiarazione buttata lì di getto di punto in bianco; forse era soltanto il suo tiepido tentativo di instaurare una pacifica conversazione.
Le tornò in mente che, con lei, Kabuto non era mai stato di fatto sgarbato o aggressivo, ma era certa che non l’avesse mai considerata al di là una ragazzina ingenua ed inetta. Allora perché si era disturbato a sequestrarla e a torturarla per i suoi subdoli scopi?
Era abbastanza evidente che il suo obiettivo principale era ancora una volta Sasuke; eppure non capiva come potesse essere così certo che tramite lei avrebbe raggiunto i suoi scopi. Era necessario un chiarimento. 

La tue seghe mentali non mi interessano nemmeno un po’ , Kabuto. Piuttosto sono curiosa di sapere come sei uscito dal jutsu di Itachi? Considerato che era un avversario al di fuori della tua portata, ci tengo davvero a conoscere il trucco che hai usato per eludere la sua tecnica illusoria definitiva. 

Ottima osservazione, ma la risposta dovresti già conoscerla da sola. Però se ci tieni così tanto che sia io ad illuminarti, bene allora, diciamo che scomparendo colui che l’ha applicata ad un certo punto la tecnica illusoria ha cominciato a perdere la sua efficacia da sola. Avevo conservato abbastanza chakra da rompere il muro ed uscirne, ma sfortunatamente per me lo sforzo mi ha reso debole e mezzo cieco. Ho un difetto visivo per cui non posso stare a contatto diretto con la luce. Ti ritieni soddisfatta? 

Abbastanza. Ora spiegami esattamente quali sono le tue reali intenzioni. Cosa vuoi fare con me di preciso, a parte essere la tua squallida cavia da esperimento? 

Come sei pungente. Non la prenderei così tanto sul piano personale. 

Ah davvero? E come la dovrei prendere secondo te? Non mi hai certo invitato a fare una passeggiata nel parco. 

Troppo sdolcinato ed avresti rifiutato se lo avessi fatto in circostanze completamente diverse. La verità è che quando la morte, la guerra e la violenza ti corrompono la vita, il tuo modo di pensare cambia e cresce dentro di te un solo ed unico credo: importi sugli altri e schiacciarli prima che loro facciano lo stesso con te. 

Strano, eppure almeno una volta ti hanno seppellito!” 

“Non sarebbero capaci di uccidere nemmeno se dipendesse dalla loro vita o da quella delle persone che amano; perché non uccidere e basta senza stare tanto a girarci intorno!?
Io lo faccio perché mi piace, perché lo trovo appagante e se questo significa essere al di sopra dell’essere umano sono lieto di non essere più quel tipo d’umano che certe persone avevano già stabilito che fossi.
Mi trovi sadico? Pazzo, magari?
Almeno io so di essere qualcosa, tu invece che cosa sei, Sakura? Sempre dietro a rincorrere i tuoi compagni restando un passo indietro rispetto a loro. Eppure in te c’è molto di più di ciò che appare… e non è che quel che appare sia poco…
 

Sakuro sapeva che Kabuto non era del tutto sano di mente, adesso però ebbe la certezza che si era completamente fumato il cervello; nonostante tutto però un pochino lo ammirava, almeno era fermamente legato alle sue convinzioni e nessuno lo avrebbe desistito nei suoi propositi. Un po’ come lei e Naruto, erano decisamente simili a Kabuto da un certo punto di vista.
Ma nella realtà erano totalmente diversi e tra non molto avrebbe detto addio alla sua vita definitivamente.
 

Accidenti che schifo! Ma come cavolo ha fatto Sakura a scappare per questi tunnel nauseabondi! 

Naruto non fece altro che lamentarsi per il puzzo tremendo delle fognature da dove sapevano che era passata Sakura quando era fuggita dalla Fortezza della Lacrima; Sasuke lo aveva visto quando aveva usato lo sharingan ipnotico su di lei ed era normale che quelle fossero l’unico ingresso in entrata e in uscita abbastanza sicuro ed anonimo per sferrare il loro attacco a sorpresa.
Quando si erano incontrati con Gaara ai margini della foresta che separava il Villaggio della Notte dalle montagne a ridosso del fiume, Sasuke aveva illustrato nei dettagli tutto quello che riguardava il Villaggio e la Fortezza; un piano semplice e ben congeniato, ormai sapevano che la mente criminale a cui stavano dando la caccia era Kabuto per cui bisognava agire con più astuzia e soprattutto al contrario di quello che lui si sarebbe aspettato.
Gaara, insieme a Shino, Shikamaru e metà dei ninja di Suna, si sarebbero introdotti nel villaggio rendendo inoffensivo qualsiasi nemico che avrebbero incontrato fino al Palazzo Consigliare; una volta avrebbero fatto irruzione e tratto in arresto i membri anziani del consiglio e i comandanti dell’esercito operativo. Sasuke, Naruto, Kiba, Sai e gli altri ninja di Suna, avrebbero dato scacco matto alla Fortezza attraversando l’intricato sistema di tunnel sotterranei il cui unico accesso era dalla scogliera a ridosso del mare; alcuni di loro si sparsero per i tunnel piazzando bombe e sigilli incendiari, al momento opportuno avrebbero fatto esplodere il terreno del cortile interno e sarebbero usciti allo scoperto dai tombini vicino alle mura.
C’era una vigilanza serrata, questo era il chiaro segno che li stavano aspettando ma non davano certo ad intendere il come e il quando e soprattutto da dove.
L’idea essenziale era quello di provocare un gran casino e riprendere Kabuto, possibilmente vivo; in realtà Sasuke aveva ben altro in mente, questa volta lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani.
Arrivarono all’imbocco del tunnel all’interno del cortile, lo stesso dove era passata Sakura, sembrava piuttosto tranquillo ed attesero la comunicazione tramite ricetrasmittenti, che anche gli altri fossero alle loro rispettive posizioni per iniziare l’attacco definitivo; trascorsero approssimativamente 5 minuti quando ad un tratto un boato fece tremare tutto il sottosuolo e non si trattava dell’esplosione che avevano programmato. Si guardarono intorno avvolti dalla polvere a dalla melma ma niente era ciò che sembrava, nessuno aveva acceso la miccia in anticipo, il colpo proveniva dall’esterno e quando Sasuke sbirciò fuori dall’imbocco vide lo stabile centrale della fortezza ridotto in macerie e a quel punto vide con i suoi occhi la ragione per cui tutto stava andando a rotoli.
 

Sakura era ancora in attesa della risposta alla sua domanda, sulle reali intenzioni di Kabuto e sul motivo per cui aveva scelto proprio lei.
Egli abbozzò un sorriso distorto, era ovvio che il suo obiettivo principale era vendicarsi di Sasuke ed usare lei come esca andava oltre la semplice vendetta e Sakura se ne stava rendendo conto. 

Un figlio assicura l’eternità e la prosecuzione del tuo codice genetico; in principio era soltanto un mezzo per creare un esercito di ninja con doti ed abilità al di sopra dell’immaginario e realizzare per conto mio uno stato ninja in grado di reggere il confronto con Suna e Konoha. Un degno rivale sul piano politico, sociale ed economico… ad un certo punto però questo non mi è bastato e mi sono reso conto che avrei potuto raggiungere obiettivi più alti ottenendo così allo stesso tempo la mia vendetta verso Sasuke. 

Volevi che mettessi al mondo un figlio tuo solo per darti una soddisfazione verso Sasuke? Che assurdità, lui non mi ha mai considerata niente di più che una seccatura, pensavi davvero che gli avresti fatto torto in questo modo? 

Bhè direi che ha funzionato piuttosto bene finora, o mi sbaglio? 

Il riferimento era chiaramente inteso all’intervento di Sasuke e Naruto nel farla evadere dalla fortezza ed alle manovre dell’Uchiha per tenerla nascosta ed al sicuro dai ninja di Kabuto.
Per un qualche oscuro motivo lui era pienamente sicuro che Sasuke provasse dei sentimenti forti per la rosa, ma che aveva sempre represso per i suoi propositi di vendetta verso il fratello prima e poi verso Konoha e l’intero mondo ninja. 

Avrai anche indovinato sul conto di Sasuke, ma credimi che su di me hai proprio sbagliato su tutta la linea. Mai e poi mai farò da incubatrice umana per i tuoi figli. Qualunque cosa tu possa fare, io lotterò fino all’eternità se necessario, non mi toccherai mai con un dito perché te lo strapperei prima ancora che tu possa avvicinarti a me 

Questa è la ragione per cui i miei esperimenti includevano l’annullamento della volontà umana. Tranquilla, non ti ho sottovalutato nemmeno per un secondo, al contrario ero entusiasta all’idea che fossi proprio tu la prescelta. Nessun coinvolgimento emotivo o fisico, ma soltanto genetica… e avrei continuato ad esistere per l’eternità 

Adesso Sakura si rese veramente conto del pozzo senza fondo della mente folle di Kabuto; piuttosto si sarebbe uccisa ed avrebbe incenerito il suo stesso corpo che lasciarlo in mano a quell’essere disgustoso… ed avrebbe portato con sé anche lui. 

Quasi dimenticavo, preferisci latte o limone nel tuo tè? 

Kabuto si piegò in avanti sul tavolino ed armeggiò con le porcellane ma lei rimase ferma al suo posto in attesa di quel preciso istante in cui si sarebbe trovato alla sua portata; concentrò tutta la sua energia in un solo ed unico colpo, non doveva esitare né tanto meno lasciare spazio a lui o ai suoi uomini, non doveva permette che la fermassero o tentassero di reagire.
Si alzò in piedi di scatto e prima ancora che Kabuto potesse rendersene conto, Sakuro sprigionò tutta la forza di cui era capace nel sua tecnica più infallibile, appresa da Tsunade e migliorata con il passare degli anni.
Era come osservare una scena video al rallentatore; il tavolino e il vassoio con l’intero set da tè andò in frantumi e poi ancora più giù fino al pavimento ed una voragine si estese fino al piano sottostante e fino alle mura che si sbriciolarono come se fossero fatte di pasta frolla; uno dopo l’altro i pezzi caddero uno dietro l’altro sprofondando sempre di più verso il vuoto.
Un boato seguì la violenta esplosione che fece tremare la terra, cose e persone vennero risucchiate in un vortice di polvere, terra e pietre; a quel punto il segnale fu chiaro e i ninja di Suna e Konoha lasciarono i tunnel risalendo in superficie approfittando del trambusto generale e del fumo di polvere che avvolse l’intera area.
Kabuto e Sakura riemersero dalle macerie arrancando tra la montagna di calcinacci, travi e cavi elettrici; Sakura intravide tra la polvere movimenti di persone che correvano in ogni direzione, si udirono dei combattimenti sia dentro che fuori le mura della Fortezza, gli alleati erano giunti appena in tempo ma non era ancora giunto il momento di gridare vittoria.
Si stava guardando intorno in cerca del suo nemico, sapeva che Kabuto era ancora lì intorno vivo e vegeto; percepì qualcosa alle sue spalle ma quando fece per voltarsi un destro ben assestato la fece sbalzare a terra.
Kabuto incombeva su di lei ed era indubbiamente furioso, in mano teneva una siringa che poteva significare soltanto due cose: morte o sottomissione.
Dalla tasta del suo abito afferrò il coltello da cucina e si rimise in piedi pronta a difendersi, ma ecco nella nube di polvere e nell’oscurità comparve una persona a lei familiare che si frappose tra lei e Kabuto.
L’ex braccio destro di Orochimaru, ovviamente, non fu molto contento, l’espressione del suo volto parlava da sola.

Brava Sakura! Ora non ti dispiacerà se sarò io a concludere. 

NO! Non mi farò battere ancora una volta da un Uchiha. Non mi avrai mai vivo e non avrai nemmeno lei! 

Ottimo! Non era nei miei piani lasciarti respirare ancora a lungo!

   
 
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