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Autore: world_magic    11/07/2015    1 recensioni
Un anno dopo l'iniziazione di Quattro ed Eric, una piccola ragazza Pacifica, Elizabeth, compie una scelta inaspettata: decide di unirsi agli Intrepidi. Lasciando tutti a bocca aperta, Elizabeth si impegna al massimo per diventare una vera Intrepida conservando tuttavia la dolcezza dei Pacifici. Ma cosa succederà quando gli occhi verdi e caldi di Elizabeth incroceranno gli occhi grigi e freddi come il ghiaccio del più giovane Capofazione degli Intrepidi?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 2
Just jump

 
Ancora non ci credo. Ho davvero scelto gli Intrepidi.
Nelle orecchie sento ancora il suono del mio sangue che sfrigola appena entra in contatto con i carboni ardenti. E credo che sia il suono più bello che abbia mai sentito in tutta la mia vita.
Mi volto verso i miei genitori e, anche se riesco a scorgere un velo di tristezza nei loro volti, li vedo sorridere. Sono contenti che abbia scelto quello che mi rende felice.
Vado a sedermi nella parte della sala riservata alla mia nuova fazione mentre tutti gli Intrepidi stanno ancora battendo le mani urlando per la mia scelta. Mi avevano sempre detto che i membri di questa fazione sono esuberanti e rumorosi, ma non avrei mai immaginato che lo fossero a tal punto.
Passa circa mezz’ora o poco più e tutti hanno scelto; mi guardo intorno e noto che tra gli Intrepidi siamo solo otto trasfazione: un Abnegante, tre Candidi, tre Eruditi e io, l’unica Pacifica.
Appena l’uomo Abnegante che aveva chiamato i nomi dei sedicenni dichiara la cerimonia conclusa, tutti gli Intrepidi si alzano e iniziano a correre verso l’uscita. Temendo di rimanere indietro, mi alzo anch’io e corro più che posso, tentando di mantenere il loro passo.
Corriamo per le vie della città e finalmente mi sento libera. Sono felice di essermi fidata del test: questo è veramente il mio posto, perché anche se le gambe mi fanno male per lo sforzo della corsa, anche se ho il fiato corto e sento che potrei svenire in questo preciso momento, non mi sono mai sentita così viva.
A un certo punto rallentiamo e mi accorgo che i ragazzi in testa al gruppo hanno iniziato a salire su dei pilastri di metallo, quelli che sorreggono la ferrovia. Senza pensare a quanto possa essere strano arrampicarsi su quei mostri arrugginiti per prendere il treno, salgo e cerco di raggiungere la cima sperando di non cadere di sotto. Riesco nell’impresa e arrivo sulla piattaforma proprio mentre sta arrivando il treno, che sento fischiare in lontananza. Lo vedo, sta svoltando e si dirige verso di noi. Ma non rallenta.
Mi volto, sperando di riuscire a chiedere delle spiegazioni a uno degli interni, ma noto che tutti hanno iniziato a correre. Quando capisco che stanno correndo per prendere lo slancio e salire sul treno, che non si fermerà, mi metto a correre come se non ci fosse un domani. Il ragazzo Intrepido davanti a me sale su uno spuntone attaccato al treno e, rimanendo in equilibrio su quel sostegno precario, apre la porta del vagone ed entra. Temendo che la pista possa finire da un momento all’altro, appoggio – grazie a un aiuto inaspettato della fortuna – un piede sullo spuntone e, aggrappandomi a una maniglia del vagone, mi lancio dentro.
Ce l’ho fatta. Sono salita su un treno in corsa. Ora posso fare di tutto.
Noto che il ragazzino Abnegante è riuscito a salire per pura fortuna e si è seduto attaccato alla parete per riprendere fiato. Mi siedo accanto a lui, sperando di riuscire a fare un po’ di conversazione.
-Ti senti bene? – chiedo, preoccupata dal pallore mortale che aveva preso possesso del suo volto.
-Sì … è solo che … non ero preparato … a salire su un treno … in corsa! – dice mentre ansima cercando di normalizzare il ritmo del suo respiro.
-Come ti chiami? – gli chiedo.
-Joshua. E tu? –
-Elizabeth. –
Mentre Joshua continua a respirare profondamente, io mi guardo intorno: nel vagone ci sono due dei tre trasfazione Eruditi, alcuni interni e altri membri adulti. Mentre gli Eruditi parlottano tra loro a bassa voce, gli Intrepidi, iniziati e non, chiacchierano allegramente e ad alta voce. Poso il mio sguardo su un gruppetto di iniziati interni: stanno adocchiando gli Eruditi e ridono sotto i baffi, come se stessero architettando qualcosa contro di loro. Uno di quei ragazzi si volta verso me e Joshua. Ha i capelli corti e biondi, occhi scuri e profondi, che sembravano nascondere centinaia di segreti ma che in questo momento mi stanno guardando in modo amichevole. Anche se, pensandoci bene, potrebbe anche essere compassione. Mi volto, sentendomi a disagio, poi una donna Intrepida grida: - Preparatevi! –
Joshua alza lo sguardo preoccupato: - Per cosa dovremmo prepararci? –
Non sapendo cosa aspettarmi, mi alzo e vado verso il portellone del treno – che era rimasto aperto per tutta la corsa, cosa che probabilmente aveva senso nella logica intrepida: sporgendomi, noto che ci stiamo avvicinando a un edificio e che quelli nei primi vagoni hanno iniziato a saltare. Nel vuoto. Per atterrare sul tetto.
-Joshua, alzati.  – dico tornando al sicuro lontano dal portellone. – Dobbiamo saltare su un tetto. –
-COSA?! –
Non gli do’ la possibilità di chiedermi altro, perché nel frattempo il nostro vagone si è avvicinato all’edificio e voglio prendere uno slancio buono ed essere sicura di atterrare su quel tetto.  Non ho intenzione di finire spiaccicata al suolo che, giusto per essere precisi, si trova ad almeno un centinaio di metri sotto di noi.
Joshua mi imita e si prepara a saltare.
-Sicura che dobbiamo farlo? – mi chiede con la faccia di un cucciolo spaurito.
-Vuoi diventare un Escluso? – gli dico. Poi, senza pensarci due volte, salto. Chiudo gli occhi, così, se manco il tetto, non sarò costretta a guardare mentre precipito al suolo.
Poi colpisco una superficie dura e piena di sassolini che mi graffiano i gomiti e le ginocchia. Sono atterrata sul tetto. Sono viva.
Ringrazio mentalmente la buona stella che mi ha protetto e mi alzo, mentre Joshua atterra con un gemito di dolore.
Vado verso di lui per aiutarlo ad alzarsi, quando sento una voce profonda e minacciosa che sbraita: - Ascoltatemi tutti! –
Il buonsenso mi dice che è meglio fare come vuole, quindi mi fermo e mi volto verso l’uomo che ha parlato un istante fa.
Non è un uomo, è un ragazzo. Avrà al massimo un paio di anni in più rispetto a me, ha vari tatuaggi sul collo e sulle braccia – ma non riesco a distinguerli bene da qui – e un piercing sul sopracciglio. La sua espressione è tutt’altro che amichevole, anzi, sembra volerci uccidere con lo sguardo uno dopo l’altro. I suoi occhi sono grigi e chiarissimi, glaciali, e sembrano riuscire a intimorire ogni ragazzo presente su questo tetto, non solo gli iniziati ma anche gli altri Intrepidi che ci stavano aspettando lì con lui.
-Io sono Eric, uno dei vostri Capofazione. Se volete entrare negli intrepidi, questo è l’ingresso, - e con un gesto teatrale della mano, ci mostra il vuoto che si apre dietro il cornicione dell’edificio. – Qualcuno deve saltare per primo, perciò chi vuole aprire le danze? –
Vedo che tutti abbassano lo sguardo e fanno un timido passo indietro, proprio come faccio io. Vedo che anche gli interni sono restii a saltare. Aspetto qualche minuto, nella speranza che qualcuno si faccia avanti: quando alzo lo sguardo sul ragazzo Eric, vedo che ci sta scrutando e che la sua espressione sta diventando sempre più minacciosa. Ho l’impressione che se nessuno si offre entro poco, ci prenderà uno a uno e ci butterà personalmente giù da questo tetto.
-Vado io – dico rompendo il silenzio di tomba che si era creato.
Eric si volta verso di me e noto che i suoi occhi glaciali tradiscono una leggera sorpresa quando vedono che indosso i colori dei Pacifici.
Si sposta, lasciandomi tutto lo spazio per salire sul cornicione. Non appena riesco a issarmi noto che sul fondo dell’edificio c’è un buco, e che non si vede cosa c’è sotto. Cerco di rassicurarmi, penso che non ci ucciderebbero tutti subito, altrimenti la nostra città rimarrebbe sguarnita di soldati, chiudo gli occhi e dico tra me e me: - Salta e basta. –
E mi lascio cadere nel vuoto.
 
Spazio autrice
Eccomi qua! Ho aggiornato con un giorno di anticipo, dato che domani probabilmente non potrò connettermi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ho cercato di scriverlo meglio che potevo, nonostante il mal di testa mi stia aprendo in due il cranio.
Comunque Elizabeth non sarà sempre così remissiva con Eric, anzi nei prossimi capitoli si farà valere.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto il primi capitolo, ringrazio che lo hanno recensito e ringrazio in anticipo tutti quelli che leggeranno (e recensiranno) anche questo capitolo!
Il prossimo aggiornamento sarà giovedì o venerdì!
Alla prossima! 

  
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