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Autore: Locked    20/07/2015    10 recensioni
Crossover: Glee/Colpa delle Stelle. AU!Klaine.
Dal testo:
Ci sono storie d’amore che iniziano al contrario.
Storie d’amore che non hanno senso, ma forse la verità è che ne hanno troppo.
Storie d’amore che valgono la pena di essere raccontate anche se fa male, anche se frantumano il cuore e lo calpestano fin quando non c’è più niente.
Questa è la storia di Kurt e Blaine – la storia di un amore avversato dalle stelle, che forse è solo una favola con un lieto fine diverso.
*
“Perché mi fissi così?”
“Perché sei bellissimo.” Blaine spalanca gli occhi e si ritrova a perdersi nel sorriso sbilenco di Kurt e nelle mille lentiggini sparse sulle sue guance come stelle in una galassia. “E perché se c’è una cosa che questo stupido cancro mi ha insegnato è godermi i piaceri della vita, e guardare le persone belle rientra tra questi.”
“Non sono –“
“Lascia decidere a me per cosa vale la pena perdere la testa, okay?”
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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(Ultime) Note Iniziali *sigh*:
Ho intenzione di scrivere tutto qui e di non intasarvi di commenti lacrimosi alla fine, perché ci tengo che l'ultimo ricordo che vi resti di questa FF sia quel "The End" giù in fondo.
Grazie. Grazie a chi ha aperto questa storia per sbaglio, a chi ha iniziato a leggerla dall'inizio e chi l'ha scoperta ieri, a chi ci ha creduto da prima ancora che iniziassi a scriverla, a chi ha recensito ogni capitolo, a chi l'ha fatto solo una volta, a chi non l'ha fatto mai ma l'ha letta lo stesso, a chi l'ha messa tra le preferite, le seguite o le ricordate, a chi mi ha insultato settimanalmente, a chi l'ha apprezzata e ha voluto mostrarmelo anche solo con una semplice visualizzazione.
G r a z i e.
Ad Ari, a Fé, a Zurry, ad Anna, a kissmycollarbones, ad Alli, a mia moglie Je, a Paola, a Mary, alla Sevensome intera - che è un po' la mia seconda famiglia -, ad Anto e ad un sacco di altra gente che mi ha scritto su FB e che mi ha sopportato in chat.
Significa molto per me.
Questa è la mia prima *vera* long. La prima cosa veramente seria che porto a termine. Ci ho trascorso sette mesi sopra e mi sta già mancando da morire, anche se il bottoncino "completa" ancora non ho avuto il coraggio di premerlo.
E niente - ora è rimasto solo questo breve epilogo, che è un po' la conclusione che in TFIOS non c'è.
Uh, grazie anche a John Green, perché il merito qui in realtà è tutto suo.
Grazie ad Emily Brönte per la quantità spropositata di Cime Tempestose che ho gettato in questa storia.
Grazie ad Einaudi, perché senza di lui come sottofondo non avrei scritto mezza parola. E a Jacques Prévert, perché sì.
Grazie a Glee, che mi manca.

E, ancora, grazie a tutti voi.
A presto - domani, con la OS della Daddy Klaine Challenge, actually. *-*

Elena.




 
Epilogo




 
Burt va spesso sulla tomba di suo figlio.
Si inginocchia lì davanti, le gambe che gli fanno male e le punte dei piedi affondate nell’erba giallastra, e ci resta ore intere.
A volte lo accompagna anche Carole – resta uno o due passi più indietro e si passa continuamente un fazzoletto sugli occhi stanchi, e lo abbraccia, quando smette di stare in silenzio e il suo petto inizia ad essere sconquassato da singhiozzi sempre più forti.
 
*
 
Blaine apprezza il fatto che i suoi gli lascino spazio. Ne ha un bisogno quasi ossessivo. E’ solo nel silenzio della sua camera che riesce a rievocare quella sensazione di terza dimensione in cui gli sembrava di essere ogni volta che parlava al telefono con Kurt. E si ripete che va bene, illudersi, ogni tanto.
Va bene crederci ancora un altro po’, solo un altro po’.
 
*
 
Finn ci mette un po’, ad abituarsi all’idea di non avere più un fratello.
Era stato semplice accettare di essere figlio unico, prima di Kurt – non aveva mai sperimentato cosa significasse ricevere piccoli schiaffi ogni volta che provava a rubare qualcosa dal frigo o delle occhiate esasperate quando lasciava i suoi vestiti dappertutto, e ora tutto quello gli manca.
Finn non piangeva quasi mai, prima.
Ora Finn affonda il viso nel cuscino e svuota la sua anima tra le sue pieghe, ogni sera, per settimane, mesi.
 
*
 
La lettera di Kurt che Van Houten gli ha consegnato quasi un mese prima è spiegazzata ai bordi, stropicciata, quadrettata per il troppo spiegarla, leggerla, ripiegarla, infilarla in tasca – dove riesce sempre a raggiungerla ogni volta che si sente troppo solo e che il peso del vuoto che gli preme sul cuore diventa troppo intenso.
 
*
 
A Brittany non è mai piaciuto piangere, ma se c’è qualcosa che odia più di farlo è che lo faccia Santana.
Che si accartocci contro il suo petto e si sciolga in singhiozzi.
Lei, così bella e forte e meravigliosa, che le ha portato via il cuore con un battito di ciglia dei suoi occhi che non vedono più.
Quindi la stringe più forte, sperando che le sue braccia possano tenerla tutta insieme, che possano smettere di farla cadere in pezzi.
 
*
 
Alla fine ce la fa, Blaine, a rileggere Un’Imperiale Afflizione.
Alla fine Peter lo pubblica davvero, quel seguito. Gliene fa recapitare una copia in anteprima con una frase scribacchiata sull’angolo in basso a destra della prima pagina – Spero davvero di essere riuscito a rispondere a tutte le tue domande, sai?
La dedica recita: A Kurt, che lo voleva dedicare a Blaine.
 
*
 
Rachel si è sempre voluta vedere come una persona forte, di quelle che gestiscono il dolore da sole e ce la fanno – ma la verità è che Kurt era uno dei suoi migliori amici e a volte semplicemente non ci riesce, a stare da sola. Perché è un po’ come rendersi conto tutto in una volta che lui non c’è più.
Quindi va a casa di Mercedes – o di Quinn, o di Tina – e, a volte, con loro è più facile ripetersi che può farcela, che può andare avanti.
Che deve essere forte per Finn.
Che Kurt non avrebbe voluto vederla così.
 
A volte nemmeno questo è abbastanza.
 
*
 
Blaine comincia a sentire i primi sintomi del cancro che si fa più forte ancora prima che lo facciano le macchine e le ecografie e i medici.
Una mattina si sveglia e vomita.
Il giorno dopo è troppo debole per alzarsi dal letto e sente i suoi genitori singhiozzare al piano di sotto, mentre chiedono a Cooper di prendere il primo treno per tornare a casa.
 
*
 
Puck e Quinn hanno questa tradizione, quando accade qualcosa di brutto – si ritrovano insieme, scelgono una canzone a testa, alternandosi, e si fermano ad ascoltarla, in silenzio.
“Aiuta ad esorcizzare la paura,” aveva detto una volta Puck.
“Sono sorpresa dal fatto che tu conosca il significato della parola esorcizzare,” gli aveva risposto lei, guadagnandosi un paio di occhi rivolti verso il cielo.
Non ne parlano mai, è una cosa così – loro che sembrerebbe sbagliato farlo.
 
Let it be.
How to save a life.
Pieces.
Afire love.
Blue jeans.
 
“Gli volevo bene, Quinn. Gliene volevo tanto.”
“Lo so, shh – lo so. Non piangere – vieni qui.”
 
*
 
Santana e Sebastian vanno a trovarlo praticamente ogni giorno – motivo per cui diventano amici, alla fine. In qualche modo. E’ buffo vederli roteare gli occhi ad ogni frase dell’altro, cercando fin quando è possibile di fingere che la presenza di uno o dell’altra nella stessa stanza li irriti quando invece – Blaine ne è sicuro – li aiuta.
Perché condividere il dolore è un po’ come portarne il peso a metà, in fondo.
 
*
 
Santana non torna più alla sua vita di prima – perché come potrebbe anche solo pensarci, dopo aver conosciuto una persona come Kurt? Una persona che lascia la propria impronta dentro di te per sempre, e ti cambia un po’, che tu lo voglia o meno.
Ci prova, certo che ci prova.
E capisce che ci sta quasi riuscendo quando realizza di aver lasciato il suo letto, quando realizza di essere riuscita ad uscire di casa senza il disperato bisogno di tornare dentro a nascondersi e piangere, piangere, piangere, quando realizza di star sorridendo mentre ripensa a lui e si sfiora le labbra incredula, come se pensasse di non essere più in grado di farlo.
 
Quando riesce a stare accanto a Blaine anche se sa come andrà a finire.
 
*
 
E’ macabramente romantico che Blaine muoia quasi ad un anno preciso dalla morte di Kurt.
Triste, avrebbe detto qualcuno.
Lo seppelliscono vicino a lui, le tombe una accanto all’altra, che sembra quasi che le loro fotografie si guardino da una lapide all’altra.
Ed in fondo, anche il loro è un per sempre.
 
Immense et rouge
Au-dessus du Grand Palais
Le soleil d’hiver apparaît
Et disparaît

Comme lui mon coeur va disparaître
Et tout mon sang va s’en aller
S’en aller à ta recherche
Mon amour
Ma beauté
Et te trouver
Là où tu es.
 
- Jacques Prévert


[Immenso e rosso
Sopra il Grand Palais
Il sole d’inverno viene
E se ne va 

Come lui il mio cuore sparirà
E tutto il mio sangue se ne andrà
Se ne andrà in cerca di te
Amore mio
Bellezza mia
E ti ritroverà
Là dove tu sarai.]


The End
   
 
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