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Autore: _Mikaislife    23/07/2015    1 recensioni
Ambientata a Sydney, in Australia, questa è la storia di Michael e Matthias, due ragazzi che, quasi per caso, si ritrovano sullo stesso cammino.
Nessuno dei due vuole ammettere ciò che prova per l'altro ma, si presenteranno situazioni in cui non potranno fare a meno di capire ciò che sentono l'uno per l'altro.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Matthias.

Non mi sembrava vero che il padre di Michael era appena entrato nella sua stanza e proprio nel momento meno giusto.
In un primo momento ci fu uno strano silenzio.. Era come se nessuno dei tre stesse capendo ciò che era appena successo. Dopo qualche secondo, il padre di Mickey mi chiese di andar via, e di lasciarlo solo con suo figlio.
Guardai ancora una volta Michael, e senza dir nulla, tornai a casa mia.
Quando entrai notai delle valigie: solo a quel punto ricordai che Christopher, il giorno dopo, sarebbe tornato in America - si sperava - per sempre.
Così salii nella mia stanza e lo vidi lì, steso sul letto che si trovava temporaneamente nella mia camera. Spostai una sedia, posizionandola di fronte al letto del ragazzo, e mi sedetti. In un primo momento non aprii bocca, rimasi seduto lì.. A guardarlo e, dopo poco, fu proprio lui a parlare per primo.
- Matthias, ascolta.. So che la mia presenza non è gradita, me lo hai fatto capire dal primo giorno. Ma io ci terrei comunque a chiederti scusa. -
Le sue parole mi stupirono, non credevo che un inutile parassita come quel ragazzo fosse capace di pentirsi di qualcosa, ma apprezzai comunque lo sforzo.
- Ciò che hai fatto, non mi è piaciuto. Michael è il mio ragazzo.. O almeno, lo era..-
- Era? E' successo qualcosa? Ahm.. Se vuoi dirmelo.. -
Sospirai e cominciai a raccontare al giovane ciò che era successo. Ancora non potevo crederci.. Era tutta colpa di quel Christopher. Va bene, aveva chiesto scusa, ma per colpa sua rischiavo di perdere Mickey.. E non volevo. E' la cosa migliore che mi sia mai capitata e .. Sì, ammetto che all'inizio l'ho trascurato, forse prima non l'ho amato abbastaza.. Ma sono passati i giorni, i mesi ed io ho capito.. Ho capito che solo quel ragazzo poteva far uscire la mia parte migliore.
Ma, ormai, era finito tutto. Ne ero sicuro. Le cose sarebbero cambiate.. I genitori di Michael sono persone strane, soprattutto il padre.. E poi, con quella cazzo di religione che professano, hanno la mente chiusa. Si fanno manipolare e non lo dico perché sono ateo o perché voglio che tutti la pensino come me. Lo dico perché costringere un figlio a seguire le loro orme, passo dopo passo, lo trovo ridicolo. Ognuno deve scegliere per se, e si sbaglia, tantissime volte, ma solo facendo le nostre esperienze e sbagliando possiamo crescere ed essere più forti.

L'indomani mattina come al solito, mi alzai presto per poter andare a scuola.
Per fortuna stava findendo ed ero sicuro che stavolta mi avrebbero promosso, così almeno mio padre non si sarebbe lamentato.
Quando arrivai nel grande spiazzale, mi guardai intorno cercando di capire dove fosse Michael. Quando, finalmente, lo vidi, mi avvicnai a lui.
- Ehi.. Mickey.. Come stai? -
- Ciao, Matthias.. Sto bene, grazie. -
- Okay... Ieri, con tuo padre, com'è andata...? Che ti ha detto? -
- E' andata bene.. Tranquillo. Devo andare da Roxy.. Ciao. -
- Ma... - Lo guardai andar via e mi poggiai al muro che stava proprio dietro di me.
" E' andata bene". Bugiardo. Non era mai stato così freddo con me. Era sicuramente andata male, e non voleva dirmelo. Anzi, preferiva stare con la sua amichetta che tanto aspettava questo momento, piuttosto che parlare con me e dirmi cos'era successo realmente.
Scossi il capo, lasciando perdere quei pensieri e, quando suonò la campanella, entrai in classe.

Non appena tornai a casa, posai lo zaino al solito posto e mi recai verso la cucina quando vidi mio padre seduto sul divano del salone. Mi fece cenno di sedermi accanto a lui. Aveva un'espressione a dir poco agghiacciante.
Mi sedetti vicino a lui, e lo guardai. Forse avevo mezza idea su cosa volesse dirmi ma aspettai comunque che dicesse lui qualcosa.
- Da quanto tempo? -
Inclinai il capo. - Da quanto tempo cosa? -
- Da quanto tempo ti piacciono i ragazzi? -
- Ah... Ahm.. Già da un po.. -
- Mio Dio, Matthias. Perché ? Cos'hanno gli uomini? Perché li preferisci alle donne? -
- Io.. Non lo so. Ma è così, e ci sto bene.. Perché non provi ad accettarlo? -
- Accettarlo!? Accettare il fatto che ti sbatti quel biondino!? -
- Papà.. -
- No, papà nulla. Matthias, gli omosessuali sono sbagliati.. Sono.. Malati. Dio ha creato l'uomo e la donna perché sono perfetti, si incastrano perfettamente e così danno la vita ad altri esseri viventi. Tu stai rompendo questa perfezione.. Tu .. -
- Io cosa!? Eh!? Io sono malato, va bene. Io sono sbagliato, se Dio esiste mi ha creato diverso. E quindi? Io vivo bene con me stesso, e non sarai tu a farmi cambiare idea. -
- Io.. Non capisco.. E Renée? Era la tua ragazza.. Io.. Non ci sto capendo nulla. -
- Lei è stata la mia unica ragazza. Ho voluto provare per capire se effettivamente le ragazze mi interessavano e ti dirò.. Le detesto. Nel senso che non ci sto bene. Ho delle amiche femmine, ma sul serio.. Non mi attraggono. -
- Mostro. Sei un mostro. Tu non sei mio figlio... Sei un essere indefinito. Allontanati da me. - Disse, allontandosi.
- Ma papà.. Che stai dicendo? -
- Non parlarmi più. Evitami. Adesso si che preferisco tua sorella. Ah! Sparisci dalla mia vista, mostro!! -
E così dicendo si alzò, e andò via.
Mi aveva davvero sconvolto. Chi se lo poteva immaginare? Mio padre mi aveva appena dato del mostro.. Mi aveva detto che ero un'essere... Indefinito? Ma perché? Cos'ho di sbagliato? Non riesco a capire.
Andai di corsa della mia stanza e chiusi la porta, buttandomi poi sul letto. Mi passai una mano tra i capelli. Ciò che era appena successo mi aveva sul serio lasciato senza parole. Non mi aspettavo quegli insulti e quel "Evitami"... So che non vado d'accordo con mio padre, ma sentire quelle parole uscire dalla sua bocca, ha fatto davvero male.
La sera non scesi per la cena. Rimasi chiuso nella mia camera, steso sul letto, a pensare e... A piangere. Mi mancava Michael, avrei voluto tenerlo stretto tra le mie braccia e baciarlo, tante e tante volte.. Ma non era possibile.
- Tesoro? - Sentii la porta aprirsi e la voce di mia madre.. Chissà perché era venuta da me.. Magari per dirmi anche lei che sono un mostro.
- Mamma.. -
- Tesoro mio.. Che succede? - Mi chiese, sedendosi sul letto ed accarezzandomi i capelli.
- Ho litigato con papà perché... Perché.. -
- Perché hai preferito dare il tuo cuore a un ragazzo e non a una ragazza? -
- Sì.. -
- Va bene, ascoltami: non importa se ami un ragazzo. Michael lo conosciamo da un po ormai, è un bravo ragazzo e, ti dirò, sono felice che sia lui la tua persona. -
La guardai, non riuscivo a capire se ero io che stavo sentendo male o se mia padre - per la prima volta - stava facendo la mamma. - Cos'hai detto? -
- So che non te lo aspettavi ma, tesoro mio, non devi abbatterti. A me non importa se al posto di portarmi una bellissima ragazza, mi porti un bellissimo ragazzo. A me importa sapere che tu sei felice con quella persona. Io ti adoro, tu sei mio figlio, e per nessuna ragione al mondo smetterei di amarti. -
- Tanto ormai è finita.. Stamattina Michael mi ha parlato a stento e suo padre non lo fa uscire di casa... -
- Non devi arrenderti. Se lo ami, faglielo capire e trova una soluzione per stare con lui. Spetta a te scegliere con chi passare il resto dei tuoi giorni. E non importa se sei troppo giovane, importa ciò che senti. - Accennò un tenero sorriso e si alzò, andando poi verso la porta. - Qualsiasi cosa sceglierai, io sarò d'accordo e ti sosterrò. La tua mamma ci sarà sempre, non dimenticarlo. -
- Grazie mamma.. - le sorrisi e la guardai andar via dalla mia stanza.

Stavo guardando la televisione mentre pensavo alle parole di mia madre: dovevo fare qualcosa ma... Cosa?
Mentre ragionavo, arrivò un messaggio su Whatsapp.. Era Mickey.. Voleva parlami.
- Dimmi pure. - Risposi.
- Scusami per oggi.. Penso di aver trovato un modo per non avere più problemi. Vuoi saperne di più? -
- Sentiamo. -
Mi spiegò che aveva parlato con Ian, il fidanzato di Elena: mi stava dicendo che era disponibile ad aiutarci e ci stava offrendo di vivere da lui. Quando mi chiese se volevo andare a vivere con lui, a casa di Ian, sospirai.. Non sapevo cosa dire. Dopo qualche secondo arrivò un altro suo messaggio. Lo lessi e a quel punto risposi:
- Dopo come ti sei comportato oggi a scuola, dovrei solo mandarti a fanculo e non parlarti mai più. Però io, senza te, non posso vivere.. Preparo le mie cose, ci vediamo domani, alla fermata del bus. - E così inviai il messaggio e mi alzai dal letto, cominciando a mettere i miei vestiti dentro un borsone: era ora di dare una svolta alla mia vita.
Lessi il suo ultimo messaggio e accennai un sorriso.
Quando finii di preparare tutto, mi misi a letto e cercai di dormire: dovevo andarmene da lì. La mia vita era con Michael e mio padre doveva accettarlo.

La mattina seguente mi alzai e - dato che non c'era scuola - feci tutto con calma: mi lavai; mi aggiustai i capelli; mi vestii e presi il borsone nel quale avevo messo le mie cose. Feci un respiro profondo e andai in cucina dove la mia "famiglia" stava facendo colazione.
- Un attiamo di attenzione, per favore.- Dissi, guardando tutti e tre. - Vi comunico che, da oggi, non vivrò più in questa casa. Io e Michael abbiamo trovato un posto dove stare e così.. Tolgo il disturbo. Addio.. Famiglia. -
Guardai mia madre per poi andare verso al porta. - Tu non vai da nessuna parte! - Esclamò mio padre, afferrandomi per un braccio. - Questa è casa tua e ci restarai. Hai capito!? -
- Ma io voglio andar via.  Papà, lui è la mia scelta. Ho scelto lui, non te. Accettalo. -
- Tu restari qui. - E, non appena pronunciò quelle parole, mi diede un pugno, spaccandomi così il labbro inferiore. Caddi a terra, il dolore era insopportabile. Così poggiai una mano sul labbro ferito, il quale non voleva smettere di sanguinare.
- Alaric, adesso basta! - Disse mia madre, aiutandomi poi ad alzarmi. - Se vuole andar via, lascialo andare. -
- Cosa? Tu sei d'accordo con lui? -
- Certo che lo sono.
Matthias, tesoro, cerca di stare bene e non combinare guai. Salutami Michael e... Buona fortuna. - Disse, accarezzandomi una guancia.
- D'accordo.. Ti voglio bene, mamma.. Ci vediamo presto. - L'abbracciai, stringendola forte, per poi uscire di casa e recarmi verso la fermata del bus. Quando arrivai, Michael mi venne incontro e mi abbracciò.
Dopo poco, arrivò Ian. Così lo presi per mano e, prima di entrare in auto gli lasciai un dolce bacio sulle labbra e lo guardai negli occhi. - Sarai sempre e solo tu la mia prima e unica scelta. -
E così dicendo, entrai in macchina insieme a lui, andando incontro alla nostra nuova vita.




Michael.


Non era poi così semplice riuscire a fare pace con Matthias dopo le nostre brutte litigate, ma quella sera ci ero riuscito. Ero contento di vederlo. Era entrato dalla finestra della mia camera solo per poter chiarire con me.. Ci stavamo baciando quando mio padre entrò in stanza per sapere se stavo bene.

‘Matthias lasciaci soli, per favore.’

E così dicendo, Matthias lasciò la stanza e tornò a casa sua. Ero piuttosto preoccupato.. fino ad ora mio padre non aveva mai saputo nulla della mia relazione con Matt.. e non avrei di certo voluto che lo venisse a scoprire così.
 Senza dire una parola, mi fece intendere che voleva essere seguito fino alla cucina, al piano di sotto.
 Una volta in cucina, mi sedetti di fronte a lui e tenni lo sguardo fisso sul pavimento.. aspettando magari che fosse lui a prendere per primo la parola.
 Mio padre era un uomo molto all’antica ed io lo sapevo bene. Fin da piccolo mi era sempre venuto un po’ difficile fare le stesse cose che facevano gli altri ragazzini della mia età.. inoltre i miei sono testimoni di Geova e la loro religione non mi permetteva di certo più di quanto già non potessi avere.

‘Ascoltami bene ,Michael. Non posso credere davvero di aver trovato mio figlio a pomiciare con un altro ragazzo.’
 ‘ Ma..papà..’
 ‘No, fammi finire.’ – Si sistemò meglio sulla sedia e mi fissò.- ‘Tuttavia, voglio essere certo che questo sia un semplice periodo della tua vita. In passato non ho mai avuto esperienze simili, ma i tempi cambiano.. e adesso ti chiedo di essere sincero. Ti farò delle domande.. e tu dovrai soltanto rispondere sinceramente. D’accordo?’

-Deglutii quando parlò della sincerità. In fondo non ero certo di potergli dire la verità su tutto.. ma ci avrei provato.. almeno si sarebbe arrabbiato un po’ di meno.-

‘D’accordo’
 ‘Ottimo. Inizia un po’ col dirmi come hai conosciuto questo ragazzo.’

…E così gli parlai del primo giorno di scuola , lo stesso giorno in cui conobbi Matthias.. Gli parlai della festa di Kevin, del modo in cui Matthias si era preso cura di me quando soffrivo per il comportamento di Kevin.. gli raccontai della mia cotta per Kevin e delle prime uscite con Matt. Gli parlai di Roxy e del suo odiare Matthias per il suo comportamento.. Mi sfogai un po’ per quanto riguardava Avril e quegli stupidi ragazzi che ci avevano provato con lui.
 Mio padre mi lasciò terminare il discorso e si sorbì i miei pianti per alcune parti del discorso. Sembrava interessato a ciò che stavo raccontando.. sembrava anche che non fosse poi così arrabbiato. Arrivai quasi a credere che mi avrebbe perdonato e permesso di stare con Matthias.. Ma mi sbagliai.

‘Siete stati a letto insieme, Michael?’

-Fu proprio in quel momento che non seppi se essere sincero o se mentire a mio padre. Credendo comunque di poter parlare con lui.. decisi di essere sincero, come mi aveva chiesto.-

‘Si, papà. Non solo una volta..’
 ‘ Lo sai che potevi prendere una malattia?’
 ‘Ma lui sta bene, papà! Siamo stati attenti. Non devi preoccuparti di questo.’
 ‘Tu non puoi sapere se lui sta veramente bene. E come ti è venuto in mente di perdere la verginità prima del matrimonio?’
 ‘Papà.. ma noi non vogliamo sposarci.’
 ‘Eh certo. Gli scherzi della natura non possono di certo unirsi in matrimonio.’
 ‘Scherzi..della natura? Papà.. io sono sempre tuo figlio. Non è cambiato nulla. Non importa se mi piacciono i ragazzi, perché sono sempre io!’
 ‘Non ripeterlo mai più.’ – Urlò mio padre alzandosi.-
‘Papà.. Io credo di amare Matthias.’ – In quel preciso istante, mio padre mi diede uno schiaffo e proseguì con il suo discorso.-
‘Tu non dovrai più vederlo. Falla finita tu, o ci penserò io. Non costringermi a metterti contro gente con cui non puoi competere, Michael. Non ho intenzione di rinchiuderti in collegio, ma non farmi cambiare idea.’


Passai la notte senza chiudere occhio e l’indomani mi ritrovai come uno zombie mentre facevo colazione con mia madre che era tornata a casa poche ore prima.
 Non appena terminai, la salutai e andai a prendere il bus per la scuola. A quanto pare mia madre non sapeva nulla di ciò che era successo.. e questo mi rasserenava un po’. Non me la sarei sentita di ascoltare un suo discorso.. e magari di ricevere uno schiaffo anche da parte sua.
 La giornata scolastica passò rapidamente.. noiosa come sempre. All’entrata incontrai Matthias che mi chiese com’era andata con mio padre.. ma ricordando la serata precedente.. mi limitai ad assicurargli che stavo bene.
 Tornai a casa con Ian e Nina, non mi andava di prendere il bus. Durante il tragitto, i due tentarono di tirarmi su di morale.. ed Ian mi disse addirittura che la sua casa era aperta qualora pensassi di voler fare una pazzia. Lo ringraziai e una volta a casa, mi andai a chiudere nella mia stanza.
 Passai tutto il pomeriggio steso sul mio letto, a scrivere cose senza un senso. Probabilmente in quel che scrivevo , vedevo un modo per non pensare al fatto di dover stare lontano da Matthias.. Come avrei mai potuto permetterlo? Stare lontano da lui era già difficile per alcune ore.
 Presi il mio cellulare e andai a rileggere tutti i messaggi che ci eravamo scritti. Una lacrima rigò il mio viso. Non volevo perderlo.. Provavo qualcosa di forte per lui e sapevo che quel sentimento non avrebbe smesso di essere presente .. neanche se fossi stato costretto a lasciarlo.
 L’idea di amore , per mio padre, esisteva solo in ambito religioso. Non mostrava mai il suo amore a mia madre.. e probabilmente non credeva che qualcuno in questo mondo potesse innamorarsi di un’altra persona che non fosse Geova, tanto meno un ragazzo di un altro ragazzo.
 Era una mente bigotta la sua.. ed io non avrei potuto combattere contro quei ragionamenti contorti che per nulla al mondo sarebbero cambiati; lui non sarebbe cambiato.
 Il resto del pomeriggio lo passai a piangere, pensando a una soluzione per tutto quello che stava succedendo.

Quando si fece l’ora, scesi al piano di sotto ed aiutai mia madre ad apparecchiare. Lei mi comunicò che quella sera avremmo cenato da soli poiché mio padre era fuori per lavoro. Benedii il suo lavoro per la prima volta. Non avevo voglia di vedere mio padre.. non volevo pensare a ciò di cui avevamo parlato la sera precedente.
 Dopo cena, mia madre si sedette accanto a me e mi prese la mano.

‘Piccolo mio.. Ti va di ascoltare la tua mamma?’

-Annuii e mi mordicchiai il labbro mentre speravo con tutto me stesso di non sentire un discorso simile a quello che mi aveva fatto mio padre.-

‘Tuo padre mi ha raccontato tutto. Tutto su Matthias, sulla vostra relazione, sulla tua discussione con lui.. Ed ecco.. io voglio solo dirti, Michael.. che non è la persona con cui stai che ti fa cambiare. Tu per me sei sempre il mio piccolo pinguino. Sei il mio bambino.. e nonostante tu sia cresciuto ed abbia fatto le tue prime esperienze.. questo non cambia il bene che ti voglio.
 Di certo io non ero una santa, quando avevo la tua età. Ma tua padre è molto complicato..e tu lo sai bene. Ti sei fatto beccare ed è andata così.. ma lui non lo fa perché ti odia. Probabilmente lui crede di fare il tuo bene, comportandosi così.’

‘Fare il mio bene significa minacciarmi per impedirmi di vedere il ragazzo che amo?’

‘Tesoro mio, nessuno nasce genitore. E non tutti accettano il fatto che i propri figli possano crescere e cambiare.. come è successo a te.
 Io non permetterei mai che tuo padre ti chiuda in un collegio, Michael. Ma lui non mi ascolterebbe se gli chiedessi di lasciarti vivere la tua vita.’

‘Cosa dovrei fare allora? Io non voglio perderlo, mamma. Lo amo.’

‘Beh.. Se è così, allora devi difendere i tuoi diritti, piccolo mio. E il primo è quello di poter amare chi vuoi tu. Non permette a tuo padre di rovinarti la vita. Sei giovane ed hai tempo per piangere.. non è questo il momento.
 Io sono qui per te, amore mio, ricordalo sempre.’

A quel punto l’abbracciai e la ringraziai per tutto ciò che aveva detto.. Avevo capito cosa fare per poter restare con Matthias e sapevo di avere l’appoggio della persona alla quale tenevo di più.
 Tornai in camera mia e presi il telefono per scrivere a Matthias.
“ ‘Hey, possiamo parlare?’
 ‘Dimmi pure.’
 ‘Scusami per oggi.. Penso di aver trovato un modo per non avere più problemi. Vuoi saperne di più?’
 ‘Sentiamo.’
 ‘Ho parlato con Ian. E’ disposto ad ospitarci in casa sua.. lui sta sempre fuori con Nina e non ci chiederebbe nemmeno un soldo. Vuole aiutarci, Matthias… Quindi.. Ti piacerebbe andare a vivere insieme?
 So che sarebbe strano… Ma possiamo provarci. Io non voglio rinunciare a te.’
 ‘Dopo come ti sei comportato oggi a scuola, dovrei solo mandarti a fanculo e non parlarti mai più. Però io, senza te, non posso vivere.. preparo le mie cose, ci vediamo domani, alla fermata del bus.’
 ‘ Ti amo, Matthias. Ci vediamo domani mattina. heart emoticon ‘ ”

Ero contento della sua risposta positiva.. sapevo che sarebbe stata dura.. ma ero convinto che dovevamo provarci.. dovevamo farlo per noi, per il nostro amore.
 Mi preparai le valigie e andai a dormire, pronto per l’indomani.
 L’indomani mattina, mi alzai con calma. Mi feci una bella doccia fresca e mi vestii. Mi sentivo rinato.. Oggi avrei dimostrato a mio padre quanto tenevo a Matthias e finalmente avrei difeso il mio amore, proprio come mi aveva detto mia madre.
 Scrissi una lettera in cui le spiegavo tutto e la lasciai dentro il suo cassetto della roba intima. Presi la valigia e lo zaino e scesi al piano di sotto per ‘ affrontare’ mio padre.

‘Michael, che stai combinando?’

‘Papà.. Io ti avevo detto che amo Matthias. Tu sei mio padre e dovresti conoscermi.. e invece mi hai definito come uno scherzo della natura, solo perché mi sono innamorato di un ragazzo, come me. Beh, allora lascia che ti dica una cosa.. non è solo dal sesso che una persona cambia. Il fatto che io stia con un maschio e non con una femmina non significa che io non sia più io. Rendo l’idea?’

‘Non rendi proprio nulla . Ascoltami bene, Michael, tu non ti muovi da qui. Sono stato chiaro?!’

‘No, per niente. Io voglio andare a vivere con lui, papà. Non ho alcuna intenzione di stargli lontano. E non mi importa se tu o i tuoi amici della chiesa volete impedirmelo. Io lo amo e farò di tutto per non perderlo.’

‘Michael, ti rendi conto di ciò a cui andrai incontro? Non sei pronto per questo. Nessun ragazzo della tua età potrebbe mai essere pronto per questo.
 Che cosa vuoi farne della tua vita? Come farai per l’università? Per la tua carriera, in futuro?
 Devi scegliere, Michael. Non puoi avere tutto dalla vita.’

‘Papà, io ho già scelto. Non voglio nulla, se non lui. Il resto verrà da sé e mi impegnerò per far sì che ciò accada.. Ma la mia scelta è lui.’

‘Se te ne vai ora, scordati della tua famiglia. Dimentica che questa una volta è stata casa tua e non pensare di poter tornare qui un giorno.. magari quando ti renderai conto dell’enorme sbaglio che stai per commettere.’

‘Ti assicuro che non dimenticherò la mia famiglia, o casa mia. Non tornerò.. se le cose dovessero andare male, questo te lo prometto. Ma credimi, probabilmente questa è la decisione più corretta che io abbia preso nei miei sedici anni di vita.’

‘Allora addio, Michael.’

‘Addio, papà..’

E così dicendo, uscii di casa e mi recai dritto alla fermata del bus. Matthias non era ancora arrivato, quindi poggiai lo zainetto accanto alla valigia e restai lì ad aspettarlo. Quando arrivò notai immediatamente che aveva avuto qualche problema con suo padre.. Lo abbracciai .
 Non appena notai una macchina nera accostare, compresi che Ian era venuto a prenderci.
 Presi per mano Matthias e guardai l’auto. Da lì, sarebbero cambiate alcune cose ed entrambi ne eravamo consapevoli; ma lo facevamo per il nostro bene, solo per quello.
 Guardai Matt e ricambiai il suo bacio sulle labbra. Quando mi disse che sarei sempre stato la sua prima e unica scelta, accennai un sorriso ed entrai in macchina insieme a lui.



 

  
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