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Autore: Elgul1    26/07/2015    42 recensioni
In un mondo popolato da esseri sovrumani sta alla polizia cercare di garantire una sorta d'equilibrio, ma quando è la legge ad essere braccata, chi si occupa dell'ordine? Un nemico invisibile inizia a dare la caccia ad ogni eroe che lotta per la giustizia e la polizia brancola nel buio più totale. Starà a Steve e una squadra di agenti scelti scoprire chi si nasconde dietro queste morti brutali e i motivi che guidano il killer verso un piano malvagio e ambizioso.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Dalla sua postazione la città appariva  minuscola, sotto, nelle strade, la moltitudine di pendolari che tornavano a casa durante l'ora di punta, sembravano piccole e insignificanti formiche.

- Che pace.- Pensò l'uomo seduto sopra il tetto di un edificio di quattro piani adorava sentire il vento tra i capelli e l'aria della notte l'aiutava a rilassarsi durante la sua ronda notturna.

A un certo punto dall'auricolare, che teneva nell'orecchio destro, senti una voce " Allora, quando pensi di tornare in macchina Animal?" Lui sbuffò e si alzò dalla sua posizione.

Era imponente, alto quasi uno e novanta, con i suoi capelli e castano scuro che gli scendevano fin quasi alle spalle, i suoi occhi erano verdi come quelli dei serpenti. Stanco della serietà del suo collega rispose:" Si adesso arrivo Joe." Detto questo si lanciò di sotto, con un'agilita che andava oltre la norma; spiccò un balzo mentre era in aria e atterrò su una casa accanto, poi iniziò a correre verso la macchina a una velocità folle.
" E' andata bene la tua ronda piccolo Animaluccio?" Chiese il collega. Lui fece una capriola in aria e atterrò su un'altra casa, grugnendo. Odiava chi lo chiamava con quel nome: dato che aveva capacità fisiche come quelle degli animali gli era stato assegnato il nome in codice Animal; tutti gli agenti dotati di poteri venivano ribattezzati con nomi che si rifacevano al tipo di capacità posseduta ed era vietato, per ragioni di sicurezza, divulgare il proprio nome.

" Quando la smetterai di chiamarmi così? Sai bene che ho fatto richiesta per un nome più figo ma non vogliono quei dannati." Disse lui cercando di cambiare discorso, durante quella ronda non aveva trovato niente, tutto taceva, risolvere crimini lo entusiasmava e oltre a quello, se voleva diventare un agente famoso aveva bisogno di apparire più spesso sui giornali.

L uomo, dall'altra parte dell'auricolare, ridacchiò divertito e rispose:" Coraggio ti prometto che, se riesci a farti cambiare nome smetto di ridere. Adesso chiudo la chiamata ci vediamo tra cinque minuti a dopo."

Mentre si trovava in macchina che aveva parcheggiato, in una piccola strada alla periferia di un quartiere conosciuto per la sua fama di zona malfamata, notò degli strani movimenti da parte di una persona vestita di nero che si aggirava per un vicolo buio in maniera sospetta. Joe prese l'auricolare e disse:" Ehi Animal mi ricevi?"

Lui, che era ancora in aria, rispose:" Si dimmi tutto."

" Ho visto un tizio un pò sospetto, potrebbe essere uno spacciatore o qualche criminale, vado a dare un'occhiata." Rispose  prendendo la pistola d'ordinanza dal cruscotto.

"Ok d'accordo ma mi raccomando Joe non strafare sei stato in gamba tempo addietro come agente ma hai più di cinquant'anni vedi di non esagerare chiama se hai bisogno."

Lui sbuffò di rimando, non sopportava quegli stupidi paragoni sulla sua età. Chi diavolo si credeva di essere?  Prima di chiudere seccato, rispose:" Si d'accordo."
Joe, facendo attenzione, si introdusse nel vicolo anche se, come aveva detto il suo collega era ormai fuori allenamento, rimaneva comunque un ottimo agente. Prima che iniziasse questa storia dei super, come li chiamava lui, era uno dei migliori sul campo infatti, si erano sventati molti crimini e omicidi proprio grazie a lui.  Ripensò a com'era circa vent'anni fa. Il corpo, prima in perfetta forma fisica, adesso era in sovrappeso; gli occhi, prima perfetti e capaci di intuire una trappola, erano ormai vecchi e stanchi.


Mise davanti a sè la pistola e la piccola torcia ma niente, non c'era assolutamente nessuno nel vicolo che si accorse essere chiuso da un muro di mattoni.
Abbassò la guardia e mise la pistola nella fondina e, tra sè e sè, disse:" Sto proprio invecchiando, sarà il caso mi faccia fare un controllo alla vista." Non appena si girò, sentì qualcosa intorno al suo collo.
Cercò di voltarsi, ma lo sconosciuto iniziò a stringere la presa. Tentò di divincolarsi, ma era inutile, l'avversario sembrava fatto di marmo e, con una voce metallica, gli disse: "Addio." E con un semplice movimento delle mani gli spezzò il collo.

Animal, pochi minuti dopo, arrivò all'auto e si accorse che Joe non era ancora tornato dall'ispezione. " Dove diavolo è andato?" Si guardò attorno ma non vide nessuno a quell'ora: la maggior parte delle persone era a casa, facendo sembrare il quartiere una zona morta. Iniziò a cercare l'odore del compagno che lo portò in un piccolo e stretto vicolo. Con attenzione entrò dentro; grazie alla sua vista sviluppata da felino non aveva bisogno di luci o altro. Poi, accanto al muro, vide il corpo senza vita di Joe.
Senza nemmeno pensarci due volte si avvicinò al compagno a terra. Cercò di sentire il polso, ma era troppo tardi: gli avevano spezzato il collo.

" Chi cavolo è stato!" Gridò Animal che senti dei passi lenti  e una voce metallica dietro di lui dire: " Scusa, volevo giocare un po con lui ma, si è rotto subito." Si voltò di scatto verso la figura che gli si stagliava davanti. Era un uomo alto, poco più basso di lui, sul viso indossava una maschera da demone che nascondeva completamente il volto e indossava una tuta nera dalla testa ai piedi che lo faceva sembrare ancora più magro di quanto non fosse già. Il super si mise in una posizione di difesa e disse:" E tu.... Chi diamine sei?"

L'uomo iniziò ad avvicinarsi con le braccia abbassate come se non avesse bisogno nemmeno di mettersi in guardia e con un tono pacato disse:" Non vedo perché dovrei dire il mio nome a un cadavere che cammina..."
Qualcosa scattò in Animal, una furia cieca per essere stato così sottovalutato subito. Senza nemmeno pensarci, sferrò un potente gancio destro e lo sconosciuto incrociò subito le braccia per difendersi ma, a causa della potenza del pugno, finì contro il muro.
Animal non si fermò e scagliò un calcio destro che l'avversario evitò abbassandosi e poi, con un calcio basso, fece andare a terra l'agente.
Animal si rialzò subito come una furia si avventò di nuovo sul nemico ma, per quanto lui fosse più forte e veloce grazie ai suoi poteri, quello evitava e rispodeva ai suoi attacchi con la stessa abilità e forza come se avesse un potere simile al suo.
Tentò di colpirlo con un pugno, ma il nemico gli afferro il braccio e lo mandò a terra con una forza inaudita. Lui si rialzò immediatamente e visibilmente scosso da ciò che stava accadendo: lui, un livello I, stava venendo messo in difficoltà da un semplice umano.

"Tutto ciò è impossibile." Pensò. Si rimise in posizione. "Mi farò afferrare il braccio e dopo lo colpirò in pieno con un pugno e gli spaccherò quella faccia che si ritrova..." Veloce, si precipitò verso il suo avversario; cercò di danneggiarlo con un pugno ma lui, come si aspettava, lo fermò. Animal sorrise e dopo sferrò anche il sinistro ancora più rapidamente di prima, ma il nemico si abbassò con un movimento quasi impossibile e dopo, sempre tenendo il suo braccio, lo sbattè a terra con così tanta violenza da rompere pure il marciapiede.

" Non è stato per niente piacevole fare tutto questo, sai?" Disse l'uomo che iniziò ad avvicinarsi al corpo esanime di Animal. Quest'ultimo cercò di alzarsi ma lui, per impedirgli di muoversi, posizionò il piede destro sul suo petto con forza. Con la mano destra gli tappò la bocca per non farlo urlare mentre, con la sinistra, estrasse un lungo coltello dal fodero sulla schiena e glielo appoggiò alla gola, dicendo: "Addio." Detto questo, gli tagliò la giugulare. 

Quando il corpo di Animal smise di muoversi lui si alzò, prese una piccola siringa e lo infilzò al braccio ormai senza vita, prendendo così del sangue che ripose in un piccolo astuccio bianco. Poi spostò i cadaveri in una zona semi illuminata. "Perfetto, questo lavoro è concluso, posso andarmene." L'uomo con tutta tranquillità si avviò lungo la strada e, esattamente come era comparso, scomparve nello stesso modo.

   
 
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