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Autore: Zomi    26/07/2015    5 recensioni
Cinquanta modi di amarsi...
Cinquanta momenti tutti loro...
Cinquanta attimi di una vita vissuta in due...
Cinquanta capitoli in cui i protagonisti saranno solo loro, Nami e Zoro, la loro storia, i loro caratteri e il loro amore...
Cinquanta capitoli, per cinquanta sfumature di un amore verde e arancione...
*Fanfiction offerta dal Midori Mikan: perchè a San Valentino non sono importanti i cioccolatini, è importante lo Zonami... ma non solo a San Valentino*
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sfumatura 35: Mia

 
Zoro capiva benissimo che era un’isola estiva e che i tenta gradi all’ombra non erano facili per tutti da sopportare.
Capiva benissimo che Nami, con la sua pelle chiara e insofferente al caldo, necessitasse di indossare solamente un bikini e un paio di short ginecologici per combattere la calura.
Lo capiva e lo apprezzava, sfoggiando un ghigno lussurioso nel studiarla mentre passeggiavano lungo le vie del centro.
Capiva anche che, la visione della sua compagna in quei succinti e assai poco casti indumenti, dovesse avere un effetto per nulla calmante sugli individui maschili che popolavano l’isola in quelle giornate di sole, e che la sua chioma rossa e ribelle, le forme floride e il sorriso smagliante non fossero d’aiuto nel trattenere a cuccia gli ormoni.
Zoro capiva, capiva tutto.
Capiva il caldo, capiva che Nami era bella, capiva che era difficile resistergli.
Ciò che non capiva era perché, nonostante lui le stringesse la mano mentre camminavano, nonostante ringhiasse contro ogni individuo che provava a sorriderle con fare mellifluo, nonostante fosse lampante quanto Nami fosse sua e che nessuno poteva rivendicare anche solo un suo ricciolo ramato, lo spadaccino non riusciva a capire perché quei dannati marinai e pescatori di porto da quattro Berry continuassero a fissarla sbavanti e a provare un approccio con lei.
Ringhiò per l’ennesima volta, incenerendo con lo sguardo un damerino degli alti borghi dell’isola invitare la cartografa nei suoi alloggi per un “rinfrescante” pomeriggio in sua compagnia.
Rinfrescante un corno: se voleva una doccia fredda che se la facesse lui gettandosi nel porto!!!
Nami era sua, e i pomeriggi li passava solo con lui. Punto.
Strattonò la compagna, ridacchiante nel rifiutare la proposta del bamboccio, avanzando a lunghe falcate lungo le vie dell’isola, latrando e grugnendo contro ogni ombra maschile che si avvicinava a loro adontando la calura estiva.
Dannati!!!
Nami era su, sua, sua, sua!!!
Che ci voleva a capirlo?
-Scusi bella signorina…-
Si immobilizzò nel centro della piazza, ruotando a scatti il capo verde verso la fonte di quella pigolante richiesta di attenzioni, fulminando con l’iride nera il mollusco che aveva osato ancora una volta rivolgersi alla sua donna.
-Sparisci- piegò le labbra lapidario, aumentando la forza con cui stringeva la mano della rossa.
L’esserino tremò, scalpitando con le gambe tremolanti nel fuggire dall’ira di quel demone dalla zazzera verdastra.
-Idiota- storse le labbra, assottigliando l’occhio sulla sua fuga, accertandosi che si stesse allontanando con tutta la forza che possedevano le sue gambe.
Idiota, l’ennesimo.
Proprio non lo capivano che Nami era sua? Doveva tatuarle sul sedere “Proprietà di Roronoa Zoro”? Doveva farla andare in giro con una maglia con su scritto “Chi desidera, muore”?
Fu la risatina cristallina e divertita di Nami a distoglierlo dai suoi pensieri, facendogli ruotare il capo su di lei, ridacchiante e con gli occhi scintillanti di ironia a fissarlo.
-Oggi sei al quanto… possessivo- sghignazzò, tamburellando le dita della mano libera sul petto nudo del verde per via della camicia aperta.
Zoro grugnì, storcendo le labbra.
-È il caldo- ringhiò –Da alla testa alla gente… e non riesco a sopportarlo- piegò il capo a fulminare un gruppo di uomini che sorridevano nel studiare Nami.
-Oh già il caldo- rise quella, portando entrambe le mani attorno al collo di Zoro e, sollevandosi sulle punte dei sandali, baciarlo facendo schioccare sonoramente le loro lingue tra loro.
Le mani dello spadaccino si mossero con agilità, posandosi sui fianchi scoscesi della cartografa, stringendosela al petto e mordendole le labbra con trasporto, dimenticandosi per un lungo attimo dei numerosi passanti che li osservavano, alcuni con sdegno per quel scambio di effusioni eccessivamente passionali, altri con invidia.
-Tu sai che nonostante il caldo…- sospirò Nami, staccandosi lievemente da lui e interrompendo il bacio -… io resto comunque tua?-
Zoro ghignò, accarezzandole la schiena nuda e abbassandosi a risponderle con un bacio sulle labbra.
-Si…- ghignò soddisfatto, premendo con maggior forza le mani sui fianchi di lei -… ma è ora di farlo capire bene anche al resto dell’arcipelago-
Si caricò la rossa in spalla con slancio, ignorando le sue urla di protesta, avanzando con il suo nuovo carico per la piazza, sfoggiandolo come il più ricco dei trofei, ghignando e sculacciando la rossa con strafottenza quando questa lo calciava sullo stomaco imprecandogli contro per quel gesto da buzzurro.
Nami era sua, caldo o non caldo: era chiaro ora a tutti?
 
 

 
   
 
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