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Autore: girlwolf    27/07/2015    2 recensioni
Prefazione : Questa storia non ha scopo di lucro. I personaggi sono frutto di fantasia e quindi qualsiasi fatto, nome e contesto sono inventati.
Natalie vive a Los Angeles ma a causa della morte inaspettata dei suoi genitori con cui ha un rapporto travagliato e difficile, è costretta essendo minorenne, a trasferirsi da sua zia Kate nel Wisconsin unica parente stretta e sorella della madre defunta, la zia non le piace affatto perchè non la conosce per niente e perchè fa l'altropologa, cosa che lei trova noiosa finchè scopre quello che sua zia sta analizzando in alcuni paesi vicini a Milwakee: il fenomeno della licantropia...
Genere: Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Okay… io vado dentro adesso –.Natalie non era solo confusa, ma a dir poco scioccata dalla reazione che Josh aveva avuto con Chad, i loro sguardi, le loro facce, i pugni stretti di Josh e la faccetta da perfetto antipatico di Chad. Qualcosa oltre l’atteggiamento presuntuoso di Chad l’aveva fatto scattare. Non poteva certamente non pensarci. Non si trattava di disputa per una ragazza, ovvero lei, quei due le nascondevano qualcosa.
-No dai resta ancora un po’-
- Vado adesso!- sottolineò Nattie,  ma la  presa di Chad sul suo polso non mollava. - Mi stai facendo male… lasciami!- gli fece presente agitata Natalie.
E mentre accadeva questo a pochi passi dalla finestra, Sam non  sopportò  di non preoccuparsi della scena. Kate lo notò subito e fece cenno che ci avrebbe  pensato lei, non poteva far rischiare che qualcuno dei loro pochi amici, nonché suoi colleghi di lavoro,  lo scoprissero.  Che sapessero il suo vero problema, la sua seconda natura. Sam accettò  disarmato la sua offerta. Kate aveva ragione, non poteva rischiare ma Chad non gli piaceva affatto,  tantomeno la sua famiglia.
-Problemi ?!- Kate uscì dalla porta  indispettita. Chad aveva una stretta su sua nipote che la spaventava. Sapeva benissimo cosa fosse in grado di fare e con cosa avesse a che fare.
- No…!- rispose ridacchiando Chad. – Stavo solo chiedendo a Natalie se aveva voglia di farsi un giretto..- quest’ultima gli lanciò uno sguardo a dir poco acido.
-Tu ne hai voglia Natalie?!-   e ancora oltre ad essere contrariata, guardava ansiosa sua zia.
- Credo che sia meglio che molli la presa su di lei, non è così che dovresti trattare con  una ragazza non credi?!-
-Senti io stavo solo…- la faccia sempre più impaurita di Natalie la fece sempre più mettere in apprensione. Mentre Chad si sentiva divertito.
-Lascia la presa da mia nipote Chad!- Kate gli si avvicinò con fare intimidatorio.
-Uhh altrimenti cosa accade…? Diventa una belva?!- Chad la stava beffeggiando, ma a Kate non faceva affatto ridere quella battuta davanti a sua nipote. Per fortuna Natalie non aveva inteso il senso, immaginava solo che sua zia si infuriasse con lui.
- Credimi è meglio che vai via da qui! Ora!-  sottolineò adirata Kate, gli occhi le tremavano così come le mani, ma erano movimento così veloci che Natalie nemmeno se ne rendeva conto, pietrificata nella morsa di Chad.
Sulla finestra apparve la sagoma di Sam che lo fissava minaccioso. Kate si voltò, avendolo percepito, con la faccia preoccupata.  Conosceva bene il suo compagno e soprattutto le sue reazioni,  poteva scatenare l’inferno non avrebbe tollerato Chad e  il suo fare il presuntuoso.
 Ma a Chad non importava, anzi si voltò a guardare  guardava entrambe divertito, fissava Natalie e quest’ultima lo fissava terrorizzata, nei suoi occhi c’era qualcosa che non andava, in lui c’era qualcosa di anomalo.
 -Uhhh! Okay…okay- sostenne divertito alzando le mani-  mi arrendo ma…mi lasci dire una cosa sia lei  che sua nipote siete  un vero schianto! Accidenti se lo siete!-
-Chad! Smettila e sparisci…  lascia stare in pace mia nipote okay…?! È meglio per te credimi…- Kate emise un grosso sospiro e si trattenne a lungo per non rincorrerlo e dargli la lezione che davvero meritava, ma farlo significava mettere a repentaglio se stessa e Sam, nonché sconvolgere la fragilità di Natalie. Chad voleva solo farsi notare da Natalie, era così che accadeva nei ragazzi che avevano quel maledetto gene e volevano liberarsene, innamorarsi di un’umana sarebbe stato davvero l’ideale, ma Kate  ne conosceva bene gli effetti collaterali.  Lui voleva Natalie ma Kate non glielo avrebbe permesso. Lo sguardo sempre più intimidatorio di Sam, fece venire i brividi anche a Natalie, ma il  pensiero in quel momento andava più al suo dolore al polso.
Finalmente  Chad mollò la presa. Natalie se lo tastò, era rossastro e le faceva male un casino, era incredibile quanta forza ci avesse messo.
- Ci si vede presto Nattie.- disse mentre afferrava le chiavi della sua auto e ammiccando ci si dirigeva dentro. Mentre lasciava il vialetto, Natalie non poteva non guardarlo disgustata: come poteva essere diventato così, non se lo aspettava proprio. Che fine aveva fatto quel Chad dolce e carino del primo giorno di scuola. Per non parlare di Josh.  Si certo a pensarci Chad era parecchio ambiguo, non si era comportato onestamente con lei, ma perché trattenerla in quel modo. E perché Josh aveva avuto una reazione così esagerata.
-Tutto bene tesoro?!- sua zia l’abbracciò notandola sconvolta, distogliendola dai suoi pensieri, facendola tornare alla realtà e porre l’attenzione sul polso dolorante.
-Si…- espresse mentre si teneva il polso. Kate le diede un’occhiata. - Ha una bella presa quel tipo… l’ha fatto altre volte con te…?- le domandò Kate preoccupata. Non poteva permettere che sua nipote si facesse male.
- No..- rispose decisa Natalie – Però.. io vorrei capire solo…perché… quello sguardo e i tremori-.
Kate rimase spiazzata, non pensava lo avesse notato, cercò di ironizzarci sopra anche se era davvero fuori luogo.
-  Ah cosa vuoi farci… sono ragazzi! Dai su tesoro… adesso andiamo dentro  ti ci metto del ghiaccio… o vuoi che ti porti in ospedale? –
- No zia…- Natalie si teneva il polso dolente  e già violaceo– Credo che del ghiaccio potrà bastare!-
Kate voleva distrarla, non voleva assolutamente che si indispettisse, se solo avesse saputo  di più di quei due ragazzi, di lei e di Sam anche la sua vita sarebbe stata in pericolo.  Walter non avrebbe permesso ad un’altra umana di venire a conoscenza del mondo della licantropia, doveva tutelarla, proteggerla.
Kate la portò in cucina, lanciò uno sguardo a Sam, lo vedeva un po’ pensieroso, per fortuna non agitato.
-Grazie zia..- espresse Natalie tenendo il ghiaccio sulla mano e avvolgendosi una benda.
-Senti tesoro sei sicura di non voler andare da un medico?-
-No.. non è necessario… anzi vado di sopra a riposarmi un po’…-
Kate fece cenno con la testa, le dava pienamente ragione se quel ragazzo l’aveva spaventata. Però non poteva far vedere troppo ai loro ospiti che stava male, perciò tornando a sedersi sul divano tranquillamente insieme a Sam. Per festeggiare il compleanno di quest’ultimo. Si lanciarono uno sguardo, ma quello supplichevole di Kate gli fece ben capire che non era il momento di ramanzine e tantomeno agitazioni.
Intanto a casa sua, di sabato pomeriggio,  Josh continuava strimpellare con la sua chitarra, aveva chiuso gli occhi e pensava a Natalie, a quanto le piacesse e al fatto che non poteva stare con lei. Lui a differenza di Chad voleva salvaguardarla, proteggerla da quel mondo in cui doveva convivere. Mentre cercava le parole adatte per spiegarle i suoi comportamenti strani, del perché era stato costretto a stare con Kammy, emise una smorfia. La sagoma di sua sorella, comparve sulla porta, che lo ascoltava muovere le labbra e le dita nella melodia di chissà quale gruppo preferito dei suoi.
-Pensi a lei vero?!- Sostenne sedendogli accanto e accovacciandosi  verso di lui.
- Non posso farne a meno… - sostenne esausto- ieri sono passato per la festa di Sam anche se in realtà sono andato perchè volevo parlare a Natalie, scusarmi, spiegarmi e sai chi mi sono ritrovato sul vialetto che flirtava con lei?-
Ally si scrollò nelle spalle, poi allo sguardo torvo di suo fratello associò un nome : Chad.
- Josh lei non è  la tua ragazza quindi Nattie flirta con chi gli pare…-
-Ma non con lui… con quella feccia di Chad… -
-O mio Dio! Con Chad…?!- pensava di essersi sbagliata e invece  era esattamente lui.
-Si… lei non sa di sicuro di cosa è capace… ricordi con Mag.. cosa accadde!-
-Si… ricordo benissimo… me l’hai raccontato bene… beh se penso che quella poveretta l’hanno dovuta ricoverare per un anno abbondante mi viene la pelle d’oca… -
-Non solo… è stata costretta a cambiare casa per stargli lontano!Bisogna che vada a parlarle, ma con quale scusa…?! in pratica le ho fatto capire che non volevo parlarle dopo averla vista con… Chad, la mia reazione esagerata, non credo che vorrà vedermi per un pò- Josh parlava, ma non si era minimamente accorto che sua sorella si era volatilizzata. “ E’ bello sapere che qualcuno in questa casa ti ascolti…” espresse incredulo e riprendendo in mano la sua chitarra continuava con i suoi strimpellamenti e concentrandosi su una nuova melodia da comporre per la sua band. Ma non durò a lungo.
Ally  gli alzò lo sguardo e sorrise. Poco dopo le mani erano sul suo cellulare che spedivano un sms. Josh la guardava in attesa.- Vedrai che non dirà di no..-
- Ehy  ma che stai facendo!no no! Dammi quel cellulare…- cercava di prenderglielo e nonostante fosse più alto di sua sorella non glielo permetteva- e se dopo si arrabbia… sapendo che…. In realtà l’appuntamento non è con te ma con me … e Kammy?! Oddio se quella viene a saperlo… devo vederla stasera!-
- Tranquillo fratellone… si tratta solo di un momento qui… poi ci sono anch’io nei paraggi… non sospetterà nulla...è anche casa mia e io invito chi voglio che a Kammy piaccia o no Natalie è mia amica! Se ne farà una ragione!-
Josh la guardava divertito, non la vedeva così agguerrita da quando era bambina e cercava le attenzioni da parte degli adulti, o di chi era oggetto del suo desiderio, in particolare del loro defunto padre.
Natalie nella sua stanza, o quello che doveva essere, continuava a massaggiarsi il polso, era tutto rosso e indolenzito per via del ghiaccio e non solo. Stava per distendersi e non pensare a nulla, lanciò un’occhiata a quel diario, doveva continuarlo a leggerlo al più presto prima che sua zia si accorgesse della sua mancanza. Sogghignava pensando a quel bel pomeriggio passato con Josh, a quanto fosse stato spensierato, senza problemi e litigi. E senza Kammy. Il solo nominarla le fece venire ancora più dolore al polso e avvertì un senso di nausea. Stava per aprire il cassetto dove era custodito segretamente il diario, quando il tintillio del suo cellulare la fece sobbalzare.” Ally…” pensò ridendo.
Ciao … ti ricordi di me ?! Ma si dai sono Ally? Senti vorrei vederti perché è da un po’ che non ci vediamo e… visto che  più tardi anche Lulù viene qui… beh insomma a breve organizziamo un pigiama party … una cosa da … ragazze…è sabato sera cavolo! quindi sono sicura che tua zia non dirà di no… anche perché le ho già parlato! Jbaci a dopo! E ricorda che ti voglio bene!”.
Sia la grinta che la frase di Ally fece ridere ancora una volta Natalie. – E va bene… - espresse rispondendole di si al suo invito.  Prese qualcosa da mettere nella sua borsa. Una volta sarebbe stata almeno tre ore per decideris, ma questa volta ci impiegò 10 minuti. Buttò maglietta di ricambio, un jeans, il suo pigiama preferito e  il diario. “ No! Se lo rompo o lo perdo sono morta quindi ti lascio qui!”.  Scese in salotto, Sam sul divano con zia Kate a guardare la partita di baseball. Che romantici! Pensò sogghignandoci.  Si fece dare la conferma da sua zia per la festicciola di Ally. Quest’ultima poi l’accompagnò dalla sua amica. Sam la salutò e come farebbe un premuroso padre la salutò dicendole - Fa attenzione piccola! Chiama se hai problemi- Kate  gli lanciò uno sguardo affettuoso.
- Grazie Sam!- poi Natalie prese il suo giaccone e si diresse con Kate verso la Jeep.
- Sono sicura che ti divertirai moltissimo. Ally ti vuole bene ed è una brava ragazza sai! – non ci volle molto per arrivarci in Jeep, in dieci minuti erano arrivate.
-Si zia  grazie ne sono sicura… Ally è una ragazza fantastica e io mi sento un verme per averla trattata male..-
- Tranquilla tesoro! Sono sicura che ti ha perdonata, non portano mai rancori i  Wood e adesso vai su!Divertiti ti voglio bene!- Natalie abbracciò sua zia, le voleva bene, più che una zia era una sorella maggiore, a volte le dava questa impressione e questo le faceva piacere, avrebbe potuto volersi sostituire a sua madre, ma non l’aveva fatto e di questo la ringraziava molto.
-Anch’io..- le sorrise e voltandosi  poi  verso la casetta di Ally e Josh. Il solo pronunciare il suo nome la fece preoccupare e allo stesso tempo arrossire.  Sperava non ci fosse, non sapeva come l’avrebbe affrontato, se ne aveva le forze. Salutò zia Kate  e si avvicinò verso la porta di quella deliziosa e minuscola casetta in legno e mattoni, in mezzo ai boschi del Wisconsin.
Il freddo pungente, di un ‘inizio inverno alquanto rigido, le solleticava le guance e le labbra. La casetta era davvero graziosa all’esterno dava l’idea di un misto tra cottage e baita. I piccoli ranuncoli tra il rosso e l’arancio che abbellivano il piccolo portico le davano un’aria particolare.L’aspetto era a dir poco delizioso, pittoresco. Fece per bussare, ma la sagoma che stava per venirle,ad aprire, e la intravide benissimo le fece pensare di scappare a gambe levate.
Josh le aprì la porta imbarazzato e incantato allo stesso tempo dalla presenza di Natalie.
Lei lo fissava contrariata e delusa.
-Ciao…- espresse imbarazzata e abbassando gli occhi.- Ally… è in casa…?! cioè lei mi ha manadato un sms.. –iniziò a farfugliare agitata.
- Sarà di ritorno tra poco … Lù ha avuto un problema ed è andata a prenderla con mia madre che sarebbe passata nelle sue vicinanze e così…- Natalie lo guardava in attesa, in realtà stava per congelare ma non sapeva se dirglielo o meno, parlargli la imbarazzava tantissimo.  Era così carino, con i suoi jeans strappati, la t-shirt, con un gruppo a lei sconosciuto e i capelli lunghi e neri che avvolgevano il suo viso.
-Hey no stare sulla porta entra… o ti congelerai…dai dammi il tuo borsone… prometto di comportarmi bene..- sostenne alzando le mani in segno di pace, sorridendole. Quest’ultimo gesto la fece letteralmente sciogliere come se fuori ci fossero 40 gradi e non -2. Il tocco della sua mano calda le diede una piacevole sensazione, un brivido sulla schiena e una morsa allo stomaco che non riusciva nemmeno a spiegarsi. Annuì guardandolo e la porta si richiuse alle sue spalle. Natalie si guardava attorno, il piccolo soggiorno col divano rosso e la libreria immensa, il camino con sopra le foto di famiglia , la cucina in muratura, con qualcosa di squisito che bolliva all’interno di una pentola in terracotta, quadri ispirati alle civiltà native, foto di Ally e Josh da bambini. Sorrise nel guardarle.
-Che ne dici di una tazza di cioccolata calda ?! Dai Accomodati …- le disse indicandole il divano, si sedette spostando la sua chitarra, la sua preziosa chitarra. Lo osservava andare verso la cucina a versarle la bevanda che emanava un odore a dir poco invitante.  E anche lui iniziava ad esserlo, le sue mani lunghe e affusolate, nonostante la corporatura da giocatore di rugby era una cosa affascinante per lei. -Ci ho messo dei biscotti… li fa mia madre!-
- Oh beh …grazie…-  Nattie prese la tazza tra le mani, poi lo notò andare verso quella che doveva essere la sua stanza.  Ritornò con un block notes.
-Ti spiace se…- le chiese sedendosi accanto a lei e iniziando a muovere le dita sulle corde e mugolando qualcosa. Lo guardava così concentrato, così preso dalla musica. Poi lo fermò facendolo leggermente sussultare sul divano, come se l’avesse svegliato da un bel sogno. Preso alla sprovvista.
-Senti io… volevo…scusarmi con te… - Josh si voltò verso lei, ansioso, al massimo era il contrario. No era esattamente il contrario.
-Ma e …di cosa? Natalie  tu ti sei comportata nel modo giusto sono io che dovrei scusarmi con te, dovevo darti più spiegazioni… però adesso non so se sia il caso -
-Ascolta!- risposero all’unisono per poi scoppiare a ridere. Il sorriso di Josh illuminava la stanza e non solo.
-Okay prima le signore...- le fece cenno con  la mano. Natalie gliele prese, come se volesse dirgli “ Guardami e ascoltami sono così agitata che devo tenermi attaccata a qualcosa!”
-Sono stata poco comprensiva con te…  non so perché mi aspettassi chissà cosa , sarà  perché qui sto vivendo nuove situazioni con zia Kate, con la scuola, la gente che c’è qui e il senso dell’abbandono  che continua a tormentarmi da quando i miei genitori sono morti, l’aver bisogno di qualcuno possa proteggermi, che si prenda cura di me e che non mi lasci da sola…- le lacrime iniziarono ad imperversarle il volto, Josh non potè far altro che abbracciarla, lasciare che si sfogasse. Sapeva che averla abbracciata avrebbe complicato le cose, ma non poteva lasciarla così fragile e sconsolata.
L’abbraccio di quest’ultimo era confortevole, avrebbe voluto restare così a lungo, avrebbe voluto dirgli che non poteva non parlargli più,ignorarlo, far finta che lui non esistesse,  ma che l’unica cosa che voleva era lui, provare a far funzionare le cose.
-Mi spiace per il dolore che ti  ha  afflitto Nattie , cercherò di starti vicino… per quanto io possa farlo… vedi io…- fece un respiro lungo poi si fermò, aspettando che lei finisse la sua frase prima di darle davvero alcune spiegazioni.
-E come fai a starmi vicino dato che c’è Kammy..  beh  sai l’ho capito che lei ha un ascendente su di te, qualcosa che non so ti impedisce di stare con gli altri… come se tu fossi di sua proprietà… è un amore malato non te ne rendi conto?! Forse non sono alla tua altezza! Non sono una nativa come lei e quindi  non vado bene… sto impazzendo Josh credimi… perché io vorrei …stare con te… ma so che qualcosa lo impedisce... –
-Natalie… lo so … e infatti sono felice che tu sia qui per poterti parlare ma… sappi che quello che ti dirò dovrà rimanere chiuso dentro di te…lo capisci vero?-
Annuì mentre teneva ancora le mani di Josh. Quest’ultimo la guardava così fragile, indifesa quasi impaurita. Le mise una mano sulla guancia per accarezzarla e asciugarle una lacrima che continuava a scorrerle. Natalie lo seguì col movimento, col gesto. Lo guardava, i suoi occhi cioccolato nei suoi azzurri. Lui le spostò una ciocca ricaduta ribelle suoi suoi occhi, non voleva alcun intralcio al su sguardo. Poi le mani sulla sua nuca gli permettevano di l’avvicinarla sempre più , sentiva una sorta di carica elettrica, un calore avvolgerlo, quando le sue labbra si avvicinarono a quelle di Natalie.  Al contempo lei lo aspettava, voleva quel bacio e sicuramente anche lui. La sua mano che le accarezzava la nuca e poi la schiena, le fece emettere un mugolio. Natalie gli mise le mani tra i capelli, folti, e neri attirandolo sempre più a sé.
Improvvisamente la magia finì, perché Josh doveva fare i conti con la realtà, con la sua realtà e certamente dopo le emozioni appena provate con Natalie, non poteva metterla in pericolo. Doveva spiegarle, doveva metterla in guardia da Chad, dal mondo surreale che non sapeva la circondasse, sperando che non lo dicesse in giro subito dopo.
-Scusami io non… non volevo! Ti prego di scusarmi!- sembrava in collera con se stesso, agitato, impaurito, confuso dalla situazione.
-No.. non aver paura Josh..- Natalie gli prese il volto, lo fissava negli occhi, non poteva perderlo, dopo quello che era appena accaduto. – Se c’è qualcosa che non va.. se ci sono problemi sono qui e ti ascolto e … ti aiuterò … -
-Tu non… capisci Natalie…- si alzò dal divano sempre più sconvolto, terrorizzato, si mise a controllare le finestre, chiuse le tende, spense il cellulare, controllava le serrature. Sembrava impazzito e a Natalie questo faceva paura, una folle paura ma non se ne sarebbe andata da li per nessuna ragione al mondo.
-Josh… ti prego calmati!- gli intimò Natalie  riprendendogli il volto  tra le mani, lo guardava, i suoi occhi erano strani, sempre i suoi ma più agitati, come qualcosa che stesse per esplodergli dentro. Lui era diverso, sembrava un altro, un’altra cosa.
-O mio Dio! Cos’hai?! Ti prego lascia che ti aiuti- esternò in ansia continuando a guardarlo a tremare come se in lui ci fosse un terremoto. A nulla serviva la sua presa verso Josh, quando si ritrovava riversa sul pavimento, con un dolore alla schiena e alla testa  e di lui non c’era più traccia, di Josh non c’era più un ragazzo ma qualcos’altro.
 

 

   
 
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