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Autore: M4RT1    03/08/2015    1 recensioni
Quando avevo undici anni, Sirius si divertiva molto a spintonarmi in giro e farmi lo sgambetto. Poi cominciò a imparare alcuni incantesimi e decise che dovevamo assolutamente allenarci a combattere. Ecco, nel primissimo scontro con il mio migliore amico io caddi svenuto a causa di un suo movimento brusco - non un incantesimo, un movimento brusco che terminò con il suo pugno sotto la mia mascella.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Lily Evans, Mangiamorte, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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DAUNTLESS
PART I - HOGWARTS

CHAPTER I
"Il fatto che Sirius, con tutta probabilità, sia rimasto seduto fuori alla cabina doccia, probabilmente inzuppandosi il sedere di acqua e sapone solo per il gusto di fissare la mia ombra e darmi fretta, ecco questo mi disturba parecchio."



 
11 Ottobre 1977


Sirius mi osserva. O meglio, osserva la porta chiusa del bagno e dietro quella porta ci sono io, nudo, che mi lavo. Quindi, anche se tecnicamente non è così, Sirius mi sta osservando.

E sono sicuro che non c'entri nulla il fatto che io sia sotto questa doccia da venticinque minuti, perché tutti sanno che dopo gli allenamenti ho bisogno di rilassarmi e lavare via l'odore della fatica e della sofferenza - eppure la sensazione di essere osservato si è acuita negli ultimi cinque minuti e mi ha spinto a ridurre la doccia da quarantacinque a trenta.

"Sirius! Smettila di aspettare lì fuori, porco cane! Sto uscendo!" grido mentre faccio scorrere la manopola della doccia fino ad arrestare il getto d'acqua bollente e piacevole. Ad occhi chiusi (ci è finito dentro del sapone e comunque non vedrei nulla senza occhiali) cerco il bordo della tenda rossa e la strattono, allungando le mani come uno zombie. Metto un piede fuori (il pavimento è gelido) e, finalmente, ritrovo le lenti. 

"Lo so che stai uscendo" risponde la voce del mio migliore amico e non posso fare a meno di notare che è un tantino vicina per appartenere a qualcuno fuori la porta. Inforco gli occhiali e quel che vedo conferma la mia logica schiacciante: Sirius Black non si trova affatto fuori, bensìdentro il bagno - più precisamente di fronte a me che, per la cronaca, sono completamente e vergognosamente nudo. Ora bisogna specificare una cosa: a me non da fastidio che i Malandrini mi vedano nudo, non in condizioni normali almeno, anche perché loro sono maschi e io pure, quindi fondamentalmente non svelerei loro nessun temibile segreto sui miei genitali. Il fatto che Sirius, con tutta probabilità, sia rimasto seduto fuori alla cabina doccia, probabilmente inzuppandosi il sedere di acqua e sapone solo per il gusto di fissare la mia ombra e darmi fretta, ecco questo mi disturba parecchio.

So che è scontato chiederlo, anche perché le macchie di bagnato sul deretano del mio migliore amico la dicono lunga su come abbia trascorso l'ultima mezz'ora, ma ci provo comunque. Mentre allungo una mano verso l'accappatoio - rosso, ovviamente, perché James Potter non può indossarne uno di un altro colore - gli pongo la domanda che frugherà ogni mio dubbio: "Sei stato qui tutto il tempo, Sir?" mormoro, strofinandomi i capelli con un asciugamani.

Felpato annuisce con enfasi, quasi sia orgoglioso di aver trascorso parte della sua vita a fare il guardone. "E ha anche funzionato! Sei uscito con tredici minuti di anticipo!" esclama tutto fiero. Ed è in questo momento che mi rendo conto che non solo mi ha dato fretta impedendomi di lavarmi come avrei voluto, ma ora mi sta anche spingendo fuori dal bagno perché deve curare l'igiene del suo indegno corpo. 

Protesterei, se non fossi scalzo e inzuppato e coperto di pelle d'oca. Ma, appunto, lo sono, quindi mi limito ad arraffare la bacchetta che tenevo poggiata accanto al lavandino e scivolare fuori giusto in tempo per evitare che il mio migliore amico mi chiuda le dita nella porta. Il che non è esattamente una cosa da migliori amici, ma Sirius è particolare anche in questo. 


"Ti ha di nuovo cacciato, eh?" 

La voce di Peter, che è seduto sul letto a gambe incrociate e tiene un tomo di Trasfigurazione aperto sulle ginocchia, mi accoglie nel Dormitorio. E' in pigiama, il suo enorme pigiama celeste, ed è anche circondato da dolci e carte di dolci: l'immagine della felicità. Io invece in questo momento potrei rappresentare la depressione, l'infelicità, la disperazione - nudo e accovacciato di fronte al mio baule nella disperata ricerca di una camicia.

E il punto è che, probabilmente, non esistono nemmeno camicie pulite nel mio baule. Non perché io non le spedisca a lavare, eh, ci tengo alla pulizia (Sirius sostiene addirittura che sia un tantino fissato e che spedire le camicie a lavare ogni giorno sia da paranoici, ma è solo perché non ha mai capito davvero che chiunque potrebbe diventare come Mocciosus se non sta attento) - ma, come dicevo, il punto non è che le camicie siano tutte sporche sul fondo del baule come succede a qualcuno di mia conoscenza. Il punto è esattamente quel qualcuno di mia conoscenza: perché se Sirius Black ha messo piede qui un mese fa come d'altronde tutti noi ed è l'unico a non aver ancora richiesto il lavaggio di un bel niente, allora è solo grazie ai miei vestiti.

Come a confermare questa tremenda ipotesi, Felpato esce dal bagno già pronto e giurerei che ciò che sta usando per asciugarsi i capelli sia la mia maglietta del Quidditch. E okay, è vero che al terzo anno gli ho detto che poteva usare le mie cose e generalmente lo fa senza problemi - ma oggi non è un giorno da generalmente. Oggi è Il Giorno, il primo da quando sono arrivato quest'anno in cui la mia ronda sarà fianco a fianco con Evans. Il che vuol dire che, se ce lo avessi, indosserei anche un cappello a cilindro, ma che essendo obbligato alla divisa, vorrei almeno evitare di ricordarle il suo ex untuoso amico (ex amico, perché untuoso lo è ancora). 

"Sir?" sussurro quindi, pregando che l'ultima camicia che gli ho prestato non sia finita di nuovo sul fondo del suo baule schifoso. "Mi servirebbe la divisa."

Lui non da segno di avermi sentito. Cammina con calma fino al letto, ci si stende sopra, fissa il baldacchino per qualche secondo e poi, finalmente, mi degna della sua nobile attenzione.

"Intendi quella che mi hai prestato ieri, Jamie?" mi domanda con finta innocenza, strappando con i denti l'incarto di un pacchetto di Gomme Bolle Bollenti. Come se non sapesse che esattamente quella che cerco (o una delle altre cinque, eh).

"Sì."

"Oh, è a lavare."

Il silenzio cade sul Dormitorio, rotto solo dallo sfogliare delle pagine di Peter e dall'incessante masticare di Sirius. Come se non bastasse impedirmi di fare bella figura con Evans si permette pure di masticare rumorosamente una gomma. Devo passare al contrattacco.

"Bene" ribatto quindi. "Nessun problema, prenderò qualcosa di tuo."

Sirius è molto geloso delle sue cose.

"No, James" contrattacca subito, sedendosi più dritto. Ci sono dei comportamenti di lui - tipo come ora, quando si alza all'improvviso - che me lo fanno assimilare sempre di più a un cane; certe volte ho paura che prima o poi comicerà a marcare il territorio con la pipì e, allora, credo che a Remus verrà seriamente un attacco di nervi e perderemo per sempre il nostro Prefetto. 

Siccome il momento non è ancora arrivato, però, posso continuare a stuzzicare Sirius e guardarlo ringhiare.

"Sì, Felpato" dico quindi ostentando tranquillità. Mi avvicino al suo baule e lo apro con indifferenza, buttando giusto uno sguardo: un groviglio di vestiti firmati e felpe e biancheria maleodorante mi accoglie, scoraggiandomi del tutto circa il mio piano diabolico. E' chiaro che nulla di quello che potrei recuperare da questo baule sarà in grado di essere indossata senza passare per la lavanderia. Ed è altrettanto chiaro che stasera, alla ronda con Evans, ci andrò nudo. "Hai davvero intenzione di sopravvivere fino a giugno solo con i miei vestiti?" domando, incuriosito. "Sai, è vero che ormai vivi a casa mia, ma questo non vuol dire che tu debba vivere a spese dei miei genitori" aggiungo.

Sirius mi guarda di sbieco.

"Jem" dice, pacato. "I tuoi genitori sarebbero felici di sovvenzionare me al tuo posto" annuncia con finta tristezza. "Sai, non volevo dirtelo ma per loro io sarei di gran lunga meglio di te."

Sirius dovrebbe pagarla per quello che ha detto - e che non è assolutamente vero, tra l'altro. O almeno non del tutto, forse in parte. E comunque non tutto quello che i miei dicono è da prendere alla lettera. In ogni caso, Sirius dovrebbe pagarla e per un secondo mi attraversa l'idea di prendere uno dei suoi capi buoni dal baule e tirarglielo in faccia con violenza. Poi, però, ricordo l'olezzo che si è alzato dal suo bagaglio e il fatto che tra i vestiti puliti si annidano mutande usate e calzini lerci e forse dei Doxy e decido di lasciar perdere. Richiudo il baule e mi rassegno a presentarmi da Silente in pigiama.


 
***


Quando finalmente esco dal buco del ritratto, la Signora Grassa si sta preparando già a dormire. Il che è assurdo perché, in quanto quadro, non dovrebbe avere necessità di dormire, giusto? Eppure a quanto pare dorme eccome, soprattutto a giudicare dalle imprecazioni in cui si esibisce quando la svegliamo in piena notte - certe volte ho paura che cominci a urlare e allerti Gazza, ma a parte qualche minaccia non si è mai sbilanciata troppo.

Questa volta, comunque, sono giustificato a uscire dalla Sala Comune allo scoccare del coprifuoco, quindi mi limito a sorriderle mentre mi allontano. Ci sono due cose da dire su questo momento: la prima è che ho trovato la divisa; o meglio, Remus mi ha prestato una delle sue - il che vuol dire che la camicia mi sta stretta e i pantaloni sono un po' lunghi, ma non posso lamentarmi dato che il vecchio Lunastorta si è dimostrato un vero amico, a differenza di colui che scrocca vitto e alloggio da me da ormai due anni. La seconda cosa, molto più importante, è che passeggiare per i corridoi deserti senza Mantello e con due spille appuntate sul maglione mi da una sensazione strana: è come se il mondo fosse a rovescio o stessi sognando. Mi aspetto che da un momento all'altro Gazza spunti fuori per punirmi o Remus mi svegli - o magari tutte e due le cose, dato che mi è capitato di sognare il custode che mi appendeva per i pollici e-

"Evans!"

E Lily Evans è di fronte a me. Il che non c'entra nulla con i pollici e Gazza, ma è comunque una notizia degna di nota. Mi sistemo i capelli mentre le vado in contro, sorridendo. Lei non sorride, invece: ha gli occhi stretti a fessure e la bocca chiusa in una linea piatta, le mani sui fianchi. E' una sorta di insulto non verbale, quell'espressione?

"Potter" mi dice, gelida. "Sei in ritardo."

Lo sono di dieci minuti esatti, il che mi sembra un po' pochino per giustificare una simile arrabbiatura, ma c'è da dire che Lily Evans è arrabbiata con me per antonomasia, quindi un mio ritardo ai suoi occhi probabilmente giustificherebbe anche un Anatema che Uccide, forse.

"Lo so" mormoro io, quindi. Cerco di mantenere un tono neutrale ma, in realtà, mi sento esaltato e terrorizzato insieme: esaltato perché sono di fronte a una Lily Evans che, per quanto possa rendersi odiosa e punzecchiarmi, è costretta a trascorrere mezza nottata con me; terrorizzato perché, beh- per lo stesso motivo, in effetti: Lily Evans non è solo la ragazza più bella del mondo e la mia futura moglie, madre dei miei figli e zia di quelli di Sirius, lei è anche una persona pericolosa. Pericolosissima.

"E come pensavi di scusarti con Silente?" mi sta domandando e giurerei che la sua mano, infilata nella tasca del mantello, sia stretta a pugno. Spero solo non intorno alla bacchetta perché la mia l'ho dimenticata in Dormitorio. Il che sarebbe una cosa vergognosa per chiunque, ma per me lo è triplamente: primo, sono James Potter e per definizione potrei necessitare di un mezzo per difendermi da qualche Serpeverde a cui la mia persona non sta particolarmente simpatica (tipo Mulciber, dato che fino a poco fa aveva due teste e non per dote naturale); e poi sono un Caposcuola, giusto? Si suppone che debba risolvere eventuali controversie tra studenti; e terzo, ma non ultimo punto, c'è sempre la questione Evans. 

"Inventando una scusa, ovviamente."

"Oh, sono felice di sentirtelo ammettere."

"Bene."

"Benissimo."

"Eccellente."

Camminiamo in silenzio fino alla fine del corridoio, poi cominciamo a scendere una rampa di scale. Vorrei chiederle dove siamo diretti ma ho l'impressione che mi risponderebbe in maniera sgarbata se lo facessi, così mi limito a seguirla: una, due, tre rampe. La quarta quasi ci divide mentre decide allegramente di ruotare. Poi altre due e, alla fine, un'ultima scalinata ripida e scivolosa.

Solo quando capisco dove effettivamente stiamo andando oso chiedere: "I sotterranei?"

Lily mi lancia un'occhiata sprezzante. "Certo che sì, Potter. C'è la Sala Comune dei Serpeverde."

Vorrei spiegarle che non mi importa un accidenti se per caso una Serpe si scontra con un compagno e magari finiscono entrambi in Infermeria ma, per la seconda volta, dubito che ne sarebbe felice e così desisto e resto in silenzio.

I Sotterranei sono assolutamente il posto peggiore di Hogwarts. Mi chiedo come abbiano fatto i Fondatori a concepire un luogo così lugubre e freddo e umido per degli studenti; perfino io, che notoriamente odio chiunque appartenga alla Casa di Salazar, non augurerei a nessuno di trascorrere la sua vita in un posto tanto tetro. E poi c'è la questione delle torce: se dal primo piano in poi c'è una fiaccola per ogni due lastre di marmo, qui ce n'è una ogni sei, il che contribuisce all'aria da incubo, al freddo e anche al farmi inciampare ogni due passi su Lily Evans, che ovviamente crede che lo faccia di proposito e mi lancia occhiatacce. 

"Perché non accendi la bacchetta come ho fatto io?" mi domanda, furiosa, dopo la quinta volta che le finisco addosso. 

"Ho dimenticato la mia in camera" rispondo piattamente. Forse con questo tono non si renderà conto della gravità della cosa.

"Hai dimenticato la bacchetta?" ripete invece, attonita. "Hai cominciato una ronda senza bacchetta magica?"

Alla luce bianca della sua, sembra decisamente spettrale. Il suo viso è un'indistinta macchia bianca e nera con qualche ombra grigiastra qua e là e i suoi capelli sembrano più arancioni che rossi. Ma soprattutto sembra ancora più minacciosa. Sta sicuramente per affatturarmi. Lo sta facendo, ne sono certo. Ha quasi puntato la bacchetta su di me quando un rumore interrompe il suo tentativo di omicidio e la fa sobbalzare.
Vorrei dire che è l'unica a farlo, ma ovviamente anche io sono trasalito e okay, lo ammetto, credendo che fosse stata lei a causare il boato sono anche corso più lontano possibile dalla Evans - riflessi sviluppati, una delle cose che ti lascia essere un Cercatore. Mi avvicino con finta noncuranza, come se il fatto di trovarmi una decina di metri più lontano rispetto a prima sia un dettaglio privo di importanza, ma lei è ancora troppo impegnata a cercare la fonte del rumore per notarmi.

"Cosa credi sia stato?" mi chiede, sussurrando. Mi astengo dal riferirle che magari è solo un Serpeverde precipitato dalle scale perché uno, non credo lo gradirebbe e due, nemmeno Mulciber farebbe tanto rumore. E poi in ogni caso sono certo che nessun Serpeverde sarebbe così stupido da non silenziarsi le scarpe - o forse qualcuno lo sarebbe.

In ogni caso, non voglio fare la figura del fifone davanti a Lily, così sorrido. "Probabilmente solo Mrs Purr" rispondo. La faccia della ragazza è un misto tra "sei un idiota" e "un gatto non può fare tanto casino" e sono sicuro che sta lavorando per trovare una risposta acida che comprenda entrambe le idee, ma alla fine se ne esce con un scontato: "Smettila di sorridere, Potter."

E io smetto. Ovviamente il punto non è che lo faccio perché me l'ha detto Evans, ma è che il rumore si è ripetuto e comincio a dubitare che si tratti davvero di uno studente. Perché nessuno, nemmeno Mocciosus, è così stupido da ripetere lo stesso tonfo due volte. Il che però lascia spazio a ipotesi ben più inquietanti di qualche invasato che crede di poter far baldoria sulle tracce dei Malandrini.

"Msr Purr deve essere veramente ubriaca per fare tanto baccano" commenta Evans, riaccendendo la bacchetta e avviandosi con sicurezza verso il piano superiore. In effetti nemmeno io gradisco restare qui giù ma c'è una parte di me, quella che si occupa dell'istinto di sopravvivenza, che mi suggerisce che avvicinarsi alla fonte del rumore sia peggio di sopportare un po' d'umidità e la puzza dei Serpeverde.

"Lily?" sussurro in direzione della luce che si fa sempre più piccola e lontana. "Non sarebbe meglio restare qui?"

Per tutta risposta, la ragazza continua a muoversi verso le scale. Alla fine si volta giusto un secondo per dirmi "Se vuoi rimanere qui fa' pure, io vado a vedere. Sono Caposcuola ed è un mio preciso dovere" e comincia a salire.

Ora, precisiamo: io non sono un codardo, okay? Anzi, mi ritengo abbastanza coraggioso, a dire il vero, e credo di averlo dimostrato più volte. Però coraggio non vuol dire per forza stupidità (anche se per molti Grifondoro è esattamente questo) e, detto francamente, se al posto della Evans ci fosse stata Mary Uber dei Serpeverde, Chris Comesichiama Tassorosso o Mike Corvonero Sonofigo me la sarei data a gambe - perché un rumore sospetto nella scuola deserta è il male. Solo che, appunto, c'è Lily Evans davanti a me e non posso lasciarla da sola. Non che non creda che sia in grado di cavarsela (ho più paura per la fonte del boato che per lei) ma perché devo assolutamente dimostrarle il mio coraggio, se voglio una possibilità in più. O una possibilità e basta.

"Potter!"

"Sì, Evans?"

"Sei senza la bacchetta. Perché mi segui?"

"Sono molto coraggioso."

"Oh, Godric! Perché i Grifondoro sono quasi tutti stupidi?"

Non credo di essere compreso nel quasi.







 
N.d.A.: eccomi di nuovo qui.
Ho fatto un passo indietro introducendovi il Settimo Anno ad Hogwarts dei Malandrini: James e Lily Caposcuola, Dormitori in casinati e roba varia. Vorrei però specificare che la storia non sarà ambientata totalmente a Hogwarts in quanto è mia intenzione accompagnare i Malandrini fino alla fine della Prima Guerra Magica, quindi ben quattro anni dopo i MAGO.
Detto questo, vi informo anche che da ora in poi userò solo il PoV James - tranne nell'Epilogo, ma vedrete poi u.u
Vorrei infine ringraziare i lettori che hanno inserito la storia tra le Preferite, le Ricordate o le Seguite e beh, spero continui a piacervi :3
  
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