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Autore: emmamosby    04/08/2015    0 recensioni
Gli sguardi che si lanciavano erano come pugnali nei loro petti. Non era a causa delle loro ideologie che si guardavano così ogni volta che si incrociavano in un corridoio o erano seduti intorno al tavolo del consiglio. Quegli sguardi erano sguardi di dolore; rivolti ad un passato che avevano perso.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Griffin, Marcus Kane
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dalla finestra entrava la luce bianca dei neon dei corridoi. Le prime luci dell'Arca si stavano accendendo e una nuova giornata iniziava. Abby se n'era accorta e cominciò a lamentarsi sotto le lenzuola. Marcus la sentì e si rigirò nel letto avvicinandosi a lei mettendole un braccio intorno alla pancia. Le diede una bacio sul collo. I loro corpi nudi si sfiorarono ed entrambi ne provarono piacere. Abby si lasciò sfuggire un sorriso e gli strinse la mano. Marcus socchiuse gli occhi e si lasciò inondare dal profumo dei suoi capelli. Quella sensazione di pace e di serenità. Quella sensazione di essere sospesi lontano da tutto e da tutti. Era come una droga. Non potevano fare a meno di avere quei dieci minuti a letto insieme semplicemente stringendosi, prima di dover affrontare il mondo. Si amavano. Si amavano in modo sdolcinato, serio, intelligente, stupido... Si amavano con ogni fibra del loro corpo.

 

Abby era in mensa che mangiava. Era circondata da persone che stringevano nelle loro mani il volantino che Kane aveva fatto distribuire. Tutta quella gente che si stava affidando a loro senza sapere che non si stavano affidando a nulla, senza sapere che probabilmente le persone che per prime incitavano all'affidarsi pacificamente alle mani del consiglio che avrebbe fatto la cosa migliore per tutti sarebbero potute essere le prime a morire. Abigail era furiosa. Lo sentiva dentro di se che quello che stavano facendo era la cosa sbagliata, che non avrebbe aiutato nessuno. Lo sapeva e non poteva farci nulla. Dentro al consiglio aveva perso ogni tipo di autorità e questo la demoralizzava molto. Ma quello che più la faceva imbestialire era che invece Marcus stava avendo successo con la sua folle idea, che si sentisse fiero di se e di quello che aveva costruito. Doveva parlare con Jaha e doveva trovare una soluzione, con il suo aiuto o senza.

 

Entrò nell'appartamento del Cancelliere con il viso avvolto da una nube nera

-Abby, sono sorpreso di vederti-

-Cosa posso dire, anche se tu mi hai pugnalato alle spalle, io continuo a voler discutere con te sulle mie scelte-

-Non fare la drammatica, per favore-

-Io avevo lo stesso diritto di Kane di proporre la mia idea- Gli urlò sfinita

-La tua idea era molto semplice e poco efficace: dire a tutti che rischiavano la morte nel giro di pochi mesi e sperare che non impazzissero o non nascesse una rivolta-

-Era un'idea giusta! Era corretta nei loro confronti, nei confronti della gente che ci ha votato e che crede in noi-

Jaha scosse la testa

-Avremmo potuto chiedere aiuto a tutti per lavorare al piano B- Spiegò Abby

-Il piano B, se un miracolo ci permettesse di attuarlo, salverebbe solo un decimo di tutta quella gente che crede in noi. Pensi che una volta saputo anche questo, la gente avrebbe continuato ad essere così altruista? Sei un'illusa Abby. Io avevo bisogno di gente che sostenesse l'idea di non dire nulla a nessuno perché è la cosa migliore e quindi ti ho tagliata fuori-

Quelle ultime parole furono un colpo al cuore per lei -Ma certo- Disse arresa -La storia di proporre le idee, i volantini... Sei stato tu a farmelo trovare, vero?- Lui abbassò lo sguardo -Volevi solo umiliarmi davanti al consiglio, far capire che ero sola. Avevi paura che potessi intaccare la tua scelta, che potessi convincere qualcuno, giusto?-

-A volte bisogna prendere delle scelte drastiche per perseguire la scelta giusta-

-Non puoi sapere che la tua scelta sia quella giusta-

-E tu non puoi sapere che quella giusta sia la tua!- Le urlò in faccia

Kane entrò attirato dalle urla, Jaha lo vide e continuò -Ma siamo noi a comandare- Disse indicandolo. Abby lo vide -E quindi la nostra decisione diventa quella giusta automaticamente-

Abby lo guardò con aria schifata -Una volta condividevamo dei valori. Una volta eravamo amici-

-Una volta voi due progettavate di passare la vita insieme- Le disse alludendo a Kane -Sai meglio di me che le cose cambiano-

Abby uscì dalla stanza, ma sulla porta Kane la fermò -Ha ragione Jaha-

-Vaffanculo, Kane- Gli disse e se ne andò.

Era rimasta sola, esclusa. Ma Abby aveva bisogno di credere nelle sue idee più di quanto avesse bisogno di respirare. Decise di abbandonare il consiglio e non si presentò più a nessuna riunione. Decise di riprendere il contatto con vecchi amici che non sentiva da un po', forse loro avrebbero potuto aiutarla. 

  
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