What
i really want
Grazie
come sempre per i numerosi commenti,
sono felicissima che ci siano persone che ancora mi seguono con tanta
pazienza.
Visto stavolta ho aggiornato puntualmente, anche perché
avrò più tempo libero
da dedicare alla fan fiction.
Buona
lettura.
Capitolo
Quindicesimo : Il
villaggio delle donne di polso , attenti alla Matriarca!
"Eh?"
Piego
di poco il capo di lato, lasciando cadere per terra lo zaino da
viaggio. "Si, siamo arrivati" ripete nuovamente Obaba annuendo
più
volte.
N...non
ci credo. Stringo il labbro inferiore tra i denti, waaa mi
viene da piangere. Dopo quattro giorni finalmente riesco a vedere ... il paradiso! Sollevo
entrambe le braccia,
unendo le mani dinanzi al volto. "E' un sogno..." rimango ad
osservare le casupole che s'estendono di li a pochi metri, tutti
allineati perfettamente
l'uno dinanzi all'altro, tanto che, visti dall'ingresso paiono disposti
in modo
da formare una lunga e sottile striatura di terriccio battuto che si
conclude
presso un'ampia costruzione allungata.
Apro
la bocca per dire qualcosa.
Tre.Due.Uno.
"BAAAANZAIII" spicco un salto di non so quanti
metri. Dire settimo cielo è un eufemismo. Faccio per
cominciare a correre in
avanti quando vengo accalappiato per la collottola dalla vecchiaccia e,
sollevato come un pacco postale continuo a muovere le gambe a mezz'aria
come un
cretino. "Vuoi lasciarmi andare? Voglio cominciare subito!" emetto in
un ringhio basso, vuole farmi aspettare ancora?
Scuote
il capo sospirando. "Non ti stai dimenticando qualcosa
ragazzo?" la sua visuale si sposta in corrispondenza di papà
che regge un
secchio pieno d'acqua tra le mani pelose. Io mi rifiuto, mi rifiuto
categoricamente di trasformarmi in ragazza. Ci provino! Sono pronto ad
affrontarli in massa.
Mi
piego in avanti col busto, spostando il terriccio sottostante di
lato col piede, sollevo il gomito, piegandolo di quarantacinque gradi
verso
l'esterno. "Su fatevi sotto... credete che io abbia paura eh? Eh?
Eh?" il resto del gruppetto mi osserva perplesso, oserei dire che hanno
ragione ma ... non mi avrete così facilmente! Non mi
allenerò mai come ragazza
per battere lo Scolorino! Mai!
Cinque
minuti dopo...
Va
bene mi allenerò da ragazza. Piego in avanti la schiena,
mentre
ancora sottili stille d'acqua scivolano giù dal volto.
Incrocio le braccia al
petto farfugliando qualche imprecazione contro quella mandria di
traditori. C'era
bisogno di saltarmi addosso in massa? Non bastava tirarmi un bicchier
d'acqua?
Sollevo il palmo della mano contro il bernoccolo dietro la testa, ahio.
Vi
odio! Vi odio tutti!
"Su,
l'abbiamo fatto per il tuo bene" Mr. Simpatia m'affianca
aprendo un ampio sorriso sulle labbra. Guarda questo, si, beffati pure di me tanto
quando avrò imparato
la tecnica di contrattacco non avrai tempo nemmeno per respirare ... ma
... un
momento...
Immaginate
la mia faccia cambiare in un nano secondo, da perplessa ad
incavolata nera. "PERCHE' IO DONNA E LUI UOMO?" sbraito volgendomi
verso gli altri interlocutori. Papà solleva un cartello...
TU
TI FAI FREGARE E LUI NO!
Le
braccia lungo i fianchi prendono a tremarmi pericolosamente.
"Brutto ... ma io ti..." la vecchia amazzone si fa avanti,
saltellando allegramente sul suo trespolo portatile parandosi dinanzi a
me.
"L'uomo
promesso in sposo ad un' amazzone, può varcare le soglie
del villaggio accompagnato da ella. Dato che tu non lo sei
più, devi
adattarti" tutte le fortune a lui, avrei anche recitato la parte del
futuro consorte se fosse servito a farmi restare maschio.
"Consorte?"
ecco, ci mancava solamente lo scemo smemorato
adesso. Non potete annacquarlo, così recupera perlomeno un
po’ di senno? Non
voglio restare tutto il giorno a sorbirmi domande su domande.
Shampoo
abbassa lo sguardo, un po’ mi dispiace per lei ... sorbirsi
uno
con le crisi di identità tutta la vita dev'essere una cosa
orribile. "Si
... non ricordi? Avendomi battuto prima di Ranma, ora sei tu ...colui
che è
destinato a diventare mio marito" l'altro cinese trasale.
"Ma...
io non posso ... io veramente...Ak..." trattiene il
respiro prima di tapparsi la bocca con entrambe le mani e rivolgermi
un'occhiata di terrore.
Inutile
dire che attorno a me s'è sollevato un eiki di
dimensioni abnormi mentre diversi gradi centigradi cominciano a
riempirmi sino
a rendermi d'un colorito somigliante alla casacca. Prova...
solamente... a
menzionare altre tre parole e giuro che qui dentro non
entrerà integro UN SOLO
pezzo del tuo corpo.
"Veramente
cosa?" risponde Obaba perplessa, si chiederà come
mai qua in giro nessuno voglia sposarsi sua nipote. Roteo gli occhi da
tutt'altra parte, c'è pure da chiedere? Annon o come si
chiama, deglutisce a
fatica, arrossendo vistosamente. "I... io non ricordo nulla... sono
costretto a sposarla ... per quale legge?"
Se
vuoi ti rinfresco io la memoria...
Spicco
un salto celere di fianco a mio padre che sta per versarsi sulla
testa un bollitore d'acqua calda. "Questo lo prendo io" con un calcio
lungo, distendendomi sul corpo, riesco a sottrarglielo e a versarlo in
testa a
quel cretino. Vediamo se così ti torna la memoria.
ERA
L'UNICO CHE AVEVO
I
cartelli di quell'imbecille ora non sono di mia competenza. Incrocio
le braccia al petto attendendo che l'altro fardello spunti fuori.
Solleva lo
sguardo presso di me, schiudendo le labbra in un sogghignetto che non
lascia
intendere nulla di buono.
"Oh
certo, conosco perfettamente le leggi di Jokensuzoku. Shampoo,
scommetto che ti ricordi di questi, vero?" ed estrae uno strano
campanello
da sotto la veste, mostrandolo in tutto il suo ... schifo... verso i
presenti.
Come se a noi potesse fregare qualcosa.
"Andiamo?"
uffaaa quanto dobbiamo aspettare ancora? Odio le
soap. La giovane cinese abbassa il capo, annuendo silenziosamente. "Tu
sei
già legata a me, sposarti o meno per me non fa alcuna
differenza. C'è solo un
conticino che dovrei sistemare con una certa persona che mi sta
aspettando a
Nerima ... sapete, siamo molto molto amici ... risolta quella
questione,
potremmo provvedere al matrimonio ... "
Celere.
Invisibile. Solamente una sottile striatura di sangue ora gli
scivola sulla guancia. La mia mano è sollevata a mezz'aria,
mentre il sasso
puntuto che ho appena lanciato è conficcato a pochi
centimetri dalla nostra
posizione sul tronco d'un albero.
Rimango
volto di spalle, svettando solamente con lo sguardo di sbieco
per osservarlo.
Lui
solleva l'indice, passandolo sulla ferita per ripulirla. "Come
sei permaloso Ranma, ti senti forse tirato in causa?" le sue labbra
s'aprono maliziose.
"Perché
non alziamo la posta in gioco della nostra sfida? Se vinco
... mi prendo ciò che tu sai. Tanto, a te cos'importa? Anzi,
ti toglierei
solamente un peso no?"
Odio
quel suo tono saccente, odio quel suo gonfiarsi come un pallone
aerostatico, odio quella sua faccia da schiaffi ... ma odio ancora di
più chi
si prende gioco di me.
Mi
volgo completamente verso di lui, avanzando di pochi passi e
sollevando lo sguardo per raggiungere l'altezza del suo. "Non provare
nemmeno a sussurrare quel nome ... se non vuoi che ti spezzi le ossa
una ad
una..." sibilo sottovoce. Non sottovalutarmi troppo.
"Sei
solamente un vigliacco..." me lo sputa contro, i ... io
un cosa? Sollevo il braccio piegandolo poco dietro la schiena per far
partire
un pugno diretto verso il volto dell'avversario, lo para senza
esitazione,
stringendo la mia mano, ora più piccola, con forza nella sua.
Distorco
appena le labbra in una smorfia di dolore.
QUI
DIETRO COMINCIA A FAR CALDO
Gli
altri presenti rimangono muti alle nostre spalle. "Cosa volevi
fare? In questo stato poi ... non riusciresti a colpire nemmeno un
moccioso ...
ragazzina" .
Tremo
di rabbia : le
gambe, le
braccia ed il corpo sono pervasi da scossoni che non accennano a
smettere.
"Accetto.
Ti farò pentire di essere nato" sibilo nuovamente,
mentre mi stacco dalla presa respingendolo indietro.
"Non
avevo alcun dubbio ... peccato che, vincerò io"
null'altro, mi aggira, così fanno anche gli altri
lanciandomi una mezza
occhiata silenziosa.
Rimango
a fissare il terreno per una manciata di istanti.
Ti
sbagli! Ti sbagli! Ti sbagli!
Stringo
i pugni lungo i fianchi, mentre il respiro si spezza. Scuoto il
capo appena.
Non
sottovalutarmi! Non azzardarti a farlo ...
Eppure
... il ritmo cardiaco per un istante ha accelerato la sua corsa
in modo frenetico. Sollevo la mano, stringendo la casacca all'altezza
del
cuore.
Che
diavolo mi prende? Io ... sono sicuro di vincere.
...
"Sei
sicuro che sia la strada giusta?" sbatto le palpebre un
paio di volte guardando a destra e a sinistra prima di ricontrollare la
cartina. "Qui, non menziona una boscaglia, dovrebbe essere una zona
rocciosa" ho proprio paura che il senso dell'orientamento del mio
compagno
di viaggio ci abbia fatto modificare 'leggermente la rotta.
"Eppure
ero sicuro che questa strada conducesse a Juskenkyo più
velocemente" si gratta il capo confuso. Entrambi, nuovamente
controlliamo
le due direzioni principali. No, non c'è nulla da fare. Ci
siamo persi. Perché
gli ho dato retta quando mi ha detto di conoscere una scorciatoia?
Stupida
Akane! Sospiro, fortuna che dovevo viaggiare da sola.
"Gomen
ne, Akane-san" scivola sulle ginocchia chinando il
busto in avanti in segno di scuse. Io scuoto il capo ripetutamente, in
preda
all'imbarazzo.
"N...no
Ryoga, non preoccuparti. V...Vedrai che troveremo la
strada e poi, abbiamo questa" sorrido sollevando la cartina trionfante.
Lui
alza lo sguardo su di me annuendo e prendendomi le mani con le sue
"Si ce la faremo! Ed io potrò tornare finalmente un uomo!"
saltella
con le lacrime agli occhi.
Eh?
Cos'è
che ha appena detto?
-
Sono
felice. Non solo siamo soli ma, stiamo andando a Jusenkyo. Io
potrò... potrò...
Chiudo
gli occhi, immaginando il momento nel quale potrò immergermi
nelle sorgenti per abbandonare quel ... quel corpo da porcellino che
io...
Oh
Kami.
Tu-tum.
Cos'ho
detto poco fa?
Tu-tum.
Ed
io potrò tornare finalmente un uomo
Oddio.
Oddio. Oddio. Oddio. Sgrano gli occhi rimanendo
pietrificato, boccaccia! Linguaccia! Mi strapperei le corde vocali.
Tu-tum.
Tu-tum. Tu-tum.
Davanti
agli occhi passano celeri tutte le immagini di me, in versione
animale, tra le braccia di Akane. Come ho potuto... come ho potuto dire
una
cosa simile
davanti
a lei!
"Ryo...Ryoga?" sento i
tuoi passi muoversi presso di me, ho il cuore in gola. No! No! Non
può finire
così. Devo tentare di spiegare, devo inventare qualcosa
all'istante.
MA COSA?
Deglutisco.
Dinanzi a me le immagini divengono sempre meno nitide, ho
un giramento di testa. Oddio. Oddio. Oddio.
Sollevo
la mano portandola alle labbra, per coprire cosa?
"Cosa
significa, per tornare finalmente... un uomo? Anche tu...sei
caduto nelle sorgenti maledette?" me l'ha chiesto. Sento il battito
cardiaco accelerare di
mille
battiti, pare voglia uscirmi dal petto.
Sudore
che scivola lungo le tempie. Salivazione che frena improvvisa.
L'etere d'attorno pare infuocarsi improvvisamente.
Delirio.
Paura.
"N...No...I...Io...intendevo
che..." cosa posso dirle? Cosa
m'invento? E' tutto destinato a finire così ... prima ancora
di cominciare?
"Certo
che stupida, forse ti riferivi alle terme Jinshinan! In
questo depliant c'è scritto 'Uomo! Ritrova tutto il tuo
vigore grazie alle
nostre terme, grazie alle nostre cure speciali potrai dirti finalmente
rinato!'
ti riferivi a quelle non è così? E'impossibile
che tu sia caduto nelle sorgenti
maledette, come avrei potuto non accorgermene ah ah ah ah ah"
...
Una
folata di vento irrompe tra me e la risata di Akane. Mi volgo
lentamente fissandola con gli occhi praticamente fuori dalle orbite ed
il cuore
in mano. Ci è mancato poco che non morissi d'infarto.
"E...Già...ah...ah...ah..."
una risatina la mia. Gh... porto
la mancina contro il petto tentando di ritrovare qualche frammento di
respiro
qua in giro. E...eh...stava per scoprire che io sono P-chan... ah ah
ah... e
che dormo allegramente nel suo letto...eh eh eh... e che l'ho vista
nuda tante
di quelle volte da farne un calendario personale...ih ih ih...
"AHAHAHAHAHAHAH"
comincio a ridere come un forsennato,
sollevandomi in piedi e alzando lo sguardo verso il cielo. Kami grazie!
Grazie!
Io sapevo... sapevo che lassù c'era qualcuno che mi amava!
Giuro che come
penitenza farò visita ogni anno alle terme di Jinshinan!
Grazie! Grazie!
Akane
mi osserva perplessa, nella mia risata v'è tutto tranne
allegria,
rido più per disperazione che per altro.
Le
lacrime corrono libere lungo le guance ora, non so più se
sto
frignando e sbellicandomi come un matto al tempo stesso per contentezza
o per
essermela quasi fatta sotto dalla paura.
Eh...eh...eh...
"Andiamo?"
mi sussurra con un filo di voce. S...si andiamo
ah...ah...ah... devo...ancora riprendermi...dallo shock emotivo.
-
Questo
ragazzo è sempre più strano.
Che
sia davvero così felice di andare a queste fantomatiche
terme?
Reclino il capo facendo spallucce, non importa. Il mio obiettivo
è un altro.
Inarco
le sopracciglia muovendo pochi passi verso un grande secolare
poco distante, posando sulla sua corteccia la cartina, in modo da
orientarmi.
Possibile
che non ci sia questa radura?
Eppure
il vecchietto che me l'ha data, ha assicurato che coprisse l'intero
Qinghai. Strano.
"Ryoga
secondo te..." ehm, sollevo le iridi al cielo
scuotendo il capo, sono stupida o cos'altro? Certo, perdiamoci ancora
di più.
"Si?"
si avvicina sorridente, facendo capolino dalla mia
spalla.
"N...no
nulla eh eh..." meglio evitare di chiedere consiglio
a lui in merito ai percorsi, mi limiterò agli allenamenti.
Sorrido nervosamente
sospirando.
Ci
deve pur'essere una soluzione a questo dilemma. A meno che...
Un
brutto presentimento si fa strada come una serpe nei pensieri, d'un
tratto d'attorno diviene lugubre.
S...siamo
ancora... nella zona... non è così?
Qui
urge una domanda alla 'bussola della situazione'. "Ryoga ...
da quanto tempo... stiamo camminando?" deglutisco.
"Dunque,
siamo partiti ieri dal punto di partenza che era...era..."
si ferma prendendo una pausa, gli lancio un'occhiata da sopra la
spalla. Porta
la mano presso il mento e solleva lo sguardo cominciando a camminare
avanti ed
indietro.
"Non
importa da dove siamo partiti ma quanto tempo ci abbiamo
messo" cerco d'inveire con più quiete mi sia concessa.
"Un
giorno e mezzo" spalanco la bocca. U...un giorno? Dal
porto, prendendo i mezzi veloci, avremmo dovuto trovarci perlomeno
nelle
vicinanze del Monte Kensei.
Non
è possibile.
Non
è vero.
DOVE
SIAMO FINITI?
...
Possibile
che l'unico scemo che debba diventare ragazza sia io? Dove
sta scritto? Fatemi vedere un pezzo di carta almeno!
Cammino
poco distante dal gruppetto che mi precede allegramente.
Perché
Lui può entrare? Osservo mio padre di spalle. I panda maschi
sono ammessi? Incrocio le braccia al petto sbuffando.
Non
posso allenarmi in queste condizioni, seppur io sia forte, non
raggiungerò mai dei livelli ottimali! Non con questo corpo.
Farfuglio
qualcosa d'incomprensibile per rigettarmi nell'ombra nera
della mia attuale condizione. Non è giusto ecco!
"Mukodono,
non disperare, troveremo una soluzione anche per
te" toh, la vecchia che tenta di rassicurarmi. Questa mi giunge nuova,
cos'è?
Tra
lei e Shampoo in due giorni hanno stipulato una redenzione
completa?
Sospiro,
volgendo lo sguardo altrove.
"Identificatevi"
una voce spezza l'opprimente silenzio che
aleggia d'attorno. Raggiungo con le iridi una donnona alta ed
inquietante posta
a pochi passi
dall'entrata.
Kami! Sembra Tendo-san senza baffi!
Gh.
Quale orrore!
"Liang
Tian Shampoo tong Cologne Liang Tian (*)" sollevo un
sopracciglio perplesso, non avendo la più pallida idea di
cos'abbia detto la
mummia.
Dalla
reazione di Soun versione 'ipoteticamente' femminile, scorgo che
l'accesso è stato consentito. "Chi è quest'uomo?"
la guardia squadra
il
cinese
dall'alto in basso per poi riportare l'attenzione sulle altre
due.
"E'
il promesso sposo di mia nipote, le altre persone che vedi
sono suoi familiari" asserisce. Io cosa? Dovrei anche farmi passare per
la
dolce sorellina di quell'imbecille adesso? Mai!
"Bene,
entrate pure" allunga il braccio verso l'entrata per
farci strada. Col Cavolo! M'impunto, rimanendo sull'ingresso
contrariato.
Non
reciterò mai la parte di un parente di quel ... quel coso.
"Ranma?"
Shampoo si ferma spostando il passo nella mia
direzione. "Cosa c'è? Perché ti sei fermato?" ah,
lo domanda pure.
Sollevo entrambe le braccia
dietro
la nuca, volgendomi dalla parte opposta alla sua. "Feh! Non
mi costringerete a fare una cosa simile".
Anche
gli altri, accortosi della mia assenza si volgono indietro.
E
PENSARE CHE A QUATTRO ANNI ERA COSI SVEGLIO!
"Quel
ragazzo ha la testa più dura del marmo" con pochi
saltelli, la vecchia si sposta verso di me sollevando il bastone
"Eh?"
SDENG
"Ahio!
Ma sei impazzita o cos'altro? Ho detto che non entrerò mai
in queste condizioni, quindi trovate una soluzione alternativa!" non
c'è
nulla da fare,
se
decido d'impuntarmi su una cosa non c'è verso che mi si
faccia
cambiare idea. No! No! Assolutamente no!
Va
bene trasformarmi ogni tanto, va bene fingere di essere ragazza ogni
tanto, va bene tutto ... ma NON e ripeto NON rimanere così
per chissà
quanto.
Oltre al danno poi, anche la beffa! Imparentato con
quell'animale! Ottuso si ma mica scemo.
Le
labbra dello Scolorino si stringono in una sottile smorfia di
malizia. S'avvicina, fermando misi dinanzi. "Sei tu che ci hai
trascinato
in Cina,
sei
sempre tu che mi hai sfidato e ora, per il solo fatto di dover
rimanere ragazza rifiuti di entrare? Non ti facevo così
moccioso. Per me possiamo
tornare indietro, non c'è alcun problema però..."
S'avvicina
al lobo sussurrandomi qualcosa, deglutisco pesantemente
sollevando lo sguardo. Sgrano gli occhi, arrossendo violentemente.
"Andiamo..."
comincio a camminare avanti agli altri
meccanicamente, nemmeno mi avesse appena rivelato il mistero della vita.
Ricattatore!
Dannato! Io ti ammazzo! Ti spacco! Ti rompo! Ti ... ti...
grrr...
Lui
si limita a sorridere raggiungendomi.
Gli
altri rimangono immobili ad osservare la scena, soprattutto mio
padre che resta allibito.
"Che
diavolo... è successo?" sibila Cologne osservandoci
aggirarla senza dir nulla.
Sento
il suo sguardo addosso. Stringo la mano in un pugno,
irrigidendola contro il fianco. Non potrai sfruttare la cosa a tuo
favore
ancora per molto.
Ti
distruggerò nel vero senso del termine e allora... allora.
Siamo
abbastanza distanti dagli altri per il momento. Socchiudo le
palpebre scivolando con le iridi su di lui per qualche istante "Sei un
bastardo"
ringhio
tra i denti. Lui sorride di nuovo, quel suo schiudersi di
labbra strafottente non fa altro che alimentare la mia rabbia.
"Sapevo
che ti avrei convinto, non farne una questione personale
Ranma..." prende una pausa, osservando il palmo della mano prima di
tornare con
gli
occhi su di me "... O forse dovresti. Se tu avessi rinunciato,
avrei vinto automaticamente la sfida" quel suo timbro troppo sicuro,
quella sua
faccia
da schiaffi io... io...io...
Cerca
di calmarti! Prendi un bel respiro e quietati. Non è il
momento
di mettere in piazza spettacoli imbarazzanti.
Sospiro.
"Da
come ti comporti non si direbbe affatto..." continua. Mi
fermo, osservandolo piuttosto interrogativo. Non sembra cosa?
"...E...ehi!
Che significa?" mi chiedo perché debba
pungolarmi in questo modo, se devi dire qualcosa fallo e dacci un
taglio con
questi giochini
da
uomo del mistero. Con me non attaccano!
Mi
muovo celere per raggiungerlo di nuovo. Non risponde. Bene, non mi
interessa tanto! Tsk.
Volgo
il capo nella direzione opposta. Si, figuriamoci. Sarà uno
dei
suoi trucchetti per farmi innervosire, ah, a me non interessa.
Affatto!
No! Per niente!
...
Uno
...
Due
...
Tre
...
Mhhh...
Grrrr! Voglio saperlo diamine. No, non mi interessa.
"Oh,
la piccola Ranma-chan è curiosa" non so definire nemmeno
la faccia che ho in quest'istante. Un'espressione del tutto
indecifrabile passa
dinanzi allo schermo della mia faccia. Tu istighi violenza caro mio.
Dillo che
vuoi morire! Su dillo! Ti mando al cimitero e la facciamo finita.
"Non
chiamarmi con quell'appellativo razza di sgorbio coi capelli
svaniti!" così non va, più mi da filo da torcere
più mi innervosisco.
Lo
sta facendo apposta, devi essere superiore a tutto questo. Ignoralo.
Continua
a camminare, celando entrambe le mani all'interno delle
maniche della casacca. Continua ad osservarmi e questo non lo sopporto!
"Vuoi
una fotografia per caso?" sputo velenoso. Akane non
aveva nulla da fare quando l'ha conosciuto? Non poteva prenderlo e
buttarlo giù
dal primo
ponte
a tiro?
Dannato
scarafaggio irritante.
"Prima
stavo notando che non si direbbe affatto che tu sia
innamorato di lei"
Eh?
Mi fermo seduta stante divenendo paonazzo. Che diavolo sta farfugliando
questo coso?
"Ma
cosa stai farneticando...mfh..." sollevo le braccia dietro
la nuca alzando il naso per aria "Chi potrebbe mai essere attratto da
una
come Akane..."
Figuriamoci,
cos'è questa storia? S'è messo d'accordo con
Shampoo? Perché
tutti dicono la stessa identica cosa?
Volete
stare zitti e pensare agli affaracci vostri?
Si
ferma, osservandomi piuttosto divertito. S'intenda, il suo 'essere
divertito' non significa 'risatina innocente' ma sogghigno malefico da
Oni.
"Io
non ho detto a chi mi stavo riferendo, hai fatto tutto da
solo" solleva le sopracciglia compiaciuto.
...
Beep...
Beep...
Beep...
Avete
presente una statua di marmo? Ecco. Perché deve sempre
incastrarmi con certi giochetti stupidi? Poi, a chi avrebbe mai dovuto
alludere?
Orsù,
non credo ci siano altre persone delle quali io potrei ammettere
di esser...
MA
CHE DIAVOLO STO PENSANDO? Ahhh. Mi allontano da lui con uno scatto,
osservandolo quasi spaventato.
No!
E' uno stregone maligno, mi ha fatto un sortilegio costringendomi a
pensare tutto questo! Scuoto il capo ripetutamente accucciandomi su
d'un angolo
per
tentare
di espellere ciò che stavo per ... per...
Via!
Via! Via da me! Pratichi anche la magia eh? Puah ma io sono immune
perché sono più forte! Tsk, ci hai provato.
"Ranma-chan,
stai bene? Ti è venuta un'illuminazione?" si
avvicina chinandosi un poco, con un sorrisino del tutto innaturale per
quella
sua faccia.
Io ... lo... ammazzo...
Tremo
di nuovo, di rabbia, di nervosismo, d'istinti omicidi. Ci prova
gusto a prendermi per deficiente?
"VUOI
SMETTERLA DI CHIAMARMI RANMA-CHAN? COS'E' TUTTA QUESTA
CONFIDENZA?"
Gli
ringhio contro.
Inutile
dire che lungo il vialone si sono tutti fermati per osservare
la scena. Chissene, si prende gioco di me, mi affibbia nomignoli, mi
prende per
imbecille!
Io
dico, sono forse la tua bambolina?
Sono
io lo scemo in questione che mi faccio mettere in crisi dai suoi
giochini ma, non succederà più! Eh no caro mio,
da ora la smetterai di fare i
tuoi
sporchi
comodi! Non sono mai stato insultato in questo modo e non
comincerai di certo tu!
"Mi
scusi allora come dovrei chiamarla? Ah preferisce forse
Ranma-chan Saotome Tendo?"
Sbarro
gli occhi, arrossendo più di prima.
"VUOI
SMETTERLA?"
Si
diverte così tanto? Avanzo lasciandolo indietro, per tentare
di
riprendere a respirare in modo corretto. Tutto questo fa male alla mia
pressione.
Porto
la mancina dinanzi al volto, lasciandola correre sulle tempie
pulsanti. Io non resisterò, una cosa però
è sicura :
Io andrò in
galera ma tu andrai
diritto all'obitorio!
"Voi
due, smettetela di litigare. Ranma, tu vieni con me : ti
farò
conoscere la Matriarca in persona" ahhh, finalmente una buona notizia!
Mi
distacco dallo Scolorino facendogli la linguaccia. Gne, gne, gne! Io
troverò il
modo di sconfiggerti e tu non potrai fare nulla per impedirmelo! Bleahh!
Obaba
porta lo sguardo su di me, sconfitta. "...Certo che per
avere diciotto anni, ne dimostri molti di meno" mi rimbecca.
CHE
FIGLIO DEGENERE
Mi
distacco dalla vecchia giusto il tempo per poter impacchettare ed
inviare un bel cazzotto Ranma Saotome's style , al giusto destinatario.
"Senti da che pulpito viene
la predica!" rimango a mezz'aria qualche istante, con le gambe piegate
ed
il gomito affondato nella faccia del panda
che
'si dice' mio padre.
Guarda
questo! Si lamenta di me quando un moccioso di due anni è
decisamente più maturo di lui.
Possibile
che qualsiasi cosa accada di sbagliato, sia sempre e soltanto
colpa mia?
Bene,
non importa. Ricado in piedi al fianco della mummia sollevando il
pugno chiuso dinanzi al volto. La sento crescere distintamente dentro
di me, la
fiamma
del
desiderio di rivincita. Quando comincia ad invadermi in questo modo
significa solamente una cosa : Sono pronto.
...
“Forza!
Più veloce” asserisco spezzando il tono della voce
nella corsa.
Non riesci a starmi dietro Akane-chan? Perdonami ma, gli allenamenti
richiedono
freddezza. Non sai quanto mi ferisca vederti così. Sollevo
l’avambraccio
dinanzi agli occhi per celare le lacrime che corrono libere lungo le
gote.
“Non
preoccupart…i…per me… ti
raggiungerò…co…continua a
correre” mi
intima. La guardo con la coda dell’occhio, da sopra la
spalla. Non l’ho mai
vista così determinata, vuole davvero diventare
più forte.
Sorrido,
ricacciando indietro la mia dannata debolezza. Dovrei seguire
il suo esempio ed impegnarmi ad essere un ottimo insegnante invece di
piagnucolare come una ragazzina.
“Bene
allora” aumento leggermente l’andatura sollevando
lo sguardo.
“Oh… Akane! Guarda laggiù” le
mie labbra s’aprono in un sottile sorriso. Non ci
credo, non ci siamo persi di nuovo.
Quello
è il monte Kensei.
“Cosa
c’è Ryo… oh…” si
ferma, rimanendo a bocca aperta ad osservare le
alture che troneggiano d’attorno. “Jusenkyo
è vicina” nel proferire io stesso
queste parole, sento il battito cardiaco accelerare velocemente, come
se
d’improvviso, tutto ciò che
c’è d’attorno s’annullasse
all’istante.
Tornerò
normale. Mai più P-chan. Trattengo a stento quelle noiose
lacrime, memorandum, controllare il dotto lacrimale.
Ci
fermiamo entrambi al principiare d’una profonda scarpata, al
muoversi d’un mio passo, pochi frammenti rocciosi ricadono
nel vuoto,
ruzzolando giù per la parete alta. Un sospiro, intenso che
emettiamo
all’unisono. Volgo lo sguardo su di lei, notando un leggero
sorriso che le si
staglia sulle labbra, sono felice per te anche se non ho capito il
motivo
preciso del tuo viaggio in Cina.
Cosa
c’entra Akane con tutto questo? Perché Ranma non
è con lei?
Domande
che, contrastanti insinuano nella mia mente il dubbio, fino che
non vedo di nuovo il suo sguardo nel mio e questo basta ad inibire
tutti i miei
pensieri.
Arrossisco,
accorgendomi d’essere rimasto a fissarla, distraggo lo
sguardo altrove giocherellando con gli indici.
“Ryoga-chan,
che ne dici di riposare un po’? Ora che siamo qui, mi
sento tranquilla” annuisco rimanendo voltato dalla parte
opposta, finché
l’udito non carpisce una parola che mi fa… mi
fa…
R…Ryoga-chan?
Sollevo
lo sguardo verso l’alto sorridendo come un deficiente. Eccomi
ripiombato in quella stasi temporanea dove il mondo si riempie di
fiorellini
colorati ed io e Akane corriamo per mano lungo una spiaggia.
“R…yoga-chann…”
sospiro di nuovo, prima che lei non picchietti la mia
spalla chiedendomi se sto bene. Sollevo l’avambraccio dietro
la nuca
ridacchiando nervoso, stupido, stupido Ryoga! Smetti di fare i tuoi
soliti
viaggi mentali oltre i confini della realtà.
“Vuoi
che prepari qualcosa da mangiare?” si offre lei sorridente.
Ah!
Mia dolce Akane, è vero, io sarei disposto a mangiare anche
un piatto cucinato
con aceto e zucchero ma … il mio stomaco non sopravvivrebbe.
Perdonami ti
prego!
“E…ehm…
non disturbarti, sei stanca e poi c…controlla nel depliant
no?
Lungo la strada non c’erano quelle famose terme?”
ridacchio, sperando con tutto
me stesso che sia d’accordo con la mia decisione.
“Giusto!
Scusami Ryoga. Mi ero dimenticata del Jinshinan! Si dovrebbe
essere qui vicino, allora forza, ANDIAMO!” solleva il braccio
in alto,
sorridente come non mai. Quando tu sei felice lo sono anche io.
Ora
che ci penso. Io e Akane, alle terme da soli … potrebbero
scambiarci per una coppietta appena sposata. Sollevo lo sguardo sulle
sue
spalle, rosso come un semaforo. Un sogno. Un sogno. Un sogno.
Non
svegliatemi!
M’accorgo
poi d’essere rimasto indietro e con poche falcate la
raggiungo, rimanendo accanto a lei in silenzio religioso. Il mio
sguardo
scivola sulla sua mano, ah , cosa darei per poter essere tanto sicuro
di me da
poterla prendere nella mia e confessarti ciò che provo per
te.
Arriverà
presto quel giorno e allora non mi vedrai più come un
maialino
o come un semplice amico. Fino ad allora, ti starò accanto
come ho sempre
fatto, a modo mio. Non permetterò a niente e a nessuno di
farti del male.
…
Rimango
allibito ad osservare dinanzi a me, la filata di gente disposta
dinanzi alla catapecchia della matriarca.
“C…cos’è uno
scherzo?” lancio
un’occhiataccia per nulla rassicurante alla vecchia Obaba.
Dovremmo
anche aspettare tutte queste persone? Cos’è un
censimento?
Incrocio
le braccia al petto sbuffando. Tutto questo viaggio per fare
la fila come dal medico?
“La
Matriarca è una persona di spicco nel Joketsuzoku,
è il capo del
villaggio ed è normale che vi siano tutti questi
visitatori” ma dai, non ci
sarei mai arrivato da solo, guarda un po’. Non sono
così scemo.
Passo
in rassegna lo sguardo sulla filata immensa di gente che pullula
dinanzi alla casa. Accidenti.
Sollevo
un sopracciglio notando anche la presenza di
‘uomini’ all’interno
del villaggio.
Lancio
un’occhiataccia alla vecchia “Scusa …
tanto per domandare ma…
PERCHE’ E’ PIENO DI MASCHI?” ringhio come
un forsennato.
La
vecchia sospira, scuotendo appena il capo. “Quelli che vedi
sono gli
uomini del villaggio, l’accesso è loro concesso
per diritto, in quanto compagni
o parenti delle amazzoni. Mukodono, se non ci fosse stato Wen, avresti
avuto
libero accesso come futuro marito di mia nipote” abbassa lo
sguardo volgendolo
altrove. Bah, a questo punto non so se è meglio rimanere in
questo stato, non
ci tengo per niente a farmi passare per il futuro sposo di quella pazza.
Mh?
Volgo celere lo sguardo sulla destra, spiccando un salto in alto.
Un fruscio, quasi inudibile si sposta a velocità inaudita
nella mia direzione.
Sospeso a mezz’aria faccio in tempo semplicemente a sbarrare
gli occhi, quando
lesto mi raggiunge un calcio in pieno petto.
Sbalzo,
finendo diretto contro la murazione retrostante.
“Gh…dannaz…ma
cos…” una sottile bruma di polvere
s’innalza dinanzi a me, impedendo una
visuale nitida di chi m’ha appena inferto il colpo.
Sollevo
la mancina portandola dietro la nuca a massaggiare la parte
dolorante.
“Che
diavolo…” giuro che se c’entra lo
scolorino io lo … io lo…
“Brava
piccolina, vedo che hai avvertito la mia presenza nonostante io
sappia muovermi con molta discrezione. Sei un pochino lenta
però” una voce
femminile. Inarco le sopracciglia trattenendo un mezzo ringhio
gutturale prima
di tentare di risollevarmi da terra.
“Chi
sei! Fatti vedere!” le intimo risollevandomi.
C…che… le gambe. Non
mi reggono. Ricado indietro come un moccioso, non sento più
gli arti inferiori
è come se fossero stati inibiti da qualcosa.
“Non
spaventarti, tra poco ti rialzerai, ho solamente esercitato
pressione su d’un punto preciso del tuo corpo …
non te ne sei accorta? Solleva
la maglietta…” la cadenza della voce è
cordiale, oserei dire quasi familiare.
Faccio
come mi è stato detto e, mentre la nube di polvere si
dirada,
noto una macchia rossastra all’altezza del seno sinistro. Che
diamine…
Alzo
lo sguardo, rimanendo piuttosto perplesso. U…una ragazzina?
Gli
occhi bicromi di lei corrono sulla mia figura, mentre schiude le
labbra in un sorriso gentile. Chi … cosa…
quando…
“Matriarca!”
biascica Obaba su d’un lato, avvicinandosi e chinando
appena il capo in segno di rispetto. COSA? Questa mocciosa sarebbe la
m…ma…
“Sei
sorpresa? Immagino che tu sia Ranma. Sei proprio come ti
immaginavo, bellissima” s’avvicina, chinandosi
accanto a me. Come fa questa
marmocchia ad essere il capo d’un villaggio? Io avevo
immaginato una vecchiaccia
rugosa come Obaba e, invece. Avrà, più o meno la
mia stessa età. Non aveva
tremila anni come la mummia? Che scherzo è questo?
Piego
le labbra in una smorfia risentita. Mentre le posa entrambe le
mani sul mio volto. Eh?
Reclino
il capo osservandola. “Ch…ch…che stai
fac…mgh…” deglutisco. Le
sue labbra si posano sulle mie per un istante. Che diavolo sta facendo?
E’
impazzita? Sono … una … sono una ragazza
adesso…
Rimango
immobile, pietrificato nella mia posizione. Perché la
vecchia
non fa niente? Qui le cose si mettono male, molto, molto male.
Perché
tutte a me?
Fine
quindicesimo capitolo.
Eiki
= forza spirituale
Jinshinan
= terme del vigore
Liang
Tian Shampoo tong Cologne Liang Tian = Liang Tian significa
‘terreno
fertile’ diciamo che sarebbe una sottospecie di
‘cognome’ che contraddistingue
il clan del quale fanno parte Shampoo e
Obaba.