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Autore: Ery_chan    29/01/2009    5 recensioni
‘Se riuscissi per una volta ad annullare le mie inibizioni. Se pensandoti desiderassi di te ogni centimetro, se le tue labbra fossero un fuoco ardente dal quale non so stare più lontano. Mi chiameresti pazzo? Si, semplicemente un folle potrebbe essere attratto da un maschiaccio come te, eppure, ho l’impressione che questa insanità mentale cominci a piacermi davvero’ [Aggiornata il 08/02/2009]
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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What i really want

 

Grazie come sempre per i numerosi commenti, sono felicissima che ci siano persone che ancora mi seguono con tanta pazienza. Visto stavolta ho aggiornato puntualmente, anche perché avrò più tempo libero da dedicare alla fan fiction.

Buona lettura.

 

 

Capitolo Quindicesimo :  Il villaggio delle donne di polso , attenti alla Matriarca!

 

 

 

 

"Eh?"

Piego di poco il capo di lato, lasciando cadere per terra lo zaino da viaggio. "Si, siamo arrivati" ripete nuovamente Obaba annuendo più volte.

N...non ci credo. Stringo il labbro inferiore tra i denti, waaa mi viene da piangere. Dopo quattro giorni finalmente riesco a vedere  ... il paradiso! Sollevo entrambe le braccia, unendo le mani dinanzi al volto. "E' un sogno..." rimango ad osservare le casupole che s'estendono di li a pochi metri, tutti allineati perfettamente l'uno dinanzi all'altro, tanto che, visti dall'ingresso paiono disposti in modo da formare una lunga e sottile striatura di terriccio battuto che si conclude presso un'ampia costruzione allungata.

Apro la bocca per dire qualcosa.

Tre.Due.Uno. "BAAAANZAIII" spicco un salto di non so quanti metri. Dire settimo cielo è un eufemismo. Faccio per cominciare a correre in avanti quando vengo accalappiato per la collottola dalla vecchiaccia e, sollevato come un pacco postale continuo a muovere le gambe a mezz'aria come un cretino. "Vuoi lasciarmi andare? Voglio cominciare subito!" emetto in un ringhio basso, vuole farmi aspettare ancora?

Scuote il capo sospirando. "Non ti stai dimenticando qualcosa ragazzo?" la sua visuale si sposta in corrispondenza di papà che regge un secchio pieno d'acqua tra le mani pelose. Io mi rifiuto, mi rifiuto categoricamente di trasformarmi in ragazza. Ci provino! Sono pronto ad affrontarli in massa.

Mi piego in avanti col busto, spostando il terriccio sottostante di lato col piede, sollevo il gomito, piegandolo di quarantacinque gradi verso l'esterno. "Su fatevi sotto... credete che io abbia paura eh? Eh? Eh?" il resto del gruppetto mi osserva perplesso, oserei dire che hanno ragione ma ... non mi avrete così facilmente! Non mi allenerò mai come ragazza per battere lo Scolorino! Mai!

 

Cinque minuti dopo...

 

Va bene mi allenerò da ragazza. Piego in avanti la schiena, mentre ancora sottili stille d'acqua scivolano giù dal volto. Incrocio le braccia al petto farfugliando qualche imprecazione contro quella mandria di traditori. C'era bisogno di saltarmi addosso in massa? Non bastava tirarmi un bicchier d'acqua? Sollevo il palmo della mano contro il bernoccolo dietro la testa, ahio. Vi odio! Vi odio tutti!

"Su, l'abbiamo fatto per il tuo bene" Mr. Simpatia m'affianca aprendo un ampio sorriso sulle labbra. Guarda questo, si,  beffati pure di me tanto quando avrò imparato la tecnica di contrattacco non avrai tempo nemmeno per respirare ... ma ... un momento...

Immaginate la mia faccia cambiare in un nano secondo, da perplessa ad incavolata nera. "PERCHE' IO DONNA E LUI UOMO?" sbraito volgendomi verso gli altri interlocutori. Papà solleva un cartello...

 

TU TI FAI FREGARE E LUI NO!

 

 

Le braccia lungo i fianchi prendono a tremarmi pericolosamente. "Brutto ... ma io ti..." la vecchia amazzone si fa avanti, saltellando allegramente sul suo trespolo portatile parandosi dinanzi a me.

"L'uomo promesso in sposo ad un' amazzone, può varcare le soglie del villaggio accompagnato da ella. Dato che tu non lo sei più, devi adattarti" tutte le fortune a lui, avrei anche recitato la parte del futuro consorte se fosse servito a farmi restare maschio.

"Consorte?" ecco, ci mancava solamente lo scemo smemorato adesso. Non potete annacquarlo, così recupera perlomeno un po’ di senno? Non voglio restare tutto il giorno a sorbirmi domande su domande.

Shampoo abbassa lo sguardo, un po’ mi dispiace per lei ... sorbirsi uno con le crisi di identità tutta la vita dev'essere una cosa orribile. "Si ... non ricordi? Avendomi battuto prima di Ranma, ora sei tu ...colui che è destinato a diventare mio marito" l'altro cinese trasale.

"Ma... io non posso ... io veramente...Ak..." trattiene il respiro prima di tapparsi la bocca con entrambe le mani e rivolgermi un'occhiata di terrore.

Inutile dire che attorno a me s'è sollevato un eiki di dimensioni abnormi mentre diversi gradi centigradi cominciano a riempirmi sino a rendermi d'un colorito somigliante alla casacca. Prova... solamente... a menzionare altre tre parole e giuro che qui dentro non entrerà integro UN SOLO pezzo del tuo corpo.

"Veramente cosa?" risponde Obaba perplessa, si chiederà come mai qua in giro nessuno voglia sposarsi sua nipote. Roteo gli occhi da tutt'altra parte, c'è pure da chiedere? Annon o come si chiama, deglutisce a fatica, arrossendo vistosamente. "I... io non ricordo nulla... sono costretto a sposarla ... per quale legge?"

Se vuoi ti rinfresco io la memoria...

Spicco un salto celere di fianco a mio padre che sta per versarsi sulla testa un bollitore d'acqua calda. "Questo lo prendo io" con un calcio lungo, distendendomi sul corpo, riesco a sottrarglielo e a versarlo in testa a quel cretino. Vediamo se così ti torna la memoria.

 

ERA L'UNICO CHE AVEVO

 

I cartelli di quell'imbecille ora non sono di mia competenza. Incrocio le braccia al petto attendendo che l'altro fardello spunti fuori. Solleva lo sguardo presso di me, schiudendo le labbra in un sogghignetto che non lascia intendere nulla di buono.

"Oh certo, conosco perfettamente le leggi di Jokensuzoku. Shampoo, scommetto che ti ricordi di questi, vero?" ed estrae uno strano campanello da sotto la veste, mostrandolo in tutto il suo ... schifo... verso i presenti. Come se a noi potesse fregare qualcosa.

"Andiamo?" uffaaa quanto dobbiamo aspettare ancora? Odio le soap. La giovane cinese abbassa il capo, annuendo silenziosamente. "Tu sei già legata a me, sposarti o meno per me non fa alcuna differenza. C'è solo un conticino che dovrei sistemare con una certa persona che mi sta aspettando a Nerima ... sapete, siamo molto molto amici ... risolta quella questione, potremmo provvedere al matrimonio ... "

Celere. Invisibile. Solamente una sottile striatura di sangue ora gli scivola sulla guancia. La mia mano è sollevata a mezz'aria, mentre il sasso puntuto che ho appena lanciato è conficcato a pochi centimetri dalla nostra posizione sul tronco d'un albero.

Rimango volto di spalle, svettando solamente con lo sguardo di sbieco per osservarlo.

Lui solleva l'indice, passandolo sulla ferita per ripulirla. "Come sei permaloso Ranma, ti senti forse tirato in causa?" le sue labbra s'aprono maliziose.

"Perché non alziamo la posta in gioco della nostra sfida? Se vinco ... mi prendo ciò che tu sai. Tanto, a te cos'importa? Anzi, ti toglierei solamente un peso no?"

Odio quel suo tono saccente, odio quel suo gonfiarsi come un pallone aerostatico, odio quella sua faccia da schiaffi ... ma odio ancora di più chi si prende gioco di me.

Mi volgo completamente verso di lui, avanzando di pochi passi e sollevando lo sguardo per raggiungere l'altezza del suo. "Non provare nemmeno a sussurrare quel nome ... se non vuoi che ti spezzi le ossa una ad una..." sibilo sottovoce. Non sottovalutarmi troppo.

"Sei solamente un vigliacco..." me lo sputa contro, i ... io un cosa? Sollevo il braccio piegandolo poco dietro la schiena per far partire un pugno diretto verso il volto dell'avversario, lo para senza esitazione, stringendo la mia mano, ora più piccola, con forza nella sua.

Distorco appena le labbra in una smorfia di dolore.

 

 

QUI DIETRO COMINCIA A FAR CALDO

 

 

Gli altri presenti rimangono muti alle nostre spalle. "Cosa volevi fare? In questo stato poi ... non riusciresti a colpire nemmeno un moccioso ... ragazzina" .

Tremo di rabbia :  le gambe, le braccia ed il corpo sono pervasi da scossoni che non accennano a smettere.

"Accetto. Ti farò pentire di essere nato" sibilo nuovamente, mentre mi stacco dalla presa respingendolo indietro.

"Non avevo alcun dubbio ... peccato che, vincerò io" null'altro, mi aggira, così fanno anche gli altri lanciandomi una mezza occhiata silenziosa.

Rimango a fissare il terreno per una manciata di istanti.

Ti sbagli! Ti sbagli! Ti sbagli!

Stringo i pugni lungo i fianchi, mentre il respiro si spezza. Scuoto il capo appena.

Non sottovalutarmi! Non azzardarti a farlo ...

Eppure ... il ritmo cardiaco per un istante ha accelerato la sua corsa in modo frenetico. Sollevo la mano, stringendo la casacca all'altezza del cuore.

Che diavolo mi prende? Io ... sono sicuro di vincere.

 

...

 

 

"Sei sicuro che sia la strada giusta?" sbatto le palpebre un paio di volte guardando a destra e a sinistra prima di ricontrollare la cartina. "Qui, non menziona una boscaglia, dovrebbe essere una zona rocciosa" ho proprio paura che il senso dell'orientamento del mio compagno di viaggio ci abbia fatto modificare 'leggermente la rotta.

"Eppure ero sicuro che questa strada conducesse a Juskenkyo più velocemente" si gratta il capo confuso. Entrambi, nuovamente controlliamo le due direzioni principali. No, non c'è nulla da fare. Ci siamo persi. Perché gli ho dato retta quando mi ha detto di conoscere una scorciatoia? Stupida Akane! Sospiro, fortuna che dovevo viaggiare da sola.

"Gomen ne, Akane-san" scivola sulle ginocchia chinando il busto in avanti in segno di scuse. Io scuoto il capo ripetutamente, in preda all'imbarazzo.

"N...no Ryoga, non preoccuparti. V...Vedrai che troveremo la strada e poi, abbiamo questa" sorrido sollevando la cartina trionfante.

Lui alza lo sguardo su di me annuendo e prendendomi le mani con le sue "Si ce la faremo! Ed io potrò tornare finalmente un uomo!" saltella con le lacrime agli occhi.

Eh?

Cos'è che ha appena detto?

 

-

 

Sono felice. Non solo siamo soli ma, stiamo andando a Jusenkyo. Io potrò... potrò...

Chiudo gli occhi, immaginando il momento nel quale potrò immergermi nelle sorgenti per abbandonare quel ... quel corpo da porcellino che io...

Oh Kami.

Tu-tum.

Cos'ho detto poco fa?

Tu-tum.

Ed io potrò tornare finalmente un uomo

Oddio. Oddio. Oddio. Oddio. Sgrano gli occhi rimanendo pietrificato, boccaccia! Linguaccia! Mi strapperei le corde vocali.

Tu-tum. Tu-tum. Tu-tum.

Davanti agli occhi passano celeri tutte le immagini di me, in versione animale, tra le braccia di Akane. Come ho potuto... come ho potuto dire una cosa simile

davanti a lei!

"Ryo...Ryoga?"  sento i tuoi passi muoversi presso di me, ho il cuore in gola. No! No! Non può finire così. Devo tentare di spiegare, devo inventare qualcosa

all'istante. MA COSA?

Deglutisco. Dinanzi a me le immagini divengono sempre meno nitide, ho un giramento di testa. Oddio. Oddio. Oddio.

Sollevo la mano portandola alle labbra, per coprire cosa?

"Cosa significa, per tornare finalmente... un uomo? Anche tu...sei caduto nelle sorgenti maledette?" me l'ha chiesto. Sento il battito cardiaco accelerare di

mille battiti, pare voglia uscirmi dal petto.

Sudore che scivola lungo le tempie. Salivazione che frena improvvisa. L'etere d'attorno pare infuocarsi improvvisamente.

Delirio. Paura.

"N...No...I...Io...intendevo che..." cosa posso dirle? Cosa m'invento? E' tutto destinato a finire così ... prima ancora di cominciare?

"Certo che stupida, forse ti riferivi alle terme Jinshinan! In questo depliant c'è scritto 'Uomo! Ritrova tutto il tuo vigore grazie alle nostre terme, grazie alle nostre cure speciali potrai dirti finalmente rinato!' ti riferivi a quelle non è così? E'impossibile che tu sia caduto nelle sorgenti maledette, come avrei potuto non accorgermene ah ah ah ah ah"

...

Una folata di vento irrompe tra me e la risata di Akane. Mi volgo lentamente fissandola con gli occhi praticamente fuori dalle orbite ed il cuore in mano. Ci è mancato poco che non morissi d'infarto.

"E...Già...ah...ah...ah..." una risatina la mia. Gh... porto la mancina contro il petto tentando di ritrovare qualche frammento di respiro qua in giro. E...eh...stava per scoprire che io sono P-chan... ah ah ah... e che dormo allegramente nel suo letto...eh eh eh... e che l'ho vista nuda tante di quelle volte da farne un calendario personale...ih ih ih...

"AHAHAHAHAHAHAH" comincio a ridere come un forsennato, sollevandomi in piedi e alzando lo sguardo verso il cielo. Kami grazie! Grazie! Io sapevo... sapevo che lassù c'era qualcuno che mi amava! Giuro che come penitenza farò visita ogni anno alle terme di Jinshinan! Grazie! Grazie!

Akane mi osserva perplessa, nella mia risata v'è tutto tranne allegria, rido più per disperazione che per altro.

Le lacrime corrono libere lungo le guance ora, non so più se sto frignando e sbellicandomi come un matto al tempo stesso per contentezza o per essermela quasi fatta sotto dalla paura.

Eh...eh...eh...

"Andiamo?" mi sussurra con un filo di voce. S...si andiamo ah...ah...ah... devo...ancora riprendermi...dallo shock emotivo.

 

-

 

Questo ragazzo è sempre più strano.

Che sia davvero così felice di andare a queste fantomatiche terme? Reclino il capo facendo spallucce, non importa. Il mio obiettivo è un altro.

Inarco le sopracciglia muovendo pochi passi verso un grande secolare poco distante, posando sulla sua corteccia la cartina, in modo da orientarmi.

Possibile che non ci sia questa radura?

Eppure il vecchietto che me l'ha data, ha assicurato che coprisse l'intero Qinghai. Strano.

"Ryoga secondo te..." ehm, sollevo le iridi al cielo scuotendo il capo, sono stupida o cos'altro? Certo, perdiamoci ancora di più.

"Si?" si avvicina sorridente, facendo capolino dalla mia spalla.

"N...no nulla eh eh..." meglio evitare di chiedere consiglio a lui in merito ai percorsi, mi limiterò agli allenamenti. Sorrido nervosamente sospirando.

Ci deve pur'essere una soluzione a questo dilemma. A meno che...

Un brutto presentimento si fa strada come una serpe nei pensieri, d'un tratto d'attorno diviene lugubre.

S...siamo ancora... nella zona... non è così?

Qui urge una domanda alla 'bussola della situazione'. "Ryoga ... da quanto tempo... stiamo camminando?" deglutisco.

"Dunque, siamo partiti ieri dal punto di partenza che era...era..." si ferma prendendo una pausa, gli lancio un'occhiata da sopra la spalla. Porta la mano presso il mento e solleva lo sguardo cominciando a camminare avanti ed indietro.

"Non importa da dove siamo partiti ma quanto tempo ci abbiamo messo" cerco d'inveire con più quiete mi sia concessa.

"Un giorno e mezzo" spalanco la bocca. U...un giorno? Dal porto, prendendo i mezzi veloci, avremmo dovuto trovarci perlomeno nelle vicinanze del Monte Kensei.

Non è possibile.

Non è vero.

DOVE SIAMO FINITI?

 

...

 

Possibile che l'unico scemo che debba diventare ragazza sia io? Dove sta scritto? Fatemi vedere un pezzo di carta almeno!

Cammino poco distante dal gruppetto che mi precede allegramente.

Perché Lui può entrare? Osservo mio padre di spalle. I panda maschi sono ammessi? Incrocio le braccia al petto sbuffando.

Non posso allenarmi in queste condizioni, seppur io sia forte, non raggiungerò mai dei livelli ottimali! Non con questo corpo.

Farfuglio qualcosa d'incomprensibile per rigettarmi nell'ombra nera della mia attuale condizione. Non è giusto ecco!

"Mukodono, non disperare, troveremo una soluzione anche per te" toh, la vecchia che tenta di rassicurarmi. Questa mi giunge nuova, cos'è?

Tra lei e Shampoo in due giorni hanno stipulato una redenzione completa?

Sospiro, volgendo lo sguardo altrove.

"Identificatevi" una voce spezza l'opprimente silenzio che aleggia d'attorno. Raggiungo con le iridi una donnona alta ed inquietante posta a pochi passi

dall'entrata. Kami! Sembra Tendo-san senza baffi!

Gh. Quale orrore!

"Liang Tian Shampoo tong Cologne Liang Tian (*)" sollevo un sopracciglio perplesso, non avendo la più pallida idea di cos'abbia detto la mummia.

Dalla reazione di Soun versione 'ipoteticamente' femminile, scorgo che l'accesso è stato consentito. "Chi è quest'uomo?" la guardia squadra il

cinese dall'alto in basso per poi riportare l'attenzione sulle altre due.

"E' il promesso sposo di mia nipote, le altre persone che vedi sono suoi familiari" asserisce. Io cosa? Dovrei anche farmi passare per

la dolce sorellina di quell'imbecille adesso? Mai!

"Bene, entrate pure" allunga il braccio verso l'entrata per farci strada. Col Cavolo! M'impunto, rimanendo sull'ingresso contrariato.

Non reciterò mai la parte di un parente di quel ... quel coso.

"Ranma?" Shampoo si ferma spostando il passo nella mia direzione. "Cosa c'è? Perché ti sei fermato?" ah, lo domanda pure. Sollevo entrambe le braccia

dietro la nuca, volgendomi dalla parte opposta alla sua. "Feh! Non mi costringerete a fare una cosa simile".

Anche gli altri, accortosi della mia assenza si volgono indietro.

 

E PENSARE CHE A QUATTRO ANNI ERA COSI SVEGLIO!

 

 

"Quel ragazzo ha la testa più dura del marmo" con pochi saltelli, la vecchia si sposta verso di me sollevando il bastone "Eh?"

SDENG

"Ahio! Ma sei impazzita o cos'altro? Ho detto che non entrerò mai in queste condizioni, quindi trovate una soluzione alternativa!" non c'è nulla da fare,

se decido d'impuntarmi su una cosa non c'è verso che mi si faccia cambiare idea. No! No! Assolutamente no!

Va bene trasformarmi ogni tanto, va bene fingere di essere ragazza ogni tanto, va bene tutto ... ma NON e ripeto NON rimanere così per chissà

quanto. Oltre al danno poi, anche la beffa! Imparentato con quell'animale! Ottuso si ma mica scemo.

Le labbra dello Scolorino si stringono in una sottile smorfia di malizia. S'avvicina, fermando misi dinanzi. "Sei tu che ci hai trascinato in Cina,

sei sempre tu che mi hai sfidato e ora, per il solo fatto di dover rimanere ragazza rifiuti di entrare? Non ti facevo così moccioso. Per me possiamo tornare indietro, non c'è alcun problema però..."

S'avvicina al lobo sussurrandomi qualcosa, deglutisco pesantemente sollevando lo sguardo. Sgrano gli occhi, arrossendo violentemente.

"Andiamo..." comincio a camminare avanti agli altri meccanicamente, nemmeno mi avesse appena rivelato il mistero della vita.

Ricattatore! Dannato! Io ti ammazzo! Ti spacco! Ti rompo! Ti ... ti... grrr...

Lui si limita a sorridere raggiungendomi.

Gli altri rimangono immobili ad osservare la scena, soprattutto mio padre che resta allibito.

"Che diavolo... è successo?" sibila Cologne osservandoci aggirarla senza dir nulla.

Sento il suo sguardo addosso. Stringo la mano in un pugno, irrigidendola contro il fianco. Non potrai sfruttare la cosa a tuo favore ancora per molto.

Ti distruggerò nel vero senso del termine e allora... allora.

Siamo abbastanza distanti dagli altri per il momento. Socchiudo le palpebre scivolando con le iridi su di lui per qualche istante "Sei un bastardo"

ringhio tra i denti. Lui sorride di nuovo, quel suo schiudersi di labbra strafottente non fa altro che alimentare la mia rabbia.

"Sapevo che ti avrei convinto, non farne una questione personale Ranma..." prende una pausa, osservando il palmo della mano prima di tornare con

gli occhi su di me "... O forse dovresti. Se tu avessi rinunciato, avrei vinto automaticamente la sfida" quel suo timbro troppo sicuro, quella sua

faccia da schiaffi io... io...io...

Cerca di calmarti! Prendi un bel respiro e quietati. Non è il momento di mettere in piazza spettacoli imbarazzanti.

Sospiro.

"Da come ti comporti non si direbbe affatto..." continua. Mi fermo, osservandolo piuttosto interrogativo. Non sembra cosa?

"...E...ehi! Che significa?" mi chiedo perché debba pungolarmi in questo modo, se devi dire qualcosa fallo e dacci un taglio con questi giochini

da uomo del mistero. Con me non attaccano!

Mi muovo celere per raggiungerlo di nuovo. Non risponde. Bene, non mi interessa tanto! Tsk.

Volgo il capo nella direzione opposta. Si, figuriamoci. Sarà uno dei suoi trucchetti per farmi innervosire, ah, a me non interessa.

Affatto! No! Per niente!

...

Uno

...

Due

...

Tre

...

 

Mhhh... Grrrr! Voglio saperlo diamine. No, non mi interessa.

"Oh, la piccola Ranma-chan è curiosa" non so definire nemmeno la faccia che ho in quest'istante. Un'espressione del tutto indecifrabile passa dinanzi allo schermo della mia faccia. Tu istighi violenza caro mio. Dillo che vuoi morire! Su dillo! Ti mando al cimitero e la facciamo finita.

"Non chiamarmi con quell'appellativo razza di sgorbio coi capelli svaniti!" così non va, più mi da filo da torcere più mi innervosisco.

Lo sta facendo apposta, devi essere superiore a tutto questo. Ignoralo.

Continua a camminare, celando entrambe le mani all'interno delle maniche della casacca. Continua ad osservarmi e questo non lo sopporto!

"Vuoi una fotografia per caso?" sputo velenoso. Akane non aveva nulla da fare quando l'ha conosciuto? Non poteva prenderlo e buttarlo giù dal primo

ponte a tiro?

Dannato scarafaggio irritante.

"Prima stavo notando che non si direbbe affatto che tu sia innamorato di lei"

Eh? Mi fermo seduta stante divenendo paonazzo. Che diavolo sta farfugliando questo coso?

"Ma cosa stai farneticando...mfh..." sollevo le braccia dietro la nuca alzando il naso per aria "Chi potrebbe mai essere attratto da una come Akane..."

Figuriamoci, cos'è questa storia? S'è messo d'accordo con Shampoo? Perché tutti dicono la stessa identica cosa?

Volete stare zitti e pensare agli affaracci vostri?

Si ferma, osservandomi piuttosto divertito. S'intenda, il suo 'essere divertito' non significa 'risatina innocente' ma sogghigno malefico da Oni.

"Io non ho detto a chi mi stavo riferendo, hai fatto tutto da solo" solleva le sopracciglia compiaciuto.

...

Beep...

Beep...

Beep...

Avete presente una statua di marmo? Ecco. Perché deve sempre incastrarmi con certi giochetti stupidi? Poi, a chi avrebbe mai dovuto alludere?

Orsù, non credo ci siano altre persone delle quali io potrei ammettere di esser...

MA CHE DIAVOLO STO PENSANDO? Ahhh. Mi allontano da lui con uno scatto, osservandolo quasi spaventato.

No! E' uno stregone maligno, mi ha fatto un sortilegio costringendomi a pensare tutto questo! Scuoto il capo ripetutamente accucciandomi su d'un angolo per

tentare di espellere ciò che stavo per ... per...

Via! Via! Via da me! Pratichi anche la magia eh? Puah ma io sono immune perché sono più forte! Tsk, ci hai provato.

"Ranma-chan, stai bene? Ti è venuta un'illuminazione?" si avvicina chinandosi un poco, con un sorrisino del tutto innaturale per quella sua faccia.

 Io ... lo... ammazzo...

Tremo di nuovo, di rabbia, di nervosismo, d'istinti omicidi. Ci prova gusto a prendermi per deficiente?

"VUOI SMETTERLA DI CHIAMARMI RANMA-CHAN? COS'E' TUTTA QUESTA CONFIDENZA?"

Gli ringhio contro.

Inutile dire che lungo il vialone si sono tutti fermati per osservare la scena. Chissene, si prende gioco di me, mi affibbia nomignoli, mi prende per imbecille!

Io dico, sono forse la tua bambolina?

Sono io lo scemo in questione che mi faccio mettere in crisi dai suoi giochini ma, non succederà più! Eh no caro mio, da ora la smetterai di fare i tuoi

sporchi comodi! Non sono mai stato insultato in questo modo e non comincerai di certo tu!

"Mi scusi allora come dovrei chiamarla? Ah preferisce forse Ranma-chan Saotome Tendo?"

Sbarro gli occhi, arrossendo più di prima.

"VUOI SMETTERLA?"

Si diverte così tanto? Avanzo lasciandolo indietro, per tentare di riprendere a respirare in modo corretto. Tutto questo fa male alla mia pressione.

Porto la mancina dinanzi al volto, lasciandola correre sulle tempie pulsanti. Io non resisterò, una cosa però è sicura :

 Io andrò in galera ma tu andrai diritto all'obitorio!

 

"Voi due, smettetela di litigare. Ranma, tu vieni con me : ti farò conoscere la Matriarca in persona" ahhh, finalmente una buona notizia! Mi distacco dallo Scolorino facendogli la linguaccia. Gne, gne, gne! Io troverò il modo di sconfiggerti e tu non potrai fare nulla per impedirmelo! Bleahh!

Obaba porta lo sguardo su di me, sconfitta. "...Certo che per avere diciotto anni, ne dimostri molti di meno" mi rimbecca.

 

CHE FIGLIO DEGENERE

 

Mi distacco dalla vecchia giusto il tempo per poter impacchettare ed inviare un bel cazzotto Ranma Saotome's style , al giusto destinatario.

 "Senti da che pulpito viene la predica!" rimango a mezz'aria qualche istante, con le gambe piegate ed il gomito affondato nella faccia del panda

che 'si dice' mio padre.

Guarda questo! Si lamenta di me quando un moccioso di due anni è decisamente più maturo di lui.

Possibile che qualsiasi cosa accada di sbagliato, sia sempre e soltanto colpa mia?

Bene, non importa. Ricado in piedi al fianco della mummia sollevando il pugno chiuso dinanzi al volto. La sento crescere distintamente dentro di me, la fiamma

del desiderio di rivincita. Quando comincia ad invadermi in questo modo significa solamente una cosa : Sono pronto.

...

 

“Forza! Più veloce” asserisco spezzando il tono della voce nella corsa. Non riesci a starmi dietro Akane-chan? Perdonami ma, gli allenamenti richiedono freddezza. Non sai quanto mi ferisca vederti così. Sollevo l’avambraccio dinanzi agli occhi per celare le lacrime che corrono libere lungo le gote.

“Non preoccupart…i…per me… ti raggiungerò…co…continua a correre” mi intima. La guardo con la coda dell’occhio, da sopra la spalla. Non l’ho mai vista così determinata, vuole davvero diventare più forte.

Sorrido, ricacciando indietro la mia dannata debolezza. Dovrei seguire il suo esempio ed impegnarmi ad essere un ottimo insegnante invece di piagnucolare come una ragazzina.

“Bene allora” aumento leggermente l’andatura sollevando lo sguardo. “Oh… Akane! Guarda laggiù” le mie labbra s’aprono in un sottile sorriso. Non ci credo, non ci siamo persi di nuovo.

Quello è il monte Kensei.

“Cosa c’è Ryo… oh…” si ferma, rimanendo a bocca aperta ad osservare le alture che troneggiano d’attorno. “Jusenkyo è vicina” nel proferire io stesso queste parole, sento il battito cardiaco accelerare velocemente, come se d’improvviso, tutto ciò che c’è d’attorno s’annullasse all’istante.

Tornerò normale. Mai più P-chan. Trattengo a stento quelle noiose lacrime, memorandum, controllare il dotto lacrimale.

Ci fermiamo entrambi al principiare d’una profonda scarpata, al muoversi d’un mio passo, pochi frammenti rocciosi ricadono nel vuoto, ruzzolando giù per la parete alta. Un sospiro, intenso che emettiamo all’unisono. Volgo lo sguardo su di lei, notando un leggero sorriso che le si staglia sulle labbra, sono felice per te anche se non ho capito il motivo preciso del tuo viaggio in Cina.

Cosa c’entra Akane con tutto questo? Perché Ranma non è con lei?

Domande che, contrastanti insinuano nella mia mente il dubbio, fino che non vedo di nuovo il suo sguardo nel mio e questo basta ad inibire tutti i miei pensieri.

Arrossisco, accorgendomi d’essere rimasto a fissarla, distraggo lo sguardo altrove giocherellando con gli indici.

“Ryoga-chan, che ne dici di riposare un po’? Ora che siamo qui, mi sento tranquilla” annuisco rimanendo voltato dalla parte opposta, finché l’udito non carpisce una parola che mi fa… mi fa…

R…Ryoga-chan?

Sollevo lo sguardo verso l’alto sorridendo come un deficiente. Eccomi ripiombato in quella stasi temporanea dove il mondo si riempie di fiorellini colorati ed io e Akane corriamo per mano lungo una spiaggia.

“R…yoga-chann…” sospiro di nuovo, prima che lei non picchietti la mia spalla chiedendomi se sto bene. Sollevo l’avambraccio dietro la nuca ridacchiando nervoso, stupido, stupido Ryoga! Smetti di fare i tuoi soliti viaggi mentali oltre i confini della realtà.

“Vuoi che prepari qualcosa da mangiare?” si offre lei sorridente. Ah! Mia dolce Akane, è vero, io sarei disposto a mangiare anche un piatto cucinato con aceto e zucchero ma … il mio stomaco non sopravvivrebbe. Perdonami ti prego!

“E…ehm… non disturbarti, sei stanca e poi c…controlla nel depliant no? Lungo la strada non c’erano quelle famose terme?” ridacchio, sperando con tutto me stesso che sia d’accordo con la mia decisione.

“Giusto! Scusami Ryoga. Mi ero dimenticata del Jinshinan! Si dovrebbe essere qui vicino, allora forza, ANDIAMO!” solleva il braccio in alto, sorridente come non mai. Quando tu sei felice lo sono anche io.

Ora che ci penso. Io e Akane, alle terme da soli … potrebbero scambiarci per una coppietta appena sposata. Sollevo lo sguardo sulle sue spalle, rosso come un semaforo. Un sogno. Un sogno. Un sogno.

Non svegliatemi!

M’accorgo poi d’essere rimasto indietro e con poche falcate la raggiungo, rimanendo accanto a lei in silenzio religioso. Il mio sguardo scivola sulla sua mano, ah , cosa darei per poter essere tanto sicuro di me da poterla prendere nella mia e confessarti ciò che provo per te.

Arriverà presto quel giorno e allora non mi vedrai più come un maialino o come un semplice amico. Fino ad allora, ti starò accanto come ho sempre fatto, a modo mio. Non permetterò a niente e a nessuno di farti del male.

 

 

Rimango allibito ad osservare dinanzi a me, la filata di gente disposta dinanzi alla catapecchia della matriarca. “C…cos’è uno scherzo?” lancio un’occhiataccia per nulla rassicurante alla vecchia Obaba.

Dovremmo anche aspettare tutte queste persone? Cos’è un censimento?

Incrocio le braccia al petto sbuffando. Tutto questo viaggio per fare la fila come dal medico?

“La Matriarca è una persona di spicco nel Joketsuzoku, è il capo del villaggio ed è normale che vi siano tutti questi visitatori” ma dai, non ci sarei mai arrivato da solo, guarda un po’. Non sono così scemo.

Passo in rassegna lo sguardo sulla filata immensa di gente che pullula dinanzi alla casa. Accidenti.

Sollevo un sopracciglio notando anche la presenza di ‘uomini’ all’interno del villaggio.

Lancio un’occhiataccia alla vecchia “Scusa … tanto per domandare ma… PERCHE’ E’ PIENO DI MASCHI?” ringhio come un forsennato.

La vecchia sospira, scuotendo appena il capo. “Quelli che vedi sono gli uomini del villaggio, l’accesso è loro concesso per diritto, in quanto compagni o parenti delle amazzoni. Mukodono, se non ci fosse stato Wen, avresti avuto libero accesso come futuro marito di mia nipote” abbassa lo sguardo volgendolo altrove. Bah, a questo punto non so se è meglio rimanere in questo stato, non ci tengo per niente a farmi passare per il futuro sposo di quella pazza.

Mh? Volgo celere lo sguardo sulla destra, spiccando un salto in alto. Un fruscio, quasi inudibile si sposta a velocità inaudita nella mia direzione. Sospeso a mezz’aria faccio in tempo semplicemente a sbarrare gli occhi, quando lesto mi raggiunge un calcio in pieno petto.

Sbalzo, finendo diretto contro la murazione retrostante. “Gh…dannaz…ma cos…” una sottile bruma di polvere s’innalza dinanzi a me, impedendo una visuale nitida di chi m’ha appena inferto il colpo.

Sollevo la mancina portandola dietro la nuca a massaggiare la parte dolorante.

“Che diavolo…” giuro che se c’entra lo scolorino io lo … io lo…

“Brava piccolina, vedo che hai avvertito la mia presenza nonostante io sappia muovermi con molta discrezione. Sei un pochino lenta però” una voce femminile. Inarco le sopracciglia trattenendo un mezzo ringhio gutturale prima di tentare di risollevarmi da terra.

“Chi sei! Fatti vedere!” le intimo risollevandomi. C…che… le gambe. Non mi reggono. Ricado indietro come un moccioso, non sento più gli arti inferiori è come se fossero stati inibiti da qualcosa.

“Non spaventarti, tra poco ti rialzerai, ho solamente esercitato pressione su d’un punto preciso del tuo corpo … non te ne sei accorta? Solleva la maglietta…” la cadenza della voce è cordiale, oserei dire quasi familiare.

Faccio come mi è stato detto e, mentre la nube di polvere si dirada, noto una macchia rossastra all’altezza del seno sinistro. Che diamine…

Alzo lo sguardo, rimanendo piuttosto perplesso. U…una ragazzina?

Gli occhi bicromi di lei corrono sulla mia figura, mentre schiude le labbra in un sorriso gentile. Chi … cosa… quando…

“Matriarca!” biascica Obaba su d’un lato, avvicinandosi e chinando appena il capo in segno di rispetto. COSA? Questa mocciosa sarebbe la m…ma…

“Sei sorpresa? Immagino che tu sia Ranma. Sei proprio come ti immaginavo, bellissima” s’avvicina, chinandosi accanto a me. Come fa questa marmocchia ad essere il capo d’un villaggio? Io avevo immaginato una vecchiaccia rugosa come Obaba e, invece. Avrà, più o meno la mia stessa età. Non aveva tremila anni come la mummia? Che scherzo è questo?

Piego le labbra in una smorfia risentita. Mentre le posa entrambe le mani sul mio volto. Eh?

Reclino il capo osservandola. “Ch…ch…che stai fac…mgh…” deglutisco. Le sue labbra si posano sulle mie per un istante. Che diavolo sta facendo? E’ impazzita? Sono … una … sono una ragazza adesso…

Rimango immobile, pietrificato nella mia posizione. Perché la vecchia non fa niente? Qui le cose si mettono male, molto, molto male.

Perché tutte a me?

 

 

 

Fine quindicesimo capitolo.

 

Eiki = forza spirituale

Jinshinan = terme del vigore

Liang Tian Shampoo tong Cologne Liang Tian = Liang Tian significa ‘terreno fertile’ diciamo che sarebbe una sottospecie di ‘cognome’ che contraddistingue il clan del quale fanno parte Shampoo e

Obaba.

 

 

 

 

  
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